Il rispetto del sangue nella Bibbia: qual è il reale senso?

Aldo
Messaggi: 554
Iscritto il: sabato 2 maggio 2015, 18:47

Il rispetto del sangue nella Bibbia: qual è il reale senso?

Messaggio da Aldo »

Apro questa discussione soprattutto in risposta al caro Giovanni.Z
Avevo dato i riferimenti dove veniva trattato questo argomeno. Lo ripropongo qui visto che sembra che non sia stato letto.
Chiedo solo una cortesia. Se la trattazione non risulta chiara è giusto chiedere spiegazioni; se la trattazione non si condivide è giusto spiegare il perchè, confutando sulla base delle Scritture quanto ivi affermato; non è invece giusto uscirsere con le solite frasi fatte di stampo dogmatico secondo cui l'esegesi cattolica ha stravolto il senso delle Scritture senza spiegare il perchè.
Aldo
Messaggi: 554
Iscritto il: sabato 2 maggio 2015, 18:47

Re: Il rispetto del sangue nella Bibbia: qual è il reale sen

Messaggio da Aldo »

Non c'è ombra di dubbio che ci sia un divieto biblico che vieta il mangiare animali non sgozzati e l'ingerimento del sangue stesso. L'origine di questa prescrizone la troviamo già in Genesi 9:4-5, passo molto illuminante per capire il senso di questo insegnamento, lo riporto (fonte CEI2008):
"Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè con il suo sangue. 5Del sangue vostro, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò conto a ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell'uomo all'uomo, a ognuno di suo fratello"
Da questi due versetti si capisce molto bene che il rispetto del sangue è in realtà motivato dal rispetto della vita di tutti gli esseri viventi. Rispetto che nel caso degli animali si esplica tramite lo sgozzamento degli stessi, dato che comunque Dio ha messo a dispozione dell'uomo gli animali per mangirli. Nel caso dell'uomo chiaramente la Bibbia vuole rimarcare la sacralità della vita stessa, perchè solo a Dio appartiene la facoltà di dare la vita e di toglierla.
E' anche evidente la concezione "medica" del tempo che vedeva la vita di ogni essere vivente risiedere nel sangue, come se fisicamente il liquido ematico la contenesse. Mangiare quindi un animale senza sangue, significa avere rispetto della vita. Sempre dalla concezione del tempo risale il modo di dire odierno "non spargere il sangue" per indicare il divieto di uccidere qualcuno.
Questa prefazione è servita per renderci tutti conto che in senso biblico non è importante il sangue come elemento in sè, ma cio che conta è il rispetto della vita. Un concetto nobile che tutti comprendiamo per gli essere umani e che crea confusione nell'applicazione che veniva fatta allora per gli animali.
La concezione odierna, visti i progressi della medicina, non può che prescindere e superare quello in cui credevano gli ebrei 2000 anni fa. Infatti oggi tutti sappiamo che il sangue non contiene la vita, ma è un tessuto al pari di tanti altri tessuti che compongono il nostro corpo.
Per concludere quindi questa prima parte, vorrei dire ai nostri fratelli tdG che quando rifiutate l'emotrasfusione state in realta violando il principio che sta dietro il rispetto del sangue. E' la stessa Bibbia che vi condanna, perchè avete l'obligo di trasfondere chi ha bisogno del sangue per avere salva la vita!!!
Assodato comunque che nel VT il divieto era assoluto ed era il frutto di una pratica figlia della mentalità del tempo su quello che era il concetto di vita in relazione alle conoscenze mediche ormai obsolete, vediamo che nel NT il primo riferimento lo ritroviamo in At. 15:20, dove si evince chiaramente come questo divieto non viene esteso a tutti indistintamente, ma bensì in maniera specifica a “quelli delle nazioni che si convertono a Dio”, cioè ai gentili che si accostano al cristianesimo essendo prima pagani. Dello stesso tenore è l’altro riferimento del NT in At. 21:25, ma leggendo tutto il capitolo si capisce meglio come la questione del rispetto del sangue sia incentrata in quella che era che era la grossa controversia di accettazione dei pagani alla fede cristiana che, come logica vuole, all’inizio era fortemente influenzata dall’ebraismo. Questo è il motivo di discussione del primo concilio di Gerusalemme che doveva stabilire a quali parti della legge Mosaica dovevano sottostare i gentili convertiti. La prima questione dibattuta fu l’opportunità della circoncisione per i gentili e come sappiamo, dopo tanta tribolazione fu derogata per gli stessi. Di questo viene accusato Paolo al versetto 21, infatti secondo i giudei cristiani di Gerusalemme Paolo proprio non vincolando i giudei sparsi tra i pagani a circoncidere i loro figli avrebbe disatteso la legge mosaica e questa era una colpa che di fatto Paolo scontò facendo la purificazione. Ma tutti sappiamo benissimo che per Paolo non contava proprio nulla la circoncisione in senso fisico, addirittura in altri passi parla in maniera dispreggiativa di questa pratica molto importante per gli ebrei del tempo. Perché quindi Paolo non fiata accusando il colpo? Per una semplice questione di obbedienza in rispetto di quelle che erano le tradizioni ebraiche. Cioè Paolo capisce che la circoncisione nei confronti di Dio non conta nulla, ma nello stesso tempo capisce che questo dissentire poteva essere motivo di offesa per tutti quei cristiani che comunque erano sempre ebrei e pertanto capisce di aver sbagliato nell’aver sconsigliato di circoncidere i propri figli ai giudei “all’estero”. Si tratta quindi di un senso di rispetto socio-culturale che nulla ha a che fare con il significato religioso dietro questo gesto, che come sappiamo per Paolo non esiste proprio. La questione del sangue va inquadrata esattamente in quest’ottica. Che è così lo capiamo in maniera chiara prendendo a riferimento quello che succede al divieto di mangiare la carne immolata agli idoli che, al pari del divieto del prendere sangue, era uno dei precetti del concilio di Gerusalemme. Infatti mi chiedo come sia possibile poter pensare che il divieto di mangiare la carne immolata agli idoli abbia un carattere universale per Paolo, se poi Lui stesso dice in 1Cor.10:27 di mangiare tutto quello che viene dal mercato senza indagare quindi se l’animale da cui proviene la carne sia stato sgozzato o immolato agli idoli? Non è questo un controsenso se comunque Dio si offende se mangiamo carne immolata agli idoli o soffocata? Qui se ci fate caso Paolo si preoccupa solo di non essere motivo di scandalo per i fratelli “deboli” nel senso che si preoccupa solo di non dare a pensare che sia giusto rendere culto agli idoli se qualche fratello ancora acerbo ci vede mangiare carne immolata agli idoli. Infatti era pratica comune tra i pagani quella di portarsi a casa la carne immolata al dio pagano per poi mangiarla, ma Paolo invita a mangiarla pure se questo non è un motivo di scandalo per un fratello che non è ancora in grado di capire; mentre per gli ebrei questo era assolutamente vietato, dato che comunque quella carne era impura perché contaminata da un rito pagano.
Mi sembra quindi evidente che il rispetto del sangue per i primi cristiani era solo una questione di rispetto delle usanze degli ebrei del tempo, che seppur cristiani, erano sempre ebrei legati alla legge Mosaica nella sua totalità. Del resto questo concetto Paolo lo esprime chiaramente in 1Cor. 10:32 dove invita ciascun cristiano a non essere motivo di scandalo per nessuno. E’ un po’ come se andassimo a fare la visita di una moschea, mi sembra ragionevole togliere le scarpe in segno di rispetto dell’islam anche se chiaramente per noi la moschea non è un luogo sacro. Il divieto del sangue è solo quindi una questione di rispetto per gli ebrei; infatti la chiesa cattolica ha mantenuto questo divieto fino al quarto secolo circa, fino a quando il numero degli ebrei cristiani era così ridotto che non c’era più bisogno di praticare una pratica tutta ebraica.
Spesso si afferma che, siccome il concilio di Gerusalemme promulga il divieto dell’adulterio, visto che tale divieto è universalmente condiviso, allora significa che anche l’astensione dal sangue assume questo stesso carattere di universalità.
Per capire se questa tesi è fondata, vi propongo uno studio personale sul Nuovo Testamento per capire come veniva correntemente tradotta la parola adulterio. Bene, la parola “adulterio” è resa dal greco oltre che con la parola “moicheuô” anche con la parola “porneia”.
Questi due termini non si usavano in maniera totalmente intercambiabile, ma in particolar modo con il termine “porneia” si era soliti indicare anche le unioni illegittime che erano quelle frutto di legami incestuosi, condannati dalla Legge Mosaica (Levitico 18), ma che a detta per esempio di Giuseppe Flavio, noto storico vissuto ai tempi di Gesù, erano la regolare prassi presso i pagani.
Se andiamo a vedere il termine greco utilizzato in At. 15:20, At. 15:29 e At. 21:25, che sono le uniche occorrenze nel NT dove si parla del divieto del sangue, ci accorgiamo che si utilizza sempre solo la parola “porneia”. Questo è un importante indizio che indica come il concilio do Gerusalemme voleva solo impedire le unioni illegittime frutto di rapporti incestuosi e non il caso generale dell’adulterio. Ecco perché la CEI non traduce questi versetti con fornicazione o adulterio, ma con “unioni illegittime”. Del resto non aveva neanche senso impedire l’adulterio in senso generico a individui che comunque erano già cristiani, mentre è molto più sensato pensare che questi pagani cristiani fossero ancora soliti sposare parenti stretti, pratica questa vietata per gli ebrei. Quindi come vedete il concilio di Gerusalemme riguarda solo il problema della integrazione socio-culturale dei pagani con gli giudei cristiani del tempo che erano ancora totalmente legati a tutti i precetti della legge mosaica, che come sappiamo in diverse parti, nel nuovo testamento, è stata abolita.
Aldo
Messaggi: 554
Iscritto il: sabato 2 maggio 2015, 18:47

Re: Il rispetto del sangue nella Bibbia: qual è il reale sen

Messaggio da Aldo »

Ma cosa dici? Se è la Bibbia che dice tutte queste cose? Non sono certo io che ho scritto la prima lettera ai Corinti dove Paolo di fatto dice che si può mangiare la carne immolata agli idoli. Come fai a conciliare questo se attribuisci un carattere universale ai precetti di Att. 15?
La cosa paradossale è che io parlo con le Scritture e tu te ne esci con queste frasi prive di qualsiasi supporto esegetico.
Questo lo comprendi quanto meno?
Aldo
Messaggi: 554
Iscritto il: sabato 2 maggio 2015, 18:47

Re: Il rispetto del sangue nella Bibbia: qual è il reale sen

Messaggio da Aldo »

Caro Giovanni, io non metto in discussione la tua buona fede, ma la realtà non è quella che tu credi che sia.
Credevo che in questo forum si potesse tranquillamente discutere della Bibbia parlando solo della Bibbia, invece c'è la tendenza (da parte tua si intende) ad etichettare chi non la pensa alla stessa maniera come il figlio del maligno senza minimamente motivarlo.
Tu forse non te ne rendi conto, ma parli per partito preso, in maniera dogmatica. Questo magari è dovuto alla tua semplicità propria di una persona che non è abituata a fare esegesi biblica, ma se sei consapevole di questo dovresti alzare le mani e stare in silenzio piuttosto che dare dell'anticristiano a chi cerca di spiegarti il proprio punto di vista diverso dal tuo, motivandolo del resto sulla base dell'esame delle Scritture stesse.
Quindi per favore finiamola con queste polemiche messe sempre sul piano personale. Vediamo se qualcuno ha qualcosa da obiettare alla spiegazione prima fatta, altrimenti chiudiamo pure qui la discussione.
Pace a te
Aldo
Messaggi: 554
Iscritto il: sabato 2 maggio 2015, 18:47

Re: Il rispetto del sangue nella Bibbia: qual è il reale sen

Messaggio da Aldo »

Nella trattazione fatta prima mi fai vedere dove denigro le Scritture?
Hai tutta la libertà di lanciare le accuse che vuoi, ma quanto meno riesci a motivarle?
La pace non centra nulla, qui si tratta di esegesi biblica profondamente diversa da quella che sei abituato a fare tu. :d
Aldo
Messaggi: 554
Iscritto il: sabato 2 maggio 2015, 18:47

Re: Il rispetto del sangue nella Bibbia: qual è il reale sen

Messaggio da Aldo »

Insomma, io sono il carnefice e tu la vittima!!! :d
Chiaramente tu non accetti quindi trasfusioni di sangue come i tdG? Giusto?
Concordi con la pratica veterotestamentaria di lapidare le persone per peccati che secondo la legge erano rei di morte, oppure almeno per questa usanza ebraica ti attieni a quello che pensa la chiesa cattolica?
Aldo
Messaggi: 554
Iscritto il: sabato 2 maggio 2015, 18:47

Re: Il rispetto del sangue nella Bibbia: qual è il reale sen

Messaggio da Aldo »

No, in tutta sincerità voglio capire cosa tieni buono della vecchia legge mosaica. Almeno sulla lapidazione concordi che gli ebrei si sbagliavano per quello che è il reale pensiero di Dio?
Se mangio il sangue figurati se mi faccio problemi a donarlo!!! :))
Aldo
Messaggi: 554
Iscritto il: sabato 2 maggio 2015, 18:47

Re: Il rispetto del sangue nella Bibbia: qual è il reale sen

Messaggio da Aldo »

Dai non esagerare, mangio solo sangue animale, il sanguinaccio si fa con il sangue di maiale.
Fidati, Dio ha altro a cui pensare rispetto all'arrabbiarsi perchè qualcuno mangia sanque animale. Quando un precetto divino nonha nessuna spiegazione logica, significa che non è divino ma è tutto umano. Volere rendere ancora validi usanze e costumi di 2000 anni fa a tutti i costi non ci rendo certo più graditi a Dio.
Preferisco essere discepolo di Gesù Cristo, il mio Signore e il mio Dio. Quando capirare veramente questo, smettera di cercare un regno futuro dove il Messia verrà a mettere ordine, perchè il regno dei Cieli e la vita eterna saranno nel tuo presente.
Ti auguro di tutto cuore che tu possa avere questa grazia divina.
Io ci prego sempre. :-)
marco
Messaggi: 2277
Iscritto il: mercoledì 2 aprile 2014, 18:47

Re: Il rispetto del sangue nella Bibbia: qual è il reale sen

Messaggio da marco »

Caro Aldo sono d'accordo con te sulla donazione di sangue e sul giusto intendimento sul divieto di astenersi dal sangue.
Lo spirito con cui si dona il sangue è nobile. E' un atto d'amore verso il prossimo.
Non c'è guadagno, non c'è interesse. Solo una voglia di aiutare il bisognoso.

Non sono d'accordo quando esterni la tua incredulità verso le Scritture Ebraiche.
Quelle sono vere al pari di quelle del NT.
Ti ricordo che "il tuo Signore e il tuo Dio", si è assoggettato alla legge che tu reputi uscita dalla bocca dell'uomo.
Sarebbe un contro senso e una blasfemia credere che Dio si pieghi alle leggi umane.
Avatar utente
Israel75
Messaggi: 1934
Iscritto il: mercoledì 26 marzo 2014, 16:27

Re: Il rispetto del sangue nella Bibbia: qual è il reale sen

Messaggio da Israel75 »

Sta di fatto che le peggiori malattie vengono dal sangue.
Personoalmente credo che il divieto sia per la assunzione come cibo , molti popoli pagani ne bevevano convinti che il sangue avesse un potere magico di forza.
Non avrei difficoltà a donarlo per salvare una vita , prima però mi assicurerei che il destinatario non abbia lasciato disposizioni contrarie.

In alcun modo mi sovrapporrei alle volontà , cosa che alcuni medici hanno fatto in passato.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Rispondi