Cercare di correggersi non basta

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francesco.ragazzi
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Re: Cercare di correggersi non basta

Messaggio da francesco.ragazzi »

Caro Gianni,
Concordo che sia etica, ma i talenti agli occhi di Dio non sono quelli agli occhi dell'uomo, agli occhi dell'uomo chiunque potenzialmente può avere un talento, ma molti di questi talenti possono essere perfettamente inutili al proprio prossimo, mentre agli occhi di Dio i talenti dovrebbero intendersi come doni spirituali i quali sono solo per i Credenti ed andrebbero usati per la gloria di Dio e per il servizio del prossimo.-
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Gianni
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Re: Cercare di correggersi non basta

Messaggio da Gianni »

Molto bene, Giorgia. Credo proprio che tu abbia colto il punto importante quando scrivi: “Ti avviso dei pericoli, ma la strada la potrai vedere solo percorrendola”. Detto in altre parole, la Bibbia ci dice cosa non fare e ci avverte di certi pericoli. Tutto il resto rientra nella meravigliosa libertà che Dio ci ha dato. E non solo, perché siamo fatti tutti in maniera unica e ciascuno di noi ha i suoi propri talenti.

Caro Francesco, perché dici che i talenti agli occhi di Dio non sono quelli agli occhi dell'uomo? Certo può essere, ma non è detto che sia. Dici che molti di questi talenti possono essere perfettamente inutili al proprio prossimo. E con ciò? Una donna che ha il talento del giardinaggio può coltivare un magnifico giardino dentro le mura di cinta della sua villetta; lei si sente pienamente realizzata, ma ciò non è di alcuna utilità al suo prossimo: i senzatetto non sbarcano il lunario ammirando i bei fiori né i malati terminali sopravvivono per il profumo delle rose. Ma per arrivare a dire che il giardinaggio non sia un talento anche agli occhi di Dio, ce ne corre. Il padre adottivo di Yeshùa aveva il talento del carpentiere. Era utile al suo prossimo? Solo al prossimo pagante. Il poveraccio che non aveva di che vivere non ci faceva niente col talento di Giuseppe.
Un talento è un talento, utile o no che sia al prossimo. Se poi vuoi distinguere, va bene, ma allora occorre parlare di talenti spirituali. “È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori” (Ef 4:11). Ma ci sono anche credenti che non sono né profeti, né evangelisti né pastori né dottori. Magari hanno però il talento dell’ebanista, della pittrice, della culinaria. Non sono talenti spirituali, e allora? O dobbiamo essere tutti profeti, evangelisti, pastori e dottori? Se quel talento non lo abbiamo, ne avremo altri. Gli stessi pastori non erano necessariamente dottori e chi aveva il talento dell’evangelizzatore non era profeta.
Fare agli altri come vorremmo ci fosse fatto non è un talento. È etica. Se io sono gentile perché desidero che gli altri siano gentili con me, dove mai sta il talento? Tutti dovremmo agire così.
Il talento è altro, è la particolare attitudine che ciascuno di noi ha. Altro ancora sono i doni spirituali.
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francesco.ragazzi
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Re: Cercare di correggersi non basta

Messaggio da francesco.ragazzi »

Caro Gianni,
Io faccio riferimento alla parabola dei cinque talenti in cui un uomo che si accingeva a fare un lungo viaggio (Yeshua) affida ai suoi servi (la chiesa) dei talenti non in misura uguale ma in misura differente allo scopo di custodire e far fruttare quei talenti (secondo la loro capacità) .-
In questo caso i talenti sono i doni che Yeshua ci affida allo scopo di farli fruttare per l'avanzamento del Regno di Dio .- Dei talenti umani che non servono a tale scopo credo importi poco a Dio mentre invece (come chiesa) siamo chiamati a far fruttare i doni che gratuitamente ci affida .-
Come facciamo a scoprire quali talenti abbiamo ricevuto ? Mettendo in azione "l'etica" ossia mettendoci al servizio del prossimo attraverso il quale adempiamo "la Legge ed i Profeti" .-
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Gianni
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Re: Cercare di correggersi non basta

Messaggio da Gianni »

Caro Francesco, i talenti della parabola erano valori monetari, la massima unità di peso ebraica con valore di moneta (cfr. Es 38:29; 2Sam 12:30; 1Re 10:10; 2Re 23:33; 1Cron 29:7; 2Cron 36:3; Esd 8:26). Un talento pesava circa 34 kg, e poteva essere d’argento o d’oro. Nella metafora rappresentavano doni spirituali. Ben altra cosa è il talento naturale.
Non sono certo che Giorgia facesse riferimento ai talenti spirituali, ma può dircelo lei.
Comunque, tu dici che per scoprire i talenti che abbiamo ricevuto dobbiamo mettere in azione "l'etica" ossia mettendoci al servizio del prossimo attraverso il quale adempiamo "la Legge ed i Profeti". Ma a quali talenti ti riferisci?
Io ho parlato sempre di talenti naturali, e questi nulla c’entrano con quanto dici. Una persona che scopre di avere un talento musicale deve comporre musica o suonarla, e in ciò non adempie proprio nessuna Legge o Profeti, ma solo la sua ottima attitudine.
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francesco.ragazzi
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Re: Cercare di correggersi non basta

Messaggio da francesco.ragazzi »

...non credo che Giorgia non si riferisse al talenti naturali umani ma ai doni spirituali...

Io questo ho capito !
Ma posso anche sbagliarmi !

Giorgia scrive : Nella Bibbia è scritto più volte che cercare di non sbagliare non basta. Lo dice Cristo nella parabola dei talenti, lo dice Paolo, quando afferma "Giacomo 1:17 Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato"......non ho ancora individuato in me un talento particolare da mettere al servizio di Dio. Ora, quello che mi chiedo è: vi è qualche passo che ci insegna come individuare i nostri talenti, così da poterli far fruttare?
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Giorgia
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Re: Cercare di correggersi non basta

Messaggio da Giorgia »

Non credo mi sia chiara la distinzione che state facendo... Diciamo che per talenti intendo tutte quelle doti che ci sono state donate da Dio al momento della nostra nascita e che possiamo far fruttare.
Non conosco dei talenti che possano essere "parzialmente" utili, o totalmente utili.
Provo a spiegarmi meglio: se avessi il dono del giardinaggio (facciamo giusto finta, perché in realtà ho il pollice nero :d !) curerei il mio giardino, mi prenderei cura di alcune piante, che sono sempre qualcosa che ha creato Dio. Il fatto di avere delle belle piante, con tanti fiori donerebbero bellezza al mio giardino, e chiunque entra nel mio giardino potrebbe beneficiare di quella bellezza. Per cui, non riesco a vederlo come qualcosa di inutile. Conosco persone con un pollice così verde da far resuscitare piante che qualsiasi altra persona riterrebbero adatte solo al camino!

Non ritengo un talento fare del bene. Quello lo dobbiamo fare tutti. Il come, forse a volte può esserlo.

Ritengo un talento una bella voce, la capacità di disegnare, di creare, di suonare uno strumento, la capacità di comunicare in modo semplice, ... insomma ogni capacità particolare che l'essere umano ha in dote, nel quale riesce meglio.

Ad essere sincera, la parabola dei talenti l'ho sempre interpretata così:
Dio ha donato ad ognuno di noi qualcosa di particolare, a chi più a chi meno, ma tutti dobbiamo coltivare questo particolare dono (o più) che ci è stato fatto, e se si è credenti, dobbiamo metterlo anche al servizio di Dio, perché possa dare frutto.

Faccio un esempio, da quel che ho potuto leggere su questo forum, Gianni ha il dono dello studio. Gli piace, è capace, lo ha coltivato e lo ha messo a servizio di tutti, per cui lo sta facendo fruttare.

Anche Stella per esempio scrive sempre con molta dolcezza e ho visto che ha la capacità di comunicare anche con persone più irruente e calmarle con il suo modo di scrivere affabile. Ecco, anche questo secondo me è un talento.

Spero di essere riuscita a spiegarmi. :-)
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francesco.ragazzi
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Re: Cercare di correggersi non basta

Messaggio da francesco.ragazzi »

Cara Giorgia,
Riguardo alla parabola dei talenti, considera che Yeshua si paragona ad un uomo che dovendo partire per un lungo viaggio affida i suoi beni ai suoi servitori ma in misura diversa (a seconda della loro capacità).-
Yeshua sa già ciò che dovrà patire e sa anche che i suoi apostoli saranno lasciati in mano al mondo (nel peggiore dei suoi significati), ma non li lascerà soli, li avverte che donerà a loro dei doni (per mezzo dello Spirito Santo) al fine di poter avere la forza e la potenza di continuare l'opera iniziata di evangelizzazione (affinchè sia resa al mondo testimonianza) della Sua venuta e dell'opera di salvezza da Lui effettuata.-
Questi talenti (doni spirituali) dovranno essere coltivati e fatti fruttare perchè al Suo glorioso ritorno chiederà conto ai suoi servitori dei doni elargiti.-
Credo che i doni naturali che ciascuno riceve alla propria nascita sono funzione di caratteristiche ereditarie e genetiche che nulla hanno a che vedere con i talenti a cui si riferisce Yeshua nella Sua parabola.-
Yeshua richiama colui che pur avendo ricevuto un solo talento (perchè quella era la sua capacità) nulla aveva fatto per far fruttare il dono ricevuto per l'avanzamento del Regno di Dio e ciò è un monito per tutti i credenti !!!
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Gianni
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Re: Cercare di correggersi non basta

Messaggio da Gianni »

Grazie, Giorgia. Hai spiegato bene cosa intendenvi e mi sembra che non avevo del tutto capito male. Concordo anche con quello che hai scritto. Tornando alla questione iniziale che hai posto, non mi sembra che nella Scrittura ci siano indicazioni su come scoprire i nostri talenti naturali, spirituali o no che siano. Se qualcuno però le ha trovate, sarebbe utile sapere dove.
Dal punto di vista psicologico posso suggerisrti di farti queste domende: Che cosa mi piace? In cosa mi sento realizzata? Quali sono le passioni che mi piacerebbe coltivare? :-)
stella
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Re: Cercare di correggersi non basta

Messaggio da stella »

cara Giorgia ...
avrei voluto gia scriverti precedentemente ,ma un po per tempo un po' perche non riesco ad esprimermi come vorrei ho preferito lasciare spazio ad altri , ma siccome mi chiami in causa :-) ora scrivo il mio punto di vista ...( io sono molto impulsiva :ymblushing: non sempre cosi dolce )) :-)

CARA GIORGIA IN VERITA' LEGGENDOTI QUESTA MATTINA PENSAVO ...CERCHI DI CONOSCERE IL TUO DONO ?? MA TU SEI GIA UN DONO PER TUTTI NOI QUI .. :YMHUG: . (( DA COME TI SEI SUBITO PRODICATA PER LUCIA ...GIA' LA DICE TUTTA ... SEI SAGGIA INTELLIGENTE PACATA DOLCE GENTILE ...
Certo non sempre possiamo far fruttare come vorremmo il nostro o i nostri doni ...ma il SIGNORE non pretende il 100x100 ... facciamo quel che possiamo ...
a me dicono chi mi conosce che sono ospitale :-) ma per vari motivi non sempre mi e possibile ,,,percio' come vedi ho aperto il salotto (( grazie a Gianni :-) ))
in te ritornando seri vedo che sei subito pronta ad intervenire in caso di necessita con il tuo aiuto che potrebbe essere espresso in modi diversi ...
Io credo che tante persone se ti guardi intorno hanno bisogno di un consiglio di una parola di una visita ,di essere ascoltate ..ecc.. ecc.
non servono grandi cose...( sei socievole ...)
DIO TI BENEDICA
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
Gisella
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Re: Cercare di correggersi non basta

Messaggio da Gisella »

Salve a tutti,
l'argomento di questa discussione è molto interessante e lo è altrettanto la piega che ha preso il discorso. Non conoscevo questa parabola motivo per cui mi sono documentata.
La prima cosa che ho fatto è contestualizzare questa parabola.
E' l'ultima delle paraboli nel vangelo di Matteo dopo di che c'è il racconto della morte, resurrezione e morte di Cristo; quindi Cristo sapeva che da lì a poco non sarebbe rimasto tra i suoi apostoli. Da qui nasce l'esigenza di confortarli e fagli capire che ciò nonostante loro non rimanevano da soli nell'affrontare il male. A mio modesto parere i talenti citati nella suddetta parabola sono quelli che hanno lo scopo di portare la buona novella, di evangelizzare, come ad esempio il saper offrire conforto a qualcuno o altro.. Se io avessi il talento di saper ascoltare le difficoltà altrui e dare conforto, un modo di farlo fruttare ( come si parla nella parabola) è far entrare nel conforto il messaggio di evangelizzazione. Oppure posso avere il talento nel suonare la chitarra, ma un modo di farlo fruttare (nel senso della parabola) sarebbe dare per mezzo di essa il messaggio della buona novella. In fondo è questo che fa Cristo, fa capire ai suoi discepoli che nonostante la sua assenza fisica sarà con loro attraverso questo talento. Quello che voglio dire è che secondo me ogni messaggio contenuto nella Bibbia vada contestualizzato e finalizzato a quello che è il messaggio di Cristo.In questo senso mi trovo in accordo con Francesco perchè secondo me dà un'interpretazione "biblica" della parabola.
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