Genesi,cap16: La Promessa a Ismaele-Studio Biblico
Inviato: martedì 22 dicembre 2015, 18:11
GENESI, capitolo 16: La promessa a Ismaele - (studio biblico)
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Genesi, cap. 16 : La promessa a Ismaele
Post aggiunto da Sandro.48
Il capitolo 16 va lasciato aperto a più soluzioni interpretative, perchè contiene numerosi elementi oscuri.
La storia si basa su due realtà: il permanere della sterilità di Sara e la significativa presenza di ismaele.
Da un punto di vista teologico, il racconto afferma che Abramo e Sara NON CREDETTERO alla promessa
Come in Genesi 12, 10-20, anche qui Abramo dimostra di NON essere DISPOSTO ad attendere che Dio
realizzi i propri imperscrutabili disegni: CALVINO definisce la FEDE di Abramo e Sara INCOMPLETA .
Ecco il problema principale da approfondire. La fede non è cosa facile. Richiede una perseveranza che va
oltre il senso comune. Richiede che si creda - in un DONO DIVINO - che è smentito da tutti i dati presenti.
Consideriamo i punti 1). 2). 3).
1) La storia ha come protagonista Agar. Come in Genesi 12,17 e Genesi 13,14, al versetto 7 di Genesi16
si ha la svolta con l'intervento di Dio. Tutti, Abramo, Sara, Agar considerano in fondo chiusa la questione.
Tutti tranne Dio. E' Dio che la riapre. Il dato positivo è che anche qui Dio prende a cuore la sorte degli
ultimi. Ma , nell'ottica della promessa, il dato negativo del racconto è che Ismaele costituisce una
tentazione per Abramo, la tentazione di credere nel frutto delle proprie opere, anzicchè nella
promessa (Confr. Genesi 17, 18). Ismaele è dunque una tentazione, una prova. Paolo ha
trasformato Agar e Ismaele in un simbolo della legge (Galati 4 ), il che è troppo fantasioso. E
tuttavia ha visto giusto in questo: Agar e Ismaele rappresentano un' alternativa alla promessa.
Sono la prova visibile che, nei tempi brevi, assumere l'iniziativa anzicchè attendere l'intervento di Dio
può produrre risultati positivi.
2). La parte centrale (vv.7-14) è dominata dal discorso del messaggero, e anche in questo caso le
parole divine si rivelano decisive. L'angelo del SIGNORE parla 4 volte: "E le disse...(v.8); L'angelo
del SIGNORE le disse...(v. 9); L'angelo del SIGNORE soggiunse...(v.10); L'angelo del SIGNORE
le disse ancora...(v. 11)". I quattro interventi si susseguono con ritmo incalzante sino a culminare al
versetto 11, nell'annuncio della nascita di Ismaele.
Questo annuncio inaugura una storia alternativa a quella di Abramo e Sara, ma anch'essa benedetta da
Dio, e si conclude (v. 12) con una benedizione per colui che sarà esule e bandito. Una benedizione
potente, che non è tuttavia la benedizione abramitica della terra. Una benedizione che sancisce che
Ismaele vivrà altrove, fuori dalla terra promessa, e delle proprie risorse.
3). La presenza di Ismaele suscita due riflessioni. Se la si considera verticalmente, in rapporto a
Dio, essa suggerisce che Dio non si è legato esclusivamente ad Abramo e Sara. La sua sollecitudine
non è riservata soltanto alla progenie eletta. C'è passione e sollecitudine anche per quanti, al di fuori
di quella stirpe, soffrono. Visto orizzontalmente, invece, e in riferimento alla vicenda di Abramo
e Sara, Ismaele costituisce unaTENTAZIONE, la TENTAZIONE di NON CREDERE ALLA PROMESSA.
L' iniziativa di Sara (v. 2 ) PER AGGIRARE LA PROMESSA ha provocato solo conflitti:
confronta Proverbi 30, 21 -23. E ora la promessa è messa a repentaglio, da questa alternativa.
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Genesi, cap. 16 : La promessa a Ismaele
Post aggiunto da Sandro.48
Il capitolo 16 va lasciato aperto a più soluzioni interpretative, perchè contiene numerosi elementi oscuri.
La storia si basa su due realtà: il permanere della sterilità di Sara e la significativa presenza di ismaele.
Da un punto di vista teologico, il racconto afferma che Abramo e Sara NON CREDETTERO alla promessa
Come in Genesi 12, 10-20, anche qui Abramo dimostra di NON essere DISPOSTO ad attendere che Dio
realizzi i propri imperscrutabili disegni: CALVINO definisce la FEDE di Abramo e Sara INCOMPLETA .
Ecco il problema principale da approfondire. La fede non è cosa facile. Richiede una perseveranza che va
oltre il senso comune. Richiede che si creda - in un DONO DIVINO - che è smentito da tutti i dati presenti.
Consideriamo i punti 1). 2). 3).
1) La storia ha come protagonista Agar. Come in Genesi 12,17 e Genesi 13,14, al versetto 7 di Genesi16
si ha la svolta con l'intervento di Dio. Tutti, Abramo, Sara, Agar considerano in fondo chiusa la questione.
Tutti tranne Dio. E' Dio che la riapre. Il dato positivo è che anche qui Dio prende a cuore la sorte degli
ultimi. Ma , nell'ottica della promessa, il dato negativo del racconto è che Ismaele costituisce una
tentazione per Abramo, la tentazione di credere nel frutto delle proprie opere, anzicchè nella
promessa (Confr. Genesi 17, 18). Ismaele è dunque una tentazione, una prova. Paolo ha
trasformato Agar e Ismaele in un simbolo della legge (Galati 4 ), il che è troppo fantasioso. E
tuttavia ha visto giusto in questo: Agar e Ismaele rappresentano un' alternativa alla promessa.
Sono la prova visibile che, nei tempi brevi, assumere l'iniziativa anzicchè attendere l'intervento di Dio
può produrre risultati positivi.
2). La parte centrale (vv.7-14) è dominata dal discorso del messaggero, e anche in questo caso le
parole divine si rivelano decisive. L'angelo del SIGNORE parla 4 volte: "E le disse...(v.8); L'angelo
del SIGNORE le disse...(v. 9); L'angelo del SIGNORE soggiunse...(v.10); L'angelo del SIGNORE
le disse ancora...(v. 11)". I quattro interventi si susseguono con ritmo incalzante sino a culminare al
versetto 11, nell'annuncio della nascita di Ismaele.
Questo annuncio inaugura una storia alternativa a quella di Abramo e Sara, ma anch'essa benedetta da
Dio, e si conclude (v. 12) con una benedizione per colui che sarà esule e bandito. Una benedizione
potente, che non è tuttavia la benedizione abramitica della terra. Una benedizione che sancisce che
Ismaele vivrà altrove, fuori dalla terra promessa, e delle proprie risorse.
3). La presenza di Ismaele suscita due riflessioni. Se la si considera verticalmente, in rapporto a
Dio, essa suggerisce che Dio non si è legato esclusivamente ad Abramo e Sara. La sua sollecitudine
non è riservata soltanto alla progenie eletta. C'è passione e sollecitudine anche per quanti, al di fuori
di quella stirpe, soffrono. Visto orizzontalmente, invece, e in riferimento alla vicenda di Abramo
e Sara, Ismaele costituisce unaTENTAZIONE, la TENTAZIONE di NON CREDERE ALLA PROMESSA.
L' iniziativa di Sara (v. 2 ) PER AGGIRARE LA PROMESSA ha provocato solo conflitti:
confronta Proverbi 30, 21 -23. E ora la promessa è messa a repentaglio, da questa alternativa.