Di Faraone e di Giuda
Inviato: sabato 3 ottobre 2015, 0:25
Tanti anni fa, quando ero ancora un ragazzino, nel mio paese vi erano molte case sprovviste di bagno e acqua corrente. Per l’approvvigionamento dell’acqua ci si recava alle fontane pubbliche con secchi, brocche e lattine di ogni genere.
Quello era il ritrovo quotidiano per molte donne, luogo di pettegolezzo, di cronache cittadine e litigi di quartiere. (…bei tempi andati!)
Per la mancanza del bagno si provvedeva con un grande vaso in ceramica molto capiente, da noi detta ‘capàsa’, proprio perché era ‘capace’, o altrimenti detta ‘la s’gnùr’ (la signora) titolo scherzosamente altisonante per indicare il prezioso servizio che offriva per ogni tipo di eiezione.
Proviamo oggi a immaginare di acquistare una casa priva di bagno, senza un water… ne pretenderemmo almeno uno, magari anche due o tre per le case più grandi.
Certamente non uno per ogni stanza! …come negli alberghi.
(Evidenziamo e teniamo in mente questo concetto appena descritto)
Nella nostra casa poi, a parte questi pochi vasi per l’uso igienico, vi troviamo molti contenitori, vasi, tazze brocche per tutti gli altri diversi usi.
Nel considerare per esempio un vaso di cristallo per fiori, ne apprezziamo la sua lucentezza, la sua bellezza, il suo slancio nonché il suo stupendo contenuto di fiori, rose o gigli.
Della ‘capàsa’ potevamo apprezzare solo la sua semplice struttura, …ma non certo il suo contenuto!
Nella bibbia sono riportati personaggi simili a vasi di cristallo con un contenuto di opere meravigliose come Abramo, Isacco, Giacobbe…
E personaggi simili a ‘capàse’ con un contenuto di opere degne di essere riversate solo nella fogna.
Consideriamo Faraone
Paolo a tal proposito fa un interessante e chiaro excursus, per dimostrare come Dio abbia l’autorità, quale titolare di tutta la creazione, di suscitare, di creare di riservare alcuni personaggi, di cui servirsi per raggiungere un dato obiettivo che si è posto. Rom 9:17-20:
-Poiché la scrittura dice a Faraone: “Proprio per questo ti ho lasciato rimanere, affinchè riguardo a te io mostri la mia potenza e perché il mio nome sia dichiarato in tutta la terra” – Così, dunque, egli mostra misericordia a chi desidera, ma lascia divenire ostinato chi desidera – TNM
Ora qui il soggetto che lascia divenire ostinato è Dio ed è sempre Dio che desidera che ciò avvenga.
Paolo aggiunge in Rom 9:20-21 che, in sostanza, quale vaso può replicare al suo vasaio per essere stato modellato per un uso onorevole o disonorevole?
Ora non a caso nella mia introduzione ho fatto una distinzione fra il vaso e il suo contenuto.
Il vaso di cristallo bello sia nel suo aspetto che nel suo contenuto;
la ‘capàsa’ invece, più che bello direi semplicemente necessario e utile nella sua forma e nella sua struttura, ma orripilante nel suo contenuto!
Faraone, alla stessa stregua, è stato “suscitato” e voluto da Dio in quella forma di utilità per contenere la sua ostinazione, la quale ostinazione sarebbe servita a Dio per poi mostrare la sua potenza nel dividere le acque del Mar Rosso, affinché questa sua potenza fosse poi dichiarata in tutta la terra come di fatto è avvenuto fino ad oggi.
Con questo non possiamo affermare che Dio modelli ogni persona per i suoi scopi, no, ma solo alcuni che sono utili al raggiungimento dei suoi obiettivi; proprio come nella nostra casa non metteremmo un water in ogni stanza.
A tal proposito è utile citare anche Rom. 9:10-14 dove Paolo parla di Giacobbe ed Esaù dei quali Dio avrebbe detto, ancor prima che nascessero, che il maggiore avrebbe servito il minore; ciò a prescindere dal come si sarebbero comportati in vita.
Non essendo ancora nati, Paolo sottolinea come sia Dio a decidere e a scegliere, a priori e non a posteriori rispetto alle opere. Tale scelta che è nella sua facoltà, sempre relativamente a pochi.
Ora che dire di Giuda?
Rientra in questi pochi che Dio ha utilizzato per raggiungere un importante obiettivo?
Dalle scritture si evince che sia così.
Il ’vaso’ Giuda sembra sia stato modellato per un uso disonorevole, per un contenuto riprovevole: il tradimento.
Come noi vogliamo e pretendiamo che nelle nostre case ci siano alcuni vasi per le nostre necessità igieniche, così Dio ha voluto, per i suoi leciti obiettivi, vasi che contenessero opere disdicevoli, ma nello stesso tempo utili.
Per amore dell’argomento sarei propenso a condannare non i vasi, ma solo il loro contenuto; non Faraone, ma la sua ostinazione; non Giuda, ma il suo tradimento.
Per questo, conscio che il giudizio spetti sempre e comunque solo a Dio, tendo a giustificare la persona di Faraone e la persona di Giuda.
Una scrittura che mi fa maggiormente propendere per tale giustificazione è Giov 6:64-65:
“Ma ci sono alcuni di voi che non credono”. Poiché dal principio Gesù sapeva chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. TNM
Gesù sapeva dal principio che Giuda lo avrebbe tradito.
Giuda era stato scelto perché avrebbe dovuto tradirlo, perché altrimenti non si sarebbero potuto adempiere le scritture, né troviamo alcun tentativo di dissuasione da parte di Gesù nei confronti di Giuda.
Se avesse voluto redarguirlo, Gesù avrebbe avuto molte occasioni per farlo, per metterlo in guardia e per dissuaderlo dai suoi cattivi propositi.
E’ vero che Gesù disse in Mt 26:24 “guai a quell’uomo mediante il quale il Figlio dell’uomo è tradito. Sarebbe stato meglio per quell’uomo che non fosse mai nato”
Ma a quali guai si riferiva Gesù per Giuda?
Forse per la fine ingloriosa che avrebbe fatto impiccandosi?
Solo per il tragico epilogo che avrebbe avuto la sua vita? O per un giudizio futuro più severo?
Non credo che a noi sia dato saperlo, perché è facoltà del ‘Vasaio’ mostrare misericordia a chi desidera. Rom 9:14-16
D’altra parte nessuno degli altri 11 apostoli avevano minimamente sospettato delle intenzioni di Giuda, tant’è che quando Gesù durante l’ultima cena disse: “…uno di voi mi tradirà”, ognuno di loro iniziò a chiedersi: “…non sarò mica io?” Giov 13:21-27
Notevole in questo passo è il fatto che subito dopo che Gesù diede il boccone a Giuda, Satana entrò in lui.
Perché fu consentito a Satana di entrare in Giuda?
Perché Gesù invece di dire a Giuda: “Quello che fai fallo più presto”, non disse: “Caro Giuda, ripensaci a ciò che stai per fare!”? No, sarebbe stato contrario al volere del ‘Vasaio’ e perché si dovevano adempiere le scritture.
Che dire?
Basta citare le parole di Paolo in Rom 9:19-21:
Perciò mi direte: “Perché trova egli ancora da ridire? Poiché chi ha resistito alla sua espressa volontà? – O uomo, chi sei veramente tu da replicare dunque a Dio?” Dirà la cosa modellata a colui che l’ha modellata: “Perché mi hai fatto così?” Che cosa? Non ha il vasaio autorità sull’argilla, da fare dalla stessa massa un vaso per uso onorevole, un altro per uso disonorevole? – TNM
Un caro saluto
Quello era il ritrovo quotidiano per molte donne, luogo di pettegolezzo, di cronache cittadine e litigi di quartiere. (…bei tempi andati!)
Per la mancanza del bagno si provvedeva con un grande vaso in ceramica molto capiente, da noi detta ‘capàsa’, proprio perché era ‘capace’, o altrimenti detta ‘la s’gnùr’ (la signora) titolo scherzosamente altisonante per indicare il prezioso servizio che offriva per ogni tipo di eiezione.
Proviamo oggi a immaginare di acquistare una casa priva di bagno, senza un water… ne pretenderemmo almeno uno, magari anche due o tre per le case più grandi.
Certamente non uno per ogni stanza! …come negli alberghi.
(Evidenziamo e teniamo in mente questo concetto appena descritto)
Nella nostra casa poi, a parte questi pochi vasi per l’uso igienico, vi troviamo molti contenitori, vasi, tazze brocche per tutti gli altri diversi usi.
Nel considerare per esempio un vaso di cristallo per fiori, ne apprezziamo la sua lucentezza, la sua bellezza, il suo slancio nonché il suo stupendo contenuto di fiori, rose o gigli.
Della ‘capàsa’ potevamo apprezzare solo la sua semplice struttura, …ma non certo il suo contenuto!
Nella bibbia sono riportati personaggi simili a vasi di cristallo con un contenuto di opere meravigliose come Abramo, Isacco, Giacobbe…
E personaggi simili a ‘capàse’ con un contenuto di opere degne di essere riversate solo nella fogna.
Consideriamo Faraone
Paolo a tal proposito fa un interessante e chiaro excursus, per dimostrare come Dio abbia l’autorità, quale titolare di tutta la creazione, di suscitare, di creare di riservare alcuni personaggi, di cui servirsi per raggiungere un dato obiettivo che si è posto. Rom 9:17-20:
-Poiché la scrittura dice a Faraone: “Proprio per questo ti ho lasciato rimanere, affinchè riguardo a te io mostri la mia potenza e perché il mio nome sia dichiarato in tutta la terra” – Così, dunque, egli mostra misericordia a chi desidera, ma lascia divenire ostinato chi desidera – TNM
Ora qui il soggetto che lascia divenire ostinato è Dio ed è sempre Dio che desidera che ciò avvenga.
Paolo aggiunge in Rom 9:20-21 che, in sostanza, quale vaso può replicare al suo vasaio per essere stato modellato per un uso onorevole o disonorevole?
Ora non a caso nella mia introduzione ho fatto una distinzione fra il vaso e il suo contenuto.
Il vaso di cristallo bello sia nel suo aspetto che nel suo contenuto;
la ‘capàsa’ invece, più che bello direi semplicemente necessario e utile nella sua forma e nella sua struttura, ma orripilante nel suo contenuto!
Faraone, alla stessa stregua, è stato “suscitato” e voluto da Dio in quella forma di utilità per contenere la sua ostinazione, la quale ostinazione sarebbe servita a Dio per poi mostrare la sua potenza nel dividere le acque del Mar Rosso, affinché questa sua potenza fosse poi dichiarata in tutta la terra come di fatto è avvenuto fino ad oggi.
Con questo non possiamo affermare che Dio modelli ogni persona per i suoi scopi, no, ma solo alcuni che sono utili al raggiungimento dei suoi obiettivi; proprio come nella nostra casa non metteremmo un water in ogni stanza.
A tal proposito è utile citare anche Rom. 9:10-14 dove Paolo parla di Giacobbe ed Esaù dei quali Dio avrebbe detto, ancor prima che nascessero, che il maggiore avrebbe servito il minore; ciò a prescindere dal come si sarebbero comportati in vita.
Non essendo ancora nati, Paolo sottolinea come sia Dio a decidere e a scegliere, a priori e non a posteriori rispetto alle opere. Tale scelta che è nella sua facoltà, sempre relativamente a pochi.
Ora che dire di Giuda?
Rientra in questi pochi che Dio ha utilizzato per raggiungere un importante obiettivo?
Dalle scritture si evince che sia così.
Il ’vaso’ Giuda sembra sia stato modellato per un uso disonorevole, per un contenuto riprovevole: il tradimento.
Come noi vogliamo e pretendiamo che nelle nostre case ci siano alcuni vasi per le nostre necessità igieniche, così Dio ha voluto, per i suoi leciti obiettivi, vasi che contenessero opere disdicevoli, ma nello stesso tempo utili.
Per amore dell’argomento sarei propenso a condannare non i vasi, ma solo il loro contenuto; non Faraone, ma la sua ostinazione; non Giuda, ma il suo tradimento.
Per questo, conscio che il giudizio spetti sempre e comunque solo a Dio, tendo a giustificare la persona di Faraone e la persona di Giuda.
Una scrittura che mi fa maggiormente propendere per tale giustificazione è Giov 6:64-65:
“Ma ci sono alcuni di voi che non credono”. Poiché dal principio Gesù sapeva chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. TNM
Gesù sapeva dal principio che Giuda lo avrebbe tradito.
Giuda era stato scelto perché avrebbe dovuto tradirlo, perché altrimenti non si sarebbero potuto adempiere le scritture, né troviamo alcun tentativo di dissuasione da parte di Gesù nei confronti di Giuda.
Se avesse voluto redarguirlo, Gesù avrebbe avuto molte occasioni per farlo, per metterlo in guardia e per dissuaderlo dai suoi cattivi propositi.
E’ vero che Gesù disse in Mt 26:24 “guai a quell’uomo mediante il quale il Figlio dell’uomo è tradito. Sarebbe stato meglio per quell’uomo che non fosse mai nato”
Ma a quali guai si riferiva Gesù per Giuda?
Forse per la fine ingloriosa che avrebbe fatto impiccandosi?
Solo per il tragico epilogo che avrebbe avuto la sua vita? O per un giudizio futuro più severo?
Non credo che a noi sia dato saperlo, perché è facoltà del ‘Vasaio’ mostrare misericordia a chi desidera. Rom 9:14-16
D’altra parte nessuno degli altri 11 apostoli avevano minimamente sospettato delle intenzioni di Giuda, tant’è che quando Gesù durante l’ultima cena disse: “…uno di voi mi tradirà”, ognuno di loro iniziò a chiedersi: “…non sarò mica io?” Giov 13:21-27
Notevole in questo passo è il fatto che subito dopo che Gesù diede il boccone a Giuda, Satana entrò in lui.
Perché fu consentito a Satana di entrare in Giuda?
Perché Gesù invece di dire a Giuda: “Quello che fai fallo più presto”, non disse: “Caro Giuda, ripensaci a ciò che stai per fare!”? No, sarebbe stato contrario al volere del ‘Vasaio’ e perché si dovevano adempiere le scritture.
Che dire?
Basta citare le parole di Paolo in Rom 9:19-21:
Perciò mi direte: “Perché trova egli ancora da ridire? Poiché chi ha resistito alla sua espressa volontà? – O uomo, chi sei veramente tu da replicare dunque a Dio?” Dirà la cosa modellata a colui che l’ha modellata: “Perché mi hai fatto così?” Che cosa? Non ha il vasaio autorità sull’argilla, da fare dalla stessa massa un vaso per uso onorevole, un altro per uso disonorevole? – TNM
Un caro saluto