bgaluppi ha scritto:
Credo che il segreto sia nella moderazione e nella continenza. Gesu' ci ha detto che non abbiamo il potere di rendere bianco un solo capello. Infatti ci sono persone che vivono in modo salutare e campano molto meno di altre che non seguono regole. Moderazione e continenza.
Caro Antonio, questo va bene per la nostra salute fisica, ma per quella spirituale in po meno.
Perchè a dire queste parole è stato Dio: 44 Poiché io sono il Signore, il Dio vostro. Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo; non contaminate le vostre persone con alcuno di questi animali che strisciano per terra. 45 Poiché io sono il Signore, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto, per essere il vostro Dio; siate dunque santi, perché io sono santo.
E poi conosciamo la storia di Daniele. Fedele anche nel cibo. Avrebbe potuto trasgredire, tanto era in schiavitù. Invece rimanendo fedele a Dio, è stato aiutato da l'Eterno in ogni cosa.
Penso che il nostro stato d'animo deve essere questo. Essere fedeli anche nel piccolo.
Vero. E' una norma alimentare. Ma l'ha detta Dio.
Gesu' disse:
-- Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. -- Matteo, 5:17-19
Poi disse:
-- Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra -- Ibidem, 5:38-40
E ancora:
-- Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli -- Ibidem, 5:43-45
Quindi, Gesu' annuncia il compimento della Legge, invitando a rispettare i minimi precetti e ad insegnarli, onde non essere "considerato minimo nel Regno dei Cieli". Ma i precetti di cui parla sono quelli della Legge o si riferisce alle indicazioni che sta per dare come "completamento"? Il vocabolario Treccani da' la seguente definizione di "compimento": -- Il compiere o compire, esecuzione, adempimento: dar c. a un’opera, a un lavoro; nel c. del proprio dovere; condurre, portare a c., a termine; [...] A compimento, letter., per completare, in aggiunta. -- Vediamo quindi che il senso che Gesu' vuol rendere, a mio parere (ma potrei sbagliarmi), soprattutto tenendo conto degli esempi che presenta successivamente (riportati sopra), e' che Lui "completa" la Scrittura, che agli ebrei era stata trasmessa per ispirazione. Ma Gesu' non e' ispirazione, Egli e' Rivelazione, quindi porta completezza all'Antico Testamento, aggiungendo. Il precetto "amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico" diventa quindi "amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano", come "occhio per occhio, dente per dente" diventa "porgi l'altra guancia".
Dio perdonera' uno che segue i precetti di Cristo o uno che si ferma ai precetti "non completati" dell'Antico Testamento? E' meglio non mangiare il maiale ma odiare i nostri nemici o e' meglio amare i nemici e mangiare il maiale?
Scusate se mi inserisco, ma mi sembra una discussione infinita che ha preso una strada diversa. Nella Bibbia troviamo il divieto di cibarci di carni che sono definite impure. Un’indagine accurata anche del cosiddetto Nuovo Testamento rivela che tale divieto è rimasto attuale. Ora, come va considerato?
Si possono certo addurre spiegazioni di tipo sanitario, che non mancano. Ma alla fine siete poi così certi che fu la questione sanitaria a imporre il divieto? Anche qui, la seria indagine biblica mostra ben altro. È questa profonda motivazione che spiega il divieto, non le considerazioni sanitarie, che pur non mancano ma che non sono determinanti.
Il tutto si risolve allora alla fine in un’unica questione: ubbidire o non ubbidire a un comando divino? Disubbidire equivale a un peccato. Che tipo di peccato? Come quello di chi si macchia di idolatria o di assassinio, tanto per fare due esempi? È evidente di no. Personalmente lo definirei un peccato alimentare. Poi, ciascuno segua, davanti a Dio, la sua coscienza.
Giusto, Lucia: dobbiamo procedere nelle discussioni analizzando un versetto per volta. Alla fine dovrebbe essere la Scrittura ad avere l’ultima parola.
Sapere ciò che personalmente ognuno ha recepito nel leggere le Scritture, può essere utile per le nostre valutazioni, tendendo comunque conto che negli studi biblici non vince la maggioranza delle opinioni ma ciò che afferma la Scrittura.
la rosticciana a me !
