Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

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bgaluppi
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Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Iniziamo con la Scrittura Ebraica e vediamo innanzitutto tutti i versetti della Tanach dove compare la parola "satana" (שָׂטָן, śā·ṭān) o "il satana" (הַשָּׂטָן, haś·śā·ṭān). 

Il termine satan è un verbo ebraico che significa provocare o opporre; altre volte è un nome, spesso è usato con l'articolo nel senso di "l'oppositore", o "il provocatore", o "l'avversario", ma sempre come nome comune e mai come nome proprio. Compare nelle Scritture Ebraiche solo 27 volte e con significati diversi. Questi sono i versetti: Num 22:22,32; 1Sam 29:4; 2Sam 19:22; 1Re 5:4; 11:14,23,25; 1Cron 21:1; Gb 1:6-9,12; 2:1-4,6-7; Sl 109:6; Zc 3:1-2.

In Num 22:22 e 22:32 è usato come nome comune (לשטן, lə·śā·ṭān); le traduzioni lo rendono in forma verbale: “l'angelo del Signore si pose sulla strada per ostacolarlo”, “Ecco io sono uscito a ostacolarti il cammino” (CEI).

Anche in 1Sam 29:4 e 2Sam 19:22 (לשטן, lə·śā·ṭān) è usato come nome comune: “Non venga con noi in guerra, perché non diventi nostro nemico” (CEI), “Davide disse: «Che ho da fare con voi, o figli di Seruia, che vi mostrate oggi miei avversari?” (NR)

In 1Re e 1Cron è usato come nome comune (שטן, śā·ṭān), avversario, nemico, oppositore. In 1Cron 21:1, come vedremo sotto, è usato come nome comune ma è tradotto erroneamente come nome proprio (traslitterato con lettera maiuscola) da tutti i traduttori:

“Ma ora il Signore, il mio Dio, mi ha dato pace dappertutto; non ho più avversari, e non sono sotto il peso di nessuna calamità”. — 1Re 5:4
“Il Signore suscitò un nemico a Salomone” — 1Re 11:14
“Dio suscitò un altro nemico a Salomone” — 1Re 11:23
“Fu nemico d'Israele per tutto il tempo di Salomone” — 1Re 11:25
Satana si mosse contro Israele, e incitò Davide a fare il censimento d'Israele” — 1Cron 21:1

In Giobbe, in Zaccaria e nel Salmo 109 è usato come nome comune, con l'articolo (השטן, haś·śā·ṭān), nel senso di "l'accusatore", ed è applicato all'accusatore della corte celeste. Le traduzioni rendono erroneamente traslitterando come nome proprio con lettera maiuscola (Satana). Nel Salmo 109 è usato in senso umano, e suggerisce l'azione in un tribunale:

“Suscita un empio contro di lui, e un accusatore stia alla sua destra. Quando sarà giudicato, esca condannato” — Sl 109:6-7

Il termine satan non comincia ad avere una connotazione sovrumana prima del tardo periodo biblico; in Zaccaria 3 e nel libro di Giobbe è applicato all'accusatore della corte celeste, che certamente trattasi di un angelo; ma anche in questo senso, Satana non è un dèmone malvagio, né Satana si oppone a Dio, anzi agisce unicamente dopo Sua approvazione (cfr. Gb 1-2). Dal Libro di Giobbe risulta evidente come questo angelo accusatore faccia parte della corte angelica, non demonica; egli percorre la terra e passeggia per essa e va su e giú tra terra e cielo, svolgendo quella che è la sua funzione specifica: accusare l'uomo davanti a Dio e far sí che egli violi la Sua legge. Satana è un angelo creato per questo scopo. Lui obbedisce, senza mai agire di sua spontanea volontà e sempre previo permesso di Dio. 

Ciò è confermato nella Jewish Encyclopedia: “Risulta evidente dal pròlogo [del Libro di Giobbe] che Satana non ha potere di azione indipendente, ma necessita del permesso di Dio, a cui non puó trasgredire. Non può essere considerato, per questo, come un avversario di Dio.”. 

“Un giorno i figli di Dio vennero a presentarsi davanti al Signore, e Satana venne anch'egli in mezzo a loro. Il Signore disse a Satana: «Da dove vieni?» Satana rispose al Signore: «Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa».” — Gb 1:6-7

L'angelo accusatore percorre la terra e si muove tra essa e il cielo, liberamente. Non è affatto "condannato" e non è stato "precipitato". Accede alla presenza di Dio e interagisce con Lui! Quale dèmone può far questo?

“Il Signore disse a Satana: «Hai notato il mio servo Giobbe? Non ce n'è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male». Satana rispose al Signore: «È forse per nulla che Giobbe teme Dio? Non l'hai forse circondato di un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l'opera delle sue mani e il suo bestiame ricopre tutto il paese. Ma stendi un po' la tua mano, tocca quanto egli possiede, e vedrai se non ti rinnega in faccia». Il Signore disse a Satana: «Ebbene, tutto quello che possiede è in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona». E Satana si ritirò dalla presenza del Signore.” — Gb 1:8-12

Dio si compiace dell'integrità del Suo servo Giobbe e l'angelo accusatore fa notare come egli sia cosí retto per via delle benedizioni ricevute; dunque propone a Dio di revocare queste benedizioni per vedere come la rettitudine di Giobbe verrebbe conseguentemente meno. Dio acconsente. Da questo passo si capisce come non esista un "potere maligno" opposto a Dio che agisce indipendentemente dalla Sua volontà; se cosí fosse, verrebbe meno l'onnipotenza e il controllo assoluto di Dio. Infatti, in Is 45:7 leggiamo:

“Io formo la luce, creo le tenebre, do il benessere, creo l'avversità; io, il Signore, sono colui che fa tutte queste cose.”

È Dio a creare avversità. Possibile che il Dio infinitamente buono, misericordioso e giusto crei avversità e tenebra? In qual modo Egli crea avversità? Attraverso il satana, l'angelo accusatore, che nasce per provocare l'uomo e indurlo alla disobbedienza; nello svolgere questa funzione, il satana obbedisce perfettamente a Dio.

Nel Talmud (Bava Batra 16a), in relazione al tentativo di Satana di indurre Giobbe a trasgredire, Rabbi Levi dichiara:

“Satana ha agito per amor di Dio. Quando vide come Dio fosse cosí concentrato su Giobbe, lui [satana] pensò: «non sia mai che Dio dimentichi il Suo amore per (il nostro padre) Abramo!»”

Esiste un'altra interpretazione sul ruolo del satana, l'accusatore. Il Talmud (Bava Batra, ibidem) spiega che il satana rappresenta l'istinto al male (yetzer ha-ra), alla ribellione alla legge di Dio, ed è un tutt'uno con l'angelo della morte, che scende dal cielo per traviare l'uomo e poi torna in cielo per accusarlo davanti a Dio e condannarlo. Nel Midrash Rabbah (Bereshit xvii 6) si legge che il satana, ossia l'istinto alle passioni malvagie, nacque nel momento in cui fu creata la donna.

Per concludere, la Scrittura Ebraica non presenta il satana come un angelo ribelle che agisce in opposizione a Dio, ma come un angelo accusatore che obbedisce perfettamente a Dio, svolgendo la funzione per la quale è stato creato: sedurre l'uomo, sviarlo, indurlo alla disobbedienza. In altri termini, il satana ebraico potrebbe essere una vera e propria "manifestazione" della volontà di Dio.
AKRAGAS
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da AKRAGAS »

Saluti, Antonio.
Nella tua introduzione alla discussione, partendo dal significato del termine ebraico שָׂטָ֣ן śaṭan, hai messo in risalto due possibili significati:
1) Un messo (מַלְאַ֨ךְ, mal'akh) di Dio.
2) Un impulso cattivo( הרע יצר yètzer harà
Fino a qui, nessuna entità demoniaca nel senso di agente spirituale ribelle a Dio può essere dedotto.
E’ vero anche che il giudaismo, incontrando in un periodo storico successivo la cultura assiro–babilonese, prende in prestito concetti sull’ideologia del male che lo induce a creare letteratura riportante figure spirituali angeliche aventi nomi propri.
Nel Libro di Giobbe il satan diventa un nome proprio. Come pure nel Libro di Daniele gli intermediari spirituali hanno nome proprio.
In realtà, questo nuovo modello, se così posso definirlo, finchè rimane all’interno del giudaismo può essere interpretato sempre come ai punti 1 e 2 sopraevidenziati, in quanto si tratterebbe di una personificazione dello stesso concetto. Un modo per descrivere l’azione del male che si esprime nella Scritture ebraiche con varie modalità letterarie.

Quindi, avverrà soltanto al di furi del suo naturale contesto giudaico che il satan assumerà il senso di nome proprio di persona divenendo l’ entità spirituale demoniaca della tradizione cristiana e islamica. Concetti molto simili al zoroastrismo assiro-babilonese.

Alla luce di ciò, sarebbe utile svolgere uno studio delle frasi dove viene riportato il termine satanas in greco per tradurlo in italiano ma pensando in ebraico; fatto questo bisognerebbe cercare di capire quello che era il pensiero ebraico dei detti di Yeshùa e degli apostoli.

Saluto :-)
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Akra, grazie per il commento. Certamente importante il periodo babilonese, che influenza il pensiero ebraico, senza però modificarlo nella sua essenza. Il tuo invito a tradurre certe frasi dal greco “pensando in ebraico”, e valutarne la possibile concordanza del significato al concetto ebraico originario, è proprio quello che mi piacerebbe fare in questa cartella. Un interessante esperimento, specialmente con alcuni versetti in cui la personificazione del satan con un "nemico di Dio" sembra evidente.
stella
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da stella »

Antonio io non intervengo ,ma vi seguo ....

comunque, mi chiedevo ,dove e' iniziato il dare forma fisica al satan. ;) e se nella bibbia oltre al serpente e' raffigurato ancora in altre forme ?
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
AKRAGAS
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da AKRAGAS »

Ciao Stella.
Apro una parentesi per risponderti sperando di non sviare l’argomento di Antonio.

Quando si inizia a intendere il satan come entità personale? Bella domanda ma di difficile risposta.
Probabilmente già durante l’esilio dei giudei in Babilonia iniziò l'influenza pagana di quella antica cultura giudaica del Primo Tempio che sappiamo fu più pura.
Nei libri in mio possesso leggo che intorno al IV secolo a.C. si sviluppò in Giuda una teologia con caratteristiche diverse dal pensiero ebraico diffuso. Si parla di corrente enochica.
Libri che ci sono rimasti e che testimoniano di questa teologia sono Il Libro dei Vigilanti che personalmente ho letto in età poco matura( dovrei averlo anche in lingua italiana file PDF) e altri scritti apocrifi della letteratura apocalittica che non fanno parte del canone delle Sacre Scritture.
In questa letteratura si può notare nettamente una terminologia che evidenzia concetti come: l’immortalità dell’anima come entità disincarnabile e in grado di vivere dopo la morte del corpo presso Dio; il male come derivazione di una trasgressione avvenuta in un mondo superiore prima ancora di rivelarsi nel mondo umano a seguito della caduta degli angeli ribellati a Dio il cui capo, l'angelo malvagio, è Samael.

(Se non ricordo male, un iscritto a questo forum, besasea( peccato non leggerlo più da un po' di tempo), ci scrisse di aver rilevato una influenza enochica nel NT.) Sara vero?
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Stella, mi fa molto piacere se ci segui. Adesso che entreremo nel vivo della Scrittura Greca sarà molto interessante. In Ap 12:9 e 20:2 è “Il gran dragone, il serpente antico”; in Gv 12:31 e 14:30 è “il principe di questo mondo”; in Ef 2:2 è “il principe della potenza dell'aria” e lo “spirito che opera oggi negli uomini ribelli”. Fuori della Scrittura ha moltissimi epiteti, ma a noi interessa la Scrittura.
AKRAGAS
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da AKRAGAS »

Ciao Lucia.
Antonio, sta procedendo gradatamente come deve fare uno studioso biblista.
Ha preso il termine ebraico satan e ha’satan e dice che sono riportati 27 volte nel Tanach .
Nel contesto scritturale il significato del termine ebraico in analisi assume una forma ora come nome comune e altre volte come verbo, ma soprattutto mai come nome proprio. La chiave per tradurre in modo corretto deve essere sempre il contesto della frase.
Come viene poi identificato con altri epiteti il satan è in programma nella discussione; procediamo lentamente altrimenti si rischia finire fuori tema.
Cerchiamo di essere pazienti senza fare troppe domande e vediamo cosa Antonio ha da dirci.
Grazie Antonio, continua così. :-)
A presto Lucia. :-)
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Lucia, sono d'accordo con Akragas. Il serpente, in Genesi, non è il satan: è il serpente. Il fatto che, molto in seguito, il serpente possa essere stato associato al satana, è un discorso a cui dobbiamo arrivare gradualmente. Quindi, restiamo sul satan, "l'avversario". In Giobbe, non è il serpente a parlare con Dio, ma il satan. :-)

Per ora cerchiamo di comprendere se effettivamente la Scrittura Greca presenta il satan come qualcosa di diverso da quello della Scrittura Ebraica; poi, magari, ci concentriamo sul serpente.

Forse mi sbaglio, ma io ho la vaga impressione che il satan (o diavolo, in greco) di cui parlano Yeshua e gli apostoli sia esattamente lo stesso di cui parla la Scrittura Ebraica... Viene presentato forse in modo diverso, ma la sua funzione sembra essere la stessa del satan di Giobbe. Vedremo.

Questa è una discussione difficile e potenzialmente molto lunga, quindi procediamo passo passo. Propongo di partire dal diavolo che tenta Yeshua nel deserto: Mt 4:1; Lc 4:1. Cosa vi viene in mente leggendo questi versetti? Notate niente di strano?
stella
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da stella »

Grazie AKRAGAS E ANTONIO .. ( si vi seguo .. ;;) interessante argomento ))
...guarda un po' anche LUCIA rivedo ;) ...

comunque pensavo che anche il ''medioevo'' ha fatto la sua parte .... :-( come gia' detto per informare ...ma io mi son detta ( altro che' per informare ma).. ..per ''formare '' a loro piacimento ... :-( inculcare idee strane che ci sono state tramandate ...fin ora '''
buona giornata ...
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
marco
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Iscritto il: mercoledì 2 aprile 2014, 18:47

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da marco »

Caro Antonio nella trasmigrazione della discussione in altra cartella hai dimenticato sia me che Stella.
...e per fortuna che ciò che ho scritto ti piaceva....

Messaggio di Stella:
Scusatemi ..( Antonio )) ..pensavo aprire si una nuova cartella ...c'e' molto da dire da sul '' HA-SATAN.''
Allora e' reale?...
da dove e' partita la radice ,l'idea che sia un personaggio ... ;;) e poi come mai molti affermano di averlo visto come essere reale?? ..
anzi partiamo da EVA l'ha visto realmente il ''serpente?'' aprite un nuova cartella ...c'e' molto da dire .

Adesso vado ''off topic'' ma devo aggiungere leggevo ...

NEL MEDIOEVO LA CHIESA ERA CONSAPEVOLE DELL'ANALFABETISMO E FECE USO DI IMMAGGINI PER INFORMARE IL POPOLO ,MA SOPRATUTTO PER '''FORMARLO''' ;)

da qui ... :-(
Messaggio di Marco:
Caro Antonio, certa era pure la sua presenza in Eden, dove tutto ancora era in uno stato di purezza.
Perché Dio lo pose insieme alle sue creature?
Perché Dio consapevolmente ha rovinato tutto?
Poteva durare all'infinito quel quadretto giulivo, dove tutto funzionava perfettamente. Ma, dal mio punto di vista, mancava un qualcosa per renderlo veramente perfetto: la scelta consapevole. (Cristo è stato colui che consapevolmente non l'ha mai tradito)
L'uomo per essere veramente libero di seguire Dio deve avere a disposizione un'altra scelta. Quante volte è ripetuto nella Bibbia che Dio mette a disposizione due strade: quella del bene e quella del male.
Senza, avremmo seguito Dio tutti come una catena di montaggio, come automi senza possibilità di scelta. Ora mi domando: Dio poteva accontentarsi di automi? Di gente che lo seguiva senza comprenderne neanche la motivazione? No, infatti, per forza di cose ha inserito l'avversario che ha reso la vita umana un calvario, sottoponendo così tutta la creazione alla caducità. Dio è immenso e sicuramente questo nostro piccolo calvario sarà ricompensato in maniera incommensurabile.
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