Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

marco
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da marco »

Gli uomini non sono "figli di Dio", ma Sue creature. Essere figli di Dio è una prerogativa che Lui stesso concede agli eletti. Questo privilegio, che il Padre concede ad una fetta dell'umanità, inizia con Seth. Superfluo affermare che è iniziato con Seth e finirà con Cristo. Anche il popolo ebraico, per un certo periodo, è stato un "figlio di Dio". Yeshùa, per natura umana, è nato dalla stirpe dei "figli di Dio".
Quindi in Gn6 i figli di Dio che si accoppiarono con le figlie dell'uomo erano i discendenti di Seth.
Secondo me, l'idea dell'accoppiamento tra angeli e uomini, oltre a palesare un problema non indifferente, l'atto sessuale vero e proprio, nasconde una blasfemia.
Veniamo al dunque, il concepimento come avvenne ( e queste partorivano loro dei figli Gn6,4)?
Carnalmente è impossibile, due strutture (spirito e carne) completamente diverse, anzi incompatibili. Allora dobbiamo ipotizzare che queste creature angeliche deviate, abbiano agito da creatori, manipolando la fecondazione della donna. Per intenderci, senza sperma umano. Questo significa andare contro la legge creativa di Dio. Noi procreiamo, non creiamo. E poi perché prendersi le "più belle" quando per fare quel tipo di concepimento la bellezza non conta nulla? Invece i discendenti di Seth, dopo un certo tempo, si lasciarono prendere dalla passione carnale, desiderando donne non santificate. Pensateci anche gli ebrei fecero così, spinti da Balaam ( Israele si stabilì a Sittim e il popolo cominciò a trescare con le figlie di Moab. 2 Esse invitarono il popolo ai sacrifici offerti ai loro dèi; il popolo mangiò e si prostrò davanti ai loro dèi. 3 Israele aderì al culto di Baal-Peor e l'ira del Signore si accese contro Israele) In Gn 6 c'è il tradimento dei discendenti di Seth, in Nm 25 c'è il tradimento dei discendenti di Abramo.
Questa "forzatura", per la verità, è stata fatta solo da Dio per Yeshùa. Yeshùa si che è nato senza intervento maschile. Quindi questa idea mi risulta estranea alla Bibbia, ma anche irrispettosa nei confronti dell'Unico Creatore.
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Maryam Bat Hagar
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Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Maryam Bat Hagar »

grazie Akra e Tony
non so se Pietro si riferisse specificatamente ai bene elhoim di genesi 6
oppure no.
anche perché la questione bene elhoim è molto discussa anche in ambito ebraico da secoli
bgaluppi ha scritto:. Ma "figli dei legislatori", o dei príncipi, o dei giudici, non ha senso nel contesto: che c'è di strano se dei "figli di legislatori" ebbero rapporti con donne? :-??
la situazione è un po' più complicata di questo Tony
nel senso che i bene elhoim (uomini di rango sociale elevato o creature non-umane che fossero) si "presero" donne non loro "pari" : o plebee o umane.
e queste generarono loro giganti, eroi...

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ps se andiamo troppo OT sposto nella cartella apposita
il nostro nemico non è né l'ebreo né il cristiano
il nostro nemico è la nostra stessa ignoranza

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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Grazie Maryam, Noiman, Akra e Marco. Certamente, la possibilità dell'unione tra creature spirituali e materiali non è soltanto estranea al pensiero ebraico (infatti è un concetto pagano) ma anche illogica. A volte, però, è necessario esaminare tutte le possibilità, per giungere ad una conclusione. :-)

Lasciamo i versetti di 2Pt e Giuda da parte per un momento e andiamo avanti con un altro versetto. Propongo Mt 25:41, dove sembra profilarsi un "castigo eterno" già preparato per satana ed i suoi angeli:

“Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!”
marco
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da marco »

Vedi come è importante conoscere la Sacra Scrittura..... o:-)
Mi raccomando, ragazzi, quando si faranno le file, incolonniamoci in quella giusta, alla sua destra.
Perché questa volta non sarà come al supermercato, che un errore di stima ci costa al massimo qualche minuto in più; no, perché nella malaugurata possibilità dell'incolonnamento di sinistra, avremo un'eternità a disposizione per renderci conto che colui che ci inforca il sedere è reale, altroché. :d
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Caro Marco, nessuno di noi è in grado di decidere in quale fila inserirsi. Neppure con tutta la buona volontà... :-)
AKRAGAS
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da AKRAGAS »

Saluti, amici.

Mi permetto di usare il grandangolo per visualizzare l'intero brano che è compreso in Mt25:31-46 ma che è preceduto da parabole che trattano uno stesso tema: il giudizio.
Nell'introdurre il tema del giudizio , vediamo Yeshùa usare un metodo narrativo tipico dei maestri del suo tempo: utilizza racconti allegorici o parabole, usa frequentemente metafore/immagini/idiomi.
Qui leggiamo l'idea del Dio cui prevale l'attributo della misericordia, il Dio amorevole che riserva il premio per i giusti,verso coloro che si sono prodigati a obbedire alla Sua volontà; leggiamo,allo stesso tempo, la risposta della giustizia Divina nel riservare la giusta punizione per coloro ( uomini) che sono venuti meno alla Sua volontà.
Nell'illustrare il racconto, che è costruito ad arte per esortare il popolo ad impegnarsi a seguire la volontà Suprema, Yeshùa sottolinea l' immagine del fuoco eterno fatto per il diavolo...

Anche qui, ci tengo a sottolinearlo, l'intento del racconto non è quello di investigare sulla natura degli angeli e demoni, ma a rimarcare che Dio è principalmente misericordioso ma è anche un Dio di giustizia.

Ora, detto questo, focalizziamo su Mt25.41.
Qui c'è l'immagine del fuoco eterno che esprime la giustizia con la separazione eterna dalla presenza di Dio.
Parla di fuoco preparato per (il diavolo e per i suoi angeli).

Bisogna capire cosa significa " fuoco preparato per il diavolo e per i suoi angeli"

Lascio a te Antonio l'onore di proseguire sul punto focalizzato.
Se volete il mio parere sul punto, posso dare più di una versione che rimane vincolata al Tanach.

A presto
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Akra, in attesa del tuo contributo, scrivo due righe che dovrebbero portarci al nocciolo del mio pensiero su satana.

Il fuoco simboleggia la Gheenna, in ebraico gey ben Hinnom, la "valle di ben Hinnom", situata a sud-ovest di Gerusalemme; in questo luogo, i corrotti re Ahaz e Manasseh facevano sacrifici umani al dio Moloch (2Cronache 28:1-3; 33:1-6; Ger 7:31-32), sgozzando e immolando tra le fiamme persino i loro figli. Il luogo divenne simbolo di atrocità idolatra e di distruzione eterna e fu utilizzato per bruciare i cadaveri di criminali e di animali, oltre a qualsiasi altra schifezza.

“Quando il Messia appare sul tetto del Tempio per annunciare la redenzione di Israele, la luce da lui emanante farà sí che le nazioni si prostrino davanti a lui; e Satana stesso rabbrividirà, perché il Messia lo getterà nella Gehenna, e la morte e la sofferenza spariranno per sempre” (Pesiḳ. R. 36; Sibyllines, ii. 167, iii. 46-72).

Sulla Jewish Encyclopedia, alla voce "Resurrection", leggiamo:

“La tromba suonata per radunare le tribú di Israele (Isa. xxvii. 13) farà anche risorgere i morti (Ber. 15b; Targ. Yer. to Ex. xx. 15; II Esd. iv. 23; v. I Cor. xv. 52; I Thess. iv. 16; vedi Enoch, x. 12 et seq., xxv. 4 et seq., xlv. 2, xc. 25, xci. 11, xcviii. 12; Test. Patr., Simeon, 61; Judah, 25; Zebulun, 10; Benjamin, 10). Le nazioni, assieme ai loro angeli guardiani e alle loro stelle, saranno gettate nella Ghehenna (Enoch, xc. 24-25). Secondo R. Eleazar di Modi'im, alle divinità delle settantadue nazioni che protesteranno perché, nonostante Israele abbia peccato come tutti gli altri, Dio lo favorisce, Dio risponderà: "Lasciate che ogni nazione attraversi il fuoco assieme alle loro divinità protettrici"; allora tutte le nazioni saranno consumate con le loro divinità, che non possono proteggerle, ma Israele sarà salvato dal suo Dio (Cant. R. ii. 1; comp. Tan., Shofeṭim, ed. Buber, e, dopo Isa. lxvi. 14, Ps. xxiii. 4, and Micah iv. 5).

Ora, confrontare quanto sopra con Ap 20:7-15

“Quando i mille anni saranno trascorsi, Satana sarà sciolto dalla sua prigione e uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarle alla battaglia: il loro numero è come la sabbia del mare. E salirono sulla superficie della terra e assediarono il campo dei santi e la città diletta; ma un fuoco dal cielo discese e le divorò. E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli. Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro. E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.”

Lo stagno di fuoco è la morte seconda, ossia la distruzione eterna, simboleggiata dalla Gehenna, dal fuoco inestinguibile che consuma i cadaveri dei peccatori. La morte stessa viene gettata nello stagno, quindi distrutta: la morte cessa di esistere, poiché da quel momento in avanti esiste solo la vita! Satana viene gettato nello stagno, cioè distrutto per sempre, poiché non c'è piú ragion d'essere per lui: il mondo materiale come lo conosciamo (la terra e il cielo) cessa di esistere, e quindi il peccato cessa di esistere. In Is 65:17 leggiamo:

“Poiché, ecco, io creo nuovi cieli e una nuova terra; non ci si ricorderà più delle cose di prima; esse non torneranno più in memoria” (2P 3:10-14; Ap 21:1-5).

Da queste poche considerazioni si capisce che il satana subisce il destino che lo attende nel momento in cui lui esaurisce la sua funzione, quella di "accusare" l'uomo e sviarlo dall'obbedienza: cessa semplicemente di esistere, esattamente come la morte cessa di esistere. Ambedue finiscono nello "stagno di fuoco", e anche tutti coloro che non seguono gli insegnamenti di Dio subiscono la condanna, e questa condanna è "il cessare di esistere", ossia la "morte seconda". Dio è l'Essere; chi non Lo segue, sceglie il "non-essere" (“E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco” — Ap 20:15).

Ma la condanna di satana non è dettata da una sua "ribellione"; di fatto, per lui non esiste vera condanna nel senso di “punizione”, poiché "l'accusatore" porta a termine il compito per cui esiste (quello di "accusare") e finché esiste il mondo in cui c'è spazio per il peccato, che è "disobbedienza”. Egli si comporta esattamente come ogni angelo di Dio (o Sua manifestazione): obbedisce. Satana è chiamato il “principe di questo mondo” (Gv 12:31; 14:30; 16:11) perché il mondo attuale è soggetto al peccato, che è “la violazione della legge” (1Gv 3:4); satana è il principe, ossia il dominatore di questo mondo (1Cor 2:6; Ef 6:12), poiché egli agisce tramite la corruzione della materia. Nel mondo materiale valgono le leggi materiali, che sono opposte a quelle dello spirito: il satan utilizza la forza della materia per sviarci dalla legge spirituale di Dio. Nel momento in cui il mondo, il peccato e la morte non esisteranno più, il satana cesserà di esistere con loro. Per questo motivo la sua fine è decretata sin dall'inizio, poiché la morte ed il peccato in cui il mondo e gli uomini sono caduti, sono destinati a lasciare il posto a spirito e vita.

Anche in questo versetto mattaico proposto, dunque, le parole di Yeshua sono squisitamente conformi al pensiero ebraico. Il destino del satana, dunque, è quello di cessare di esistere nel momento in cui per lui non c'è piú ragion d'essere. Questo è lo stagno di fuoco, preparato per lui e per tutti coloro che da lui si sono fatti sedurre.
AKRAGAS
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da AKRAGAS »

Ottimo,Antonio.
Hai esposto chiaramente il pensiero che pure io ho maturato.
I prossimi giorni vedrò di aggiungere anche il mio contributo.
Grazie
Saluto.
stella
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da stella »

MAHHH mi chiedevo se HA SATAN non e' reale ...cosa si leghera' e cosa si sciogliera' ,ma poi ANTONIO ha spiegato ...MAHHH :-( ..

la pensate cosi oppure e' cosi ... :-\ ...
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
marco
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da marco »

bgaluppi ha scritto:Il destino del satana, dunque, è quello di cessare di esistere nel momento in cui per lui non c'è piú ragion d'essere. Questo è lo stagno di fuoco, preparato per lui e per tutti coloro che da lui si sono fatti sedurre.
Accettando questa tua idea, caro Antonio, le strade sono due.
1) Satana viene condannato da Dio alla morte eterna per aver svolto fedelmente il lavoro.
2) Oppure ciò che viene gettato nella Ghenna non è l'angelo Satana, ma la sua divisa di accusatore, ed egli vivrà come tutti gli altri fedeli a Dio.
In questi due casi, Satana ne esce "alla grande", come un attore principale.
Personalmente questa uscita di scena non mi attira e non mi convince.
Satana è colui che volontariamente e in maniera egoistica ha gettato tutto il creato nel dolore.
Perché questa società moderna ha in se, questo falso buonismo?
Tutto viene fatto passare per buono: omosessualità, divorzio, aborto, sconto di pena, integrazione, ect.
Ci mancava solo di redimere la figura di Satana.
Occhi che odiano altri occhi, bocche che accusano altre bocche, mani che spezzano altre mani, piedi che inseguono altri piedi, no, questa non è opera di Dio. Chi ha insegnato agli occhi ad odiare altri occhi? Oppure ai piedi ad inseguire altri piedi?
Dio tramite il satan? In questo modo non provate avvilimento?
Caro Antonio, quali passi posso citarti per smentire la tua tesi, se nel tuo cuore hai già accettato ciò?
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