Trovo il primo riferimento, ma nulla su Deut 8,13 dice tutt'altra cosa.
Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Difatti era errato.
Deut. 17,8-13
Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
L'incontro fondamentale di Israele con YHWH al Monte Sinai/Horeb è stato rivisto e reinventato più e più volte. I primi resoconti conservati si trovano nella stessa Torah, che contiene:Maria Grazia Lazzara ha scritto: ↑venerdì 19 maggio 2023, 18:38 Roberto le mie perplessità riguardano l' eccessiva enfasi che viene data all'insegnamento orale come se fosse superiore allo scritto , e a momenti se ne potrebbe fare a meno dello scritto .
Nelle Sacre Scritture la parola ispirata che prima viene data sulla bocca del profeta o comunque il rappresentante di Dio dopo la troviamo scritta e fa parte del testo ispirato.
Ed io mi affido a questo oggi a differenza del passato ho la possibilità di avere il Libro e con le spiegazioni ci vado con i piedi di piombo
- Una teofania non sacerdotale all'Oreb che include la Collezione dell'Alleanza.
- L'alleanza combinata di Horeb e Moab del Deuteronomio che presenta il Decalogo.
- Il racconto sacerdotale al Sinai che fa del Tabernacolo il luogo della rivelazione.
viewtopic.php?f=4&t=939&p=83384#p83384
Di questo ti eri mai accorta?
Significa che Ezdra pone accanto più tradizioni i cui racconti non sono per forza del tutto compatibili fra di loro.
Citi i Profeti, hai letto cosa ho riportato pochi post fa?
"Questo criterio sarebbe stato stabilito da Profeti per una una serie di leggi registrate per la prima volta nei loro libri senza che essi fossero in grado (nè che si riesca) a metterle in relazione con la Torah di Mosè"
viewtopic.php?p=83439#p83439
E' normata anche l'ermeneutica.con le spiegazioni ci vado con i piedi di piombo
Digita "regole ermeneutica ebraica", trovi un casino di roba.
Casomai dà un'occhiata anche qua:
https://ebreieisraele.forumfree.it/?t=78663757
Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Un utente ebreo le ha dedicato del tempo per spiegarle minuziosamente che del testo scritto non se ne può fare a meno perché serve per ricordare la torah orale.Maria Grazia Lazzara ha scritto: ↑venerdì 19 maggio 2023, 18:38 Roberto le mie perplessità riguardano l' eccessiva enfasi che viene data all'insegnamento orale come se fosse superiore allo scritto , e a momenti se ne potrebbe fare a meno dello scritto .
il libro sono traduzioni. Il testo originale è scritto con sole consonanti e nessuno è capace di leggerlo senza l'ausilio della vocalizzazione tramandata oralmente.Maria Grazia Lazzara ha scritto: ↑venerdì 19 maggio 2023, 18:38Ed io mi affido a questo oggi a differenza del passato ho la possibilità di avere il Libro e con le spiegazioni ci vado con i piedi di piombo
Il libro che lei usa si basa sulla tradizione orale, senza la quale il traduttore non avrebbe potuto leggere.
Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Testo scritto che è vocalizzato dalla tradizione orale, senza la quale, lo scritto risulterebbe illegibile e incomprensibile. In questo modo, sembrerebbe che la Torah scritta appaia come un grosso ed autorevole appunto, che richiede necessariamente un costante richiamo alle tradizioni trasmesse oralmente.Maria Grazia Lazzara ha scritto: ↑venerdì 19 maggio 2023, 18:38 Roberto le mie perplessità riguardano l' eccessiva enfasi che viene data all'insegnamento orale come se fosse superiore allo scritto , e a momenti se ne potrebbe fare a meno dello scritto .
Nelle Sacre Scritture la parola ispirata che prima viene data sulla bocca del profeta o comunque il rappresentante di Dio dopo la troviamo scritta e fa parte del testo ispirato.
Ed io mi affido a questo oggi a differenza del passato ho la possibilità di avere il Libro e con le spiegazioni ci vado con i piedi di piombo
Insomma, in fin dei conti, anche se i non ebrei, ritengono eccessivo l'importanza offerta alla Torah Orale dal popolo ebraico, anche essi devono affidarsi a quest'ultima, per la vocalizzazione di ciò che credono divinamente ispirato.
Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Esatto, hai una traduzione.
Tu leggi e leggi soltanto "In principio D-o creò", per te comincia così e solo così.
Poi prendi un testo aramaico (una traduzione) e trovi tradotto che invece comincia "Nella sua saggezza" (Be-Ukhema).
E cosa pensi? Che è contraffatto? Che hanno sbagliato?
Eppure non è contraffatto e non hanno per niente sbagliato: c'è proprio scritto Be rosh itberà (ho verificato, giuro, e ci sono pure un sacco di motivi perchè sia scritto) ma non lo puoi leggere.
E' pieno di cose così: se tu non puoi leggerle queste cose, non solo non stai ascoltando nessuno che te lo indica, ma nemmeno stai realmente leggendo il libro, ma solo illudendoti di starlo facendo.
Te lo faccio vedere va:
בראש | יתברא
Questo è Ber Rosh Itberà (itberà è un verbo "riflessivo" dalla stessa radice di Barà: forse che qualcuno 'si crea'? Chissà!)
בראשית | ברא
questo è Bereshit Barà
Togli le barrette al primo ed al secondo:
בראשיתברא
בראשיתברא
E' pieno di queste ed altre cose, che non puoi vedere: A che ti serve quindi il libro? Ti stai illudendo di leggerlo. In realtà ne stai leggendo ... ben poco
Nessuno ha detto di sopprimere lo scritto, ma che non si può fare a meno della tradizione orale.
Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Non ho capito a chi ti riferisci,Marcelle ha scritto: ↑venerdì 19 maggio 2023, 19:15
Testo scritto che è vocalizzato dalla tradizione orale, senza la quale, lo scritto risulterebbe illegibile e incomprensibile. In questo modo, sembrerebbe che la Torah scritta appaia come un grosso ed autorevole appunto, che richiede necessariamente un costante richiamo alle tradizioni trasmesse oralmente.
Insomma, in fin dei conti, anche se i non ebrei, ritengono eccessivo l'importanza offerta alla Torah Orale dal popolo ebraico, anche essi devono affidarsi a quest'ultima, per la vocalizzazione di ciò che credono divinamente ispirato.
Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Avevo quotato il post a cui rispondevo.roberto ha scritto: ↑venerdì 19 maggio 2023, 19:35Non ho capito a chi ti riferisci,Marcelle ha scritto: ↑venerdì 19 maggio 2023, 19:15
Testo scritto che è vocalizzato dalla tradizione orale, senza la quale, lo scritto risulterebbe illegibile e incomprensibile. In questo modo, sembrerebbe che la Torah scritta appaia come un grosso ed autorevole appunto, che richiede necessariamente un costante richiamo alle tradizioni trasmesse oralmente.
Insomma, in fin dei conti, anche se i non ebrei, ritengono eccessivo l'importanza offerta alla Torah Orale dal popolo ebraico, anche essi devono affidarsi a quest'ultima, per la vocalizzazione di ciò che credono divinamente ispirato.
Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Questo è di Besàseà: le sacre scritture erano spesso usate come supporto di antiche tradizioni ancorate saldamente alle parole.
/////
L'unica soluzione per espiare il peccato è il pentimento. Ripeto che i sacrifici, tutti i sacrifici descritti nella Toràh, possono espiare solo reati non-intenzionali.
Il targum Yonathan a questi versi di Isaia sovrappone un'antica tradizione applicata al Messia. Questi però non si offre in sacrificio per espiare peccati, ma con la sua abilità di insegnamento causa il pentimento ai suoi ascoltatori; pentimento che causa l'espiazione.
Come vi ho già spiegato (peccato che non mi leggete a sufficienza), le sacre scritture erano spesso usate come supporto di antiche tradizioni ancorate saldamente alle parole. Non sono quindi delle vere e proprie interpretazioni. Oltre al messia, abbiamo anche altra tradizione che vi vede Mosè perché egli chiese a Dio di morire al posto del popolo di Israel, condannato a causa dell'idolatria del vitello d'oro. Altro argomento è, che Mosè, quando scende dal monte, si copre il volto. Ma perché si copriva il volto? Secondo questo collegamento con Isaia 53, la pelle del viso di Mosè era divenuta ossea (קרן עור פניו) invertendo così l'interpretazione tradizionale, secondo cui la pelle del volto di Mosè emetteva luce. Qui invece il volto non emette luce, ma è ammalato, lebbroso. La parola אור, or, luce non l'abbiamo nel testo della Toràh e quindi il verbo קרן , karan, assume il senso di divenire corneo. Mosè aveva il viso disidradato dal pesante digiuno di 40 giorni e poi altri 40, per un totale di 80 giorni. Al popolo appariva terribile, pauroso, un aspetto terrificante, come un morto che cammina, alimentato esclusivamente dalla potenza di Dio.
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L'unica soluzione per espiare il peccato è il pentimento. Ripeto che i sacrifici, tutti i sacrifici descritti nella Toràh, possono espiare solo reati non-intenzionali.
Il targum Yonathan a questi versi di Isaia sovrappone un'antica tradizione applicata al Messia. Questi però non si offre in sacrificio per espiare peccati, ma con la sua abilità di insegnamento causa il pentimento ai suoi ascoltatori; pentimento che causa l'espiazione.
Come vi ho già spiegato (peccato che non mi leggete a sufficienza), le sacre scritture erano spesso usate come supporto di antiche tradizioni ancorate saldamente alle parole. Non sono quindi delle vere e proprie interpretazioni. Oltre al messia, abbiamo anche altra tradizione che vi vede Mosè perché egli chiese a Dio di morire al posto del popolo di Israel, condannato a causa dell'idolatria del vitello d'oro. Altro argomento è, che Mosè, quando scende dal monte, si copre il volto. Ma perché si copriva il volto? Secondo questo collegamento con Isaia 53, la pelle del viso di Mosè era divenuta ossea (קרן עור פניו) invertendo così l'interpretazione tradizionale, secondo cui la pelle del volto di Mosè emetteva luce. Qui invece il volto non emette luce, ma è ammalato, lebbroso. La parola אור, or, luce non l'abbiamo nel testo della Toràh e quindi il verbo קרן , karan, assume il senso di divenire corneo. Mosè aveva il viso disidradato dal pesante digiuno di 40 giorni e poi altri 40, per un totale di 80 giorni. Al popolo appariva terribile, pauroso, un aspetto terrificante, come un morto che cammina, alimentato esclusivamente dalla potenza di Dio.
Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Non ci ho capito niente