@Giovanni,
Grazie per i links, mi erano sfuggiti.
Il senso che mi ero fatto, cioe' che Yeshua viene a completare la legge, e' confermato dalle parole di Gianni:
-- Tutto il discorso di Yeshùa che segue (ovvero il discorso della montagna), fino alla fine del capitolo, non fa che confermare che egli era venuto per perfezionare e completare (significato n. 7) la Legge, oltre che per compiere la volontà di Dio, osservandone i precetti (significato n. 5).--
Abbiamo stabilito, quindi, che Egli non viene a mettere in discussione i precetti di Dio, incluse le norme alimentari. Pero' rimane la questione della "completezza" che Gesu' porta, secondo me da approfondire. Inoltre, il perfezionare implica che qualcosa prima non fosse perfetto. Il dare completezza implica che qualcosa prima non fosse completo. Lui va OLTRE la semplice osservanza metodica delle norme e dei precetti, dati ad uomini non ancora pronti a ricevere la Luce (credo... Prendete sempre cio' che dico senza leggerci arroganza o saccenza, poiche' io non so niente
) Cito ancora Gianni:
-- La particella δὲ (de) è una congiunzione che può essere tradotta “e”. Ora, la frase “e io vi dico” è tipica delle argomentazioni rabbiniche. Si ha qui un classico esempio del fatto che gli scrittori biblici del tempo di Yeshùa scrivevano sì in greco, ma pensando in ebraico --
Adesso cito il passo del Vangelo che mi interessa:
-- Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli. --
Il fatto che la particella "de" si traduca "e" invece di "ma" non cambia il fatto che qui Yeshua "completi" le Scritture mettendole in discussione con un precetto nuovo ed opposto al precedente. Si puo' tradurre "e", ma non ha senso se poi quello che si dice e' in opposizione a cio' che si era detto prima. Se bisogna amare il nemico, non si puo' odiarlo. Basta odiare, ora bisogna amare e perdonare tutti, anche i nemici. Qui sta la completezza. Adesso non stiamo leggendo solo dei precetti scritti per ispirazione in un contesto storico-politico preciso, adesso stiamo ascoltando la vera Parola di Dio, rivelata tramite Yeshua, e stiamo diventando partecipi del Padre, grazie alla Sua pienezza in Yeshua e quindi alla Sua presenza spirituale tra di noi. Potremmo renderlo cosi': se volete diventare veri figli del Padre, non odiate i vostri nemici ma amateli. Infatti, Yeshua dice anche: che gloria riceviamo dal fatto di amare chi ci ama? Questo sanno farlo tutti. Allora, cerchiamo di non mangiare il maiale ma se capita di farlo, non sentiamoci in colpa e non dimentichiamoci che la nostra salvezza dipende da altro.
Vediamo poi come finisce la frase: "affinche' siate figli del Padre vostro che e' nei cieli". Per essere davvero e finalmente figli perfetti di Dio, come Lui e' perfetto, bisogna andare OLTRE certi precetti (non si sta parlando dei Comandamenti, attenzione) e questo lo insegna Yeshua in modo assolutamente rivoluzionario rispetto agli usi del tempo. Non a caso in Lui e' Dio che agisce, il Padre in persona. Andare oltre, non piu' odiare i nemici ma amarli, non piu' legge del taglione ma porgere l'altra guancia e perdono incondizionato, e questo e' molto piu' difficile da realizzare che astenersi dal mangiare il maiale. Questo possono farlo tutti, ma quanti saranno in grado di amare il loro nemico e perdonarlo?
Quello che voglio dire e' che non vorrei che l'attitudine rigida al rispetto di certe norme soppianti altre cose piu' importanti, come non giudicare, o che ci dimentichiamo che prima di tutto il Padre vuole che lo amiamo in Spirito e Verita'. Molto spesso, la sera, quando mi fermo a riflettere sulla mia giornata trascorsa, mi accorgo di aver peccato in tanti piccoli modi senza rendermene conto: lo sto facendo proprio adesso, con mia figlia che mi chiede attenzione e io la ignoro perche' sto scrivendo.