Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

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Gianni
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Gianni »

Sempre ben erudito e penetrante il nostro Noiman ... :-)
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Maria Grazia Lazzara
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Buon giorno Noiman ,leggo molto attentamente ciò che scrivi ,ma vorrei fare una citazione da biblistica : i vocaboli ebraici e i loro costrutti ,non devono mai essere isolati dal contesto perché ciò impedirebbe di ricercare e trovare le ragioni che hanno portato alla scelta di un certo vocabolo . In base a questo criterio che trovo giusto mi pare che la citazazione di Genesi su si fece sera e si fece mattina " non ha alcuna attinenza se prima viene il male e poi il bene , e' mia opinione che li' si sta parlando di tutt'altro . In Dio non risiede alcuna malvagità o alcuna premeditazione al male ma quando pare che rechi del male ,la ragione è che Egli come Giudice esercita il suo diritto di esercitare la Giustizia e quindi la punizione che possiamo chiamare male .
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Maria Grazia Lazzara
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Noiman scrive , " l'idea di un pensiero divino che premedita il male e il bene in coesistenza sfugge ai filosofi che basano il ragionamento sulla ragione " Eppure chi ha scritto questo è sempre una persona che ha usato la ragione , che ha valutato la possibilità che l'idea che un pensiero divino che premedita il male e il bene ......... Quindi dietro uno scritto c'è sempre un ragionamento
noiman
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da noiman »

Grazie Maria Grazia, nessuno ha isolato un semplice vocabolo, la traduzione letterale dell’espressione originale:
ויהי-ערב ויהי בקר יום אחד
“E fu sera e fu mattina, giorno uno” nel tempo perfetto non è la stessa cosa di “e si fece sera e si fece mattina” .
Dietro a uno scritto c’è sempre un ragionamento…
Gianni sarà sicuramente in grado di chiarire la differenza.
noiman
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da noiman »

Si Tiger ;) hai centrato uno dei significati come non trovi in tutti i libri.

Quello che hai osservato è interessante, la polisemia delle shorashim , le radici dell’ebraico consentano spesso una lettura trasversale, la parola che citi, esempio ערבי ‘aravi genera anche la definizione di arabo e עברי ìvrì ebreo perchè provengono dalla stessa radice, come anche ערב garante e ערבות arvùt garanzia derivano dalla medesima radice, questo in qualche modo rende fratelli i discendenti di Israel e di Ismaèl, ma dalla stessa radice si può anche cogliere ערבוב, irbuv, mescolanza e confusione, e questo sarà il concetto che cercherò di spiegare, poi ancora sorprendentemente la stessa radice genera מערב ma’arav , occidente deriva dal latino occidere,(ob-cadere) che significa anche, tramontare .

La tua idea che si tratti di epoche è altamente sostenibili, per questo che sera/mattina non indica lo spazio del giorno come noi intendiamo, non per niente in Bereshit leggiamo “giorno Uno”…..
Ottimo ;) ;) :YMHUG:
Noiman

chelaveritàtrionfi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Ed il saggio Noiman azzecca sempre gli argomenti anche quando si spazia. A volte citare altri testi può mettere in luce, per esempio, da dove provengono determinate interpretazioni che ancora oggi ci ritroviamo in alcune religioni.

Angeli e demoni, bene e male. In realtà occorrerebbe fare dei passi indietro ancor prima dello zoroastrismo, per esempio nell’induismo, dove “bene” e “male” hanno significato solo nel mondo delle “apparenze”(ciò che vediamo e percepiamo) e le loro manifestazioni riguardano sia il mondo naturale (visibile) che il mondo interiore (psicologico) e questi due sono interconnessi. Questo dualismo emerge anche nei cicli naturali come le stagioni agricole: in estate aumentano i giorni di luce, i raccolti crescono perché il sole nel cielo scalda di più, mentre in inverno si riducono i giorni di luce, la terra riduce la produzione dei suoi frutti, gli alberi diventano spogli ecc. Nello Zoroastrismo Ahura Mazdā, (Signore Sapiente) genera Spenta Mainyu (Spirito Benevolo), opposto ad Angra Mainyu (o Ahriman, lo "Spirito Maligno") che rappresentano anche la verità e la menzogna, la luce e le tenebre. Questo concetto di luce (sole crescente) e tenebre (sole calante) fu prevalente anche nell'antico Egitto ed espresso come effetto della lotta tra Horus e Seth, il primo portatore del bene ed il secondo portatore del male. L'immagine è una divinità con due facce: una che guarda a sinistra (Seth = male) e una che guarda a destra (Horus = bene):

Egli è Horus con due teste, una (Horus) genera la verità, l’altra (Seth) la falsità: Egli dà falsità a chi la pratica, e verità a chi la detiene“. (Libro del ritorno del giorno)

Nell’induismo troviamo la “Trimurti”(tre aspetti, tre forme): Brahama (creatore dell’universo), Vishnu (colui che lo conserva) e Shiva (colui che lo distrugge). Questa triplice forma è concepita come un’unica divinità: Ishvara, la Mente Cosmica Brahman (principio universale) . Ricorda qualcosa?

Angeli e demoni qui sono rappresentati da Deva (divinità benevoli) e Asura (divinità maligne). Ma nell’induismo il concetto di distruzione non ha una connotazione negativa come nel mondo occidentale; rappresenta invece ciò che è necessario ed essenziale per un nuovo ciclo di rinascita e le 3 fasi associate sono: nascita, vita e morte. Il ricostruttore è Vishnu, colui che mantiene l’ordine (dharma) e discende in 10 avatar (avatara = discesa) uno dei quali è Krishna (a seconda di alcuni filoni di pensiero). Ricorda qualcosa?

« Così ogni volta che l’ordine (Dharma) viene a mancare e il disordine avanza, io stesso produco me stesso, per proteggere i buoni e distruggere i malvagi, per ristabilire l’ordine, di era in era, io nasco. » (Bhagavad-gita)

Il Brahman si manifesta attraverso i Kalpa: fasi temporali in cui i mondi, o le molteplici realtà, nascono, si evolvono e muoiono.

Si è sempre cercato di spiegare questa dicotomia tra bene e male, anche attraverso il principio della corrispondenza, in questo caso: come fuori così dentro.

Interessante il discorso su sera e mattina.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
chelaveritàtrionfi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Non con i Vangeli, tiger..ma con la terna.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
noiman
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da noiman »

Tiger … :-O memoria di ferro, avevo dimenticato questa discussione, l’ho riletta…..

E la terra fu Tohu e Bohu e la tenebra era sulla superficie (letteralmente sul volto) dell’abisso” La traduzione di תהו ובהו Tohu va Bohu, è sempre stata problematica, questi elementi sicuramente complementari sono stati indagati dal midrash e dai cabalisti che ne hanno colto una relazione tra il male e il bene, Tohu precede Bohu e subito dopo compare Tehom, non avendo ben chiaro il significato dei due termini è stata data importanza all’ordine in cui appaiono, sicuramente תהו tohu è connesso alla desolazione e questo lo sappiamo dalle altre volte in cui il termine appare come esempio:
ימצאהו בארץ מדבר ובתהו ילל ישמן
"E trovò lui (riferito a Israel/Jacov) in terra di deserto e (di) tohu di informe ululato
(dvarim 32/10) בארץ מדבר "in terra di deserto" va inteso come luogo desolato, privo di acqua e vegetazione, tohu come “informe” è rafforzativo, da questo passo e anche in altri passaggi dove è menzionato tohu si è ricavato il suo significato e applicato anche a Bereshit dove compare per la prima volta " la terra fu Tohu e Bohu e la tenebra era sulla superficie del Tehom", consecutivamente appaiono tre parole che essendo tuttora di lemma incerto hanno dato origini a diverse interpretazioni.
I commentatori hanno osservato oltre alla loro assonanza fonetica due iniziano con la lettera ת l’ultima lettera dell’alfabeto, una con la ב la seconda lettera dell'alfabeto e prima del libro di Bereshit , valore gematrico 2 che secondo la tradizione rappresenta la duplicità, direte che questa osservazione è banale ma tre parole in ordine successivo senza un chiaro hanno amplificato l'interpretazione, un po’ come è successo per un altro lemma ” אברא כאדברא ABRA K’ADaBRA, “creerò come parlo”contiene la radice BR da cui Baràh il creare, le lettere restanti hanno valore gematrico di 26,lo stesso del tetragramma ( fonte Sepher Yetzirah – Aryeh Kaplan).
Il gioco che crea assonanza nelle parole sfugge alla traduzione, certamente i tohu, bohu e tehom anticipano gli atti successivi di separazione e creazione che da una forma indefinita riconosciuta come caos e vuoto nell’abisso tramite il processo emanativo che inizia con l’espressione “e Dio disse sia la luce”, nel pensiero cabalistico e non ….! la luce è sorta dalle tenebre? una spiegazione è che essa fosse presente ma occultata, forse lo possiamo capire da una dichiarazione opposta quando viene detto che H. crea l’oscurità interpretata come ha-or ha mi’allem, la luce che si occulta , dobbiamo ricordare ” le tenebre erano sulla faccia del Tehom.

Non leggiamo che la luce è stata creata, la luce era contenuta nelle tenebre, un confine le delimitava e fu la parola di D-o ha modificare quel limite affinché la luce potesse affiorare .
Quando D-o chiama la luce troviamo il verbo essere nelle due forme יהי “sia!” nella forma imperativo e ויהי “fu”, (questo piacerà a Gianni)
וימר אלהים יהי אור ויהי אור “Dio disse:sia luce e luce fu” se la luce non è stata creata allora possiamo pensare che essa è stata fatta venire da un luogo da dove preesisteva , i cabalisti chiamano hawayyòt le possibili esistenze che precedono la creazione e appartengono alle sefirot più elevate.
Vedremo le altre implicazioni.
Noiman

chelaveritàtrionfi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

noiman ha scritto: lunedì 13 febbraio 2023, 19:51
"E trovò lui (riferito a Israel/Jacov) in terra di deserto e (di) tohu di informe ululato
(dvarim 32/10) בארץ מדבר "in terra di deserto" va inteso come luogo desolato, privo di acqua e vegetazione, tohu come “informe” è rafforzativo, da questo passo e anche in altri passaggi dove è menzionato tohu si è ricavato il suo significato e applicato anche a Bereshit dove compare per la prima volta " la terra fu Tohu e Bohu e la tenebra era sulla superficie del Tehom",

Ciao Noiman. Di questo Tohu e Bohu ho letto di tutto. Dall'ammasso di pietre che ruotano in un'orbita , fino a desolazione e deserto. A parte in 1) Genesi 1:2......., 2) Deut 32:10 “Lo trovò in una terra deserta, E nella desolazione ululante [וּבְתֹ֖הוּ (ū·ḇə·ṯō·hū)]di un deserto ; Lo ha circondato, lo ha curato, lo ha custodito come la pupilla dei suoi occhi. NASB 1977
(spiegato da Noiman sopra)

questi termini sono presenti anche altrove e mi torna di più la tua spiegazione.

3) Giobbe 12:24 e in Salmi 107:40:

way-yaṯ-'êm bə-ṯō-hū lo- ḏā-reḵ: li fa vagare in un deserto senza vie (??)

Egli priva di intelligenza i capi del popolo della terra, e li fa vagare in un deserto בְּתֹ֣הוּ (bə•ṯō•hū) senza sentiero " - NASB 1977

" Egli riversa il disprezzo sui principi, e li fa vagare in un deserto בְּתֹ֣הוּ (bə•ṯō•hū) senza sentiero" - NASB 1977

4) Giobbe 26:7 Egli distende il settentrione sopra עַל־ ('al-) lo spazio vuoto תֹּ֑הוּ (tō•hū), E sospende la terra sul nulla. בְּלִי־ (bə•lî-) - NASB 1977

5) Geremia 4:22-28 - 22 «Poiché il mio popolo è stolto, non mi conosce; Sono bambini stupidi,e non hanno comprensione. Sono accorti nel fare il male, ma non sanno fare il bene». 23 Guardai la terra, ed ecco, era informe e vuota (תֹ֖הוּ (ṯō·hū) וָבֹ֑הוּ (wā·ḇō·hū) E nei cieli, e non avevano luce. 24 Guardai i monti, ed ecco, tremavano e tutti i colli si muovevano avanti e indietro. 25 Guardai, ed ecco, non c'era nessuno, e tutti gli uccelli del cielo erano fuggiti. 26 Guardai, ed ecco, la terra fertile era un deserto, e tutte le sue città furono demolite davanti all'Eterno, davanti alla sua ira ardente. 27 Poiché così dice l'Eterno: «Tutto il paese sarà una desolazione שְׁמָמָ֥ה (šə·mā· māh) ma io non eseguirò una distruzione completa. 28 "Per questo la terra piangerà, e i cieli in alto saranno oscuri, perché ho parlato, ho deciso, e non cambierò idea, né mi allontanerò". - NASB 1977

Il fumo dell'incendio di Gerusalemme oscurò la luna il sole e le stelle e le loro luci non brillarono più. Pare un ritorno al caos iniziale (Gen 1:2) ma in questo caso il paesaggio diventa spoglio di vegetazione, arido.

6) Isaia 34:11 " Ma il pellicano e il riccio lo possederanno, e il gufo e il corvo vi abiteranno; Ed Egli stenderà su di essa la linea della desolazione תֹ֖הוּ (ṯō•hū) e il filo a piombo del vuoto. בֹֽהוּ׃ (ḇō•hū)"- Nasb 1977

Il testo racconta la condanna di Edom, i vicini di Gerusalemme, che hanno aiutato i suoi nemici nel distruggerla, hanno applaudito e incitato i nemici. Sal 137:7 "Ricordati, o Eterno, dei figli di Edom, il giorno di Gerusalemme, che dissero: "Raditela, radetela fino alle fondamenta". - RIV 1977

Edom ritorna alla desolazione (deserto) e pare anche qui, un riferimento al tohu e bohu iniziale.

Ma considerando qualche passo (linea della desolazione), Tohu e Bohu pare la descrizione di un circolo (circoscrizione) vuoto (senza nulla), con solo acqua ed oscuro fino all'abisso, prima della comparsa della luce che schiarisce tutto. Emergono i continenti, quindi la vegetazione e tutto il resto.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Maria Grazia Lazzara
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Buon giorno amici , leggendo le vostre ultime ricerche mi è venuto in mente che forse sarebbe opportuno che noi ascoltassimo la domanda che Dio fa a Giobbe come rivolta a noi :"Dov'eri tu quando io fondai la terra ? ......... Dov'è la via dove risiede la luce ? In quanto alle tenebre dov'è ora il loro luogo ,perché tu le conduca alla loro linea di confine e comprenda i sentieri della loro casa ? Dov'è ora la via per cui si distribuisce la luce " e dopo che Dio parla a lungo della sua creazione , Giobbe dichiara : Ecco questi sono i margini della sue vie ". Visto che Giobbe e' un libro didattico comprendiamo il valore pratico di queste parole e cioè che noi possiamo arrivare forse ai margini delle sue vie ? Detto questo mi chiedo qual'e' il valore pratico della piega , del verso che sta prendendo la discussione in corso ?
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