FORUM BIBLICO

Alessandra, quando commenti la Scrittura, dovresti citarla, per far capire su cosa si basano le tue affermazioni. Perché questo forum prevede la discussione biblica.

le mie affermazioni vengono fuori dalla comparazione tra il linguaggio della ragione all'interno della mente umana ,il suo modo di sollevare obbiezioni e condurre dispute e il linguaggio ,il modo di sollevare obbiezioni nonchè quello di fuorviare e condurre dispute, di lucifero nella bibbia.Le tentazioni di Gesù nel deserto sono condotte come le condurrebbe la ragione,quelle di Giobbe ed Eva e pure gli ebrei ,durante l'esodo perdono di tanto in tanto la fede nelle promesse di Dio ,adducendo "ragioni"che ne negano l'attendibilità.Il male in assoluto rimane comunque l'amor di sè di Dio il suo soldato sarà probabilmente la ragione.Fino ad un certo punto ragione e verità coincidono,anzi ,perfino la prima stabilisce la seconda ,poi la ragione fallisce e la Verità si stabilisce da sè.Come si dice ragione in ebraico?Ha a che fare con la parola lucifero o con qualcosa tipo:sovversione,inganno ,portatore di luce ecc? In Europa l'illuminismo è appunto l'età della ragione che porta luce agli uomini.Nella Bibbia Dio esalta l'intelligenza,la saggezza ma non la ragione e al suo posto esalta la fede (che è quella che ti fa rimanere fedele alla Verità anche quando la ragione smette di confermarla).Può essere un indizio?

Alessandra, faccio fatica a seguirti per via della sintassi poco chiara. Mi sembra di capire che intendi paragonare la ragione umana (la capacità di ragionamento) con quella di satana nella Bibbia. Poi non comprendo cosa intendi per "amor di sé di Dio". Comprendo la tua ultima sentenza, sul fatto che Dio esalta la fede piuttosto che la ragione. Io direi che Dio esalta "l'intelligenza della fede" piuttosto che il sapere umano (sapienza). Aggiungo che il termine "lucifero" non esiste nella Bibbia, ma è una traslitterazione dal latino lux (luce) + fero (portare) basata su una traduzione non buona della Vulgata del termine ebraico helèl, in greco eosfòros, "portatore dell'aurora", da Is 14:12; il termine lucifero non si riferisce assolutamente a satana, ma a Cristo.

Insomma, faccio fatica a seguirti, puoi essere meno criptica?

Anzi ,aggiungo che ho letto su wikipedia ,che la ragione presso i greci era detta LOGOS ...

Alessandra, stai saltando di palo in frasca. Per favore affronta una cosa alla volta e lasciamo stare il lògos per adesso, su cui è in corso un interessante approfondimento in altre cartelle. Su questa cartella si parla della figura di satana nella Bibbia; cos'è che vuoi comunicare? Scusa la franchezza ma devi essere piú chiara e affrontare un tema alla volta.

Voglio dire che il funzionamento(forse dovrei dire dinamica)della ragione è perfettamente sovrapponibile al modello biblico di lucifero.
Considera che soprattutto in Giobbe, non fa altro che sottoporre il poverino al metodo sperimentale. Nell'uomo chi prova è la ragione,nella Bibbia è lucifero.Per la sintassi ti chiedo scusa,faccio quello che posso.Se traduci dall'ebraico o dal greco, sarai capace anche di leggermi

Ti ringrazio Israel
è curioso però che, sia Gesù che lucifero, abbiano nomi in comune .Sia la ragione che la Verità, operano il discernimento e quindi sono entrambi portatori di luce
solo che la ragione ad un certo punto fallisce
la Verità invece si autodetermina ;in quanto è costituita da" ciò che è"
indipendentemente dal fatto che possa essere colta oppure no .

Alessandra, lucifero non esiste nella Bibbia. Infatti, se cerchi tale nome, non lo troverai. È roba medioevale, non biblica.

Yeshúa non ha nessun nome in comune con lucifero, perché il termine lucifero, sulla Bibbia, non esiste. Esiste il termine satan (ebraico שָׂטָן), che significa "avversario", il quale, anche, non ha nulla in comune con Yeshúa.

Ti invito a indagare la Scrittura e a restare sul testo, senza sconfinare, perché il forum non prevede la discussione basata su teorie personali non bibliche. Se hai domande sul termine lucifero, possiamo indagare la Scrittura insieme; ma non lasciarti andare in dichiarazioni che poco hanno a che fare con l'oggettività testuale.