Mistero secondo la Bibbia

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Giorgia
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Mistero secondo la Bibbia

Messaggio da Giorgia »

Prendo al balzo l'occasione che ha dato Gianni per aprire questo argomento, perché sono alquanto ignorante in proposito e sarò molto lieta di leggere i vostri commenti in proposito. :-)
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Gianni
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Re: Mistero secondo la Bibbia

Messaggio da Gianni »

Cara Giorgia, nella Bibbia il mistero non è qualcosa che rimane sempre tale. Nella Bibbia, invece, il mistero implica una conoscenza nascosta (un fatto che è non conoscibile dall’uomo) ma che, dopo che il mistero è stato rivelato, diviene nota senza rimanere più misteriosa. “Nel [Nuovo Testamento] denota non ciò che è misterioso . . . ma ciò che, essendo fuori della portata della normale comprensione, può essere reso noto solo mediante rivelazione divina, ed è reso noto nel modo e nel tempo stabilito da Dio, e solo a coloro che sono illuminati dal Suo Spirito. Nell’accezione comune un mistero implica conoscenza nascosta; il significato scritturale è verità rivelata. Quindi i termini collegati in modo particolare al soggetto sono ‘reso noto’, ‘manifestato’, ‘rivelato’, ‘predicato’, ‘comprendere’ e ‘dispensazione’”. - Vine’s Expository Dictionary of Old and New Testament Words, 1981, vol. 3, pag. 97.

Nella Bibbia il mistero non è qualcosa che deve essere tenuta nascosta e segreta per sempre, ma piuttosto è una cosa che deve essere rivelata. Questo concetto biblico è presente ogni volta che nella Scrittura si parla di un mistero. Si veda, ad esempio, Mr 4:11,12; Mt 13:11-13; Lc 8:10; 1Cor 2:6-16.

In Ap 10:7 Giovanni parla del “mistero di Dio” come “compiuto”. Il verbo usato per “compiuto” è telèo (τελέω), che indica il portare ad una fine, eseguire, adempiere. In più, Giovanni lo usa al modo indicativo nel tempo aoristo. Il veggente parla quindi di un mistero finito, rivelato. Questo fa parte dell’apokàlypsis che ha ricevuto.

Di tale “mistero di Dio” parlò anche Paolo in Rm 11:25,26: “Fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto in una parte d'Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri; e tutto Israele sarà salvato”. Qui si parla del piano di Dio di annettere ad Israele “la totalità degli stranieri”. È con questa annessione che tutta Israele sarà salvata. Gli appartenenti alle tribù perdute della Casa d’Israele sono cercati e chiamati da Dio. È profetizzato in Os 1:10,11: “Il numero dei figli d'Israele sarà come la sabbia del mare, che non si può misurare né contare. Avverrà che invece di dir loro, come si diceva: ‘Voi non siete mio popolo’, sarà loro detto: ‘Siete figli del Dio vivente’. I figli di Giuda e i figli d'Israele si raduneranno”.
“Nelle altre epoche non fu concesso ai figli degli uomini di conoscere questo mistero, così come ora, per mezzo dello Spirito, è stato rivelato ai santi apostoli e profeti di lui; vale a dire che gli stranieri sono eredi con noi, membra con noi di un medesimo corpo e con noi partecipi della promessa fatta in Cristo Gesù mediante il vangelo … il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio” (Ef 3:5,6,9). Il grande mistero divino svelato, Giovanni lo contempla realizzato, quanto vede la “folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue” (Ap 7:9), che l’angelo è in grado di contare (Ap 7:4) e il cui numero svela che si tratta di tutta Israele al completo, con tutte le sue tribù.
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