Che cos’è lo spirito santo? (Metodo di analisi biblica)

[Daniele A.]

Daniele A., hai scritto: “Il Pentateuco lo metto in riflessione alla Natura e traggo una conclusione”. Non ho ben compreso cosa significhi “in riflessione alla Natura”, ma in ogni caso devo notare che sei lontanissimo dal pensiero biblico, perché nella Bibbia ebraica neppure esiste il concetto di natura. L’ebraico biblico non ha neanche un vocabolo per quella parola.

Hai poi scritto: “Se la base non è solita, il castello crolla”. Immagino ci sia un refuso; forse intendevi scrivere “solida”. Ma ne approfitto per un gioco di parole: Se la tua base è la solita, il castello biblico crolla.

Daniele A., stiamo perdendo tempo prezioso che dovremmo dedicare al serio studio della Scrittura. Qui non abbiamo tempo, voglia e spazio per fantasie pseudo-bibliche.

Io penso che spirito santo sia in principio “Spirito di Dio”. E “Spirito di Dio” ho già spiegato secondo me il perché l’Autore intende dire in generale “Capacità Determinante”. E parto dal Pentateuco perché è la base di ogni cosa.
Detto ciò mi sento attaccato, senza mai ricevere una risposta inerente all’argomento.

Il mio tempo credo che sia esattamente prezioso quanto il vostro.
E io non ho mai parlato in maniera fantasiosa.

Detto ciò, ho espresso il mio pensiero inerente all’argomento, dopo di che fatene cosa volete. Io non impongo a nessuno il mio pensiero. E non sono qui per redimere o convertire nessuno.

[Gianni]

Va bene, Daniele A., proviamo. Dove la Bibbia parlerebbe di natura? E qual è il vocabolo che usa?

[Daniele A.]

Va bene, Daniele A., proviamo. Dove la Bibbia parlerebbe di natura? E qual è il vocabolo che usa?

Io ho usato il termine Natura per esprimere in maniera sintetica e il più semplice possibile un concetto.
Posso anche riformulare la frase se la parola “Natura” è proibita:
Metto in riflessione il Pentateuco al Sole, alla Terra, alle Stelle, ai Cieli, all’acqua, agli animali, alle piante, alle erbe, all’essere Umano e quindi a tutto il “Creato”.
Non è necessario che esista la parola “Natura” per parlare e comprendere tutto ciò che ci circonda e dei rapporti interconnessi.
Ma se oggi esiste la parola “Natura”, la posso utilizzare per esprimermi in maniera più comprensibile possibile???


Ritorno al tema dell’argomento con un altro esempio:

Deuteronomio 34.9 - E Giosuè, figliuolo di Nun, fu ripieno dello Spirito di sapienza;
perciocchè Mosè avea posate le sue mani sopra lui; ed i figliuoli d'Israele
gli ubbidirono, e fecero come il Signore avea comandato a Mosè.

Se dico che con “Spirito di Dio” l’Autore del Pentateuco intende dirci “Capacità intellettive” o più in generale “Capacità Determinanti” dove ho sbagliato?

[Gianni]

Daniele A., la parola “natura” non è proibita. Dicci però dove nella Bibbia trovi il concetto di natura.

Dello spirito parleremo dopo che avremo esaurito questo argomento.

[acqua72]

Se posso dare un riferimento https://www.biblistica.it/?page_id=1249

grazie Gianni per conividere i tuoi studi

[Gianni]

Grazie a te, Acqua72, per aver riportato la trattazione della questione.

Vorrei aggiungere una considerazione a quanto detto da Daniele A. sulla natura.

Credo che quanto da lui detto possa rientrare nelle riflessioni. Un conto è la questione biblica, altro la riflessione che può scaturirne.
Nella Bibbia il concetto di natura non esiste (cfr. la citata trattazione), e la questione biblica termina qui.
Ciò non toglie che ciò che noi chiamiamo natura esiste e possiamo meditare su di essa per cogliervi la grandezza del Creatore. Lo fa anche Paolo nel suo discorso agli ateniesi.
Sono due ambiti diversi. Le riflessioni e le meditazioni sono ben accette; ne è un esempio il “salotto di Stella”. Per resto ci occupiamo qui però di studio biblico.

Penso che Daniele A. possa accettare questa conclusione.

Se l’accetta possiamo tornare a parlare di spirito. E lascio ad un suo commento questo passo biblico:
“Dio, il quale camminava nel giardino verso l’ora del giorno in cui soffia la brezza”. – Gn 3:8, TNM.
Il testo originale ebraico legge qui lerùakh hayòm (לְרוּחַ הַיֹּום), “al soffio/vento del dì”. La parola è rùakh (רוּחַ), spesso tradotta anche “spirito”.

[Daniele A.]

Grazie a te, Acqua72, per aver riportato la trattazione della questione.

Vorrei aggiungere una considerazione a quanto detto da Daniele A. sulla natura.

Credo che quanto da lui detto possa rientrare nelle riflessioni. Un conto è la questione biblica, altro la riflessione che può scaturirne.
Nella Bibbia il concetto di natura non esiste (cfr. la citata trattazione), e la questione biblica termina qui.
Ciò non toglie che ciò che noi chiamiamo natura esiste e possiamo meditare su di essa per cogliervi la grandezza del Creatore. Lo fa anche Paolo nel suo discorso agli ateniesi.
Sono due ambiti diversi. Le riflessioni e le meditazioni sono ben accette; ne è un esempio il “salotto di Stella”. Per resto ci occupiamo qui però di studio biblico.

Penso che Daniele A. possa accettare questa conclusione.

Se l’accetta possiamo tornare a parlare di spirito. E lascio ad un suo commento questo passo biblico:
“Dio, il quale camminava nel giardino verso l’ora del giorno in cui soffia la brezza”. – Gn 3:8, TNM.
Il testo originale ebraico legge qui lerùakh hayòm (לְרוּחַ הַיֹּום), “al soffio/vento del dì”. La parola è rùakh (רוּחַ), spesso tradotta anche “spirito”.

Gianni accetto questa conclusione. Le mie sono riflessioni.

Questa è la mia riflessione in merito al versetto preso in esame:

Genesi 3.8 - Poi, all'aura del dì, udirono la voce del Signore Iddio che camminava pel giardino. E Adamo, con la sua moglie, si nascose dal cospetto del Signore Iddio, per mezzo gli alberi del giardino. - Diodati.
Riflessione: Il popolo iniziò a provare timore nei confronti di Colui che è, poiché sapevano che era intellettualmente superiore. Questa consapevolezza li portava a temere la sua conoscenza.
Riflesso: Le persone, quando riconoscono che qualcuno possiede una conoscenza superiore alla propria, tendono a nascondersi perché provano emotivamente disagio nel trovarsi di fronte a loro. Ciò rappresenta una consapevolezza legata alla conoscenza che induce un riflesso emotivo.

Io non ho la facoltà per discutere e giudicare quale sia la parola corretta da utilizzare per la traduzione. Questo lo lascio giudicare e commentare a voi che da quanto vedo siete molto competenti.

[Gianni]

E come si concilia ciò con la brezza della sera?

[Daniele A.]

E come si concilia ciò con la brezza della sera?

Scusa ma non ho capito bene la tua domanda… provo comunque a rispondere.
Tutta la frase prende un determinato significato.
Nello specifico anche qui lo “Spirito/soffio/vento/brezza” in riflessione è Capacità Intellettiva.
Il “culmine della giornata” in riflessione è il raggiungimento della “Consapevolezza” dopo aver terminato determinati studi.
In questa frase non viene menzionato per esteso “Spirito di Dio” quindi nella riflessione si intuisce il riferimento. La frase “Poi” si estende, essa è il principio di un determinato concetto che viene sviluppato nei successivi versetti.

[Gianni]

Daniele, davvero faccio fatica a seguirti. Che mai c'entra il soffio/vento con l'intelletto?! Se non tira vento, forse che cessa la capacità intellettiva?