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La condizione dei Morti secondo Gesù e il Nuovo Testamento

Inviato: mercoledì 17 giugno 2015, 11:35
da Aldo
Buongiorno a tutti, apro questa discussione perchè l'argomento in questione è stato toccato in qualche 3D non pertinente.
Analizzando in Vangeli, credo che Lc 16:19-26 descriva alla perfezione quella che era la visione dei Farisei in merito alla condizione dei morti. Tralasciando le immagini allegoriche del testo che parla attraverso un simbolismo che comunque caratterizza tutti gli scritti biblici, resta il fatto che "'uomo non conscio di nulla di Ecclesiaste" è incompatibile con l'idea che si possa soffrire nell'Ades (il ricco infatti in maniera simbolica patisce il fuoco delle fiamme) mentre il povero riceve la sua giusta ricompensa essendo stato portato nel seno di Abramo dagli angeli. Gesù quindi parlando in questi termini sposa una tesi propria di quella parte di Giudei che credevano negli angeli e nella resurrezione, a differenza dei Sadducei che neanche in questa credevano. Abbiamo pure delle conferme storiche extra-bibliche di questa credenza al tempo di Gesù, dato che lo storico Giuseppe Flavio nei suoi scritti dice chiaramente che i Giudei credevano nella possibilità che le anime dei defunti potessero ricevere la giusta ricompensa dopo la morte a seconda del loro operato quando erano in vita.
Il quadro mi sembra quindi chiaro in relazione al mutamento rispetto ad Ecclesiaste, non capisco come sia possibile che molti di voi sposino la visione di Gianni che poi di fatto è quella dei tdG e degli Avventisti. :-?

Re: La condizione dei Morti secondo Gesù e il Nuovo Testamen

Inviato: mercoledì 17 giugno 2015, 11:46
da bgaluppi
Ciao Aldo, in contemporanea ho iniziato uno studio molto impegnativo su Enoch, Elia, Mose' e Yeshua per evidenziare le differenze e le analogie tra il non-morire e il salire al cielo. Mi prendera' un po' di tempo e potra' essere ricollegato a questo tuo argomento. In questi giorni avro' poco tempo. A presto.

Re: La condizione dei Morti secondo Gesù e il Nuovo Testamen

Inviato: mercoledì 17 giugno 2015, 11:49
da Aldo
Bene Antonio, i tuoi apporti sono sempre molto interessanti. :YMHUG:

Re: La condizione dei Morti secondo Gesù e il Nuovo Testamen

Inviato: giovedì 18 giugno 2015, 1:00
da Vittorio
La concezione da parte di Gesù della condizione dei morti, almeno di coloro che sono benvoluti da Dio, è espressa chiaramente nella disputa con i sadducei narrata nei sinottici: Mt 22,23-32; Mc 12,18-27; Lc 20,27-38. Abramo, Isacco e Giacobbe, pur essendo fisicamente morti, sono vivi presso Dio che li protegge, essendo un Dio dei vivi, non dei morti. Dire: Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe, significa accostare il nome di Dio a delle persone vive, non morte, perché non è possibile accostare dei cadaveri al nome di Dio, egli non protegge i morti, ma i vivi. Gesù insegna quindi che la vita prosegue dopo la morte sotto la protezione di Dio per tutti coloro che lo seguono. Siccome gli ebrei, almeno molti di loro, non concepivano come i greci l'idea di un'anima che si stacca dal corpo, diventa inevitabile l'idea della risurrezione del corpo, attestata solo negli scritti più recenti dell'Antico Testamento come Dn 12. Chi vive presso Dio dopo la morte deve vivere con la pienezza del suo essere, e quindi anche con il proprio corpo, che riprenderà il giorno della risurrezione dei morti.

Re: La condizione dei Morti secondo Gesù e il Nuovo Testamen

Inviato: giovedì 18 giugno 2015, 6:34
da marco
Caro Vittorio nella disputa tra i Sadducei e Yeshùa il tema non è la condizione dei defunti, ma la certezza della risurrezione.
Quindi tutte le speculazioni su questo argomento, almeno per questi versetti, cadono se si hanno orecchi per sentire e occhi per vedere.

A proposito di riprendere ogniuno il proprio corpo (come affermi tu, dato che è un dogma della fede cattolica), leggi cosa dice in proposito Yeshùa: Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo.
Gli angeli non hanno un corpo materiale come il nostro, e Paolo ci avverte in questo modo: ne carne ne sangue erediteranno il Regno di Dio.

Un piccolo appunto... Se oggi ho un aspetto fisico non bello, magari un pò bruttino, quando risorgerò dovrò tenermi questo corpo non bello per tutta l'eternità?
Certo, perchè se da brutto divento bello significa che il mio corpo non è più quello che avevo.
E allora non è più il mio corpo ma eventualmente un'altro.
Che casino......
Invece non è più semplice pensare che il nostro ricordo vive nella mente di Dio?
E al risveglio ci ritroveremo un corpo spirituale non assoggettato alla materia e degno di stare alla presenza di Dio?

Re: La condizione dei Morti secondo Gesù e il Nuovo Testamen

Inviato: giovedì 18 giugno 2015, 7:59
da Aldo
Caro Marco il problema è che avere un corpo spirituale non significa essere uno spirito come Dio. Quando Gesù risorge e si fa vedere dagli apostoli specifica in maniera puntuale che non è un fantasma ( entità spirituale quindi) ma è proprio lui e mostra il segno dei chiedi e del costato. Era quindi lo stesso corpo di prima, solo che era stato trasformato, mutato come dice Paolo sempre in 1 Cor. 15: questo corpo (corpo) corpo corruttibile rivesta incorruttibilità e immortalità. Si tratta quindi di un mutamento e non di una ricreazione come sostieni tu.

Re: La condizione dei Morti secondo Gesù e il Nuovo Testamen

Inviato: giovedì 18 giugno 2015, 8:28
da Aldo
Giovanni neghi pure l' assunzione in cielo di Cristo?
Perché non segui i miemi consigli? Strappa tutto il NT dalla tua Bibbia, vedrai che la parola di Dio monca si sposa alla perfezione con quello in cui credi.

Re: La condizione dei Morti secondo Gesù e il Nuovo Testamen

Inviato: giovedì 18 giugno 2015, 13:08
da marco
Caro Aldo Cristo non poteva conoscere la corruzione del corpo come promesso da Dio nel Salmo 16,10: perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
Questo è detto solo di Cristo.
Per noi Yeshùa ha detto: sarete come angeli in cielo.

Re: La condizione dei Morti secondo Gesù e il Nuovo Testamen

Inviato: giovedì 18 giugno 2015, 13:41
da chelaveritàtrionfi
Quindi se subito dopo morti andiamo in cielo e siamo come angeli, questa risurrezione di giudizio o la beata speranza della resurrezione a cosa si riferisce?

Re: La condizione dei Morti secondo Gesù e il Nuovo Testamen

Inviato: giovedì 18 giugno 2015, 18:04
da Aldo
Alla resurrezione del corpo. Addirittura Paolo arriva a dire che l' duomo è fatto di anima, spirito e corpo. Questo dimostra che la vecchia concezione che avevano gli ebrei antiche dell'uomo risulta ampiamente superata.
Giovanni è veramente triste dialogare quando banalizzi in questo modo i passi del Vangelo, non sono infatti certo io a sostenere che Gesù mostrò il segno dei chiodi dopo la resurrezione.
Marco, io mi riferisco al corpo di Gesù risorto, è questo il modello di paragone per tutti noi e non certo il corpo che aveva prima di morire che era uguale al nostro corpo mortale. Come dice Paolo muore un corpo animale, risuscita un corpo spirituale, ma sempre corpo è, non è solo uno spirito come forse credi tu. Lo spirito è quella parte di noi che sopravvive alla morte del corpo e che un giorno si unirà nuovamente al corpo glorioso della resurrezione.