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in sintesi Lucia voleva sapere se il vino e gli altri alcolici fossero impuri perchè in Lv 10 si dice che ai konahim era proibito.

Il passo in questione è dunque questo: “Il Signore parlò ad Aaronne, e disse: «Tu e i tuoi figli non berrete vino né bevande alcoliche quando entrerete nella tenda di convegno, altrimenti morirete; sarà una legge perenne, di generazione in generazione; e questo, perché possiate discernere ciò che è santo da ciò che è profano e ciò che è impuro da ciò che è puro, e possiate insegnare ai figli d'Israele tutte le leggi che il Signore ha date loro per mezzo di Mosè»”. - Lv 10:8-10.
Per dedurre da qui che il vino e le bevande alcoliche siano impure, ci vuole davvero molta fantasia, saltando dalla logica del testo per volare verso ipotesi illogiche. Esaminiamo.
“Non berrete vino né bevande alcoliche quando entrerete nella tenda di convegno”. E quando non ci entravano? Più che ovvio che il divieto non valeva.
Perché non potevano bere bevande inebrianti quando entravano nella tenda di convegno? “Perché possiate discernere ciò che è santo da ciò che è profano e ciò che è impuro da ciò che è puro”. La bevanda inebriante offusca la mente, non permette di discernere correttamente. Ecco un primo perché del divieto quando entravano nella tenda di convegno. La bevanda inebriante non è affatto messa tra le cose impure!
Il secondo perché del divieto è questo: “Perché ... possiate insegnare ai figli d'Israele tutte le leggi che il Signore ha date”. Una persona mezza brilla non è in grado di insegnare con cura. Si legge in Ez 44:23: “Insegneranno al mio popolo a distinguere fra il sacro e il profano, e gli faranno conoscere la differenza tra ciò che è impuro e ciò che è puro”. Che mai c’entra il vino con le cose impure?! C’entra solo per il fatto che i sacerdoti non potevano berne quando (e solo quando) entravano nella tenda di convegno.
Ricordo nuovamente che il vino faceva parte delle cose più scelte offerte in sacrificio a Dio (Es 29:38,40; Lv 23:13; Nm 15:5,7,10;28:14; 1Sam 1:24;10:3;Os 9:4), per cui non era certamente impuro!
Ricordo anche che il vino rientrava anche nelle decime che gli ebrei dovevano dare ai sacerdoti e ai leviti per il loro mantenimento (Dt 18:3,4; 2Cron 31:4, 5; Nee 10:37,39;13:5,12), per cui i sacerdoti lo bevevano! Quando non dovevano entrare nel tabernacolo (il tempio trasportabile).
Paolo esortò Timoteo a maneggiare “rettamente la parola della verità” (2Tm 2:15). Ciò deve valere anche per noi.

Caro Gianni, non c'è che dire, il discorso fila.
Però non comprendo il perchè del divieto di bere vino (10 questo perché possiate distinguere ciò che è santo da ciò che è profano e ciò che è immondo da ciò che è mondo 11 e possiate insegnare agli Israeliti tutte le leggi che il Signore ha date loro per mezzo di Mosè) solo quando devono entrare nella tenda del convegno per svolgere le attività sacerdotali, che non hanno nulla a che vedere con l'insegnamento del sacro e del profano e "di tutte le leggi che il Signore ha dato per mezzo di Mosè".

Caro Marco, non è affatto vero – come molti pensano – che le bevande alcoliche abbiano un effetto stimolante sulla mente. In verità, sono dei sedativi: agendo sul sistema nervoso centrale, lo calmano. I romani lo sapevano, e per questo davano ai criminali da loro condannati del vino drogato per attenuare la loro sofferenza (cfr. Mr 15:23; vedi anche Pr 31:6,7). La Bibbia dice ciò che sappiamo noi pure per esperienza: “Il vino che rallegra il cuore dell'uomo” (Sl 104:15). Il suo effetto piacevole può indurre a berne ancora e così la mente, già rallegrata dal suo effetto sedativo, diventa ancora più allegra, troppo, e si annebbia. Tale catena di effetti è impedita dal divieto divino riguardante i sacerdoti che entravano nel tabernacolo.
Perché dici che l’ingresso nel tabernacolo non ha nulla a che vedere con l'insegnamento? Citando Lv 10:10, non devi trascurare il v. 11: “E possiate insegnare ai figli d'Israele”. È prescritto anche in Ez 44:21: “Nessun sacerdote berrà vino, quando entrerà nel cortile interno” (il santuario includeva l’intera tenda e il suo cortile - Es 25:8,9; Lv 21:12,23). Il tabernacolo era chiamato anche “tenda di riunione”, perché il popolo ebraico doveva andare là per interrogare Dio (Es 33:7-11). Quando entravano nella tenda di adunanza, i sacerdoti dovevano lavarsi mani e piedi (Es 30:17-21;40:30-32) e non potevano bere vino né altre bevande inebrianti (Lv 10:8-11). I sacerdoti non avevano solo il compito di officiare, ma avevano prima di tutto il compito di spiegare la santa Toràh di Dio: “Quando il giudizio di una causa sarà troppo difficile per te ... ti alzerai e salirai al luogo che il Signore, il tuo Dio, avrà scelto; andrai dai sacerdoti levitici ... li consulterai ed essi ti faranno conoscere ciò che dice il diritto; tu ti conformerai a quello che essi ti dichiareranno nel luogo che il Signore avrà scelto, e avrai cura di fare tutto quello che ti avranno prescritto. Ti conformerai alla legge che essi ti avranno insegnata e alle sentenze che avranno pronunciate; non devierai da quello che ti avranno insegnato, né a destra né a sinistra”. - Dt 17:8-11.
I sacerdoti insegnavano la Toràh al popolo, leggendola e spiegandola a quelli che si recavano al santuario per adorare: “Essi insegnano i tuoi statuti a Giacobbe e la tua legge a Israele; mettono l'incenso sotto le tue narici e l'olocausto sopra il tuo altare” (Dt 33:10). “Le labbra del sacerdote sono le custodi della scienza e dalla sua bocca si ricerca la legge, perché egli è il messaggero del Signore”. - Mal 2:7.

Fiuuu.. Pensate a non poter piu' bere vino...

E bravo Antonio.... ti piace il bicchierino... eh...
Con quattro o cinque bicchieri ti farei sentire io come suono Beethoven!!!

Na bella fiorentina col vino novello...

Israel75 ha scritto:Na bella fiorentina col vino novello...

Israel perchè se fosse una veneta non andrebbe pure bene?

autocensurato

marco ha scritto:

Israel75 ha scritto:Na bella fiorentina col vino novello...

Israel perchè se fosse una veneta non andrebbe pure bene?

Vada per la veneta.