il libro dell' APOCALISSE

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Gianni
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da Gianni »

Sono sempre perplesso quando leggo di simili interpretazioni. Beh, però vedo almeno un salto di “qualità” rispetto ai Testimoni di Geova. Per costoro una certa piaga apocalittica corrisponde, che so, ad un loro volantino distribuito in un’assemblea dell’Illinois, il quale “fece tremare le nazioni” (e non sai se ridere a crepapelle o rimanere esterrefatto immaginando le riunioni segrete dei governi per fronteggiare la catastrofe mondiale annunciata da un misero volantino). Armando Albano ha almeno il merito di non riferirsi a Casalpusterlengo o a Pordenone. Però, ci sono limiti che neppure i profeti della domenica dovrebbero superare.

Faccio solo un’osservazione di carattere biblico: perché mai Armaghedon viene presentato come un evento? Da dove viene questa strana idea, tipica della Watchtower? In Ap si tratta di un luogo geografico, non di un evento.
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bgaluppi
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da bgaluppi »

In America si guarda troppo la tv...
ארמאנדו אלבנו
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Perché parlando secondo un linguaggio più familiare Armagheddon è divenuto un evento nella testa della persone.
ארמאנדו אלבנו
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Poi se questi sono i tempi dei segni che precedono la parusia allora ho pensato a degli eventi storici negli ultimi 100 anni. Ho semplicemente fatto una interpretazione storica escatologica attuale delle 7 trombe.
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bgaluppi
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da bgaluppi »

“Ecco, viene il giorno dell'Eterno; allora le tue spoglie saranno spartite in mezzo a te. Io radunerò tutte le nazioni per combattere contro Gerusalemme; la città sarà presa, le case saranno saccheggiate e le donne violentate. Una metà della città andrà in cattività, ma il resto del popolo non sarà sterminato dalla città. Poi l'Eterno uscirà a combattere contro quelle nazioni, come combattè altre volte nel giorno della battaglia. In quel giorno i suoi piedi si fermeranno sopra il monte degli Ulivi che sta di fronte a Gerusalemme, a est, e il monte degli Ulivi si spaccherà in mezzo, da est a ovest, formando così una grande valle; una metà del monte si ritirerà verso nord e l'altra metà verso sud.” — Zac 14:1-4

Prima che il messia scenda sul Monte degli Ulivi Gerusalemme dovrà essere circondata, presa e distrutta. Questo è l'unico vero segno a cui dobbiamo porre attenzione, perché è annunciato in modo chiaro. Identificare le trombe di Apocalisse con eventi passati o futuri serve a poco perché è impossibile farlo, visto che la Scrittura non dà dati precisi; gli apostoli e i primi discepoli attendevano l'arrivo del messia e i giorni della fine già nel I secolo e sono passati 2000 anni, con il susseguirsi di guerre e calamità di ogni tipo, ognuna delle quali poteva essere interpretata come segno della fine. Ma la fine non è venuta.

Dunque, l'unico segno certo è la presa e distruzione di Gerusalemme da parte delle nazioni. Questo bisogna guardare.
noiman
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da noiman »

andateci piano ragazzi, io ho appena comprato casa a Gerusalemme ;) non portate sfiga...... #:-S
noiman
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Israel75
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da Israel75 »

Quel discorso dei 70anni era importante Jon per via del numero in sè ?
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
ארמאנדו אלבנו
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Io invece non sono d'accordo con te sulla profezia di Zaccaria quando dici che quello è il solo vero segno di cui dobbiamo fare attenzione. Non sono d'accordo perché Cristo non ha parlato solo di Gerusalemme come segno. Invece un ebreo che non crede in Gesù non riconoscendo l'autorità del nuovo testamento allora penserà che la profezia di Zaccaria è il solo segno che precede la venuta del Messia.

Quanto poi al passo di Zaccaria io penso che il giorno del Signore non per forza sia di intendere come giorno X di 24 ore. Può essere anche un periodo di tempo più o meno lungo che ha un inizio e che culmina con la venuta del Messia. Potrebbe essere il tempo dei segni che precede la venuta del Messia e in questo tempo varie cose possono succedere. Per esempio quando dice ''le tue spoglie saranno spartite in mezzo a te'' cosa può significare? Io attualizzando la cosa ora ho pensato al territorio della Palestina che da 70 anni è stato diviso con il placet dell'Onu tra Israele e lo stato palestinese di Abu Mazen. Quindi una parte di Israele,in particolare di Gerusalemme,è sottratta agli ebrei. Questa cosa ovviamente è avvenuta già un bel Po di tempo fa. Ultimamente invece l'ONU ha votato per una risoluzione storica che riconosce il Monte del Tempio ai soli Islamici. Sono tanti passi che sono avvenuti in un certo tempo che noi chiamiamo giorno del Signore che culminerà con la presa di Gerusalemme dalle nazioni che la attaccheranno e la deruberanno e con la venuta del Messia. Non per forza tutti gli eventi devono avvenire in 24 ore. Secondo me siamo già nel giorno del Signore;gli ebrei dicono in maniera analoga che l'era messianica già è iniziata. Allo stesso modo anche Giovanni viene portato in Spirito nel Giorno del Signore dove riceve informazioni su vari eventi. Sarebbe difficile pensare che tutti gli eventi visti da Giovanni accadono in un solo giorno.

Quanto poi dici che le scritture apocalittiche cristiane sono impossibili da comprendere,anche a post evento,allora qual'è l'utilità della scrittura stessa se nn può essere capita nemmeno a posteriori? Certo è diificile(ma non impossibile) fare previsioni prima che l'evento accada,ma una volta verificatosi l'evento allora le scritture vengono svelate e ci fanno capire così che la fine è vicina. Se crediamo che Dio ha fatto scrivere l'apocalisse è perché esse abbiano una utilità per noi in modo che le possiamo capire anche post eventi. Infatti dice beati chi mette in pratica le parole di questa profezia.
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bgaluppi
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da bgaluppi »

Cristo non ha parlato solo di Gerusalemme come segno
E di cos'altro ha parlato? Della tribolazione e dei cataclismi, in un linguaggio tipicamente apocalittico che usano anche Zaccaria, Daniele e Giovanni (oltre agli apocrifi), il quale è metaforico e deve essere interpretato secondo il pensiero apocalittico del tempo; i disastri indicano semplicemente la distruzione del mondo materiale corrotto in vista del sorgere di un nuovo mondo perfetto, che è descritto con altrettante metafore che ne esaltano la bellezza e la purezza.

Se poi vogliamo prendere Giovanni, i vv. 1:9,10 già fanno scadere ogni interpretazione della domenica, passata presente e futura. Ti spiego perché. Il testo dice:

“Io Giovanni, vostro fratello e compagno nell'afflizione, nel regno e nella costanza di Cristo Gesù, ero nell'isola chiamata Patmos, a motivo della Parola di Dio e della testimonianza di Gesù Cristo. Mi trovai nello Spirito nel giorno del Signore e udii dietro a me una forte voce, come di una tromba...”

Vediamo specialmente il v.10: ἐγενόμην ἐν Πνεύματι ἐν τῇ κυριακῇ ἡμέρᾳ, che letteralmente vuol dire: fui (mi trovai ad essere) in spirito nel giorno del Signore. Queste parole vengono spesso trascurate o mal interpretate; alcuni ritengono che Giovanni stia dicendo che nel giorno del Signore - ossia la domenica per i cristiani, o il sabato (per chi ha capito che la domenica è il primo giorno della settimana) - Giovanni fu rapito dallo spirito. Invece, il testo dice che Giovanni si ritrovò in spirito nel giorno del Signore, e questo giorno - biblicamente parlando - è un giorno molto preciso, che non ha a che fare con il calendario. È appunto "il giorno del Signore", termine usato decine e decine di volte nella Bibbia. Dunque, Giovanni viene trasportato dallo spirito in avanti fino al giorno del Signore e lo vede.

Da ciò ne consegue che i sigilli e le trombe raffigurano eventi che avverranno in quel giorno, nel giorno del Signore, che Giovanni vede in anticipo. Tutte le immagini usate sono tipiche di un linguaggio di cui hanno fatto uso gli scrittori apocalittici per indicare eventi, passati o futuri, diversi tra loro. Eventi diversi, stesso linguaggio. Nel caso di Giovanni, poi, in virtù del fatto che gli eventi descritti sono relativi al giorno del Signore, tutte le interpretazioni sono perfettamente inutili e costituiscono, oltretutto, una gran perdita di tempo.
Quanto poi al passo di Zaccaria io penso che il giorno del Signore non per forza sia di intendere come giorno X di 24 ore
In base a cosa, pensi questo?
Secondo me siamo già nel giorno del Signore
Come dicevo sopra, il giorno del Signore non può essere interpretato, perché nella Bibbia è sempre lo stesso ed è un giorno preciso. In quel giorno ti assicuro che tutti gli uomini sapranno perfettamente di essere nel giorno del Signore. ;)
ארמאנדו אלבנו
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Perché davanti a Dio un giorno può valere anche un anno o anche mille anni e viceversa. 6 giorni ci sono voluti per la creazione. Per te sono 6 giorni di 24 ora. Il pianeta terra per aggregarsi come insieme di roccie ci ha messo 24 ore? Le piante per crescere ci hanno messo 24 ore?

Cmq come ti ho detto,se è inutile fare ipotesi di Apocalisse allora la scrittura di Apocalisse è del tutto inutile e nn si servirebbe niente. Lo stesso Gianni avrebbe fatto un lavoro inutile nel dedicare capitoli di studi all'apocalisse
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