Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

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Israel75
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Israel75 »

:-)
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
marco
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da marco »

Va bene ragazzi, facciamo così, indaghiamo dove il giudaismo indica questo yetzer hara nella Bibbia e vediamo di capirci qualcosa.
Caro Akragas i passi cha hai riportato non ci dicono nulla a riguardo. Soprattutto Rm, perché Paolo, come me, è pieno di impulsi della carne. Dobbiamo capire se Adamo fu creato già con l'inclinazione al male.
Ho cercato su Wikipedia yetzer hara. Questa parola si trova due volte nella Bibbia, precisamente in Gn 6,5 e Gn 8,21.
Gn 6,5: Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male.
Concepito dal loro cuore (yetzer hara). Quindi l'uomo seguiva solamente l'istinto cattivo.
Gn 8,21: ....Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza....
La CEI traduce con adolescenza, invece la traduzione interlineare italiana a cura di Reggi traduce così: GIOVINEZZA.
Tutte e due indicano una certo periodo in cui Dio constata la nascita e la crescita nell'uomo dello yetzer hara.
Se fosse come dite voi, cioè che fu creato già con l'inclinazione al male, Dio qui (Gn 8,21), avrebbe dovuto dire: l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla creazione.
Invece, a mio avviso, Dio ci indica chiaramente quando nell'uomo si è inserito l'istinto cattivo: nell'adolescenza. Non nella creazione, perché "era molto buono".
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Bravo Marco! Mi piace questo tuo approccio. Infatti, ragionando cosí si arrivano a capire un sacco di cose. Partiamo da questa tua analisi e vediamo. Però, bisogna stare attenti a non fare confusione col termine "perfezione", che appartiene solo a Dio e indica completezza.
AKRAGAS
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da AKRAGAS »

Sì, bravo Marco, mi sei piaciuto.
Certamente, quando l’essere umano non aveva ancora trasgredito si trovava in una condizione definita biblicamente come molto buona; infatti non era stata ancora provocata la frattura di quel rapporto armonioso esistente tra la creazione e Dio.
In questo senso io interpreto quel “molto buono”: quando Dio vide che, al termine del sesto giorno, tutta la creazione terrestre e celeste come molto buona, fu al preludio della creazione del settimo giorno. Tutto era pronto per essere messo in moto ma sarebbe stato completo, ovvero perfetto, solamente nel settimo giorno.

Nella traduzione non si capisce, ma in lingua ebraica il sesto giorno è preceduto da un articolo mentre i precedenti giorni no. L’articolo quindi denota che tale giorno ha qualcosa di speciale. Tuttavia, solamente nel settimo giorno abbiamo la rappresentazione della perfezione.


Siamo quindi al sesto giorno e l’essere umano è in Eden.
Dio lo avverte: non mangiare altrimenti morirai.
In Eden c’è pure il serpente, il più astuto…
Adamo ed Eva erano saggi (si capisce da un’altra vocalizzazione del testo ebraico) e il serpente era astuto.
Io deduco che se all’uomo viene comunicato di non mangiare da quell’albero vuol dire che è in grado di comprendere e operare una scelta
Questo significa secondo me, in altre parole, che l’essere umano si trovava nella condizione tecnica di fallire o di colpire il bersaglio.
Diversamente,la domanda che faccio è: se Adamo non ha le due pulsioni, come può trasgredire il comando divino? Oppure, detta in altro modo: se l’uomo ha una sola pulsione positiva come può aver disobbedito?
Se qualcuno me lo spiega… attendo.
marco
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da marco »

Secondo voi, questo esempio banale, potrebbe calzare con la vicenda di Gn? Vediamo!
Un padre esce di casa e lascia la pistola carica in mano al figlioletto di 3 anni avvertendolo di non toccarla altrimenti morirebbe.
Un padre esce di casa e nasconde la pistola nell'armadio, lontano dalla portata del figlioletto. Il vicino invidioso accompagna il bimbo davanti all'armadio e aprendogli le ante gli consiglia di giocare con essa, dicendogli: non dare ascolto a tuo padre perché non ti farei niente.
Quale delle due, secondo voi, si avvicina più al vero senso di Gn 3?
Se fosse stato Dio ad inserire lo yetzer hara in Adamo significherebbe immancabilmente una sola cosa, cioè: che è Dio stesso l'artefice del male.
Capite che non può essere andata così. Ma certo! Se un padre consegna nelle mani del bimbo di 3 anni una pistola pronta al fuoco, secondo voi chi è il cattivo? Il padre o il figlio?
Il delinquente è il vicino di casa che ha aperto le ante dell'armadio dove era nascosta l'arma.

Caro Akragas andiamo alle tue domande.
1)se Adamo non ha le due pulsioni, come può trasgredire il comando divino?
Libero arbitrio, Adamo non aveva pulsioni contrastanti. Prima precisiamo una cosa: Adamo era perfetto per una creazione perfetta. Praticamente lui viveva in perfetta armonia con Dio e in definitiva con le leggi del creato. Se tutto era buono anche lui era tutto buono. Armonia. Non esisteva il male in Eden. Esisteva il libero arbitrio, che consiste nel dono più grande che un creatore può fare per le sue creature. Liberta di scegliere se amarlo o odiarlo. Quindi Adamo vive felice con il libero arbitrio nell'Eden. Ama Dio tutto il giorno, liberamente. Quando però un giorno si presenta la possibilità di utilizzare in pieno il libero arbitrio, egli lo fa, però nel modo sbagliato, perché sceglie di seguire le parole dell'oppositore, il serpente, colui che di li a poco rovinerà l'Eden.
Il peccato di Adamo consiste nell'aver utilizzato il libero arbitrio in maniera errata. Dio concede sempre all'uomo la possibilità di scegliere, di utilizzare il libero arbitrio. Tre echi si susseguono nella Bibbia in Gn toccare o non toccare, Mosè comanda di scegliere tra la benedizione o la maledizione, con Yeshùa se seguirlo o no.
Perché Yeshùa è grande? Perché ha utilizzato il libero arbitrio in maniera perfetta, dimostrando anche Dio (forse) che è possibile non commettere l'errore di Adamo.
marco
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da marco »

Caro Antonio ho una domanda per te, dato che sei un esperto di esoterismo, eccola: affermare che in Adamo, il primo uomo, era già presente lo yetzer hara, cosa dimostra, esotericamente parlando?
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Marco, onestamente l'esoterismo non mi interessa. :-) Tra l'altro i "misteri esoterici" sono un'accozzaglia di riti antichi di tutte le culture del mondo mescolati sapientemente (per confondere) con l'ebraismo,
la Kabbalah, e chi piú ne ha piú ne metta. Una farsa fatta per ingannare gli allocchi. Tante "verità" esoteriche non sono che la commistione del pensiero antico di varie culture e di verità bibliche, con un pizzico di menzogna in mezzo.
marco
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da marco »

Lo so che non ti interessa più ormai, ma avendolo studiato resti sempre un esperto.
Non era offensivo il mio intento.
Rispondo io. Lo yetzer hara, l'istinto cattivo, presente già agli albori della creazione, nascosto in Adamo, rappresenta l'imperfezione della stessa. O meglio la creazione così strutturata non può essere perfetta creata dal Dio perfetto.
Invece nostro Padre ci dice chiaramente che "tutto era molto buono" e molto buono significa perfetto.

Come poteva Satana entrare nel creato, distruggendolo? Non poteva far peccare Adamo direttamente perché lui viveva in perfetta Armonia con Dio. Non ci sarebbe riuscito in questo modo perché il primo uomo non conosceva il male. E non poteva neanche metterlo in pratica. Un esempio potrebbe essere questo: siamo tutti d'accordo che la prima coppia era fornita di apparato sessuale e quindi di conseguenza lo avrebbero utilizzato in maniera consona e perfetta alla creazione. Ora anche se satana avesse suggerito ad Adamo un rapporto anale, lui di sicuro non avrebbe dato ascolto perché non aveva la capacità di andare contro natura, contro il creato. Allora satana utilizza l'unica arma in suo possesso, che non è l'istinto cattivo, perché quest'ultimo agisce contro le leggi della creazione, ma il libero arbitrio. Parliamoci chiaro, non c'era un albero da derubare (istinto cattivo contro la legge di Dio e contro il creato) ma l'utilizzo del libero arbitrio. Eva non prende nulla, Eva sceglie in cuor suo di disubbidire a Dio. E in quel momento il creato si incrina facendo entrare Satana a pieno titolo: padrone del mondo. Ora si che lo yetzer hara fa parte dell'uomo. Tutti gli uomini ne sperimenteranno la sua forza.
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Marco, la creazione era "molto buona" perché conforme alla volontà di Dio, non perché perfetta. Solo Dio è perfetto, Eterno e Immutabile. Era "perfetta" per ciò a cui doveva servire, non in senso assoluto. La creazione si consuma, tanto che Dio creerà nuovi cieli e nuova terra. La creazione scorre, consumandosi, dentro il tempo immutabile ed eterno. È creazione, fatta di materia, e la materia è governata da leggi materiali. Secondo me, uno dei molteplici insegnamenti di Genesi è che il passaggio dalla materia è necessario per poter assurgere allo spirito; lo spiega bene Paolo:

“Il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile; è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita potente; è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c'è un corpo naturale, c'è anche un corpo spirituale. Così anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l'ultimo Adamo è spirito vivificante. Però, ciò che è spirituale non viene prima; ma prima, ciò che è naturale, poi viene ciò che è spirituale. Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è dal cielo. Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti.” — 1Cor 15:42-48

Adamo è terrestre, di terra, di materia e legato alla materia. Solo il Messia è "celeste", legato allo spirito, pur essendo figlio di Adamo. Adamo era "anima vivente", biblicamente parlando "corpo fisico vivente" e quindi non perfetto, ossia non nello stadio finale, non completo. Lo stadio finale lo raggiunge per primo il Messia, il quale preesiste già nel piano di Dio prima che Adamo venga creato; egli è lo stadio ultimo, l'uomo "come deve essere", e giunge "nella pienezza dei tempi", cioè quando i tempi sono maturi. Dio crea il serpente e lo fa stare nel giardino, sapendo benissimo che con la sua scaltrezza avrebbe messo duramente alla prova l'uomo, stimolando i suoi "desideri". Dio mette l'albero in mezzo al giardino, proprio in mezzo, e poi ne impedisce la consumazione dei suoi frutti; Dio sa benissimo che ciò che accadde sarebbe accaduto. Tutto il testo dei primi capitoli di Genesi è linguaggio concreto che esprime un insegnamento profondo, che si riconnette alle parole di Paolo: nel cammino dell'essere umano verso il suo punto d'arrivo (la completezza, ossia la perfezione), la materia e i suoi lacci sono il primo step. Il Messia rappresenta il secondo step. Il terzo e ultimo step è la risurrezione dalla morte, che ci libera finalmente del corpo fisico e ci consente di diventare completi, perfetti, come Dio voleva che fossimo sin dall'inizio. Lui concepisce e realizza il Suo progetto nel presente eterno, per noi passano millenni di "consumazione" all'interno del tempo eterno di Dio.

Il satana è un ingranaggio del marchingegno, non un sabotatore che vuole vincere una battaglia contro Dio. Nessuno può minimamente pensare di poter opporsi alla volontà di Dio e ottenere risultati, perché questo è un pensiero sciocco. Il satana esiste perché svolge una funzione specifica nel mondo di materia: esso agisce sullo yetzer hara, cercando di farci andare in direzione opposta a quella che ci porta allo spirito, segnata dal Messia. Una volta esaurita questa funzione, quando esisterà solo la vita e l'amore, l'accusatore e la morte stessa cesseranno di esistere e finiranno nello stagno di fuoco.

Tornando allo yetzer hara, esso non è "il peccato", ma un istinto che, se non dominato, porta al peccato e alla morte. Tutto questo fa parte del corpo fisico, del mondo fisico. La domanda da farsi, piuttosto, è:

"perché dobbiamo attraversare questo stato fisico per giungere allo stato spirituale"?
AKRAGAS
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da AKRAGAS »

Complimenti Antonio. :-)
Marco, il "molto buono" è relativo alla creazione e non alla condizione di perfezione dell'uomo.

Il problema è credere che l'istinto sia il male.
Se si comprende che l'istinto è dato in funzione della sopravvivenza materiale allora tutto cambia.
L'essere umano, a differenza dell'animale, possiede la ragione ovvero quella capacità che permettere la modulazione delle pulsioni.
Lo scopo dell'uomo non è quello di servire Dio in stato di perfezione ma di servirlo usando la ragione con tutte le sue pulsioni altrimenti non avrebbe avuto senso tutta la scena genesiaca.
Lo yezer hara è paragonabile ad uno strumento indispensabile che va usato nel modo corretto. Un po' come un coltello che mi serve per molteplici funzioni utili ma che può divenire strumento di morte se usato male.
Quindi il problema non è lo yezer hara ma la capacità di uso.
Se Adamo fosse stato perfetto non avrebbe trasgredito.
Come pure Yeshùa non fu perfetto: per questo dovette subire anch'egli la tentazione col satan. Yeshùa ha saputo usare bene lo yezer hara.
Un altro problema è credere al satan come un sabotatore ribelle a Dio.
Ci si dimentica che Dio stesso mette il serpente in Eden. Ciò significa che l'intenzione di Dio fu quella di sottoporre l'uomo ad una prova.
Nella Bibbia si legge varie volte come Dio mette alla prova i personaggi narrati.

E come dice Enigma: uora minni vaiu a curcari ca sugnu stancu.
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