Le mezze verità...

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francesco.ragazzi
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Le mezze verità...

Messaggio da francesco.ragazzi »

𝗟𝗔 𝗠𝗢𝗥𝗧𝗘 𝗘̀' 𝗜𝗟 𝗣𝗜𝗨̀ 𝗖𝗟𝗔𝗠𝗢𝗥𝗢𝗦𝗢 𝗘𝗤𝗨𝗜𝗩𝗢𝗖𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗦𝗧𝗢𝗥𝗜𝗔 𝗨𝗠𝗔𝗡𝗔
(𝗣𝗿𝗼𝗳. 𝗩𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶)

La morte è il più clamoroso equivoco della storia umana.
Dai più eminenti uomini di scienza dell’ultimo secolo scopriamo che l’Universo è tutto Pensiero e che la Realtà esiste solo in ciò che pensiamo ✨

L’energia è quella manifestazione che fa accadere le cose e gli eventi. Essendo di carattere vibrazionale essa si manifesta in una incommensurabile vastità di forme e di aspetti. Dietro tutte queste apparenze si cela una realtà legata a un campo di frequenze comprese in bande, ciascuna delle quali ha uno sbocco nel panorama delle cose materiali che noi vediamo.

Sofisticate tecnologie dimostrano che l’uomo non muore, quando sembra separarsi dalla sua carica energetica che lo vivifica, perché ciò che si stacca dal soma migra e fluisce verso altre locazioni.
Il nostro apparato sensoriale è limitato e quindi inadeguato a permetterci di percepire la realtà al suo livello più profondo.

Occorre comprendere che l’anima che sta per trapassare non è il corpo, bensì la vita stessa e che la sua natura non è materica ma spirituale e che al contrario del suo corpo psico-fisico non conosce mutamento, né decadimento.
Inconsciamente non possiamo sopportare di morire in quanto sappiamo che non è possibile farlo. Quando l’Io ben centrato ne ha la suddetta visione, allora siamo fuori dal paradigma spazio-temporale.
Il tutto dipende dalla qualità del nostro livello di coscienza.
Se non modifichiamo il nostro atteggiamento mentale, se non cambiamo lo stato della nostra visione del mondo, non potremo scegliere il mondo successivo, ma ci troveremo a ripetere ciò che siamo qui con le stesse difficoltà e le stesse limitazioni.

Il paradiso infine, non è un luogo, ma è una dimensione della coscienza.
Il tempo non esiste.
Quando il tempo incomincia a scorrere? L’etimologia della parola ha una derivazione di origine indo-europea che significa dividere.
Quando nasce il tempo nasce anche il concetto di morte.
Anche il Big Bang non è mai avvenuto
Si è scoperto di recente un “Campo Informazionale” che permea tutto.
È infinito. Non ha inizio e non ha fine. Noi vediamo attraverso i nostri occhi tutte le cose divise, frantumate, separate e invece tutto è Uno. Il viaggio dell’evoluzione è dall’inconscio al conscio.

Quando mi chiedono cosa c’era prima del tempo e della morte rispondo che tutto ciò che esiste è AMORE.
Questa parola non è legata a sentimento, affetto o passione, come lo conosciamo oggi, ma significa A-MORS non morte.
Tutto vive, dall’atomo alla più grande galassia.
Abbiamo verificato che anche le piante e i minerali vivono, su piani diversi.

Tutto è costituito da una sola sostanza, con manifestazioni diverse.
Questa sostanza è fisicamente e psichicamente pensante.
Ilya Prygogine, che è stato il più grande chimico vivente (premio Nobel nel 1977), nel corso delle sue ricerche chimiche della materia organica, si è accorto che ogni molecola viveva e sapeva perfettamente quello che faceva ogni altra molecola a distanze macroscopiche.
Anche nell’esperimento che fece Pauli (fisico) le particelle separate (fotoni) che si trovavano nello stesso livello energetico o stato quantico, pur lanciate a distanze differenti, rimanevano sempre collegate.
Tutto è interconnesso e non-locale (entanglement).

Le informazioni sono istantanee, perché abbiamo scoperto che le particelle come possono essere ad esempio gli stessi elettroni/processo o evento, non sono masserelle solide ed inerti, ma nuclei del tutto inconsistenti che rivelano di essere “un bit concentrato di informazione”, andando così a costituire un campo informazionale.
L’unica cosa solida allora di cui si può parlare di questa materia, che sembrava fatta di “mattoni atomici”, è invece che assomiglia più ad un PENSIERO.

Le onde e le particelle (“ondicelle”) in realtà sono le solite. Esse si trovano sia qui che ovunque, Ciò perchè esse, oltre ad essere se stesse , sono anche lo spazio che intercorre tra loro.
E quindi non hanno neppure alcun bisogno di comunicare tra loro, perchè sono la stessa cosa dello “spazio”.
Ed in più esse non hanno nessuna ragione per doversi connettere, perchè non sono mai state disconnesse o disgiunte.

In sintesi, sono un ologramma, un “Tutto-parte”, una versione su scala più ridotta del Cosmo, dell’ Intero Corpo organico universale. Una goccia concentrata e indissolubile dell’infinito oceano energetico, detto Coscienza non locale.
La Coscienza dunque non sta nel cervello ma nel Campo.
Sia la fisica che la neurofisiologia che la quantistica concordano su questo punto.

Non è il cervello che produce il pensiero, ma è il PENSIERO o COSCIENZA che edifica il cervello.
Max Planck, padre della teoria dei quanti, scioccò il mondo nel 1944 quando affermò che esiste un’unica matrice energetica “intelligente” da cui ha origine tutto, il visibile dall’invisibile.

Con questa implicazione sconcertante il mondo scopriva per la prima volta che Tutto è coscienza.
Abbiamo oggi gli strumenti che possono vedere che intorno a noi esiste un globo luminoso. Un nostro prolungamento (un duplicato immateriale). È stato definito un campo di ultra-luce.
Noi non lo vediamo con gli occhi e anche con gli strumenti possiamo vedere fino ad un certo punto.
Questo campo è milioni di volte più sottile della più sottile materia. Ha una frequenza vibrazionale di 10 alla 26 Hz.
Esso è più sensibile e impressionabile della più sensibile ed impressionabile pellicola fotografica.

Anche la PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) ha riconosciuto che gli antichi avevano ragione.
Noi siamo un fascio di vibrazioni di cui l’aspetto fisico, la forma fisica è solo il nucleo più denso.
La luce che vedono le persone che hanno esperienze di premorte (NDE), siamo noi stessi, ciò di cui siamo costituiti.
Un fenomeno straordinario, che merita di essere chiamato con il nome di AUTOPSIA (composto da “autos”, stesso e “opsis”, vista), cioè “VISTA DI SE STESSO”.
E l’Autopsicità (quale può essere quella dell’ esperienza totale del Divino) è una situazione che implica la visione istantanea e diretta di una “partitura” in cui figurano tutti gli aspetti del Libro della Vita, cioè di una composizione universale, disposta in più mondi.

Qualcuno ha detto: “Chiarisci il tuo senso e illuminerai il mondo”.
Se vuoi sapere come fare, fai come fece il maestro Zen Poshang.
Quando gli fu chiesto come si cerca la natura del Buddha (Dio), Egli rispose: “È come cavalcare il Bue, in cerca del Bue”.

Prof. Vittorio Marchi
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Maria Grazia Lazzara
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Re: Le mezze verità...

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Buon giorno Francesco
è interessante ciò che hai postato e ci fa riflettere molto , io mi sono soffermata su : il Pensiero prima del cervello , ma il cervello è mente ? Se il cervello smette di funzionare cessa la mente e quindi il pensiero ?

Cosa sopravvive dopo la morte ? Ecclesiaste 9:5 dice " Infatti i viventi sanno che morranno ma i morti non sanno nulla " verso 10 " ..... Nel soggiorno dei morti non c'è più nè lavoro , nè pensiero nè scienza nè sapienza .
Come la mettiamo ? Sempre Ecclesiste 3: 19 , 20 ,21. , mi soffermo sul 21 fa una domanda ...... Chissà se il soffio dell'uomo sale verso l'alto e se il soffio della bestia scende verso il basso ?

Cosa intendeva lo scrittore erano semplici riflessioni ?
Rifletteva sulla vanità della vita alla luce della morte ?
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Maria Grazia Lazzara
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Re: Le mezze verità...

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

La domanda è il Pensiero è indipendente dal cervello ? Ci sono malattie che colpiscono il cervello che pregiudicano il pensiero ?
Pensiamo ai malati mentali o cosiddetti pazzi , queste disfunzioni influiscono sul pensiero , quindi c'è una base organica che influisce sul pensiero .

Per esempio se hai una scadente alimentazione questa influisce sul pensiero , hai meno lucidità e concentrazione . Cosa voglio dire ? Che il pensiero è collegato alla funzionalità del
Cervello
Speculator3
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Re: Le mezze verità...

Messaggio da Speculator3 »

Riguardo alla coscienza "consciousness" e alla consapevolezza "awareness" durante un arresto cardiaco credo rilevante lo studio di Sam Parnia e collaboratori apparso nel 7 luglio 2023 nella rivista Resuscitation 109903.
Speculator3
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Re: Le mezze verità...

Messaggio da Speculator3 »

Il pensiero, come una radio è indipendente, funziona indipendentemente, dalla persona che l'ha prodotto, che potrebbe essere morta. E' anche indipendente dalla persona che l'ascolta.

Il pensiero è un insieme di funzioni.
Alcune zone cerebrali sono normalmente deputate allo svolgimento di alcune specifiche funzioni.
Se il cervello viene leso in quella particolare zona si perde la possibilità di produrre ad esempio la parola, oppure capire le parole o ripeterle.

Molti studiosi collegano il cervello con specifiche funzioni mentali, in base a osservazioni neurofisiologiche o neurologiche o neuroradiologiche ma trovare un collegamento è a volte più un'ipotesi sulla realtà che una teoria soddisfacente sul funzionamento del cervello.

Alcuni malati cosiddetti mentali hanno disturbi del pensiero.
In alcuni casi la diagnosi di malattia mentale è stata usata da persone a cui faceva comodo per escludere persone sane da eredità, proprietà, libertà fisica o politica.

Non ricordo da dove viene il detto che in un mondo di pazzi il sano sarebbe considerato pazzo.
Speculator3
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Re: Le mezze verità...

Messaggio da Speculator3 »

Alcune sostanze come l'alcol, ad esempio, anche in piccole dosi influenzano direttamente e rapidamente il pensiero.

Altre sostanze come ad esempio l'lsd influenzano soprattutto la percezione e si sperimentano colori mai sperimentati e voli pericolosi e mortali dalle finestre.

Altre sostanze come papavero e eroina morfina influenzano soprattutto il dolore che non viene sentito e ci si sente talmente bene tanto che non si respira più e morire.
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francesco.ragazzi
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Re: Le mezze verità...

Messaggio da francesco.ragazzi »

C'è sempre chi cerca di portare avanti lo stesso discorso iniziato dal serpente ad Eva ... No, non morirete affatto...
Speculator3
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Re: Le mezze verità...

Messaggio da Speculator3 »

Per chi sta molto male in salute e soffre molto e da molto tempo e non ha nessuna speranza di miglioramento, penso sia meglio morire che vivere.
La scelta è personale.

Per chi sta bene in salute ed ha abbastanza da vivere non vedo ragione per morire.

Il serpente disse: "voi non morirete affatto",
ma finora tutti sono morti.

Antichi filosofi sostenevano che, essendo la vita una punizione come in una prigione, la morte era una liberazione.

Per altri si nasce per vivere e morire, per fare l'esperienza della vita e della morte e continuare poi a vivere una vita con il tutto.

Per alcuni cercare di non morire sarebbe una auto condanna perché il morire è un bene e il non morire una cosa irraggiungibile.
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francesco.ragazzi
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Re: Le mezze verità...

Messaggio da francesco.ragazzi »

Il solo fatto che Dio vive un eterno presente e noi la nostra temporalità ci dovrebbe fare pensare che Dio vive l'assoluto e noi il relativo.
In che senso ?
Nel senso che la nostra esistenza avviene all'interno di una prigione spazio-temporale
che è un sistema relativo e non assoluto... Un sistema che a noi sembra assoluto ma che in effetti non lo è.
È come se vivessimo un film racchiuso all'interno di una videocassetta.....chi decide se la nostra parte merita di uscire dal relativo e vivere l'assoluto è Dio il quale interviene nel nostro relativo ma è tutto parte di un eterno che non ci appartiene.
Deliri notturni....
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francesco.ragazzi
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Re: Le mezze verità...

Messaggio da francesco.ragazzi »

Quando Dio ha cacciato Adamo ed Eva dall'Eden non sono stati cacciati da un luogo che esiste qui sulla terra...ma da una dimensione ad un'altra perché se fosse esistito qui in terra ci sarebbe ancora oggi coi suoi guardiani all'ingresso .
È proprio qui la questione da non sottovalutare...
In questa dimensione invecchiamo e moriamo viviamo in un sistema spazio-temporale che è una prigione e quindi un luogo relativo...noi possiamo pensare ed illuderci che siamo eterni ma se rimaniamo in questo sistema non c'è nessuna eternità.
Soltanto chi ci ha relegato qui può farci uscire ed immetterci nell'assoluto, nel tempo di Dio che è un eterno presente.
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