Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

noiman
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da noiman »

Ciao Maria Grazia, :YMHUG: :YMHUG: non devi scusarti, era forse più semplice dire che quanto avevo scritto era incomprensibile e che non aderiva al tema principale, non devi pensare che sono erudito, tentavo di spiegare secondo la tradizione interpretativa ebraica come è concepito il male e il bene nella sua relazione con H, "pescando" letteralmente nei pochi segnali lasciati nelle scritture da quelli che più vicini alla rivelazione originale sapevano e quindi sono partito da quelle scritture che ne parlano anche solo velatamente e poi dai commenti di quelli che hanno iniziato a porsi le stesse domande molti secoli prima: come Izchàk il cieco, Moshè Cordovero, Itzchàk Shelomò Luria di Safed , Chà’ym Vitale, per poi passare ai pensatori moderni come esempio Sholem, Idel, Henry Blocher e molti altri, poi analizzando lo Zohar, i Sepher Ha Bahir e altri rari testi cabalistici non ancora tradotti solo disponibili in rete in forma digitale, tutto questo per giungere a commentare che D-o potrebbe avere creato altri mondi prima di questo e poi averli distrutti perchè le forze presenti non si sostenevano, che il male viene prima del bene nel senso di provenienza, che i frutti hanno sempre bisogno della scorza e che tutta la nostra presenza in questo Gan Eden la nostra Terra è il ritorno all’Unita che si è frantumata perché noi esistessimo, è chiaro che sono argomenti complessi e eruditi e che le risposte vanno prese sempre con prudenza e attenzione, e ho capito che pur cercando di semplificare al massimo ho sbagliato il posto dove condividere tutto questo… direi che è tutto, non mi devi nessuna scusa perché per scusarci ci vuole un motivo. Ci sono persone che cercano di capire come andare in cielo e poi quelli che cercano di capire come vanno i cieli.
Shalom
Noiman
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Maria Grazia Lazzara
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Caro Noiman ,sono sollevata che mi hai scritto , tu non devi assolutamente smettere di scrivere tutti ti seguono perfettamente e quindi non ti devi esimere di continuare a farlo , tutti voi arricchite il forum io sono l'ultima ruota del carro e posso solo imparare da voi , quindi ti chiedo di continuare col le informazioni che stavi portando avanti , solo così capisco che mi hai davvero scusata e io ti leggero' come sempre cercando di carpire i significati . È questo vale per tutti gli amici del forum .
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Gianni
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Gianni »

:YMHUG:
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Maria Grazia Lazzara
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Shay ha scritto: mercoledì 15 febbraio 2023, 22:11
noiman ha scritto: mercoledì 15 febbraio 2023, 9:12
Poi non comprendo perché usare questa terminologia non accademica (che sa di TdG). Con "Scritture ebraiche" si può intendere di tutto e analogamente con "scritture greche". E' preferibile la terminologia accademica
Perché non usare vecchio Testamento , perché sa appunto di vecchio , di antico , di sorpassato , (che non è così ) mentre nuovo testamento sa' appunto di nuovo , di fresco e attira di più e oscura il vecchio ( che così non è ) Quando noi parliamo di Scritture ebraiche e di Scritture greche parliamo di testo Biblico per Eccellenza quindi nessun fraintendimento e soprattutto di un tutt'uno , sono le altre fonti non bibliche che voi citate che necessitano sia che siano ebraiche che greche che altri che necessitano la provenienza ,la fonte .
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Maria Grazia Lazzara
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Buon giorno Caro Noiman , tu avvolte alla fine di un tuo intervento concludi con questa frase che a me piace tantissimo : " Ci sono persone che cercano di andare in Cielo e poi quelli che cercano di capire come vanno i Cieli " e voglio fare un'aggiunta : È ci sono quelli che quando parlano aprono i Cieli " C'è un Signore qui' che ha questa facoltà, quando scrive abilmente usa questo dono ,perché di dono si tratta , tutto diventa più chiaro , concetti difficili espressi con semplicità , aspetto sempre con piacere i suoi interventi ,lui è un vero insegnante , credo che vada imitato da tutti .
noiman
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da noiman »

Maria Grazia, questo lo ha scritto Shay e non l’ho capito, (fai attenzione con “quote”)
Shay ha scritto:
Poi non comprendo perché usare questa terminologia non accademica (che sa di TdG). Con "Scritture ebraiche" si può intendere di tutto e analogamente con "scritture greche". E' preferibile la terminologia accademica
Non ho capito cosa intenda Shay per “terminologia non accademica”, non so come si riferisca ai TdG, Shay magari ci chiarirà ! ;)
La definizioni di Nuovo e Vecchio Testamento includono il termine “testamento” che è chiaramente una disposizione di una delle parti che coinvolge il prossimo come conseguenza secondaria, sostituirei il termine con berit, “Patto” il testamento è di una sola delle parti, il berit, coinvolge almeno due parti, ma sono concetti da chiarire….
Se questo “signore” sono io mi lusinghi , quanto alla semplicità direi che non è il mio forte, ma come fai a divulgare senza cercare di spiegare il mondo dei cieli di cui sappiamo così poco?
Allora uno scrive quello che sa o per lo meno hai capito, se la rendi semplice non riesci a comunicare, se scrivi quello che pensi veramente e ti allarghi è possibile che non si capisca o stesso, i concetti che definisci semplici sicuramente non li ho resi semplici, questo è il problema.

Ma apprezzo la tua sincerità e anche le tue osservazioni, mi pare che dopo tanti anni di studi e confronti con il TdG ti sei rinnovata, hai abbandonato le mitzvadot, le valige e forse hai scelto qualche cosa di più leggero magari un piccolo tarmil, uno zaino che porta meno roba e ti consente di sbarazzarti di cose pesanti.
Noiman
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Gianni
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Gianni »

Noiman ha toccato una questione molto interessante che riguarda il nome con cui le religioni chiamano la Bibbia.

Noiman scrive: «Le definizioni di Nuovo e Vecchio Testamento includono il termine “testamento” che è chiaramente una disposizione di una delle parti che coinvolge il prossimo come conseguenza secondaria, sostituirei il termine con berit, “Patto” il testamento è di una sola delle parti, il berit, coinvolge almeno due parti, ma sono concetti da chiarire».

Approfondiamo. Il nome del tutto sbagliato di “Vecchio Testamento” deriva dall’errore che è sorto nella non comprensione della traduzione in latino che la Vulgata fece del passo di 2Cor 3:14. In NR suona così: “Sino al giorno d'oggi, quando leggono l'antico patto, lo stesso velo rimane, senza essere rimosso”. Nella Vulgata è: “Obtusi sunt sensus eorum usque in hodiernum enim diem id ipsum velamen in lectione veteris testamenti manet”. L’espressione latina veteris testamenti è al genitivo (del); il nominativo è testamentum. “Per ignoranza della filologia del latino più tardo e volgare, una volta si supponeva che ‘testamentum’, con cui la parola è resa sia nelle prime versioni latine che nella Vulgata, significasse ‘testamento’, mentre in realtà significa anche, se non esclusivamente, ‘patto’” (Edwin Hatch, Essays in Biblical Greek, Oxford, 1889, pag. 48). Giovanni Diodati, un traduttore della Bibbia del 17° secolo, cadde nell’errore e tradusse così il passo: “Le lor menti son divenute stupide; poiché sino ad oggi, nella lettura del vecchio testamento, lo stesso velo dimora senza esser rimosso”. Martini fece lo stesso errore. In latino testamentum significa “patto”, ma in italiano è tutt’altro. La lezione (con “lezione” si intende la lettura di una parola o frase in un manoscritto così come è scritta in originale) dei manoscritti qual è? Nel testo greco la parola usata è διαθήκη (diathèke) che - come in tutti i 32 casi in cui ricorre nel testo greco – significa “patto”. Si noti Sl 83:5, in cui è detto che i nemici "stringono un patto contro di te [Dio]”. La traduzione greca della LXX usa per “patto” il proprio il vocabolo diathèke (διαθήκη) (nella LXX il passo è in 82:6). Ora, qui nessuno si sognerebbe di dire che i nemici hanno fatto testamento contro Dio.
Si noti ora cosa afferma un’enciclopedia biblica: “Avendo la LXX reso ברית [berìt] (che non significa mai testamento, ma sempre patto o accordo) con διαθήκη tutte le volte che ricorre nel V. T., si può naturalmente supporre che gli scrittori del N. T., nell’adottare tale parola, intendessero trasmettere la stessa idea ai loro lettori, la maggioranza dei quali conoscevano bene il V. T. in greco. … Nel passo, indubbiamente difficile, di Eb ix, 16, 17, la parola διαθήκη secondo molti commentatori deve assolutamente significare testamento. D’altra parte, però, si può far notare che, oltre a ciò che è stato appena detto circa il consueto significato della parola nel N. T., la parola ricorre due volte nel contesto, in casi in cui il suo significato deve necessariamente essere uguale alla traduzione di ברית [berìt], e nell’incontestabile senso di patto (cfr. διαθήκη καινή)”. - John McClintock e James Strong. Cyclopedia of Biblical, Theological, and Ecclesiastical Literature, Grand Rapids, Michigan, ristampa del 1981, vol. II, pag. 544.

In ogni caso il contesto stesso del passo fa escludere che la parola diathèke (διαθήκη), “patto”, possa riferirsi a tutta la Bibbia ebraica, perché – dopo aver detto che “quando leggono” rimane un “velo” – il versetto successivo (v. 15) dice: “Fino a oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul loro cuore”. Con “Mosè” si fa riferimento ai soli primi cinque libri della Bibbia, quelli appunto che contengono “l’antico patto”.

Dato che “Vecchio Testamento” è un’espressione errata, ne consegue che pure quella derivata di “Nuovo Testamento” è altrettanto errata.

Come chiamare allora la Bibbia? Con il nome che gli ebrei le danno: Tanàch.
Quando si dice Bibbia, la Bibbia è quella ebraica.

Coloro che credono che Yeshùa sia il Messia accettano anche gli scritti prodotti dalla prima chiesa, e a questi possono riferirsi chiamandoli Sacre Scritture Greche, non certo Nuovo Testamento, che è errato. Chiameranno allora le Sacre Scritture Ebraiche con il nome Tanàch, e non Vecchio Testamento, che oltre ad essere errato è una menzogna, in quanto è tutt’altro che vecchio.
Le Scritture si possono quindi dividere più correttamente in Sacre Scritture Ebraiche e Sacre Scritture Greche, facendo riferimento alle lingue in cui queste due parti furono scritte. Ovviamente ciò vale per chi accetta ambedue le parti.

Infine va rimarcato il gravissimo errore, che è una menzogna delle religioni, secondo cui – parole loro – “il Vecchio Testamento va letto alla luce nel Nuovo”. Errori nei nomi a parte, è vero esattamente il contrario: senza conoscere a fondo il pensiero biblico-ebraico e il Tanàch, il cosiddetto Nuovo Testamento diventa terreno di interpretazioni strane, fasulle, fantasiose e spesso all’americana.
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Maria Grazia Lazzara
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Buon giorno Gianni , grazie per avermi reso facile la lettura di questo approfondimento riguardo l'uso errato del termine vecchio e nuovo riguardo alle sacre Scritture , alla base c'è sempre un errore di traduzione . Ora vediamo se ho capito bene : Tana'ch include l'intera scrittura ebraica sacra , partendo dal pentateuco . In 1 Corinti 3:14 si legge vecchio patto facendo riferimento alla lettura di Mose' e quindi al pentateuco e non all'intero Tana'ch . Un altro errore madornale e' stato quello di tradurre Legge la TORA'H che di base significa INSEGNAMENTO , e come si potrebbe annullare mai L'INSENGAMENTO DI DIO ? Semmai potrebbe subire un cambiamento una legge , come quella cerimoniale , ma mai la TORA'H che è l'insegnamento di base . Se hai qualcosa da aggiungere sarà sempre gradito per me ,se no dopo questa specificazione doverosa a mio parere ,possiamo tornare al tema del bene e del male .
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Gianni
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Gianni »

Hai fatto un'ottima sintesi, Maria Grazia! Brava. :-)
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Maria Grazia Lazzara
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Buon Giorno Noiman, poiché hai un bel bagaglio di conoscenza e' ovvio che viene difficile semplificare , io quando devo esprimere un concetto prima tento di spiegarlo a me stessa se è complesso ,si penso ,esprimo a voce , dopo se capisco quello che dico , lo scrivo o sono pronta per dirlo ad altri ,un'altra cosa che faccio e' ipotizzare le obiezioni del mio interlocutore , come risponderò ? Perché avvolte ciò è prevedibile . Comunque ultimamente ti stai sforzando , buon per me . Ti ringrazio , tutti apprezziamo i tuoi interventi ,non farceli mancare per favore .
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