Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiviso

Vittorio
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Vittorio »

Caro Gianni, è verissimo quello che dici, per potersi far capire da tante persone che parlavano greco, occorre usare una traduzione, così fece probabilmente Pietro usando la LXX anziché l’originale ebraico, ma la cosa è ipotetica, perché non possiamo nemmeno sapere se quel discorso sia realmente avvenuto. Ma il punto è un altro: se uso una traduzione, sto già alterando il testo originale, sto già facendo un’operazione che attribuisce al testo un significato diverso dall’originale, sto già compiendo un’interpretazione, un’ermeneutica. Pietro usa una traduzione per farsi capire, forse come dici tu non conosceva l’ebraico, ma allora mi domando: che senso ha andare alla ricerca, attraverso le edizioni critiche, dell’originale andato perduto, visto che non lo facevano nemmeno gli apostoli?
ארמאנדו אלבנו
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Per quanto possa esserci un metodo condiviso da tutti questo non basterebbe nemmeno. E poi dire metodo condiviso da tutti vuol dire che tutti riconoscono quel metodo come unico e d esatto. E già qui temo che la missione sia impossibile. Per questo per risolvere la questione ci vuole qualcosa al di sopra.
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Caro Vittorio, non dire che “non possiamo nemmeno sapere se quel discorso sia realmente avvenuto”.
Potrei dimostrarti con una prova interna al testo che il racconto è storico, ma dovrei usare un aspetto dell’ermeneutica, le cui regole non abbiamo neppure iniziato a definire!

Tu dici che se usiamo una traduzione stiamo già alterando il testo originale. Ti rispondo: forse che sì, forse che no. Dipende dalla traduzione. Tradurre è un po’ tradire. Mi pare però che abbiamo già stabilito quali sono i testi originali da usare, sia per l’ebraico che per il greco. Le traduzioni le usiamo per parlare tra di noi e far farci capire da chi ci legge, ma occorrerà sempre verificarle.
Attribuire in una traduzione un significato diverso dall’originale non è ermeneutica: si chiama falsificazione.

Tu domandi: “Che senso ha andare alla ricerca, attraverso le edizioni critiche, dell’originale andato perduto, visto che non lo facevano nemmeno gli apostoli?”.
Rispondo: Nelle Scritture Greche ci sono circa 320 citazioni dirette dal Tanàch, più circa 570 riferimenti al Tanàch. La maggior parte di questi 890 fra citazioni e riferimenti sono basati sulla LXX. Ora, tieni presente che le Scritture Greche sono ispirate. Comprendi bene questo punto: la LXX non è affatto ispirata (come pretendono i cattolici) ma le citazioni dalla LXX fatte dagli agiografi delle Scritture Greche entrarono a far parte del testo ispirato delle Scritture Greche.
Chiarito ciò, siamo noi oggi che abbiamo bisogno attraverso le edizioni critiche di riferirci agli originali. E ciò per assicurarci che le versioni italiane della Bibbia che usiamo siano conformi alla Bibbia vera.
L’ermeneutica va applicata al testo biblico originale, non alla sue traduzioni.
ארמאנדו אלבנו
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

La lxx è una traduzione. Però è abbastanza autorevole essendo molte scritture del nt prese più dalla lxx che dal testo ebraico. Cmq può contenere anche delle imperfezioni. Può essere.

E' la traduzione che in linea di massima dovrebbe avvicinarsi più vicino al significato reale perchè chi l'ha tradotta cmq conosceva l'ebraico, pensieri e insegnamenti ebraici e aveva conoscenza di greco.
ארמאנדו אלבנו
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Cmq anche se ci fosse un metodo condiviso da tutti penso che cmq tante sarebbero poi le interpretazioni che ne uscirebbero fuori. Ma la religione non è come tutte le strade che portano a roma.

Alla fine si è guidati alla verità unica, tra le tante che escono fuori dal metodo condiviso, solo se si è sospinti dallo spirito. Se ad esempio lo Spirito di Dio mi guida a capire la verità quell'interpretazione non è mia personale e non è privata; ma è l'interpretazione dello Spirito Santo.

Cmq se posso indicare delle componenti alla ricerca di un metodo condivisibile direi:

1) Avere dimestichezza con le lingue bibliche e il pensiero semitico.
2) Lxx come strumento utile, ma non infallibile al 100%
3) Avere in mente che non tutto gli insegnamenti ebraici sono genuini. Alcuni finiscono per annullare la parola di Dio. Stesso discorso per le tradizioni non ebraiche post nuovo testamento.
4) Il tanach contiene verità di fede assolute che valgono per sempre e il nuovo testamento deve concordare con esso. Al tempo stesso il tanach contiene anche aspetti che letti diversi millenni fa erano incomprensibili e che alla luce del nuovo testamento diventano comprensibili. Qui si inserisce la rivelazione progressiva.
5) Anche il contesto scritturale del versetto.
6) Il contesto storico pure di quando fu dato l'oracolo.
7) La somma complessiva deve essere coerente, avere una logica e non contrastarsi da sola.

Nonostante ciò possono venire fuori interpretazioni contrastanti tra persone che condividono la stesso metodo. Quindi c'è un ottavo elemento al di sopra di tutti e prima di questi: l'essere umili perchè Dio si rivela agli umili e invocare lo Spirito di Cristo per farsi guidare alla verità.
chelaveritàtrionfi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Mi pare di capire, come leggo dall'altra parte, che occorre chiarire il concetto di tradizione e quello di traduzione alla luce del metodo di interpretazione della bibbia. La "traduzione" è l'azione, l’operazione e l’attività di volgere da una lingua a un’altra un testo scritto od orale (treccani), mentre la "tradizione " è trasmissione nel tempo, da una generazione a quelle successive, di memorie, notizie, testimonianze; anche le memorie così conservate(treccani). Quando si volge da una lingua all'altra , per rendere un concetto spesso si interpreta. La traduzione può riportare quindi errori specialmente se il traduttore ha delle idee preconcette.

Come scrive Gianni,
"nel discorso alla Pentecoste", "gli israeliti conoscevano l'ebraico, ed il popolo"?
"...tutti erano nello stesso luogo" (Atti 2:1) , "uomini religiosi di ogni nazione che è sotto il cielo (Atti 2:5). Questi erano : Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia cirenaica e pellegrini romani, Giudei che proseliti, Cretesi e Arabi" (cf. Atti 2:9-11). Non certamente tutti capivano l'ebraico. Pietro cita la LXX ed in molti punti delle scritture, da quanto leggo, ci sono citazioni della LXX, essendo la versione greca della bibbia risalente al II secolo a.E.V.

La mia domanda è : gli apostoli avevano dato origine quindi ad una tradizione tralasciando il testo originale ebraico? E questo cosa comporterebbe?

Essendo la lingua greca largamente conosciuta al tempo, sicuramente la LXX era letta in molte nazioni. Oggi abbiamo le traduzioni della bibbia ebraica in tutte le lingue. Se dovessimo tradurre in italiano dalla LXX avremmo una traduzione di una traduzione. Come dice Gianni, "tradurre è un pò come tradire". Ogni traduttore poi,mette anche del suo nell'interpretare. Occorre quindi avere un punto fermo,il testo originale, che va richiamato quando necessario. Ad esempio, leggendo la traduzione, spesso ci si trova dinnanzi ad incongruenze. La bibbia si contraddice ? Ovviamente no. Poi scavando e risalendo agli originali si scopre che c'è qualcosa che non va nella traduzione.

Il discorso "tradizione ", come lo si intende fondamentale per interpretare la scrittura, è forse un tantino diverso. Il fatto che Pietro citi la LXX non è perchè rigetta le scritture originali o perchè voglia dire che conti solamente capire il messaggio (quindi l'una vale l'altra), ma lo fà perchè quel testo evidentemente era largamente diffuso tra i giudei di altre nazioni.. quindi per necessità di comprensione da parte del popolo. La traduzione italiana della bibbia non è la stessa cosa del testo originale della bibbia. Ci serve a noi a capire ma spesso , con studio profondo , ci ritroviamo dinnanzi a passi un pò contraddittori ... per problemi di traduzione appunto.

Essendovi quindi problemi interpretativi riguardo la traduzione, si vuole richiamare la "tradizione" per comprendere le scritture , sostenendo che poco conta la filologia del testo originale. Qui però mi pare che non si consideri nemmeno ciò che dice la traduzione. Se seguire una traduzione diventa una "tradizione" si sta qui introducendo una tradizione della tradizione .

Ma quale tradizione? Le scritture greche ad esempio nascono dopo tramandazione orale da coloro che ne furono testimoni oculari (cf. Luca 1). Una volta messo tutto per iscritto è finita lì. La scrittura è ispirata da Dio.

Secondo alcuni invece serve una tradizione , che si tramanda dal tempo degli apostoli, per capire la scrittura. Credo che ci sia qualcosa che non quadra anche perchè si deve dimostrare che questa presunta "tradizione" venga dagli apostoli e nei secoli sia rimasta attendibile. I testimoni oculari degli eventi sono tutti morti.

Riguardo alla tradizione degli uomini leggiamo in Matteo 15 che scribi e farisei trasgredivano il comandamento di Dio a motivo della tradizione. In quel contesto si parlava del lavarsi le mani quando si prendeva il cibo e del comandamento riguardo all'onorare il padre e la madre. Il messaggio però è chiaro:


"Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo: Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me.Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini».(Mt 15:7-9)
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Caro Naza, che i presenti alla Pentecoste non capissero l’ebraico è dimostrato dal fatto stesso che lo spirito di Dio concesse loro di udire ciascuno nella propria lingua.

La lingua greca era la lingua internazionale del tempo, potremmo dire come oggi lo è l’inglese.

Dici bene: per ciò che riguarda la Scrittura non possiamo fare la traduzione di una traduzione. La traduzione in italiano dobbiamo usarla giocoforza, ma sempre verificandola con i testi originali.
Dici bene anche riguardo al motivo per cui Pietro (e non solo lui!) usò la LXX.

Circa la tradizione occorre stare molto attenti e rammentare le parole di Yeshùa: “Avete annullato la parola di Dio a motivo della vostra tradizione”. - Mt 15:6.
Dici quindi nuovamente bene: bisogna attenerci a ciò che è scritto.

Tornando all’ermeneutica, mi pare che tra ciò che ha scritto Armando Albano ci sia qualcosa da non scartare, anzi. Ma sto aspettando Vittorio.
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Caro Gianni, nel parlare della Pentecoste, qualcuno potrebbe sostenere che in quell'episodio tutti avessero la facoltà di capire l'ebraico grazie allo spirito santo, in quanto sempre in atti 2 :5-11 sta scritto:
Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, 1della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio».
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Naza, rileggi bene il testo. :-)
chelaveritàtrionfi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Caro Gianni , nel ricordare qualcosa che mi era stata detta ho preso un granchio. :d :d :-O E' la grande folla che sente parlare gli apostoli nella loro lingua non viceversa :-)
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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