Yeshua e la religione ebraica

AKRAGAS
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Iscritto il: domenica 1 febbraio 2015, 9:38

Re: Yeshua e la religione ebraica

Messaggio da AKRAGAS »

Ho riletto quello che hai scritto, besasea.
Mi sono accorto che hai già dato risposta alla mia domanda e, pertanto, scusa e grazie.

Shalom
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Israel75
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Re: Yeshua e la religione ebraica

Messaggio da Israel75 »

le facoltà di onnipresenza ed onniscenza al momento sono al momento prerogative di HaShem.

Quoto in silenzio.

E aggiungo, ma che si pretende , il tutto è dovuto? Come i bambini dell'asilo?
ps. Dagli uno stipendio fisso e vedrai che bannano giorno e notte.

Shalom fratello legalitario. :-) :-) :-)
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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Maryam Bat Hagar
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Yeshua e la religione ebraica

Messaggio da Maryam Bat Hagar »

ragazzi Besasea penso abbia già compreso dal mio intervento
"non infieriamo"
Shalom
il nostro nemico non è né l'ebreo né il cristiano
il nostro nemico è la nostra stessa ignoranza

Ali ibn Abi Talib(599- 661)
gigi
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Re: Yeshua e la religione ebraica

Messaggio da gigi »

armando ha scritto: Allora Yeshua non si è scontrato con la religione ebraica , se questo ne fosse il motivo ma molto più probabilmente con le sette o scuole di pensiero che dividevano le persone , cosa che troviamo addirittura tra i discepoli stessi di Yeshua .
-- A dire il vero Gesù si è scontrato con il clero ultrareligioso ebraico, oltre alle sette e vari pensieri che dividevano e creavano attriti, si è scontrato con il Suo popolo che non metteva in pratica il vero insegnamento, soprattutto quello della " fede ".
Abbiamo l'esempio di Nicodemo che per non farsi vedere di giorno dai suoi concittadini andava dal Signore durante le ore notturne, nonostante fosse un grande conoscitore della " legge ".
Gesù ha veramente rivoluzionato il pensiero statico del clero ebraico nonostante avessero una grande conoscenza non riuscivano a mettere in pratica gli insegnamenti elementari quella della certezza nella fede, in Isaia 58 ci descrive un pò la situazione.
C'è un pò di confusione tra religione e fede che Gianni in un suo scritto che ho letto tempo fà sembra chiarire.
Prima di procedere bisogna stabilire il concetto di questi due aggettivi che per molti non ha nessuna importanza, in realtà ne ha molta.
Un mio pensiero
salcontis
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Iscritto il: lunedì 5 maggio 2014, 18:15

Re: Yeshua e la religione ebraica

Messaggio da salcontis »

Il verbo "conoscere" non è sinonimo di "capire" o "accettare".
Bisogna discutere amichevolmente e fraternamente, a prescindere da razza, lingua, cultura, evitando i soliti stereotipi o preconcetti tra cristiani ed ebrei.
Le scritture e le profezie spesso sono equivoche e si possono prestare a interpretazioni non univoche, anche se lette in lingua originale.
La correttezza dell'interpretazione spesso è inficiata dalle nostre convinzioni, sia ebraiche, sia cristiane, sia ateistiche, sia fideistiche.
LItigare o insistere per dimostrare le nostre teorie credo che sia inutile. Bisogna discutere fraternamente, consapevoli che nessuno ha la verità assoluta ed è superiore agli altri suoi simili.
Cito a tal riguardo le parole dell'apostolo Paolo, che era ebreo:
- 3:9 Che dire dunque? Noi siamo forse superiori? No affatto! Perché abbiamo già dimostrato che tutti, Giudei e Greci, sono sottoposti al peccato,
- 3:10 com'è scritto:
«Non c'è nessun giusto,
neppure uno.
- 3:11 Non c'è nessuno che capisca,
non c'è nessuno che cerchi Dio.
- 3:12 Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti.
Non c'è nessuno che pratichi la bontà,
no, neppure uno».

- 3:13 «La loro gola è un sepolcro aperto;
con le loro lingue hanno tramato frode».
«Sotto le loro labbra c'è un veleno di serpenti».
- 3:14 «La loro bocca è piena di maledizione e di amarezza».
- 3:15 «I loro piedi sono veloci a spargere il sangue.
- 3:16 Rovina e calamità sono sul loro cammino
- 3:17 e non conoscono la via della pace».
- 3:18 «Non c'è timor di Dio davanti ai loro occhi».
- 3:19 Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice a quelli che sono sotto la legge, affinché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio;
- 3:20 perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato.

- 4:13 Infatti la promessa di essere erede del mondo non fu fatta ad Abraamo o alla sua discendenza in base alla legge, ma in base alla giustizia che viene dalla fede.
- 4:14 Perché, se diventano eredi quelli che si fondano sulla legge, la fede è resa vana e la promessa è annullata;
- 4:15 poiché la legge produce ira; ma dove non c'è legge, non c'è neppure trasgressione.
- 4:16 Perciò l'eredità è per fede, affinché sia per grazia; in modo che la promessa sia sicura per tutta la discendenza; non soltanto per quella che è sotto la legge, ma anche per quella che discende dalla fede d'Abraamo. Egli è padre di noi tutti.
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