Un'ora con un prete.

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marco
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Un'ora con un prete.

Messaggio da marco »

Due giorni fà, ho avuto una discussione con un prete. L'argomento si è concentrato sulla disobbedienza dell'uomo. Ho fatto notare, al prete, che fu anche il peccato del primo uomo. Egli mi disse che non era questo il peccato di Adamo. Con un sorrisino che mi spiazzò. Anche perchè non eravamo soli. Riflettei qualche secondo e dissi che fù il volersi fare uguale a Dio. Stesso sorrisino che precede la frase ad effetto: vai a studiare.
Allora domandai qualè fu il peccato. Mi ripetè: vai a studiare.
Ora vi chiedo: quale fù il peccato di Adamo?
Vi prego, almeno voi, non ditemi di andare a studiare!!
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francesco.ragazzi
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Re: Un'ora con un prete.

Messaggio da francesco.ragazzi »

Caro Marco,
Forse quel prete condivide l'ipotesi di Beverland ossia (la conoscenza carnale di Eva), quel sorrisino me lo suggerisce !!! ;)
marco
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Re: Un'ora con un prete.

Messaggio da marco »

Caro Francesco, non conosco questa teoria, mi stuffa pure cercarla. Ma gli "attrezzi" del piacere già erano nei corpi dei primi uomini. O Dio li fece come Barbie e Big jim?
marco
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Re: Un'ora con un prete.

Messaggio da marco »

Caro Fabio, l'aver dato retta alla moglie andando contro ciò che aveva sentito comandare da Dio, è disubbidienza.
Ora il peccato non è aver dato retta, ma aver disubbidito a ciò che Dio disse.
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francesco.ragazzi
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Re: Un'ora con un prete.

Messaggio da francesco.ragazzi »

La vera storia di Adamo ed Eva potrebbe essere stata la seguente:
(tratto da un simpatico sito ) :
I nostri progenitori, dopo essersi svegliati dalla fase creativa, fecero conoscenza con Dio che presentò loro il Paradiso Terrestre, gli animali e tutte le piante che in esso vivevano. Dio prestò una particolare attenzione a due piante che crescevano al centro del giardino. La prima, che si presentava molto rigogliosa, con frutti sempre maturi e fiori profumati, era chiamata la Pianta della Vita, su di essa si posavano gli uccelli cinguettanti. I rami e le sue radici si protraevano verso le piante circostanti come se volesse proteggerle o fornire loro la propria energia.

Un po’ in disparte c’era un’altra grande pianta che Dio indicò come la Pianta del Bene e del Male. Essa sembrava vegetare un po’ in disparte, era isolata dal resto delle piante. Questa pianta era molto diversa da tutte le altre perché aveva alcune foglie verdi ed altre accartocciate, dei rami verdi ed altri secchi e alcuni frutti raggrinziti e bacati. Non era bella come le altre, ma aveva un certo fascino misterioso.

Dio spiegò che queste due non erano semplici piante, ma erano i motori del mondo, e stabilivano i due diversi modi di vivere, due filosofie. Ognuna di essa comportava dei vantaggi ma anche degli svantaggi. Dio ammise di aver attivato, convinto di fare il loro bene, il modo di vivere determinato dalla Pianta della Vita.

Adamo ed Eva nei giorni successivi si godevano le bellezze del Paradiso Terrestre, in ogni passo potevano ammirare dei bellissimi panorami, potevano mangiare frutti deliziosi senza neanche sbucciarli, era sufficiente allungare la mano. Erano nudi, ma si sentivano a loro agio perché la temperatura era sempre perfetta, non c’era bisogno di vestirsi. Non avevano bisogno di scarpe perché il terreno non dava fastidio ai loro piedi.

Eva passava i giorni a raccogliere le rose, senza mai pungersi, mentre Adamo giocava a palla con le noci di cocco vincendo sempre tutte le partite. Si poteva parlare tranquillamente con tutti gli animali, i quali vivendo nel paradiso da molto tempo, potevano spiegare il funzionamento e il significato delle cose. L’animale più informato era il serpente perché in grado di vivere in ogni luogo: nel sottosuolo, sul terreno, sulle piante.

Dio, sporadicamente, si manifestava per informarsi sul processo di adattamento alla vita dell’Eden, e per fornire delle spiegazioni sul funzionamento del mondo. Un giorno Adamo si fece coraggio e gli pose una serie di domande molto importanti.

“Chi sei, perché sei fatto di luce e perché la tua voce si sente per tutta la vallata in ugual modo, mentre noi due e gli animali siamo fatti di carne ed ossa? Come hai fatto a realizzare il Paradiso?”

Dio non fu sorpreso dalla curiosità e rispose tranquillamente:

“Io sono composto di spirito, nacqui nel precedente universo, prima che la materia esplodesse, ancora prima del suo precedente collasso. Il mio spirito è rimasto immune da questo immane cataclisma, perché svincolato dalla materia (senza massa), sono diventato eterno. Il mio spirito si è formato dall’amore dell’umanità che ha saputo, dopo una lunghissima e dolorosa lotta, vincere il male realizzando l’armonia totale.”

Le parole di Dio, in un primo tempo sembrarono chiare, ma con il trascorrere del tempo lasciarono qualche perplessità.

I giorni trascorrevano tranquilli, forse troppo, la monotonia cominciava a farsi sentire. All’alba di ogni giorno, Adamo ed Eva erano certi che il resto della giornata sarebbe trascorso senza sorprese, sarebbe andato tutto liscio come il solito. Eva si era stancata di raccogliere i fiori, voleva essere più protagonista della sua vita, voleva essere notata dal suo compagno. Aveva bisogno di un vestito, ma non lo sapeva.

Adamo, nonostante avesse un’intelligenza superiore, era considerato alla pari di tutti gli altri animali, mangiava gli stessi frutti e viveva lo stesso ambiente. Si rendeva conto delle sue maggiori potenzialità, ma non capiva come poteva esprimerle, mancava l’occasione, nell’Eden era già tutto perfetto e non c’era bisogno di altro.

In sostanza Adamo ed Eva avevano bisogno di dare uno scopo alla loro vita.

Il Paradiso Terrestre era diventato una gabbia dorata e loro cominciavano a sentirsi stretti. La pianta del Bene e del Male, nonostante il suo aspetto mediocre, li affascinava sempre di più. Chiesero al serpente dei ragguagli.

“Tanto tempo fa Dio era un uomo come voi, per diventare puro spirito è vissuto per un lunghissimo periodo in cui si è alternato tra il Bene e il Male, tra i sacrifici e i divertimenti, tra i dolori e le gioie, tra la guerra e la pace, tra la malattia e la salute, tra la morte e la rinascita. Egli è l’insieme di miliardi di anime di uomini morti, che avendo saputo affrontare e superare il male del mondo, sono riusciti a raggiungere l’armonia del corpo con lo spirito. Egli, mentre lottava per questo ideale, ha sempre desiderato per i suoi figli un mondo migliore, dove non sarebbe stato necessario lavorare cosi duramente per vivere. Perciò quando ha potuto, quando finalmente è diventato un Dio, ha creato un ambiente perfetto. Un regno governato dalla pianta della Vita, senza morte e senza dolore. Ma forse in un ambiente totalmente perfetto non esiste la felicità e sopratutto non si crea altra sostanza spirituale.”

Il serpente, quindi, continuò il discorso con maggiore serietà.

“Il disegno dell’universo esige che tutta la materia si trasformi in spirito e per fare in modo che ciò avvenga, ogni volta la materia rimanente si rimescola e si forma un nuovo universo cominciando un nuovo ciclo.”

Adamo ed Eva, all’unisono, conclusero con queste parole:

“Quindi se si sceglie l’albero del Bene e del Male potremmo un giorno diventare come Dio?” (potremo diventare esseri spirituali)

“Esatto” – concluse il saggio serpente.

Dio, rimase deluso per la scelta fatta dai due giovani. Si sentiva come un genitore che dopo aver curato i propri figli con tutto il suo amore e con tutte le sue possibilità economiche. Era costretto ad accettare l’idea che andassero via di casa. Ma Dio, essendo molto sapiente, capì che i figli potevano realizzarsi solamente affrontando e scegliendosi autonomamente la loro vita. Rimanendo a casa sarebbero diventati dei bamboccioni.

Albero del bene e del male
Albero del bene e del male

Per evitare future delusioni o ripensamenti, spiegò le conseguenze della loro scelta. Non furono presentate come punizioni o minacce, ma solamente come avvertimenti del pericolo incombente. Avrebbero vissuto senza una protezione diretta.

Le presunte punizioni: partorirai con dolore, il terreno sarà maledetto (inquinato) per causa tua, dovrai sudare per mangiare, la donna sarà sottomessa, ecc, non sono maledizioni o punizioni, ma solamente conseguenze. Progressivamente questi problemi si risolveranno con il processo di evoluzione verso la meta finale.

Che la donna debba essere sottomessa è un evidente malinteso (forse voluto successivamente da qualcuno). Dio, invece, intendeva che questo era una conseguenza (necessaria nei primi tempi) della vita materiale un pò animalesca.

Sarebbe stata una vita dura, ma il raggiungimento dell’obbiettivo avrebbe dato grandi soddisfazioni.

Proprio in quel momento una ventata d’aria fredda soffiò nel Paradiso Terrestre, sembrò come se avessero aperto le porte, delle foglie secche svolazzavano tra i rami delle piante. I due giovani si sentirono a disagio, il terreno feriva i loro piedi, le spine delle rose graffiavano le loro gambe. Dio fornì loro dei vestiti, e indicò la strada dell’uscita.

Dopo aver fatto pochi passi oltre il confine, i due giovani si girarono per guardare indietro. Dio con lo sguardo amorevole disse loro:

“Se avete bisogno di aiuto . . (non potevano scrivere perchè non c’era il servizio postale, non potevano neanche telefonare) pensate a me, con una preghiera.”

Passarono molti anni, realizzarono una famiglia, costruirono una casa, coltivavo l’orto e allevavano il bestiame. Il figlio Caino era invidioso del fratello Abele, perchè egli riusciva a comunicare con Dio, e otteneva anche degli utili consigli sul modo di allevare il bestiame. Egli, invece, nonostante le preghiere e i sacrifici, non sentiva mai la voce di Dio. L’invidia divenne odio e raggiunse le conseguenze più estreme. Fu una vera disgrazia.

La delusione maggiore è che Caino non seppe mai che in realtà non riusciva a comunicare con Dio perchè era appunto invidioso e non viceversa. Perdendo l’armonia aveva perso anche la possibilità di comunicare per via spirituale.

Ma questa è un altra storia.
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francesco.ragazzi
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Re: Un'ora con un prete.

Messaggio da francesco.ragazzi »

Caro Fabio,
Sicuramente il prete gli farà un altro sorrisino ed aggiungerà un occhiolino !!!
Molti preti hanno il chiodo fisso del "sesso" , forse perchè è stato loro vietato e si sà le cose vietate assumono un fascino particolare....
noiman
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Re: Un'ora con un prete.

Messaggio da noiman »

Una goccia che sta cadendo nell'oceano pensa: " Io non ci sarò più, ma anche l'oceano non sarà più quello di prima"
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francesco.ragazzi
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Re: Un'ora con un prete.

Messaggio da francesco.ragazzi »

Caro Noiman,
"...Siamo tutti parte del tutto "....ma quale sarebbe il vero peccato di Adamo ?
marco
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Re: Un'ora con un prete.

Messaggio da marco »

Modesta la gocciolina!!!
A parte gli scherzi, caro Noiman, cosa vuoi dire? Dai non piantare questi chiodi mentali e poi te ne vai.
Fanno male. Una volta in testa, tutto il giorno, mi ripeto voleva dire questo o quell'altro?

Ps. per intenderci era oceano o mare?
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francesco.ragazzi
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Re: Un'ora con un prete.

Messaggio da francesco.ragazzi »

....Adamo ha pagato la conseguenza di una scelta sbagliata....ma la possibilità di scegliere l'ha avuta da Dio... per cui tutto si riconduce ad un cammino (obbligato) di crescita ?????
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