Esegesi e AI.

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danilo bellazzi
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Esegesi e AI.

Messaggio da danilo bellazzi »

Buongiorno a tutti,
approfitto dell' apparente momento di calma del forum per postare questa "curiosità".

Stamane ho letto un articolo di Rav. Della Rocca sulla Meghillàt di Ester dove si spiega che un' allusione alla storia raccontata si trova nella Torah in Deuteronomio 31,18: In quel giorno io nasconderò del tutto il mio volto, a causa di tutto il male che avranno fatto rivolgendosi ad altri dèi, un preciso riferimento al significato della parola Ester (nascosta).

Incuriosito ho fatto quello che Gianni predica sempre: mi sono guardato il testo interlineare per vedere se fosse vero quanto affermato.

https://biblehub.com/interlinear/deuteronomy/31-18.htm

https://biblehub.com/interlinear/esther/2-7.htm


Per il niente che conosco i numeri di strong sono diversi ed ecco la “genialata”. Se chiedessi CHAT GPT?

Per chi non lo sapesse GPT è la famosa AI, intelligenza artificiale, interrogabile gratuitamente.

Ecco la domanda e, soprattutto, la risposta:

D: in Genesi 4,14 la parola con numero di strong 5641 è connessa con la parola numero di strong 635 del capitolo 2,7 del libro di Ester?


R: Sì, in effetti, la parola ebraica con il numero di Strong 5641 (סָתַר, "satar") in Genesi 4,14 è connessa con la parola ebraica con il numero di Strong 635 (אֲסְתֵּר, "Ester") del capitolo 2,7 del libro di Ester.

### Genesi 4,14
In Genesi 4,14, il contesto è il lamento di Caino per la sua punizione dopo aver ucciso Abele. La parola "סָתַר" (satar) significa "nascondere" o "essere nascosto":

- **Genesi 4,14 (CEI)**: "Tu mi scacci oggi da questa terra e io dovrò nascondermi lontano dalla tua presenza; io sarò vagabondo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà potrà uccidermi."

### Ester 2,7
Nel libro di Ester, la parola "אֲסְתֵּר" (Ester) è il nome della regina Ester, la cui radice ebraica è strettamente legata al concetto di "nascondere":

- **Ester 2,7 (CEI)**: "Egli aveva allevato Hadassa, cioè Ester, figlia di suo zio, perché essa non aveva né padre né madre. La giovane era di aspetto avvenente e di bella presenza; alla morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva presa come figlia."

### Connessione tra le parole
La connessione tra "סָתַר" (satar) e "אֲסְתֵּר" (Ester) sta nel fatto che entrambe le parole derivano dalla stessa radice ebraica, che implica "nascondere". Questo è significativo nel contesto del libro di Ester, dove Ester nasconde la sua identità ebraica fino al momento cruciale in cui la rivela per salvare il suo popolo.

Questo gioco di parole e il significato implicito aggiungono profondità alla comprensione dei testi biblici e mostrano come i concetti di nascondere e rivelare siano temi ricorrenti nella Bibbia.

Mi sembra una risposta notevole considerando che ho erroneamente indicato il nr. Di Strong del Deuteronomio e che la domanda è stata generata in uno-due secondi.

Che ne pensate?
noiman
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Iscritto il: domenica 20 aprile 2014, 22:41

Re: Esegesi e AI.

Messaggio da noiman »

Si! Danilo … è interessante utilizzare AL, ma non credo che aggiunga nulla di nuovo a parte le concordanze
Sicuramente la radice la ritrovi molte più volte nel testo biblico, almeno un’altra decina di volte, sempre con il significato di “nascondere, proteggere, segreto nascosto, la connessione con il nascondimento inteso come opposto della rivelazione è il tema del libro di Ester, ma quando cessa il nascondimento e il travestimento Ester porta la salvezza al suo popolo solo quando rivelerà la sua identità, il nome אסתר “Ester” può essere letto anche come “Alef nascosta” , la stessa parola ebraica ניסתר “nistàr” significa nascosto.
Riconquistare la “Alef” ha significato di ricercare il Nome.
Grazie Danilo :YMHUG:
Noiman
danilo bellazzi
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Iscritto il: sabato 15 agosto 2015, 9:35
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Re: Esegesi e AI.

Messaggio da danilo bellazzi »

Grazie a te per la cortese risposta :-)
noiman
Messaggi: 2205
Iscritto il: domenica 20 aprile 2014, 22:41

Re: Esegesi e AI.

Messaggio da noiman »

Ciao Danilo, sarebbe interessante sfruttare AL per cercare delle connessioni tra
אורה e תורה , come vedi è di nuovo la א che fa la differenza perché luce inizia con la א , la prima lettera dell’alfabeto e con valore 1, numero che rappresenta misticamente l’unità e Unicità di D-o, invece Torah inizia con la ת, taw , la lettera più lontana e posta come ultima nell'alfabeto ebraico.
אורים “urim”significa letteralmente “le luci” termine che si ritrova quasi sempre accoppiato con Thummim, “urim”ci riporta a Purim “le sorti”.
Da qui potresti iniziare a fare una ricerca.
Shabbat Shalom
Noiman
danilo bellazzi
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Re: Esegesi e AI.

Messaggio da danilo bellazzi »

ci proverò. di nuovo grazie!
danilo bellazzi
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Iscritto il: sabato 15 agosto 2015, 9:35
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Re: Esegesi e AI.

Messaggio da danilo bellazzi »

Ho provato a fare quello che Noiman mi ha suggerito, qui sotto il risultato. Tenete conto che sto imparando a come porgere le domande all’ A.I (il che presuppone naturalmente che abbia capito quanto letto nel suggerimento ricevuto). Il meglio è alla fine.

D ho bisogno di vedere la relazione esistente fra אורה e תורה. tutto quello che trovi e eventuali monografie

La relazione tra "אורה" (Orah, "luce") e "תורה" (Torah) è stata discussa in vari contesti ebraici e letterari. Una connessione principale si trova nel versetto dei Proverbi 6:23: "Perché la mitzvah è una lampada e la Torah è luce". Qui, la Torah viene metaforicamente associata alla luce, indicando che essa guida e illumina il cammino spirituale degli individui.

Inoltre, nel trattato del Talmud, il termine "אורה" viene esplicitamente interpretato come "Torah". Questo è evidente nell'espressione "ליהודים הייתה אורה ושמחה וששון ויקר" (Ester 8:16), dove "אורה" è interpretato come "Torah". Questa interpretazione sottolinea come la Torah porti luce e gioia al popolo ebraico.

Il concetto viene ulteriormente sviluppato in testi come "אורות התורה" di Rav Kook, dove si spiega che la Torah non è solo una guida morale e spirituale, ma una fonte di illuminazione che trascende la comprensione umana e naturale, elevando l'anima e portando chiarezza e saggezza.

Per approfondire ulteriormente, puoi consultare le fonti specifiche come "Peri Tzadik, Purim 7" e "Ohr Chadash" su Sefaria, dove vengono discussi dettagliatamente questi concetti e le loro implicazioni spirituali e filosofiche.

N.b: il secondo link porta al testo dell’ Ohr Chadash :- che è un commento al libro di Ester scritto dal rabbino Judah ben Betzalel Loew di Praga, vissuto nel XVI secolo, meglio conosciuto con l'acronimo Maharal.



D: nel libro di Ester dove trovo il termine אורים


R: Il termine "אורים" non appare nel testo del libro di Ester. Tuttavia, il libro di Ester contiene il termine "אורה" nel versetto 8:16, che recita: "לַיְּהוּדִים הָיְתָה אוֹרָה וְשִׂמְחָה וְשָׂשׂוֹן וִיקָר" (Ai Giudei vi era luce, gioia, letizia e onore). Questo versetto è interpretato dai saggi come un riferimento metaforico alla Torah, indicandone l'importanza come fonte di luce e guida spirituale.

Se sei interessato a approfondire l'uso del termine "אורה" nel contesto della Torah e della tradizione ebraica, puoi consultare commentari e testi che trattano delle interpretazioni rabbiniche di questo versetto, disponibili su piattaforme come Sefaria.

Ecco alcuni link utili per ulteriori ricerche:
- [Sefaria - Ester 8:16](https://www.sefaria.org/Esther.8.16)
- [Mi Yodeya - Discussione su "אורה" e "תורה"](https://judaism.stackexchange.com/questions/ask)

Queste fonti ti permetteranno di esplorare ulteriormente le interpretazioni e le connessioni tra "אורה" e "תורה" nella letteratura ebraica.

Nb: il primo link non funziona, il secondo porta ad un forum sull’ ebraismo ma non alla discussione in oggetto. Ho provato ad iscrivermi ma non sono riuscito a trovare la chiave per trovare fra i mille argomenti questo specifico.


D: Tra urim e purim esiste qualche connessione?


A questa domanda Chat GPT fa una cosa strana, mostra i quattro siti consultati per fornire la risposta, non l’ ha mai fatto prima. La risposta è un “copia e incolla” non particolarmente elaborato e quindi la ometto. Ben più interessante è il sunto fatto (in caratteri rossi). Porta l’ attenzione sul termine sorte e provvidenza divina, termini che almeno apparentemente suonano vagamente in contrasto. Ma forse no, sembrerebbe riaprirsi problemi già dibattuti sul forum come ad esempio quello sulla preconoscenza divina.




R: Sì, esiste una connessione tra "Urim" e "Purim", principalmente basata sul concetto di "sorti" o "lotto". Entrambi i termini sono legati al tema del sorteggio, che ha un ruolo significativo nelle rispettive storie e pratiche.

omissis

Questa connessione tra "Urim" e "Purim" sottolinea come, in entrambi i casi, il sorteggio o la sorte giochi un ruolo cruciale nel determinare il destino e come alla fine la provvidenza divina prevalga.

Per ulteriori dettagli, puoi consultare le fonti:
- [Wikipedia - Urim and Thummim](https://en.wikipedia.org/wiki/Urim_and_Thummim)
- [Israelalia - Purim](https://www.israelalia.com/purim)

Ed ecco il punto più interessante della discussione: ho copiato il suggerimento di Noiman e l’ ho dato in pasto all’ I.A.

D: puoi sviluppare il concetto esposto nel testo fra parentesi? "אורה e תורה , come vedi è di nuovo la א che fa la differenza perché luce inizia con la א , la prima lettera dell’alfabeto e con valore 1, numero che rappresenta misticamente l’unità e Unicità di D-o, invece Torah inizia con la ת, taw , la lettera più lontana e posta come ultima nell'alfabeto ebraico.

R: Il concetto espresso nel testo fra parentesi mette in evidenza un'interpretazione mistica delle lettere iniziali delle parole "אורה" (Orah, "luce") e "תורה" (Torah). Questa interpretazione è radicata nella tradizione ebraica e nell'analisi della Gematria, la pratica mistica di attribuire significati ai numeri e alle lettere dell'alfabeto ebraico.

א (Alef) e אורה
La lettera "א" (Alef) è la prima lettera dell'alfabeto ebraico e ha un valore numerico di 1. Nella mistica ebraica, Alef rappresenta l'unità e l'Unicità di Dio. È vista come simbolo del principio divino e della creazione. Il fatto che "אורה" (luce) inizi con Alef sottolinea che la luce è il primo atto della creazione, come descritto in Genesi 1:3: "Dio disse: 'Sia la luce'. E la luce fu". La luce rappresenta anche la conoscenza, l'illuminazione spirituale e la rivelazione divina.

ת (Tav) e תורה
La lettera "ת" (Tav) è l'ultima lettera dell'alfabeto ebraico e ha un valore numerico di 400. Tav rappresenta il completamento e la realizzazione. La parola "תורה" (Torah) che inizia con Tav, indica che la Torah è il compimento della rivelazione divina. È l'insieme degli insegnamenti e delle leggi che guidano il popolo ebraico nella loro vita quotidiana e spirituale. Tav, essendo l'ultima lettera, suggerisce che la Torah abbraccia l'intero spettro della conoscenza e della saggezza divina, dal principio alla fine.

Connessione Mistica tra Alef e Tav
Nella tradizione ebraica, spesso si fa riferimento all'espressione "א' עד ת'" (dalla Alef alla Tav), che equivale al dire "dall'inizio alla fine" o "tutto compreso". Questa espressione viene utilizzata per indicare che qualcosa è completo e onnicomprensivo. Quindi, l'associazione di Alef con Orah (luce) e Tav con Torah enfatizza che la luce della conoscenza e la rivelazione divina sono presenti in tutta la creazione, dal suo inizio alla sua fine.

Riflessioni Finali
Questa interpretazione mistica delle lettere iniziali di Orah e Torah offre una visione profonda della relazione tra la luce e la Torah. La luce (Orah) rappresenta la rivelazione iniziale e la conoscenza divina, mentre la Torah, iniziando con Tav, rappresenta il compimento di quella conoscenza e la sua applicazione pratica nella vita ebraica. In questo modo, si sottolinea l'idea che l'intero percorso spirituale, dalla rivelazione alla pratica, è compreso nella tradizione ebraica.


Per ulteriori approfondimenti su questi concetti, si possono consultare i seguenti testi e risorse:
- [Sefer Yetzirah](https://www.sefaria.org/Sefer_Yetzirah?lang=bi)
- [Zohar](https://www.sefaria.org/Zohar?lang=bi)
- [Commentaries on Genesis 1:3](https://www.sefaria.org/Genesis.1.3?lan ... y&lang2=en)



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Ora la cosa interessante è che questa risposta è migliore rispetto alle altre e questo perché un essere umano (Noiman) ha “dato il la” facendo notare i collegamenti e formulando un’ idea che è stata elaborata dall’ I.A. soprattutto nelle riflessioni finali.

Non entro nel merito delle risposte – riflessioni (date in un secondo da CHAT GPT), se qualcuno fosse interessato all’ argomento e vorrà approfondire magari avremo modo far trascorrere questa infinita estate.

P.S. sono sicuro che nelle poche righe scritte da Noiman c’è molto di più di quello che ho capito e chiesto all’ I.A., potremmo magari mettere anche questo sul fuoco.
noiman
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Iscritto il: domenica 20 aprile 2014, 22:41

Re: Esegesi e AI.

Messaggio da noiman »


Non ho capito come funziona AL, in questi giorni mi informerò, ho anche la disponibilità di confrontarmi con un amico sviluppatore e analista informatico, spero che sappia rispondere a un reduce della carta carbone e della Olivetti lettera 32.

Immagino che AL attinga dal suo enorme data base, oggi diventato immenso tramite la digitalizzazione , AL estrae attraverso algoritmi quello che è la domanda che gli si pone , il ragionamento base della macchina è anche basato sulla analogia tra i vocaboli , è da qui che parte la sua ricerca, la vera novità è forse che queste connessioni intelligenti e relazionali assomigliano sempre di più alla logica umana, sicuramente ottima con i numeri e formule, forse un pò meno bene con ragionamenti deduttivi, avevo letto che quando un computer gioca a scacchi con un umano, ogni volta che deve scegliere una mossa deve esaminare tutte le combinazioni possibili sulla scacchiera, per farlo deve avere una potenza di calcolo enorme, poi sceglie quella più giusta, alla mossa successiva deve ripetere nuovamente tutti i calcoli, mentre il cervello dell’uomo usa la logica deduttiva e scarta senza nemmeno pensarci le mosse improbabili e inutili, in più l’uomo esamina la possibile mossa avversaria ed è li che può piazzare la sua trappola, scacco matto, questa è la differenza, oggi AL si avvicina di più alle scelte razionali umane, meno macchina e più logica.
Questo mi ricorda quanto scrisse Umberto Eco:

Nel 1622 Pierre Guldin aveva ascritto un Problema arithmeticum de rerum combinationibus, in cui aveva calcolato tutte le dizioni generabili con 23 lettere, indipendentemente dal fatto se fossero dotate si senso e pronunciabili, ma senza considerare le ripetizioni, e aveva calcolato che il numero di parole era più di settantamila miliardi di miliardi( per scrivere sarebbero occorso più di un milione di miliardi di miliardi di lettere). Per poter immaginare questo numero si immagini di scrivere tutte queste parole su registri di mille pagine, a 100 linee per pagina e 60 caratteri per linea: occorrerebbero 257 milioni di registri di tal fatta;e se si dovesse collocarli in una biblioteca, e Guldin ne studia partitamente la disposizione, l’ampiezza, le condizioni di circolarità, se si disponesse di costruzioni cubiche di 432 piedi per lato, ciascuna capace di ospitare 32 milioni di volumi, occorrerebbero 8.052.122.350 di tali biblioteche. Calcolando la superficie disponibile sull’intero pianeta, potremmo allogarne solo 7.575.213.799 ! ( Umberto Eco)

Il ragionamento associativo e analogico è sempre stato il problema della intelligenza artificiale, il punto debole sono le definizioni assolute, un esempio, il fuoco è vivo, perché si alimenta , cresce e si riproduce, mentre un mulo non lo è perchè non si riproduce, ma se fra cinquanta anni un computer sarà in grado di replicarsi, nutrirsi di dati in modo autonomo sarà considerato vivo?

Ma questo non è il mio campo e quindi lascio la parola a chi ne sa qualche cosa , quanto scrive Danilo Bellazzi è interessante, se ho capito bene Danilo pone delle domande a AL e ottiene delle risposte, questo sicuramente non è ostacolato dai limiti linguistici , greco e ebraico compreso, le risposte sicuramente che posta Danilo non sono molto diverse da quello che è raggiungibile con altri metodi, il primo è attraverso il proprio sapere, il secondo è il materiale da consultare a disposizione, libri, informazioni salvate , anche una memoria di ferro non guasta ma soprattutto un metodo per rintracciare quello che serve.
Nel nostro caso l’argomento è di cercare una relazione tra אורה e תורה da quello che ho letto la risposta di AL non aggiunge nulla a quanto già sapevano, in fondo la differenza tra i due termini è solo di una lettera, anche le connessioni tra la luce e l’insegnamento inteso come Torah non è nulla di rilevante, questo è il pensiero veloce dell’uomo occidentale che usa immagini sociali oggettivate da cui dipende il suo software e quindi anche AL lavora tramite una conoscenza codificata.
Un dubbio su Ester 8/16, leggo
ליהודים הייתה אורה ושמחה וששון ויקר"
come lo ha riportato AL, mi è saltato all’occhio a prima vista una serie di lettere aggiunte non imputabili alla scrittura difettiva. Ma successivamente la AL si corregge e trovo scritto nel punto dove AL cita Ester:
Il termine "אורים" non appare nel testo del libro di Ester. Tuttavia, il libro di Ester contiene il termine "אורה" nel versetto 8:16, che recita:
"לַיְּהוּדִים הָיְתָה אוֹרָה וְשִׂמְחָה וְשָׂשׂוֹן וִיקָר" (Ai Giudei vi era luce, gioia, letizia e onore).

Riguardo alla domanda se esiste relazione tra Urim e Purim, la risposta di AL è questa:
R: Sì, esiste una connessione tra "Urim" e "Purim", principalmente basata sul concetto di "sorti" o "lotto". Entrambi i termini sono legati al tema del sorteggio, che ha un ruolo significativo nelle rispettive storie e pratiche.


Forse AL vuole riferirsi alle pietre, AL si riferisce alle antiche pietre che erano cucite nel coshen mispat, il pettorale del Cohen Gadol , due di queste pietre avevano inciso due lettere, una א e una ת, è stato ipotizzato che contrariamente a quanto si pensa אורים “urim” deriverebbe da ארר arur maledire, תמים “tummim” da תמם, tamim , “adatto, perfetto”, citati otto volte nel Tanak, Shmòt 28/30, Wayqrà 8/8, Bemidbar 27/21, Dvarim 33/8, 1Sam 14/41, 1Sam 28/6, Esdra 2/62, Nehemia 7/65, (fonte: Urim e Tummin in Esdra e Neemia, Francesco Bianchi.
Nonostante la somiglianza con אור di luce è possibile che “urim” sia come negazione in alternanza con “tummim ” adatto, una specie di semaforo che dava risposte positive o negative alle domande, in connessione con la sorte, senza nessuna luce accesa sul pettorale del Cohen Gadol.
Concludendo: primo punto, AL non ha accesso a documenti che non sono digitalizzati e non può leggerli, in materia ebraica si pensa che almeno il 50% o forse più non è disponibile perché non digitalizzato, se poi ne dispone in lingua originale non è detto che colga i vari semitismi e le allusioni, oltre i segni e le anomalie testuali che sono deliberatamente lasciate al lettore perché le interroghi.
e caro Danilo molto altro.
Siamo molto meglio noi…..
Noiman

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