Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiviso

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Eleazar
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Eleazar »

Possiamo dire che l'ermeneutica è uno strumento per l'esegesi. Questo è il mio punto di vista, ma attendiamo Gianni.
Mi permetto di aggiungere che i diversi modi di leggere il testo biblico, esistono a causa delle religioni che vi si sono sviluppate attorno,probabilmente a seguito dell'apostasia,che magari serviva proprio a confondere.
Prima di leggere il testo occorrerebbe compiere un lavori su se stessi volto alla ricerca di una lettura libera da ogni pregiudizio dottrinale indotto dall'umus religioso nel quale siamo cresciuti. tale umus può essere diretto, poiche qualcuno può esser parta,o esserne stato, di un credo religioso, oppure perchè vive in un paese la cui cultura è imbevuta in un credo religioso.

Eseguito tale lavoro si può affrontare l'analisi del testo ma, a seguito della lontanza temporale di questo stesso, non si deve pretendere di avere chiarezza in tutte le sue parti e di avere risposte su tutto.
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Certamente, Trizzi; eccezion fatta per la storia della tradizione, che va considerata ma solo riferendosi a quella biblica.

Diciamo che senza la critica testuale non avremmo un testo biblico sicuro da interpretare. I critici testuali sono gli specialisti che hanno esaminato le migliaia di manoscritti biblici per consegnarci un testo (il testo critico) genuino. È su questo testo che si basano tutte le traduzioni della Bibbia.

La critica letteraria, ovvero l'insieme degli strumenti teorici e pratici che servono a valutare la letteratura, è certamente di aiuto. La critica letteraria è detta anche critica delle fonti. Questo metodo studia il significato di un brano o di un determinato versetto nelle fonti individuabili, e il materiale proprio dei singoli agiografi. Si deve, in altre parole, stabilire da dove i vari scrittori biblici hanno attinto i singoli racconti (o versetti) e cercare di intuire, se possibile, che senso dovevano avere tali brani nella fonte anteriore

Lo studio dei generi letterari è fondamentale, perché nella Bibbia ci sono diversi generi letterari. I principali sono:
• Testi legislativi
• Libri poetici
• Libri profetici
• Libri sapienziali
• Libri apocalittici
• Midràsh
• Miti
• Vangeli

La storia delle forme cerca di scoprire, dove è possibile, le tappe per le quali è passato un determinato testo biblico, fissandone l’origine. Questo metodo cerca di vedere quale sia il nucleo storico che sta alla base del brano.

La storia della redazione cerca di determinare l’apporto personale che il singolo agiografo ha dato nei confronti delle sue fonti (la tradizione orale e scritta). Questo metodo studia la parte che ogni scrittore ebbe nella scelta, nell’esposizione e nella combinazione del materiale da lui scelto. È con questo metodo che appare con chiarezza il pensiero teologico dell’agiografo, le sue predilezioni e i suoi gusti specifici nel presentare il messaggio biblico.

L’ermeneutica fissa le sue regole interpretative proprio basandosi su tutto ciò. L'esegesi ne è il risultato.
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Dici molto bene, Andrea: l'ermeneutica è uno strumento per l'esegesi.

E dici, altrettanto molto bene, che prima di leggere il testo biblico occorre compiere un lavoro su di sé svolto alla ricerca di una lettura libera da ogni pregiudizio dottrinale indotto dall'humus religioso nel quale si è cresciuti.

La verità rende liberi. La religione incatena.
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Eleazar
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Messaggio da Eleazar »

:d Amen
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Israel75
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Israel75 »

Scusate ma trovo dura trovare un metodo condiviso con chi sostiene nelle proprie prefazioni che "a fianco della Scrittura occorrre riferirsi alla sacra tradizione ..." nel momento in cui si troverà un punto differentemente interpretabile ci si attaccherà alla tradizione della propria chiesa , oscurando già il difficile dialogo. Comunque è interessante questa discussione . :-)
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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Eleazar
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Eleazar »

No, la tradizione serve per capire la cultura e la mentalità del tempoo in cui le scritture furono redatte. Ci sono punti della Bibbia che possono non esser chiari. Alcune note della traduzione di rav Disegni riportano la frase:-"scrittura di dubbia interpretazione o intepretazione oscura" propeio a motivo che una parola potrebbe avere più di un significato.
Ultima modifica di Eleazar il domenica 5 aprile 2015, 22:24, modificato 1 volta in totale.
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Israel75 »

se la tradizione della chiesa ti dice che il culto si fà la domenica e che è lecito pregare una statua della madonna per esempio , che fai? Dici che era diversamente interpretabile?.
E' come discutere di matematica con una pianta si andrà sempre a cozzare.O come parlare con uno scienziato che crede che la terra sia quadrata mente tu credi che è triangolare.
Qui stiamo parlando di trovare un metodo condiviso. L'unico modo sarebbe per certi luminari della Scrittura di abbandonare la propria tradizione ecclesiastica. Allora sì ,si può discutere.
OH, è solo il mio pensiero poi andate avanti. :-)
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

In questa discussione ed anche in quella sul papa, è emerso un punto in comune. Partendo da Atti 2, Pietro nel discorso della pentecoste sta parlando con giudei venuti da ogni nazione ognuno che parlava la propria lingua. Qui io ho preso un granchio avendo letto male :d :d :-T :-T . Pietro e gli altri apostoli, si trovavano insieme nello stesso luogo e su di loto discese lo spirito santo. Pietro qui, per farsi capire, cita la LXX. Vittorio sostiene che Pietro , il primo a prendere parola, abbia dato origine ad una tradizione. La scrittura veniva interpretata nel modo corretto senza un'analisi accurata del testo. In sintesi. Vittorio mi corregga se ho capito male. Cmq è tutto scritto in queste due discussioni.
A mio modo di vedere, il morale della favola è che va bene interpretare, però per me vuol dire utilizzare un metodo che mi permette di comprendere cosa c'è scritto essendo che non tutti i punti sono chiari per ovvi motivi. 1. Problemi di traduzione 2. Problemi di epoca. 3. Problemi di credenze del traduttore.

Essendo che oggi gli apostoli e tutti coloro che furono testimoni oculari degli eventi sono morti , che nessuno è ispirato dallo spirito come lo furono gli autori delle scritture, chi può mai interpretare correttamente le scritture ? L'unica strada è l'analisi passo passo . Poi se ne può discutere.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Eleazar
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Eleazar »

Le tradizioni ebraiche e quelle della chiesa del primosecolo servono per capire l'umus culturale in cui le scritture vennero redatte ed in seguito lette.Le tradizioni sono solo uno strumento per capire. Nazareno ha ragione quando dice che gli autori dei singoli libri sono tutti morti.
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

L’idea che Pietro abbia dato origine alla tradizione di interpretare la Scrittura avvalendosi di una traduzione biblica è del tutto insostenibile.
Nel mio intervento di venerdì 3 aprile 2015 (ore 5:21) ho analizzato con voi la citazione che Pietro fa in At 2:27 di Sl 16:10, citando dalla versione greca della LXX, e ho dimostrato che la traduzione della LXX è perfettamente in armonia con il testo ebraico originale del Testo Masoretico (in cui il passo corrisponde a Sl 15:10).

La pretesa che Pietro abbia stabilito un precedente per avviare la presunta tradizione di interpretare meglio la Scrittura attraverso una sua traduzione è perciò assolutamente priva di fondamento.
Oltretutto si basa su un ragionamento molto contorto, oltre che privo di basi.
Soprattutto è una pretesa del tutto illogica, senza senso. Se dovessimo accoglierla andremmo incontro a dei disastri perché anteporremmo una traduzione all’originale!
Ad essere ispirato è lo scrittore biblico, non il suo traduttore!

Dice bene Naza: per interpretare correttamente la Bibbia, l’unica via è l’analisi del passo. Avvalendosi della corretta ermeneutica biblica. È questa che occorre definire (ma siamo già a pag. 6 e non abbiamo ancora stilato un solo punto del metodo ermeneutico :-( ).
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