Mangiare sangue

[noiman]

Le regole alimentari secondo l’ebraismo sono fondamentali per l’elevazione spirituale dell’uomo, i precetti che li regolano sono lo strumento per questa elevazione, che ha come fine di separare l’animalità.
Nel progetto originale, l’uomo non doveva servirsi del mondo animale per la sua alimentazione, solo dopo il diluvio fu concesso all’uomo di nutrirsi di carne , ma con delle condizioni.
L’uomo si alimenta di altri esseri viventi , ma si deve ricordare che anche egli è "basar" carne come gli animali con cui si nutre.
Il divieto del sangue separa l’uomo dalla bestia, nel sangue è contenuta l’anima, la “nefesh”, questo vale per tutte le creature viventi, questa anima non si deve mischiare a quella dell’uomo, la separazione della carne dal suo sangue fa da confine tra le due anime, il “nefesh” dell’animale deve ritornare alla terra che lo ha generato, mentre la “nefesh” contiene anche la "neshimà" dell’uomo che proviene dal cielo e tramite D-o fu insufflata direttamente nel primo uomo..
La macellazione rituale compie questa separazione e rende la carne adatta alla alimentazione dell’uomo.
Un animale soffocato, o trovato morto possiede ancora il suo sangue, oggi se un cacciatore trova un animale morto anche da poco, pensate che lo mostri come trofeo e lo utilizzi come piatto saporito! Direi di no!
Il sangue è la vita, si può togliere per nutrirsi, ma si può dare per la vita.
In eretz Israel le trasfusioni di sangue non trovano nessun ostacolo, neanche dagli Haredim, gli ortodossi.
La carne del "basar lavan" il maiale è "pasul" "non adatta" e vietata dalla Torah, ma le scarpe possono avere parti di pelle di maiale.
Se di shabbat si deve infrangere le regole per salvare anche solo un piccione, il Santo non che può rallegrarsi e esclamare " questo popolo, duro di cervice ha compreso che il sabato è stato dato agli ebrei, e non gli ebrei al sabato"
Shalom
Noiman

[noiman]

Francesco Ragazzi apprezzo sempre le tue parole.
Ciao

[Israel75]

Se di shabbat si deve infrangere le regole per salvare anche solo un piccione, il Santo non che può rallegrarsi e esclamare " questo popolo, duro di cervice ha compreso che il sabato è stato dato agli ebrei, e non gli ebrei al sabato"

Straquoto, grazie Noiman.

[francesco.ragazzi]

Grazie Noiman per il tuo apprezzamento, mi onora tantissimo se detto da te !

[francesco.ragazzi]

Caro Enigma,
Io credo che l'animale trovato morto non và mangiato principalmente per un discorso salutistico :
1) Non sappiamo di cosa sia morto, se un qualche agente patogeno (virus ed affini) ha causato la morte, l'animale è infetto e può trasmettere la patologia di cui è deceduto.-
2) Negli altri casi, poichè la morte sovviene sempre dopo eccessivo stress durante il quale l'animale rilascia nel torrente sanguigno innumerevoli droghe (adrenalina etc..) che gli consentono di lottare fortemente per cercare di salvare la vita; il suo sangue in tal caso è pieno di tali droghe e se vengono assunte non fanno altro che intossicare anche chi lo mangia.-

[Gianni]

Caro Enigma, il tuo ragionamento è del tutto logico e, soprattutto, scritturale. In Dt 12:16 è ordinato: “Non ne mangerete il sangue; lo spargerai per terra come acqua”; il che esclude l’assurda interpretazione che il comando si riferisse a mangiare animali vivi!
Per rispondere a Giovanni, in At 15:20 il verbo usato è apècho, che significa “tenersi lontano / astenersi / stare alla larga”.
Il parallelismo che tenta Armando, trattando il salvataggio di una vita di sabato, è ancora più efficace citando Lc 14:5 in cui Yeshùa parla anche di vita umana: “Chi di voi, se gli cade nel pozzo un figlio o un bue, non lo tira subito fuori in giorno di sabato?”.
Noiman ha esposto il punto di vista corretto, oltre che equilibrato.

[Gianni]

Caro Giovanni, personalmente sono del tutto d’accordo con te. Tra i miei documenti c’è una mia dichiarazione firmata e convalidata da testimoni che vieta a chicchessia di trasfondermi sangue anche in pericolo di morte. Capisco però che potrebbe essere questione di coscienza. La mia è così.

[marco]

Caro Gianni, permettimi di farti notare che il versetto da te citato Dt 12,16, rientra nel cerimoniale. E' logico che il sangue e il grasso non ne dovevano mangiare. Era un comando di Dio.

[francesco.ragazzi]

Ciao Armando,
Condivido quanto affermi poiche tutte le Leggi sono state date per il benessere materiale e spirituale dell'uomo.- La vita vale più della regola e non esistono regole divine che possano provocare sofferenza e morte.-
Ognuno poi è libero di comportarsi come vuole, se le sue interpretazioni scritturali gli impediscono di accettare una trasfusione per se è libero di rifiutarla e credo che anche in questo caso si vada contro la volontà di Dio in quanto sarebbe una forma di suicidio e Dio non tollera neanche ciò, ma se la trasfusione salva la vita di un familiare non credo si abbia il diritto di disporne .- Solo Dio può disporre della vita e non noi miseri mortali.-

[marco]

Caro Enigma, il comando dice questo: astenetevi dagli animali soffocati, però tutti i pesci muoiono soffocati.
Un'altro comando dice di non mangiare la carne che ha in se in suo sangue, praticamente impossibile.
E' il comando ad essere sbagliato o la nostra interpretazione?
Cerchiamo di capire il senso delle cose.
Gli apostoli sotto l'influsso dello Spirito Santo hanno detto, in At 15, di astenersi dalle carni immolate agli idoli. Un comando che non si potrebbe sviare o eludere.
Ci siamo? Invece Paolo ci insegna che una fede forte può. Un idolo è un nulla. La carne, anche sè immolata ad un idolo, resta sempre quella. Dio è l'unico Creatore.
Quindi è possibile andare oltre la lettera. Come Yeshùa ha insegnato. Con la fede.