il libro dell' APOCALISSE

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bgaluppi
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da bgaluppi »

Gianni ha fatto un lavoro di esegesi, non di interpretazione di eventi futuri. Certi eventi hanno già avverato le profezie e la storia lo dimostra; le stesse immagini anticipano anche eventi non ancora accaduti. Poi non si puó interpretare ciò che deve accadere. 1 giorno=1 anno non è affatto una regola biblica, è una frase che usa Pietro per dire che per Dio il tempo non corrisponde alla nostra temporalità. Tutti gli interpreti la usano invece per far dire alla Bibbia quello che vogliono loro, per cui a volte un giorno è un giorno, altre è un anno etc... Ma questo non ha niente a che fare con uno studio serio del testo, che oltretutto non si propone di annunciare eventi precisi ma avvertire su ciò che sta arrivando, come ammonimento o come sostegno morale.
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bgaluppi
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da bgaluppi »

I sei giorni creativi più il settimo stabiliscono la settimana biblica. Non prendere alla lettera il testo può andar bene, ma non deve essere un pretesto per dare adito a interpretazioni di ogni tipo. Bisogna capire cosa il testo vuole dirci. Usare i giorni è un modo molto semplice e diretto per formulare il racconto per iscritto. Dio riposò il settimo giorno... Esprime un significato profondo, scritto in modo semplice e concreto. Dio non ha bisogno di riposare.
ארמאנדו אלבנו
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Dio disse che gli ebrei avrebbero viaggiato per 40 ''giorni''.

Quei 40 ''giorni'' non erano 40 giorni
ארמאנדו אלבנו
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Che poi quello che ho detto sulle 7 trombe sarebbe una interpretazione post eventi,non una cosa fatta pre-evento.
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bgaluppi
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da bgaluppi »

Scusa Armando, sono col cell e scrivo male. Dopo ti rispondo un po' meglio.
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bgaluppi
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da bgaluppi »

L'interpretazione che offre Gianni riguardante l'Impero Romano è giustificata perché il quadro di riferimento di Giovanni è la situazione storica del suo tempo e perché la storia dimostra che calza a pennello. Ap 1:19 dice: “Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle che sono e quelle che stanno per accadere dopo queste”. Il problema con le interpretazioni sta nel fatto che spesso vengono formulate con fantasia, senza partire dal testo. Ho sentito di tutto: la prima bestia sarebbe l'Unione Europea, gli USA, la Russia, addirittura Wojtyla o lo stesso stato di Israele (Wojtyla perché Ap 13:3 dice che "la sua piaga mortale fu guarita"!). Il problema è che chi formula queste interpretazioni non comprende il significato che le immagini metaforiche avevano per gli ebrei del tempo e per lo scrittore nel suo tempo. Inoltre, il genere apocalittico è diverso dal genere profetico; può contenere profezie, ma il genere è diverso e non deve essere scambiato per Nostradamus. Il genere apocalittico riprende il patrimonio profetico ma lo ripropone in modo totalmente diverso.

Ap 1:3 recita: “Beato chi legge e beati quelli che ascoltano le parole di questa profezia e fanno tesoro delle cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino!”. Questo versetto viene preso come riferimento dagli interpreti delle profezie (anche dai religiosi, specialmente i TdG che sono fissati) per sostenere la tesi secondo cui il credente deve interpretare e capire gli eventi profetizzati (a che scopo, viso che la salvezza non dipende da questo, ma dalla fede e dalle opere?); ma il versetto non invita affatto ad interpretare e riconoscere gli eventi (anche perché Yeshùa dice che nessuno - neppure lui - può conoscere l'avvento del giorno del Signore, e se non lo si può conoscere, significa che non si possono individuare con certezza gli eventi che lo anticipano), ma piuttosto a leggere e "ascoltare", ossia capire il messaggio del libro e "farne tesoro" (mettere in pratica), onde essere pronti: “Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate. [...] Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili nella pace.” (2Pt 3:10,14); “Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà. Ma sappiate questo, che se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe scassinare la sua casa. Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà.” (Mt 24:42-44).

Lo scopo è quello di ricordare l'imminenza del regno di Dio e l'importanza di perseverare irreprensibili nella fede e nelle opere.
ארמאנדו אלבנו
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

E se Giovanni doveva descrivere eventi futuri rispetto al suo tempo come doveva fare?
ARIANNA
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da ARIANNA »

Buonasera a tutti! Rifletto spesso su questo passo di Is 65:17: “Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; e le cose precedenti non saranno ricordate, né saliranno in cuore” (TNM). Con ciò s'intende che non si prenderà coscienza di tutto ciò accaduto fino ad allora ma ne resterà comunque il ricordo(soltanto non se ne darà più alcuna importanza) o non ci sarà più il ricordo del passato, perché Dio cancellerebbe la memoria passata? Il testo ebraico cosa dice con esattezza?
ARIANNA
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da ARIANNA »

Ma in quel caso dovrebbe esserci qualcosa di concreto che impedisca il soffrire per i ricordi.
E poi nel creare nuovi cieli e nuova terra c'è una chiara volontà divina di fare tabula rasa, in tutto, e far ripartire tutto ma proprio tutto da zero.
Anche il mio è un pensiero
ARIANNA
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Re: il libro dell' APOCALISSE

Messaggio da ARIANNA »

Allora se uno per esempio viene torturato a morte, violentato e poi ucciso dovrà portarne il ricordo per l'eternità? Seppur un ricordo che per opera dello spirito non fa più male..
Se il male nei nuovi cieli e nella nuova terra non esisterà più però ne resta il ricordo nelle nostre menti è come voler togliere, senza riuscirci, una macchia da un vestito bianco, ne resterebbe un' alone che non rende candida l'immagine del vestito.
Non so...
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