Predicare soltanto il Vangelo?

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Gianni
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Re: Predicare soltanto il Vangelo?

Messaggio da Gianni »

Volentieri, Salvatore. Lo farò. Spero domani stesso.
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Gianni
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Re: Predicare soltanto il Vangelo?

Messaggio da Gianni »

Anzi, lo faccio ora. Come richiesto da Salvatore, analizzo due episodi alquanto simili per le condizioni dei due protagonisti che si rivolgono a Yeshùa per chiedere una guarigione, che ottengono.
Si tratta di una donna pagana (Mt 15:21-28; Mr 7:24-30) e di un comandante militare (Mt 8:5-13; Lc 7:1-9). Ambedue non chiedono a Yeshùa un intervento per se stessi; la prima chiede una guarigione per la propria figlia, il secondo per il proprio schiavo.
I due hanno in comune che non sono giudei. La donna è una cananea, il militare è un gentile (non sembra romano, ma se lo fosse sarebbe un caso raro, perché i romani disprezzavano gli schiavi e non ne avevano pietà). Tutt’e due le guarigioni avvengono a distanza.
Quanto alle circostanze, per l’ufficiale dell’esercito ci sono degli anziani dei giudei che intervengono presso Yeshùa raccomandandolo perché il militare ama Israele; nel caso della donna ci cono gli apostoli che intervengono presso Yeshùa perché la cacci via, dato che grida e disturba.
Sia il militare che la donna si mostrano molto umili. Il centurione si dice indegno che Yeshùa entri in casa sua e chiede solo una sua parola, fiducioso che sarà efficace anche a distanza; Yeshùa loda la sua fede dicendo che non ne ha trovata di uguale in Israele. La donna gioca molto bene le sue carte: Yeshùa la mette tra i cani, epiteto che i giudei davano ai non giudei che disprezzavano la spiritualità ebraica (cfr. Mt 7:6); lei non si offende, anzi prende Yeshùa in parola e in contropiede, dicendogli che nessuno è così crudele da impedire che un cane prenda qualche briciola caduta dalla tavola dei padroni; Yeshùa riconosce la grandezza della sua fede.
Psicologicamente, ciascuno dei due ha il suo proprio approccio. La psicologia maschile del centurione lo fa agire in modo sobrio, rivelando anche l’approccio militare: Yeshùa può comandare e sarà ubbidito. La donna agisce da madre; accetta di essere messa tra i cani e lei – che è mamma – non vuole certo rubare il pane agli altri figli, si accontenta di una briciola che andrebbe persa, come un cane con le briciole cadute.
Ambedue mostrano una grande fede, che Yeshùa riconosce e loda.
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Salvatore Tarantino
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Re: Predicare soltanto il Vangelo?

Messaggio da Salvatore Tarantino »

Ti ringrazio Gianni: trovo la tua analisi equilibrata.
Non posso dissentire su alcun punto, a parte il dubbio sulla nazionalità del centurione... che io sappia il centurione è per forza romano, perchè è un grado dell'esercito romano.

Francamente io trovo strano che tu nel tuo studio
( http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=3400" onclick="window.open(this.href);return false; ),
relativo al miracolo chiesto dalla cananea, addirittura concludi che "Yeshùa ha perso", e altrove descrivevi una sorta di battaglia della cananea che con le sue qualità di donna sconfiggeva il messia... o qualcosa del genere (mi spiace adesso non trovare più questi commenti: forse erano nel vecchio forum).
Mentre di questo centurione e delle sue qualità maschili che avrebbero sconfitto Yeshùa non ho mai letto nulla.
Se non mi sbaglio, se i cananei erano chiamati cani, i romani erano chiamati porci.
Io concluderei che è la fede ad aver vinto, non la femminilità o la mascolinità; ma soprattutto: il Messia non perde mai, con nessuno.
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Gianni
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Re: Predicare soltanto il Vangelo?

Messaggio da Gianni »

Salvatore, riguardo al centurione ho solo fatto un’osservazione, senza sbilanciarmi. L’ekatontàrches/ekatòntarchos/kentyrìon era un ufficiale romano posto a capo di cento soldati (centurione). 60 centurie (ciascuna comandata da un centurione) componevano una legione romana. Non è detto però che quel centurione doveva essere per forza romano. Poteva essere originario di un’altra popolazione, sebbene ormai romano. Considerata la totale mancanza di pietà che i romani avevano per i loro schiavi, ciò potrebbe mettere in dubbio che quel centurione fosse originario romano. Mi sono però limitato a questa osservazione, senza trarne affermazioni che non sarebbero certe. Se era romano, ho scritto, sarebbe un caso raro. Raro ma possibile. Un altro centurione, Cornelio, della coorte italica, divenne addirittura discepolo di Yeshùa. Un altro centurione romano, vedendo tutte le circostanze della condanna e dell’esecuzione di Yeshùa, glorificò Dio riconoscendo in Yeshùa un giusto. – Lc 23:47; Mt 27:54; cfr. Gv 19:7.
Riguardo al fatto che Yeshùa “ha perso” con la cananea, va detto che si lasciò vincere e che fu felice di perdere. Se esamini bene i due casi, vedrai che tra il centurione e Yeshùa non avviene alcuno scontro: alcuni influenti giudei raccomandano a Yeshùa quel centurione e Yeshùa agisce, senza contrasti. Ben diverso il caso della cananea. Da subito è maltrattata dagli apostoli. Yeshùa va per la sua strada e non le dà retta. Lei però insiste talmente che Yeshùa deve rimetterla al suo posto dicendole che non è giusto che lui prenda de pane che spetta ai figli (i giudei) per gettarlo a dei piccoli cani.
Ora, Salvatore, l’episodio potrebbe anche finire qui, con lei che incassa il colpo e se ne va offesa. Fino a questo momento Yeshùa la respinge e chiaramente non intende aiutarla. Cosa potrebbe cambiare? Proprio nulla, se la donna se ne andasse. Per dirla con espressioni chiare, lei avrebbe perso e lui avrebbe vinto.
E invece no. Lei rimane. Prende Yeshùa in parola e usa le sue stesse argomentazioni, ingaggiando con lui una battaglia verbale. Dandogli ragione su tutta la linea, volge a suo favore le argomentazioni che Yeshùa aveva usato per negarle l’aiuto che chiedeva. Con tutta probabilità, moltissime persone al posto di Yeshùa si sarebbero arrabbiate di più, mostrandosi ancora più dure. Se lei fosse stata davanti a un giudice in tribunale, sarebbe stata accusata di oltraggio. Yeshùa invece ne è colpito profondamente e riconosce la sua grande fede. Lei ha vinto. E Yeshùa è felice di perdere. Lui, sempre convinto che deve essere sempre fatta la volontà di Dio, arriva a dirle che sia fatta la sua volontà.
Ma tu, Salvatore, non ti commuovi di fronte a tutto ciò? Io, nello scrivere il mio articolo sull’episodio, mi sono molto commosso. Bisogna entrare nell’animo di quella donna disperata e nella sua grande fede per apprezzare il gesto Yeshùa, il quale seppe comprenderla perfettamente, lasciandosi vincere da lei.
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francesco.ragazzi
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Re: Predicare soltanto il Vangelo?

Messaggio da francesco.ragazzi »

Io credo che Yeshua sia stato inizialmente duro con la Cananea appunto per far tirare fuori dal suo animo la sua grande fede, non si potrebbe dire che Yeshua aveva perso la sua battaglia verbale, ma che ha utilizzato con la cananea un comportamento giudaizzante ma non divino ossia il ripudio in quanto straniera (i cananei erano cani ed i romani erano porci), esaltando la reattività della donna che mostra grande fede anche per smuovere le coscienze dei presenti e degli apostoli in particolare che tendevano ad accettare il comportamento iniziale di Yeshua ...
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Salvatore Tarantino
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Re: Predicare soltanto il Vangelo?

Messaggio da Salvatore Tarantino »

"Sia fatta la tua volontà" non è diverso da "sia fatto secondo la tua fede"; e Yeshùa non è rimasto sorpreso dall'abilità dialettica di quella donna, ma dalla sua grande fede.
Queste due circostanze ricorrono continuamente in quasi tutti i miracoli di Yeshùa.
Non c'è dunque nessuna sconfitta di Yeshùa, anzi, ogni persona che si "convertiva" a lui rappresentava una vittoria del messia.

Quanto al commuoversi, ok, ma della stessa commozione di tanti altri episodi analoghi.
Potremmo citare il paralitico calato dal tetto: in quel caso addirittura la fede di quelle numerosissime persone rese superfluo l'accertamento della fede del diretto interessato.
Ma potremmo citare anche tutte quelle migliaia di persone che lo seguirono dappertutto senza fare provviste, tanto che fu Yeshùa, e non loro, a preoccuparsi di sfamarli (cosa che avvenne con la moltiplicazione dei pani e dei pesci).
In quest'ultimo caso abbiamo una vera e propria applicazione del principio "cercate prima il regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato in più".
Poi abbiamo anche dei casi in cui Yeshùa critica la poca fede di qualcuno ("Dici "se puoi"? tutto è possibile a chi crede"), e casi di guarigioni più problematiche (che devono passare per il digiuno e per la preghiera).

Insomma, penso che in ogni episodio ogni cosa sia avvenuta secondo il bisogno del diretto interessato e secondo l'insegnamento che Yeshùa aveva intenzione di impartire.
Forse, tornando ai due casi esaminati, la cananea doveva riconoscere che "la salvezza viene dai giudei" e il centurione doveva riconoscere che gli ordini che vengono veramente eseguiti non sono quelli degli ufficiali dell'esercito, ma quelli di Dio, e di chi per Lui.
In questo il centurione forse ha mostrato molta più astuzia di quanto tu pensi: non reputandosi degno ha mandato qualcuno che Yeshùa potesse considerare suoi pari, ed essendo un rappresentante dell'oppressione romana sul popolo ebraico, si affrettò a spogliarsi del suo potere di dare ordini e a riconoscere al messia questo potere.
Se non c'è stato scontro forse ciò è dovuto al fatto che oramai non c'era più nulla su cui potersi scontrare.

Scusa tutti i miei "forse" ma quando si tratta di fare ipotesi non riesco a farne a meno. ;)
Ultima modifica di Salvatore Tarantino il mercoledì 15 ottobre 2014, 21:20, modificato 1 volta in totale.
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Gianni
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Re: Predicare soltanto il Vangelo?

Messaggio da Gianni »

Cara Lucia e caro Salvatore, temo che tutto stia tracimando in polemica. Partiti dalla samaritana siamo passati per la cananea giungendo al centurione. Sono stati espressi da noi tre pensieri diversi. Io mi limito ora a riassume il mio, poi ciascuno è ovviamente libero di fare le proprie valutazioni.
Nel caso della samaritana io non vedo da parte di Yeshùa alcuna condanna. Ciò non significa approvazione, ma solo assenza totale di giudizio. Yeshùa sin dall’inizio desidera arrivare al cuore di lei; lo fa per gradi e infine la conquista facendo una cosa straordinaria e unica: le si rivela quale messia. Qualcuno ha segnalato nel forum un video molto ben fatto in cui traspaiono tutti i tratti psicologici. Il codice con i suoi articoli di legge relativi a matrimonio, adulterio e divorzio, io non li vedo neppure lontanamente accennati. Lì vedo solo una persona molto umana che conquista alla fede il cuore di una donna.
Nel caso della cananea vedo ugualmente la grandezza umana di Yeshùa che guarda all’intimo della persona. Dire che Yeshùa si sia lasciato vincere da lei e sia stato felice di perdere una battaglia combattuta tutta a parole, non mi pare un’esagerazione. Come minimo si deve riconoscere che Yeshùa cambiò idea. Gli apostoli avevano maltrattato la donna, chiedendo a Yeshùa di cacciarla; lui stesso inizia con l’ignorarla per poi dirle chiaramente che intende occuparsi solo dei giudei e non dei cani pagani. Siamo di fronte a un netto rifiuto. Poi però Yeshùa cambia idea e asseconda la donna, riconoscendole la gran fede.
Nel caso del centurione siamo di fronte ad una persona che ha fede e che Yeshùa esaudisce dichiarandone una fede maggiore di quella trovata in Israele.
Andare a cavillare con il codice alla mano mi sembra oltremodo fuori luogo. Da tutti questi episodi emerge la profonda umanità di Yeshùa (vorrei dire bontà, ma ho sempre timore a usare per lui questa parola, perché Yeshùa stesso non l’accettò rimarcando che solo Dio è buono). Egli mostra di saper leggere nell’intimo della persona con profonda psicologia e sensibilità, non si cura delle trasgressioni (il che non significa approvarle), non le mette in conto, va oltre, non giudica mai.
Questo il mio pensiero. Poi, ciascuno, abbia pure il suo.
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Salvatore Tarantino
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Re: Predicare soltanto il Vangelo?

Messaggio da Salvatore Tarantino »

Nessuna polemica da parte mia.

Volendo riassumere, anch'io, ancor più brevemente.

1) Non penso che Yeshùa volesse condannare nel senso aggressivo del termine; ritengo che non appena la samaritana ha chiesto di quell'acqua viva (e non importa se e quanto era sarcastica), Yeshùa ne ha approfittato per costringerla ad un esame di coscienza e allo stesso tempo le si è rivelato come profeta): la samaritana avrà capito che Yeshùa è un profeta, ma anche che la sua condotta di vita doveva essere cambiata se voleva l'acqua viva.

2) Non penso che la cananea abbia vinto più di quanto abbia vinto il centurione: sono partiti entrambi da una situazione di netto svantaggio (erano tra i gentili più odiati dagli ebrei... e il romano - ancora peggio un soldato, e ancora peggio un centurione - lo era più della cananea), ed entrambi hanno vinto tramite la fede.
Ma queste vittorie sono allo stesso tempo vittorie del Messia, non sconfitte (nè reali nè simboliche).
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francesco.ragazzi
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Re: Predicare soltanto il Vangelo?

Messaggio da francesco.ragazzi »

....Forse per questo Yeshua diceva che il regno di Dio era già in mezzo a loro......
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Salvatore Tarantino
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Re: Predicare soltanto il Vangelo?

Messaggio da Salvatore Tarantino »

Shabbat Shalom...

Gianni, qualche confutazione al mio "studio controverso"?
Se non ce ne sono, valuta se proporlo qui nel forum, altrimenti prova a confutarlo tu stesso.
Che ne dici?
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