Qoelet

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Manuela
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Qoelet

Messaggio da Manuela »

Ho letto questa mattina ... Re di Gerusalemme figlio di Davide.... Qualcuno può dirmi di questa persona ? Incisiva da quanto ho letto...Mi pace la lettura 3 ... Un tempo per tutto.... Era una bella persona ?
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emiliano
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Re: Qoelet

Messaggio da emiliano »

Cara Manuela, Gianni da una esaustiva descrizione di Salomone, autore del libro dell'Ecclesiate, nella seguente pubblicazione:
http://www.biblistica.org/wordpress/wp- ... archia.pdf" onclick="window.open(this.href);return false; (Pag.5).
Sarebbe bello parlare un po' di questo immenso libro.

:YMHUG:
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Israel75
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Re: Qoelet

Messaggio da Israel75 »

Salomone fù davvero un grande , và letto prima per poi confrontarci.
Chiese a Dio la sapienza cioè il poter giudicare in verità e obbiettivamente per amministrare giustizia.
Come molti re nella fase tardiva del regno cedette alle tentazioni .
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Manuela
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Re: Qoelet

Messaggio da Manuela »

Grazie ad entrambi per le risposte :-) credo che ci arriverò tra un po'...sono troppo indietro !!!! :-(
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emiliano
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Re: Qoelet

Messaggio da emiliano »

Cara Manuela, ti è giustamente piaciuta la lettura del 3° capitolo in cui Salomone ripete con minuziosità che c'è un tempo per ogni cosa. Tutti sappiamo che si nasce e si muore, che durante la nostra vita si fa una cosa o l'altra e per questo è difficile pensare che un grande saggio come Salomone tenda a scolpire nella nostra coscienza un concetto così semplice. Il "tempo" a cui fa riferimento l'Eclesiaste è associabile alla temporalità umana. Esiste l'eternità che appartiene a Dio e la temporalità che è propria dell'esistenza umana. La temporalità ha un inizio ed una fine. Proprio con questi contrasti temporali, Salomone ci ricorda che ogni singola cosa che appartiene alla vita umana ha un inizio(ad esempio un tempo per nascere) ed una fine(un tempo per morire), ma c'è un bel messaggio in questa sequenza. Così come ogni cosa nell'esistenza umana ha fine, avrà fine anche questo stesso sistema temporale.
Leggo nel seguito di questo capitolo proprio la spinta di Salomone a chiarire questo concetto. Scrive:

"Che profitto trae dalla sua fatica colui che lavora?" (3:9)

In realtà ha già dato una risposta a questo quesito(2:18). L'uomo non trae nessun profitto dalla sua fatica. Ma ce n'è una di fatica che in realtà da i suoi frutti e Salomone sa bene qual'è: "ho applicato il cuore a cercare e a investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo"(1:13).

Applicarsi ragionado sui meccanismi che ha precedentemente descritti, sembra lo portino a comprendere che "Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell'eternità"(3:11)

Dio aveva stabilito per l'uomo una vita senza fine, ma l'uomo ha voluto sperimentare la differenza tra il bene e il male cadendo nel vortice della temporalità, ma Dio fa ogni cosa bella al suo tempo, cosicché quando l'uomo avrà sufficientemente sperimentato, sarà nuovamente accolto nell'eternità divina.

Ed ecco che torna lo scrutare ed il comprendere che Dio è sicuramente la soluzione alla vita mortale:

"Io ho riconosciuto che tutto quel che Dio fa è per sempre; niente c'è da aggiungervi, niente da togliervi; e che Dio fa così perché gli uomini lo temano.
Ciò che è, è già stato prima, e ciò che sarà è già stato, e Dio riconduce ciò ch'è passato."
(3:14,15)

Dio ristabilirà l'iniziale proposito.


E' ovviamente un'interpretazione personale che magari può essere rivista e corretta.

:YMHUG:
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Re: Qoelet

Messaggio da Manuela »

:YMHUG:
dubbioso
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Re: Qoelet

Messaggio da dubbioso »

Manuela ha scritto:Ho letto questa mattina ... Re di Gerusalemme figlio di Davide.... Qualcuno può dirmi di questa persona ? Incisiva da quanto ho letto...Mi pace la lettura 3 ... Un tempo per tutto.... Era una bella persona ?

Quanto gia' esposto bene da Emiliano.. vorrei solo " integrare " il capitolo 3. inerente a " ogni cosa ha il suo tempo "-

L' elenco dei vari eventi / tempi della vita di tutti noi - mettono in risalto l' esperienza del nostro essere ( momenti felici / tristi - di passione / odio - di creare- fare / distruggere .. ecc.. ) ovvero una serie di attivita' alle quali corrispondono i relativi contrari.

Ma l' intento del predicatore non è " solo " quello di evidenziare la ciclica ripetizione di quanto esposto - quanto piuttosto con quel susseguirsi di eventi vi sia un' alternanza " tra " l' azione positva e la meno positiva ( ridere / piangere ). Solo cosi' è possibile riconoscere sia l' una che l' altra di tali situazioni per poter vivere tutte le altre piu' comuni.

La ripetitivita' di vari eventi sono una particolarita' di Qolet.
Gia' nel prologo egli evidenzia i ciclici eventi della natura ( sole - acque dei fiumi - vento ) - cosi' come quello delle generazioni che si susseguono .. e che tuttavia essi " non " causano nessun turbamento alla terra.

E' sempre quel "" determinato tempo "" di ognuno viene occupato dallo stolto uomo solo intento a: progettare / fare / costruire / accumulare / .. " per cosa " ?
Domanda terribile presente altre volte nel Libro - quasi un' esortazione alla riflessione.
L' uomo è come " abbagliato " dall' illusoria ricerca della fatidica felicita'. E solo tardivamente si rende conto di aver sprecato il " suo tempo ".
Amaramente deve constatare quanto sciocco egli sia stato nell' attivarsi "" eccessivamente "" per un' effimera illusione del successo, e per raggiungere il quale ha impiegato tutte le sue energie - cosi' intensamente - da disturbagli il sonno ! E per che cosa ?? Per niente !

Quel 1.3 è la sintesi di questo grande Libro: Che ( cosa ) resta ( ! ) all' uomo di tutto l' affanno per cui fatica sotto il sole ?? ( ripetuto ancora 2.22 - 3.9 ) Per Nulla ! -
Qoelet - nella sua lucida ed implacabile analisi - lo evidenzia con quel vocabolo di: Hebel - ovvero:
- " vanita' "" nel senso di = vacuita', vuoto, effimero , illusione come il vapore, il fumo, l' aria, il "" vento " -
Tutto della nostra miseranda esistenza evaporera' nel nulla. Tutto quanto si fa, si costruisce, si accumula .. rimarra' "" quaggiu' "" - ecco il grande dispiacere che evidenzia Qoelet .. e peggio ancora è che un altro ereditera' quel patrimonio - sudato e sofferto - se la ridera' alla faccia dello stolto che ha sprecato il suo tempo nell' accumulare... per altri. -
Infatti nulla si portera' nell' eterna dimora! -
Significativo quel mirabile versetto 5.14: nudo sono uscito dal grembo materno.... cosi' si ritornera' .. eccc... -( Sublime versetto ripetuto anche in Gb. 1.21 - Salmo 49.18 ) -
Monito tremendo e che lo stolto uomo non afferra.

E allora proprio il tempo è " determinato " da Dio.. nel momento opportuno.
Ora se i versetti 3.2/8 evidenziano una sorta di duplice serie di opposizioni ( ovvero le azioni prettamente umane: piangere/ridere - parlare/tacere - amare/odiare.. eccc. ) tuttavia è Dio che " interviene " nella vita di tutti.
Cosi' quando Dio concede " a un tale " beni e ricchezze MA non gli permette di godersele - perchè sara' un altro che godra' delle sue fatiche - per Qoelet questo cio' è un' amara delusione ( come dire .. stolto uomo cosa ti affatichi tanto - quando NON sai se potrai godere tutto quanto fai e/o hai fatto ) -
Quanto dipendiamo da Dio - Qoelet lo evidenzia con quel: tutto quanto avviene nell' insieme della cose E' Dio che lo fa !
Ma lo stolto uomo lo ha scordato.. accecato dalla sua stoltezza.. tutto intento ad inseguire il vento - sprecando il " suo " tempo.
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