Re: SALMO 104,4 e GIOVANNI 3,8
Inviato: martedì 26 agosto 2014, 8:12
Caro Trizzi, penso che Brooklyn faccia alquanto confusione. Prima di tutto, il passo di Eb non è di Paolo ma di un anonimo omileta (forse Apollo). Veniamo comunque al testo.
In Sl 104:4 il testo ebraico dice letteralmente, parola per parola: “Facente [quali] messaggeri di lui venti, [quali] attendenti di lui [il] fuoco infiammante”. Ci troviamo in un brano poetico in cui il salmista innalza lodi a Dio creatore, dicendo poeticamente che Dio “fa delle nubi il suo carro” e “cammina sulle ali del vento” (v. 3, TNM). Non ci suole un biblista per capire che il salmista vede da poeta i venti come fossero dei messaggeri divini e il lampo come se fosse un attendente di Dio. TNM cambia il complemento oggetto. Nel testo ebraico il complemento oggetto è “venti” e “fuoco infiammante”. TNM inverte: “Che fa dei suoi angeli spiriti, dei suoi ministri un fuoco divoratore”. Se mantenessimo i vocaboli di TNM, dovremmo avere (rispettando la costruzione ebraica): “Che fa degli spiriti [venti, in realtà] suoi angeli, del fuoco divoratore suoi ministri”. Questo senso è in perfetta armonia con il contesto. Poco prima, infatti, è detto che Dio “fa delle nubi il suo carro” e non che faccia del suo carro una nuvola. La costruzione ebraica è esattamente la stessa al v. 3 e al v. 4.
Perché TNM inverte? Perché dà la preferenza al testo tradotto dalla LXX invece che a quello originale ebraico (e non è l’unica volta!). La traduzione greca della LXX (qui si trova in 103:4) traduce infatti: “Facente i messaggeri … e i ministri” (τοὺς ἀγγέλους … καὶ τοὺς λειτουργοὺς), all’accusativo (= complemento oggetto); in più la LXX aggiunge gli articoli.
Ora, occorre sapere che la prima chiesa usava come Bibbia la LXX greca. Il testo greco di Eb 1:7 è infatti tale e quale a quello greco di Sl 104:4 (103:4, nella LXX). L’applicazione che ne fa Eb si basa quindi sulla traduzione della LXX.
Quando il libro che citi dice che “il testo ebraico ammette una traduzione del genere” ovvero quella che ho specificato all’inizio, sta facendo come una concessione (bontà loro!), sviando di fatto l’ignaro lettore. La verità è che il testo ebraico non ammette, ma impone. La costruzione ebraica non ammette invece altre traduzioni.
Brooklyn – e non è la prima volta – antepone una traduzione, quella della LXX, al testo biblico originale!
A questo punto sorge la domanda perché Eb accolga la versione della LXX. È una falsa domanda, perché di fatto la prima chiesa usava proprio la LXX. Non si tratta quindi di scelta ma di prassi. Allora la domanda diventa: Come è possibile che Eb basi la sua applicazione su una traduzione scorretta? Tale domanda può essere fatta solo da un occidentale che si scandalizza per ciò che presso gli ebrei era normale. Matteo modifica addirittura un passo biblico correggendolo, quando dice che Betlemme non è affatto una piccola città della Giudea. Paolo afferma che Sara e Agar prefigurano due città, dice che nei lombi di Melchisedec c’era Levi. Sono tutte applicazioni che gli scrittori delle Scritture Greche fanno sotto ispirazione e alla luce della nuova attualità.
Attenendosi alla LXX, Eb ne fa un’applicazione ispirata. Brooklyn, attenendosi alla LXX ne fa solo un’americanata per prevenire una domanda cui non saprebbe rispondere.
In Sl 104:4 il testo ebraico dice letteralmente, parola per parola: “Facente [quali] messaggeri di lui venti, [quali] attendenti di lui [il] fuoco infiammante”. Ci troviamo in un brano poetico in cui il salmista innalza lodi a Dio creatore, dicendo poeticamente che Dio “fa delle nubi il suo carro” e “cammina sulle ali del vento” (v. 3, TNM). Non ci suole un biblista per capire che il salmista vede da poeta i venti come fossero dei messaggeri divini e il lampo come se fosse un attendente di Dio. TNM cambia il complemento oggetto. Nel testo ebraico il complemento oggetto è “venti” e “fuoco infiammante”. TNM inverte: “Che fa dei suoi angeli spiriti, dei suoi ministri un fuoco divoratore”. Se mantenessimo i vocaboli di TNM, dovremmo avere (rispettando la costruzione ebraica): “Che fa degli spiriti [venti, in realtà] suoi angeli, del fuoco divoratore suoi ministri”. Questo senso è in perfetta armonia con il contesto. Poco prima, infatti, è detto che Dio “fa delle nubi il suo carro” e non che faccia del suo carro una nuvola. La costruzione ebraica è esattamente la stessa al v. 3 e al v. 4.
Perché TNM inverte? Perché dà la preferenza al testo tradotto dalla LXX invece che a quello originale ebraico (e non è l’unica volta!). La traduzione greca della LXX (qui si trova in 103:4) traduce infatti: “Facente i messaggeri … e i ministri” (τοὺς ἀγγέλους … καὶ τοὺς λειτουργοὺς), all’accusativo (= complemento oggetto); in più la LXX aggiunge gli articoli.
Ora, occorre sapere che la prima chiesa usava come Bibbia la LXX greca. Il testo greco di Eb 1:7 è infatti tale e quale a quello greco di Sl 104:4 (103:4, nella LXX). L’applicazione che ne fa Eb si basa quindi sulla traduzione della LXX.
Quando il libro che citi dice che “il testo ebraico ammette una traduzione del genere” ovvero quella che ho specificato all’inizio, sta facendo come una concessione (bontà loro!), sviando di fatto l’ignaro lettore. La verità è che il testo ebraico non ammette, ma impone. La costruzione ebraica non ammette invece altre traduzioni.
Brooklyn – e non è la prima volta – antepone una traduzione, quella della LXX, al testo biblico originale!
A questo punto sorge la domanda perché Eb accolga la versione della LXX. È una falsa domanda, perché di fatto la prima chiesa usava proprio la LXX. Non si tratta quindi di scelta ma di prassi. Allora la domanda diventa: Come è possibile che Eb basi la sua applicazione su una traduzione scorretta? Tale domanda può essere fatta solo da un occidentale che si scandalizza per ciò che presso gli ebrei era normale. Matteo modifica addirittura un passo biblico correggendolo, quando dice che Betlemme non è affatto una piccola città della Giudea. Paolo afferma che Sara e Agar prefigurano due città, dice che nei lombi di Melchisedec c’era Levi. Sono tutte applicazioni che gli scrittori delle Scritture Greche fanno sotto ispirazione e alla luce della nuova attualità.
Attenendosi alla LXX, Eb ne fa un’applicazione ispirata. Brooklyn, attenendosi alla LXX ne fa solo un’americanata per prevenire una domanda cui non saprebbe rispondere.