Due destini?

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francesco.ragazzi
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Re: Due destini?

Messaggio da francesco.ragazzi »

«In verità ti dico: oggi tu sarai con me in paradiso». - Luca 23:43
Caro Michele,
Quali indicazione ti dà questo passo per come è tradotto ?
A me nessuna ! Perchè và contro tanti altri passi e stravolge l'intera Scrittura !
La traduzione è chiaramente errata ! Oggi non si riferisce al "sarai" ma al "ti dico " .-
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Michele
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Re: Due destini?

Messaggio da Michele »

francesco.ragazzi ha scritto:«In verità ti dico: oggi tu sarai con me in paradiso». - Luca 23:43
Caro Michele,
Quali indicazione ti dà questo passo per come è tradotto ?
A me nessuna ! Perchè và contro tanti altri passi e stravolge l'intera Scrittura !
La traduzione è chiaramente errata ! Oggi non si riferisce al "sarai" ma al "ti dico " .-
Ti posso soltanto riportare la traduzione del Vianello:
Luca 23:43
E disse a lui: per certo a te dico: oggi con me sarai nel paradiso.
Forse crederai più a Vianello che alla traduzione presa da la laparola.it.(non mi ricordo se era la CEI o la Riveduta)
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Michele
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Re: Due destini?

Messaggio da Michele »

Un'altra cosa, visto che parli di intera scrittura, potrei anch'io sapere cosa dice?
Non siamo qui, soprattutto per scoprire insieme, cosa la Scrittura ha da dirci, prima ancora di arrivare alle conclusioni. Se io o tu, già sappiamo tutto quello che la scrittura ha detto, prima cosa è un'azione passata. Secondo cosa, ci arrogeremmo il diritto di unici detentori della verità attraverso le scritture. E questo sinceramente non mi sembra carino. Allora o si esterna cosa dice tutta la scrittura, ovviamente per capi saldi, oppure ci si mette in ballo, come faccio io e tanti altri. Di verità in tasca, ne avremmo tutti. Il bello, forse unico bello di un forum è di poter partecipare tematicamente, anche da posti diversi, su un argomento importante come questo. Se si viene con la "minestra bell'è pronta", non so, è come giocare sapendo già come va a finire. Mettersi in ballo, significa dialogare.
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Gianni
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Re: Due destini?

Messaggio da Gianni »

Michele, è il caso che tu sappia una cosa mostri di ignorare del tutto. Tu hai scritto: “Ti posso soltanto riportare la traduzione del Vianello: Luca 23:43 E disse a lui: per certo a te dico: oggi con me sarai nel paradiso. Forse crederai più a Vianello”.
Ciò che tu non sai è che tutti i manoscritti greci non riportano mai la punteggiatura. Questa è aggiunta sempre dal traduttore.
La domanda quindi è: dove va posta la virgola? Se la poniamo come fa il Vianello, rendiamo Yeshùa bugiardo, perché quello stesso giorno (“oggi”) sia Yeshùa che il malfattore furono nella tomba, non in paradiso. La virgola va posta quindi dopo “oggi”; ancor meglio è sostituirla con i due punti, così: “Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”.
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Michele
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Re: Due destini?

Messaggio da Michele »

Non fa nulla, il problema della virgola è insignificante. Se Yeshu'a avesse aggiunto qualcosa in più, sarebbe forse valido il discorso. Il dire "sarai con me", denota una posizione privilegiata. Altrimenti si sarebbe espresso diversamente. "Tu sarai con tutti i salvati in paradiso" "tu farai parte degli eletti in paradiso" e tanto ancora. Il "tu sarai con me", equivale ad una primogenitura, svincolata dal contesto generale.
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Gianni
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Re: Due destini?

Messaggio da Gianni »

Giusto, Michele. Rimane da capire cosa sia il paradiso. Nessuna primogenitura, però, questo è un termine tecnico biblico che ha una sua specifica connotazione e quindi non può esserne svincolato.
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francesco.ragazzi
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Re: Due destini?

Messaggio da francesco.ragazzi »

Una parentesi su cosa si intenda biblicamente per paradiso sarebbe interessante !
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francesco.ragazzi
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Re: Due destini?

Messaggio da francesco.ragazzi »

Le Scritture cominciano con il paradiso (Gen. 1 e 2) e finiscono col paradiso (Apoc. 22). Ma la conclusione é ben più gloriosa dell'inizio.
Il paradiso futuro non é solamente il paradiso perduto ritrovato, ma é innanzitutto il paradiso celeste ed eterno.-
Nel paradiso perduto vi era un pericolo: (Gen 2:17 «ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai»); nel paradiso celeste regna invece una piena sicurezza (Apoc. 22:3 «Non ci sarà più nulla di maledetto. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell'Agnello; i suoi servi lo serviranno»).
Nel paradiso perduto, il serpente suggerì (Gen. 3:5 «ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male»), ma la promessa era ingannatrice; nel paradiso celeste, é Dio che mediante la Sua Parola afferma che (Apoc. 22:4 «vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome scritto sulla fronte»).
Il paradiso si chiuse con la disfatta dell'uomo (Gen. 3:24 «Così egli scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino d'Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita»); il paradiso celeste rimane per sempre per coloro che hanno vinto (Apoc. 2:7 «Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince io darò da mangiare dell'albero della vita, che è nel paradiso di Dio»).
Nei capitoli 21 e 22 dell'Apocalisse vengono menzionate sette «cose nuove»: Un nuovo cielo, una nuova terra, una nuova Gerusalemme, un nuovo popolo, una nuova adorazione, un nuovo luminare ed un nuovo paradiso(21:1-8,22-23; e 22:1-2).
Tutto questo non fa che confermare le parole del nostro Creatore e Salvatore e Redentore Cristo Gesù «Colui che é seduto sul trono diceva «Ecco, io fo ogni cosa nuova».
Nel giubilo celeste tutte le creature riscattate lo loderanno con questo cantico trionfante: «A COLUI CHE SIEDE SUL TRONO E ALL'AGNELLO SIANO LA BENEDIZIONE E L'ONORE E LA GLORIA E L'IMPERIO, NEI SECOLI DEI SECOLI AMEN». Associamoci anche noi con loro.
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Michele
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Re: Due destini?

Messaggio da Michele »

Cosè il paradiso? Viene nominato anche in 2Co:
2Corinzi 12

1 Bisogna vantarsi? Ma ciò non conviene! Pur tuttavia verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore. 2 Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa - se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio - fu rapito fino al terzo cielo. 3 E so che quest'uomo - se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio - 4 fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare. 5 Di lui io mi vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò fuorché delle mie debolezze. 6 Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi solo la verità; ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi di più di quello che vede o sente da me.
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Michele
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Re: Due destini?

Messaggio da Michele »

Ma anche cambiando la virgola:
E disse a lui: per certo a te dico: oggi con me sarai nel paradiso.
E disse a lui: per certo a te dico oggi: con me sarai nel paradiso.

Il senso della frase cambia, me mentre nel primo caso il termine "oggi" ha un valore per determinare temporalmente un avvenimento (l'essere con Yeshu'a "oggi" in Paradiso), nel secondo caso "oggi" perde ogni significato. Non ha senso "dico oggi" o "oggi dico", se non avesse voluto indicare temporalità, questo "oggi" sarebbe stato omesso senza tanti giri di parole. Avrebbe detto "ti dico che sarai con me in paradiso", che però, data la situazione particolare di Yeshu'a, che di li a qualche giorno doveva risuscitare, assume lo stesso un valore temporale.
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