Appunto Stella come vedi Gerusalemme non fu fondata da Davide né dagli ebrei. Diciamo che molti hanno risieduto lì tra una conquista e l'altra ormai da millenni. Quando una terra rimane senza scrittura catastale tutti i discendenti ne sono proprietari da figli a figli, poi c'è lo jus (servitù) che sono tutti quelli che ne hanno usufruito da millenni che automaticamente anche quelli diventano proprietari. Diciamo che è la Terra di tutti gli interessati.
Gualtiero
Verissimo …… ! I Gebusei vissero dove oggi sorge Gerusalemme all'incirca all'inizio dell’anno mille a.e.v., ma sappiamo per certo che questo luogo fu abitato da altre etnie già nel III millennio a.e.v. Dagli scavi archeologici emergono dettagli che indicano che questo insediamento nell’epoca dei gebusei era poco più di un borgo fortificato sperduto sui monti di Canaan , ancora prima dei Gebusei questa area era sotto l’influenza dell’ Egitto che ha presidiato per molto tempo un territorio montagnoso e isolato, nonostante la povertà di risorse e di acque sorgive stabili era il punto più elevato e isolato in centinaia di kmq, da una parte il deserto e dall’altra le pianure fino a Gaza.
I ritrovamenti archeologi dell’archivio reale Tell el-Amarna forniscono la corrispondenza tra il faraone e questa lontana provincia, si tratta di informazioni su quel luogo sotto forma di epistole scritte su tavolette durante il regno di Amenofi III, faraone regnante intorno al 1300 a.e.v, in queste cronache apprendiamo che gli egiziani erano periodicamente impegnati in un conflitto con delle popolazioni guerriere, nelle cronache chiamate habiru, presumibilmente di origine semita da secoli periodicamente premevano sui confini dell’Egitto,il ritrovamento di una corrispondenza tra il comandante egiziano Abdu-Heba con il faraone descrive una situazione difficile da gestire e costui chiede aiuti militari urgenti , sappiamo che alla fine la dominazione egiziana dovette segnare il passo, una curiosità : il figlio di Amenofi III avrebbe dovuto chiamarsi una volta salito al trono Amenofi IV, ma questi scelse di mutare il suo nome in Ekhnaton , lo conosciamo tutti per essere stato il faraone eretico che impose il monoteismo e l’adorazione del sole in tutto l’Egitto, siamo all'incirca tra 1368 e il 1350 a.e.v. è singolare che due idee monoteistiche compaiano contemporaneamente in luoghi così diversi, centrano forse gli habirù, (speriamo che qualcuno non ci accusi di complotto).
Torniamo al tema, i gebusei , di loro sappiamo poco, vengono citati anche dalla bibbia e forse confusi con altre popolazioni cananee , è stato ipotizzato che i gebusei fossero una derivazione ittita proveniente dalla Anatolia, gebuseo era anche Uria chiamato l’ittita, marito di Betsabea di cui si invaghì David.
Ritornando all’origine della discussione possiamo affermare che questo luogo fu devastato moltissime volte in quasi tre millenni, 23 volte assediato, attaccato in 52 diverse occasioni, distrutto completamente due volte, non è Gerusalemme che chiamano la “Città della Pace”?
Ma di che luogo parliamo? Un luogo posto in cima a una altura rocciosa a 700 s. l.m. esteso circa di circa quattro/cinque ettari in relativo piano, disposto essenzialmente per la sua lunghezza e degradante verso sud, in origine tra la prima parte esisteva un avvallamento che fu poi colmato interrandolo , il “Millo” che in ebraico significa “riempimento”, collegava l’altra parte il colle Bezetha, al tempo dei Gebusei solo la prima parte era fortificata approfittando degli strapiombi circostanti, poi furono aggiunte delle mura sulle già imponenti difese naturali, eccezionalmente la fortezza era alimentata dal sorgente Ghicon, che non dipendeva dalle risorse piovane che erano spesso instabili, questo luogo era lontano da ogni rotta commerciale , tra il bordo del deserto e la depressione del mar Morto, Strabone nel I° secolo affermava che Gerusalemme si trovava in un luogo “non invidiabile, nessuno seriamente avrebbe condotto una guerra per conquistarla e di fatto per molto tempo ignorata forse perché in quel momento era di scarso interesse strategico ma lo diventerà dopo la conquista di re David, dobbiamo ricordare che già la tribù di Benjamin si era impegnata con scarso risultato, (Yehoshua’ 15/63) e Shofetim 1/8-21), considerate le sue caratteristiche gli eventuali conquistatori preferivano assediarla e attendere la sua caduta , l’assedio avvenne ben 23 volte, questo è il luogo che prenderà il nome di Yerushalaim , una seconda curiosità: Le pronunce sono Jerushalem, Jèrusallem nelle lingue romanze, in ebraico Yerushalayim è in forma duale perché si riferisce alla espansione sugli altri colli da parte di Shlomò e anche un riferimento alla Gerusalemme celeste.
La bibbia la menziona solo molto dopo, il luogo sembra essere indicato attraverso il solito criptico significato dei nomi attribuiti ai luoghi, chi conosce l’ebraico questi particolari li può ritrovare nei nomi, chi non sa l’ebraico si deve accontentare dei commentari , un esempio è l’interpretazione dei nomi di pozzi costruiti da Avrahàm e poi distrutti dai filistei e poi ricostruiti da Izchàk .
Gerusalemme e la bibbia sono tante cose , entrambe raccontano e commentano la ricerca dell’uomo di incontrare la divinità, quindi è completamente naturale che esistano visioni, luoghi speciali, un visionario personaggio aprirà il percorso che si chiuderà con i profeti maggiori , questo è Avrahàm
Il Luogo è chiamato anche makom questo diventerà fonte di interpretazioni alternative, esattamente da questo luogo la tradizione afferma che Maometto è asceso al cielo.
Dopo una storia antica relativamente tranquilla il luogo diventa ben trafficato, dagli Egiziani in poi abbiamo visto passare gli assiri con il loro re Sennacheriv, poi i babilonesi con Nabuccodonossor i persiani con Ciro, poi Tolomeo I°, AntiocoIII, Simone Maccabeo, gli Asmonei con Ircano e infine i Romani con Vespasiano, Tito e infine Adriano, la famosa guerra giudaica viene minuziosamente narrata dal primo cronista in medio oriente nella storia del giornalismo, Flavio Giuseppe non solo narra il conflitto tra Roma e i giudei ma accompagna il racconto con molte notizie di chi abitava o l’ aveva abitata, gli usi i costumi e il pensiero , fornisce anche una visione dell’insieme giudaico e una autentica “mappa catastale” dei territori e di chi li governava , la guerra fu lunghissima , dal 60d.e.v. fino al 135 d.e.v. in cui ci fu la più grande mattanza nella storia antica di tutto l’oriente.
I “ribelles “ della Giudea (gli ebrei …..!) contrastarono i romani per oltre un secolo, Roma nella sua avventura di conquista dissipò per un secolo grandi risorse, mezzi e uomini impegnati in una guerra che fece oltre un milione di morti fra le parti e condizionò profondamente la vita e la storia di Roma. Mai nessun popolo seppe tenere in scacco per molti anni i romani, ma i Giudei ci riuscirono.
Tito consapevole del valore di questa vittoria militare fece scrivere su un arco simile a quello di Tito oggi presente a Roma “ Ho domato il popolo degli Ebrei e distrutto la città di Gerusalemme, che un tempo condottieri , re e popoli avevano invano tentato di conquistare, o a cui avevano rinunciato senza nemmeno tentarlo.”
Il prezzo che i romani pagarono fu altissimo, le perdite umane e di materiale furono immense, alcune legioni furono decimate al punto di dover essere integrate inserendo marinai tratti dalle flotte, uomini che in cambio di diventare soldati fu concessa la cittadinanza romana. Quando Tito tornò a Roma non poté pronunciare la frase di rito: “Io e legioni stiamo bene” e dovette in qualche modo giustificare al senato le mostruose perdite subite.
Il resto dell’impero tranne alcune eccezioni non dava filo da torcere alle legioni romane, l’Egitto, la Tracia e gli stessi bellicosi Galli sono stati tenuti a bada da poche legioni, la Giudea impegnerà metà dell’esercito romano e nonostante i massacri di delle popolazioni e alcune battaglie vinte non riuscirono mai ha dominare completamente la Giudea, alla fine del conflitto il numero degli ebrei residenti si ridusse a meno di un quarto di quella originale.
Un buon metodo per controllare il territorio era di deportare gli abitanti, quelli che sopravvivevano alla deportazione venivano scaricati dalle navi romane lungo tutto il Mediterraneo, migliaia di schiavi, donne e uomini e bambini popolarono il sud Italia , una grossa parte della presenza ebraica in Italia è anche conseguenza storica della distruzione di Gerusalemme e della Giudea, un esercito organizzato e terribilmente efficiente, il più tecnologico del mondo antico fu tenuto in scacco per decenni , in più occasioni fu sul punto di venire quasi sconfitto in una guerra che non era più convenzionale, d’altra parte i giudei seppero esercitare una infinita fantasia nel condurre la lotta armata, accorgimenti tattici e stratagemmi e molte altre furberie misero in difficoltà l’esercito imperiale.
Il giudei forse furono tra i primi ha inventare la guerriglia, eguagliati solo dai mongoli e dai tartari, attraverso l’astuzia e stratagemmi tipica di questa tecnica di combattimento inflissero ai romani molte perdite, Giuseppe il futuro Giuseppe Flavio fu maestro di questi colpi di mano arditi, tutto questo complicò molto la vita di quelli che alla fine si arresero, i romani detestavano questo modo di combattere , fu forse per questo motivo che Tito fece distruggere Gerusalemme.
Briganti erano i lestài o lestrikòi secondo il punto di vista se da parte dei romani erano latrones .
Flavio Giuseppe racconta:”Il numero dei prigionieri catturati nel corso dell’intera guerra fu di novantaseimila, quelli dei morti dal principio alla fine dell’assedio fu di un milione e centomila”( tomoVI, Guerra Giudaica),.
Lo stesso numero lo fornisce Tacito (fonte Istoria), questo dato riguarda solo Gerusalemme e non l’intera Giudea.
“Furono scelti i più alti e i più belli per il trionfo, tutti gli altri di età superiore ai diciassette anni, li mandò in catene a lavorare in Egitto, ma moltissimi Tito ne inviò in dono alle varie province a dar spettacolo nei teatri morendo di spada o dilaniati dalle belve feroci, chi no aveva ancora diciassette anni fu venduto in schiavitù, nei giorni che il generale Frontone impiegò a decidere,ne morirono di fame undicimila prigionieri”(Flavio Giuseppe-La guerra giudaica VI- 419) [….],
“Il numero complessivo dei prigionieri catturati nel corso dell’opera fu di novantasettemila, quello dei morti dal principio alla fine dell’assedio fu oltre un milione”
Numeri da capogiro: Secondo altre fonti vennero distrutte 50 fortezze, un migliaio di villaggi, gli schiavi di guerra erano tali che al mercato di Taberinto il loro valore era così sceso che in parte rimasero invenduti, “Giuseppe Flavio afferma che i soldati erano talmente stanchi che rinunciarono a uccidere i superstiti e sperarono nel loro guadagno”
Gerusalemme, Gerusalemme, Gerusalemme ….. e dopo?
Vennero i Crociati e mussulmani che si alternarono per secoli, Saladino conquistò la città nel 1187 una fonte cita che ci furono oltre centomila morti, poi vennero gli omayyadi e ci furono nuove stragi, chiese depredate e bruciate, si salvò perché riscattata da un carico di oro la Basilica del Santo Sepolcro, ma al celebre monumento cristiano gli andò meno bene nel 938 d.e.v quando di fronte a un ennesimo riscatto questa volta impossibile da pagare i mussulmani attaccarono i cristiani e la Basilica del Santo Sepolcro fu devastata, furono uccise migliaia di persone, lo stessa chiesa stava per crollare sotto gli arieti, un secolo dopo un altro califfo nel 1009 fece distruggere tutti i luoghi sacri della cristianità , si salvarono i luoghi ebraici perchè o già distrutti o in mano ai mussulmani , la celebre basilica fu distrutta, …. poi arrivarono i turchi … a Gerusalemme in un solo giorno vennero sterminate trentamila persone, quasi tutti giovani e bambini, a parte alti e bassi i turchi occuparono la città di Gerusalemme fino a quando gli Inglesi li fecero sloggiare.
Nel frattempo come era l’uso costruttivo dell’epoca ogni vincitore usava le pietre dello sconfitto per costruire le sue opere, ne patirono acquedotti romani , chiese e con le pietre di Gerusalemme comprese quelle sottratte al Tempio sorsero edifici pubblici e religiosi, il resto della storia la conoscete…..
Tutto questo disastro è in parte stato assorbito dalle generazioni future, il ricordo è diventato anche un canto, lo ricordate?
“Un capretto fu comprato da mio padre per due zuzim, e che fu mangiato dal gatto, che fu morso dal cane,che fu battuto con il bastone, che fu bruciato nel fuoco, che venne spento dall’acqua, che fu bevuta dal bue, che fu ucciso dallo Shochét che fu ucciso dall’angelo della morte, che fu ucciso dall’Onnipotente”
Il ricordo collettivo e perenne di quello che accadde in qualche millennio di storia e molto avvenne dalle parti di Gerusalemme, ogni ebreo ricorda nel giorno di Pesàch, una antica canzone ripresa poi da Branduardi , Ḫad Gadya (L’unico capretto) nel seder di Pesàch, il capretto che simboleggia Avrahàm, il gatto “Shunrà” ,( in aramaico) rappresenta il regno di Babilonia, la capitale del re Nimrod si trovava nella valle dello Shinar, (da “sonehra” –altezza malefica) simboleggiato dalla torre di Bavel, il cane rappresenta il regno del faraone, morse il cane ma non mangiò il gatto, e venne il “bastone” che picchiò il cane, il simbolo della verga di Moshè, e venne il fuoco che bruciò il bastone, il simbolo di Nabucodonosor, e venne l’acqua che spense il fuoco, il regno di Persia che sconfisse i babilonesi, e venne il bue che bevve l’acqua, rappresenta i greci, venne lo shokèt, rappresenta Roma e il suo impero, e venne l’Unico, che benedetto Egli sia uccise il malah ha-mavet …..
“ Durante la liberazione di Gerusalemme nel 1967, fu visto un soldato piangere sul kotel, anzi molti soldati piangevano su quel muro, un laico si chiese se qualcuno oggi piangesse sulla Grande Muraglia Cinese, allora chiese al soldato perché piangesse, il soldato rispose di non sapere cosa ci fosse da piangere al muro, e piangeva perché non gli veniva da piangere.”
Noiman