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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: domenica 21 aprile 2019, 21:08
da bgaluppi
tanto che ci sono, come può essere gettata nello stagno di fuoco "la morte"? e che cos'è la morte nel linguaggio apocalittico?
Ringo, poni una giusta domanda. Lo stagno di fuoco (Geenna) è un'immagine apocalittica che concretizza il concetto di distruzione, o meglio non-esistenza. La Geenna era un luogo nei pressi di Gerusalemme dove venivano distrutti rifiuti, cadaveri e ogni genere di schifezza in un fuoco che veniva mantenuto perennemente acceso (da qui l'inferno medievale). Per cui, la morte, l'Ades e il diavolo gettati nello stagno di fuoco simboleggiano rispettivamente la vita incorruttibile e l'assenza del peccato. Il raggiungimento del "regno di Dio" predetto dalla Scrittura, uno stato diverso e superiore. Con il regno di Dio non ci saranno più peccato e morte (conseguenza del peccato), perché saranno gettati nello stagno di fuoco. Significa che l'essere umano non sarà più duale, dotato di due istinti (yetzer tov, "buono", e yetzer ra, "cattivo", che innesca il satàn), ma sarà perfetto ossia "completo" e simile a Dio.

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: domenica 21 aprile 2019, 23:21
da matteo97
La dualità dell'essere umano però prima di essere suggellata all'interno dell'organismo ha richiesto come stadio precedente un'intuizione nella mens divina e, in tal caso, Dio avrebbe dovuto avere la cognizione del concetto di dualità, ma la Scrittura dice che Dio non può essere tentato dall'istinto cattivo (yetzer ra) (Dio non può essere tentato" (Gc. 1:13 N.R.) siccome egli è Bontà infinità (quindi ne deduciamo che in sè non esiste dualità di istinti ma unità e perfezione). In sè non esisteva dualità neppure nel periodo innanzi alla creazione, poichè altrimenti Egli avrebbe snaturato la sua essenza di unicità e non potrebbe essere definito come "Colui che è e sempre sarà", sottolineandone così l'immutabilità. Quindi com'è possibile la creazione dei primi uomini (l'Adam e l'Eva) con già la dualità di istinti (yetzer tov, yetzer ra) insita in essi? Come avrebbe fatto Dio ad avere la cognizione di dualità se egli è unicità, in tal caso infinita Bontà che corrisponde a Perfezione morale?

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: domenica 21 aprile 2019, 23:39
da bgaluppi
Bisogna superare i limiti dell'idea pagana di Dio che è connaturata in noi da millenni. Alla domanda "Chi è Dio?", come risponderesti? Con parole tue, non bibliche, ossia in base all'idea di Dio che ti sei fatto dalla Bibbia.

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: lunedì 22 aprile 2019, 0:09
da matteo97
Essere eterno e immutabile la cui natura è suffragata da unicità dell'intento di benevolenza verso i suoi figliuoli (per cui non può desiderare male nè operarlo), creatore del cielo, della terra e della materia nella sua essenza. Non possiede corporeità essendo purissimo spirito. Con parole mie lo definirei così. Ovviamente si potrebbe proseguire nella sua descrizione.

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: lunedì 22 aprile 2019, 0:28
da bgaluppi
Se già usi il termine “essere” lo qualifichi come ente confinabile in uno spazio.

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: lunedì 22 aprile 2019, 0:40
da matteo97
D'accordo in effetti il termine non è esatto (anzi è contradditorio) volevo esprimere il concetto di esistenza senza corporeità, pertanto non mi è venuto in mente nessun termine che possa esprimere tale idea. Non avendone cognizione in quanto ho solo diretta esperienza (empiricamente parlando) della correlazione tra esistenza e corporeità ho utilizzato in modo molto naif tale termine.

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: lunedì 22 aprile 2019, 0:49
da bgaluppi
non mi è venuto in mente nessun termine che possa esprimere tale idea
Matteo, ti sei risposto. :-) Nel tentativo di qualificare Dio, non viene in mente niente, perché è inqualificabile. Il miglior modo per avvicinarsi all’idea di Dio è quello di concepirlo per ciò che non è, piuttosto che per ciò che è. Allora ci rendiamo conto della sua trascendenza e assenza di attributi, come spiega Maimonide ne “La guida dei perplessi” (se non lo hai letto, te lo consiglio caldamente).

Per cui, tornando al discorso che facevi prima, è impossibile concepire Dio. Diciamo che è un quid che determina e governa l’esistenza di tutte le cose. Ma è esterno all’esistenza delle cose, poiché il vasaio non fa parte di ciò che crea. Lui è Uno, nel senso assoluto che esprime il numero, per cui l’esistenza delle cose non può essere che duale.

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: lunedì 22 aprile 2019, 17:36
da matteo97
Breve excursus - anche diversi dizionari qualificano Dio come essere:
Nell'Enciclopedia Treccani alla voce Dio si afferma: "Dio: Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati come superiori all’uomo, dotati di personalità e immortali".
In Cathopedia, seppur vedendolo attraverso i dogmi della dottrina, si enuncia quanto segue: "Dio è l'essere trascendente che, dopo essersi rivelato al popolo d'Israele, ha inviato nella pienezza dei tempi il suo unico Figlio al mondo nel mistero dell'Incarnazione, e attraverso la sua morte e risurrezione ha riconciliato il mondo con sé; ha poi inviato "lo Spirito Santo, primo dono ai credenti, a perfezionare la sua opera nel mondo e compiere ogni santificazione."

Ciò è detto per rendere meglio l'idea del concetto di esistenza senza corporeità a coloro che hanno solo esperienza diretta della correlazione tra esistenza e corporeità. E che quindi potrebbero concepirla soltanto sotto forma di "essere". Seppur essere nella sua più ampia accezione presuppone un criterio di corporeità e di ubicazione nello spazio visibile.
La guida dei perplessi mi è stata inviata tramite formato pdf, quindi sì è in già in mio possesso e a breve ne inizierò la lettura. Comunque, se non vado errando, anche tu avevi scritto un opuscolo sul concetto di Dio se così fosse potresti linkarmelo?

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: lunedì 22 aprile 2019, 18:02
da bgaluppi
Ciao Matteo. Anche i dizionari non sono immuni dall'influsso del pensiero ellenistico, che si fuse con la cultura romana di cui la società occidentale è figlia. Il mio libretto lo puoi scaricare qui:

http://www.biblistica.it/wordpress/wp-c ... ostoli.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: mercoledì 24 aprile 2019, 14:45
da ringo
Ringo, poni una giusta domanda. Lo stagno di fuoco (Geenna) è un'immagine apocalittica che concretizza il concetto di distruzione, o meglio non-esistenza.
In Matteo 5:29,30 - Matteo 18:9 -Marco 9:45,47 - Luca 12:5 ed altri parlano di "gettare" nella gennna.
Se la geenna rappresenta la non-esistenza come si può essere gettati nella non esistenza quando il verbo gettare implica un luogo?
Matteo 23:33 Serpenti, razza di vipere, come scamperete al giudizio della geenna?
Il vangelo di Matteo parla di giudizio della geenna. Ma se la geenna è la non-esistenza come si può scampare al giudizio della non-esistenza?
Marco 9:43 Se la tua mano ti fa cadere in peccato, tagliala; meglio è per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andartene nella geenna, nel fuoco inestinguibile,
Il vangelo di Marco parla chiaramente che la geenna è un fuoco inestinguibile. Come può essere la non-esistenza?


attendo chiarimenti