Leggere il testo biblico originale

chelaveritàtrionfi
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Re: Leggere il testo biblico originale

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Ok sei stato molto esaustivo :-)
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Gianni
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Re: Leggere il testo biblico originale

Messaggio da Gianni »

Riprendiamo Mt 1:1:
Βίβλος γενέσεως
Queste due prime parole sappiamo ormai già leggerle:
bìblos ghenèseos

Oggi vediamo la successiva, la terza:


Ἰησοῦ

L’iniziale Ἰ possiamo decifrarla. C’è lo spirito dolce, di cui non teniamo alcun conto, e la i (iota) maiuscola. Poi una lettera nuova:

η, Η

È la vocale e lunga; si chiama eta. Avevamo già visto la e breve (ε, Ε). La pronuncia è la stessa identica, cambia solo la forma. Avevamo anche visto che la vocale o ha pure due forme: una breve (ο, Ο) e una lunga (ω, Ω).

La prima parte della parola si legge quindi Ies (Ἰησ).

Ora attenzione alla finale:


οῦ

Forse la prima cosa che notate è quel segno che sembra una piccola onda. È un accento tonico e si chiama circonflesso. E con questo abbiamo esaurito i tre accenti greci. Altri non ce ne sono.

L’accento circonflesso ha due caratteristiche: può cadere solo su una vocale lunga e solo sull’ultima o la penultima sillaba.

Leggete queste parole, che significano “la terra era”:


ἡ γῆ ἦν

Notate le tre e lunghe e i due accenti circonflessi.

Nota importante, ma lieta: come già detto, degli accenti non dovete spaventarvi né tantomeno preoccuparvi. Li trovate infatti già nel testo greco. Sapere perché non è la nostra preoccupazione. Ci preoccupiamo forse di sapere perché onestà si scrive con l’accento sulla a? Così è e tanto basta. Ciò vale anche per il greco. Traslitterando, ci dobbiamo solo preoccupare di indicare l’accento tonico, il che ci permette si sapere dove appoggiare la voce nella lettura. Attenzione: nei dittonghi l’accento si segna sulla seconda vocale ma si legge sulla prima: εύα si legge èua. E questo è tutto.

(Solo per i più curiosi: l’accento acuto greco può cadere solo sull’ultima o penultima o terzultima sillaba, quello circonflesso solo sull’ultima e penultima, a patto che la vocale sia lunga. Non è come in italiano che può cadere sulla quartultima come in “andàndosene” o addirittura sulla quintultima come in “àpplicatici”).

Torniamo alla parte finale di Ἰησοῦ:


οῦ

La o la conosciamo: è la omicron, la o breve. L’altra lettera si chiama ypsilon e Y è la sua maiuscola. È una vocale (e con questa abbiamo esaurito le sette vocali greche!). Come si legge? In due modi.

Se è da sola, andrebbe letta come stretta come la u francese, ma per vostra tranquillità vi dico subito che possiamo leggerla y, come nel greco moderno. Questa pronuncia è accettata anche nei Licei Classici. Non trascrivetela mai i, ma sempre y. Però, attenzione: se si trova in un dittongo o in un trittongo si legge come la nostra u. Esempi: ευα si legge eua, ευ si legge eu, αυ si legge au, ma συνα si legge syna e συστ si legge syst.

Ultima cosa per oggi: ου si legge sempre u, per cui οῦ si legge e si trascrive ù. È come in francese.

Esercizi per la prossima volta, le cui risposte vi prego di pubblicare:

Traslitterare con tanto di accento queste parole:


Ἰησοῦ
οὐρανὸν
ἡ γῆ ἦν
εύαστος
λοῦ
οὕτως
οὐρανοῦ
οὕτως
αὐτῶν
συστή
σεῖρον
chelaveritàtrionfi
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Re: Leggere il testo biblico originale

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Ἰησοῦ - Ἰesù - Iesù
οὐρανὸν - uranòn
ἡ γῆ ἦν – e ghê ên
εύαστος - èuastos
λοῦ - lù
οὕτως - ùtos
οὐρανοῦ - uranù
οὕτως - ùtos
αὐτῶν - autôn
συστή - systé
σεῖρον – sêiron


Domanda: se ciò che ho scritto è corretto, noto che quasi sempre la "o" viene mantenuta, ad esempio per οὐρανοῦ: ouranoû o ouranoù oppure τοῦ οὐρανοῦ toù ouranoù o anche Ἰησοῦ Iesoû

Dubbio: σεῖρον, dove abbiamo εῖ spostando l’accento, rimane circonflesso oppure cambia? Sèiron?
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
AEnim

Re: Leggere il testo biblico originale

Messaggio da AEnim »

Gianni ha scritto: martedì 21 marzo 2023, 4:32
Ἰησοῦ = 'Iesu (spè che non trovo la u con l'accento circonflesso)
οὐρανὸν = uranòn
ἡ γῆ ἦν = e ghê ên
εύαστος = èuastos
λοῦ = lù
οὕτως = ùtos
οὐρανοῦ = ùranu
οὕτως = ùtos
αὐτῶν = autôn
συστή = systé
σεῖρον = sêiron



Ops, aveva già postato "chelav".
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Maria Grazia Lazzara
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Re: Leggere il testo biblico originale

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Non ho copiato , quindi ci saranno errori . Iesû , úranòn , è, ghê , ėn, eústos, lû , útos , úranū , ùton , susté, seîron ( gli accenti non li trovo esattamente uguali a quelli che usate voi ) a proposito di accenti damanda : quali sono quelli importanti nella traslitterazione ?
chelaveritàtrionfi
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Re: Leggere il testo biblico originale

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Maria Grazia, ti metto in link una pagina che spiega come mettere l'accento utilizzando il sistema windows.

https://support.microsoft.com/it-it/off ... c3774cfc76

A parte che sul lato destro della tastiera del Pc dovresti avere: è é ò à ù ì. Se utilizzi un MAC, basta tenere premuta una vocale, per esempio la a, e ti compaiono diversi accenti : à á â ä ã ā. Lo stesso sistema dovrebbe funzionare anche con windows
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chelaveritàtrionfi
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Re: Leggere il testo biblico originale

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Gianni... alla fine hai vinto tu :-) mi stai facendo studiare il greco.. anche se sono solo i primi passi :d
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Gianni
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Re: Leggere il testo biblico originale

Messaggio da Gianni »

Caro Naza … ottimo. Non è tuttavia necessario usare i circonflesso nella traslitterazione. L’importante è accentare la vocale tonica.

Rispondo alle tue domande.

Sul mantenimento della omicron (o), se alludi alla o finale, ti faccio i miei complimenti.
Se cerchi i due vocaboli nel dizionario greco trovi οὐρανός e Ἰησοῦς.
I vocaboli sono sempre riportati al singolare.
Ora dirò una cosa banale, ma preferisco essere molto semplice che lasciare dubbi. In un dizionario italiano, ad esempio, se cerchi “cielo” trovi questa indicazione: m., che sta per maschile. Nel dizionario greco c’è molto di più:


οὐρανός, οῦ, ὁ

οῦ sta per οὐρανοῦ. Questi tre elementi indicano, nell’ordine: nominativo singolare, genitivo singolare, articolo.

Mi spiego: l’articolo indica il genere del vocabolo (maschile, femminile, neutro).
Il secondo elemento è indispensabile, perché permette di sapere a quale delle tre declinazioni appartiene il vocabolo.
Cosa sono le declinazioni? Faccio un esempio con l’italiano. L’aggettivo “bello” può essere declinato al femminile “bella” e ai plurali “belli” e “belle”. In greco c’è molto di più. In italiano, se dico “spazio di cielo” oppure “la bellezza del cielo”, la parola non cambia (rimane “cielo”). In greco invece si declina, così “cielo” è οὐρανός, “il cielo” è ὁ οὐρανός, “di cielo” è οὐρανοῦ e “del cielo” è τοῦ οὐρανοῦ. Come vedi, si declinano anche gli articoli. Le forme in cui si declinano sono chiamate “casi”. Il nominativo è il caso del soggetto (di chi compie l’azione), il genitivo è il vaso del complemento di specificazione, che risponde alla domanda di chi, di che cosa? “La bellezza” … di chi, di che cosa? “Del cielo”.
I casi sono cinque per ciascuna delle tre declinazioni, e hanno il singolare e il plurale (nel greco classico c’è anche il duale, ma nel greco biblico no).

PRECISAZIONE: Per chi vuole imparare solo a leggere il greco, la grammatica non serve. Vi confesso però una mia ambizione: tra alcuni giorni saprete leggere perfettamente il greco e, se qualcuno di voi vorrà, potremo addentrarci nello studio della lingua vera e propria.

Passo alla tua seconda domanda. In σεῖρον l’accento circonflesso potrebbe cambiare nella declinazione. Il circonflesso, come detto, può cadere solo sull’ultima o penultima sillaba, a patto che sia lunga. Ora aggiungo un’altra regola: il circonflesso può cadere sulla penultima se questa è lunga ma se l’ultima della parola è breve. In σεῖρον abbiamo il dittongo ει, che come tale è lungo, e l’ultima (o, omicron) è breve.
I grammatici greci preferiscono, a ragione, parlare di tempi e non di sillabe. La regola sarebbe questa: l’accento greco non può risalire oltre il terzo tempo (una breve vale un tempo e una lunga vale due tempi). Sarebbe, perché nella pratica la regola è spesso smentita e si deve ricorrere a eccezioni. Però sia chiara una cosa: anche se studierete greco, nessuno di voi scriverà mai in greco antico, per cui – va ribadito – gli accenti li trovate già nel testo greco. Sapere perché cambiano, anche di posizione, è interessante e soprattutto impedisce che la mente si blocchi su domande di cui non si sa la risposta.

AEnim, per Ἰησοῦ non devi trovare l'accento circonflesso. Ti basta traslitterare Iesù! Per il resto molto bene. Hai sbagliato solo οὐρανοῦ, che non è ùranu ma uranù.

Maria Grazia, hai fatto un lavorone. Perché mai cercare accenti particolari?! Usate quelli della tastiera! Acuto, grave o circonflesso che sia, usate quelli della tastiera! Doppiamo solo traslitterare! Attenzione però, Maria Grazia, a non confondere gli spiriti con gli accenti. Gli spiriti (le famose virgolette) vanno ignorati. Mi fai una domanda curiosa: quali sono gli accenti più importanti? Tutti! Ciascuno serve a sapere dove poggiare la voce, se no come fai a leggere?
AEnim

Re: Leggere il testo biblico originale

Messaggio da AEnim »

Tiger ha scritto: martedì 21 marzo 2023, 11:57
Quindi bisognava traslitterarle come si leggono e non come sono scritte. Io le stavo traslitterando sillaba × sillaba come sono scritte. #:-S

Credo che questa sia una traslitterazione semplificata, cioè per guidare l'apprendimento della lettura, ovvero trascrizione fonetica.
Infatti da essa non si può fare facilmente il processo/percorso inverso, perchè non viene mantenuta traccia nè, per esempio, dei dittogni (ma non ricordo quanto siano importanti e quali altri ci siano; certamente "u" se non è "ou" allora è "u" e si trascrive "y", magari non ce ne sono altri e la questione è risolta così), nè per esempio se nella grafia greca hai una òmicron o una òmega, nè se hai una èta o una èpsilon.
Ad esempio per come traslittero il sanscrito non perdo nulla di questi particolari e posso sempre risalire alla grafia originaria con certezza, il chè è importante per tanti motivi e per tante considerazioni anche di tipo linguistico.
Più banalmente anche non posso cercare sul vocabolario una parola che inizia con "o" o con "e" se non so se è omicron o omega o se è eta o epsilon a meno chè io già non conosco a mente il termine.
Però di solito non si usa la traslitterazione per tradurre il greco.
Per il sanscrito è diverso, perchè non solo si può, ma alle volte si è obbligati a lavorare su traslitterazione.

Cmq vedo che òmega ed èpsilon possono essere traslitterate con il trattino della lunga sopra ō ed ē, e quindi forse ciò è sufficiente.
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Gianni
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Re: Leggere il testo biblico originale

Messaggio da Gianni »

AEnim, ho una domanda: se trascriviamo il greco in modo perfettamente uguale ma usando le lettere latine e impiegando correttamente tutti i diacritici corrispondenti, a chi mai servirebbe un tale immane lavoro?

Tu dici che se traslitteriamo l’omega con ō possiamo risalire alla ω. Giusto, hai ragione. Ma dimmi, se la lettera è iniziale e ha lo spirito, come lo traslitteri? Con lo spirito aspro dovremmo traslitterare hō, ma se è dolce che segno metti? E se l’ω è anche accentata dove metti l’accento? Dovresti avere decine di caratteri disponibili. Si può fare, mettendoci chissà quanto tempo, ma solo in parte (il carattere ō con l'accento pare non esista). Ma perché mai dovremmo farlo?
Tutta la tua teoria su basa sulla possibile ricostruzione del greco originale, ma – dimmi – perché mai ricostruirlo se è già pronto nell’originale?

Ora ti dico a cosa serve la traslitterazione. Ti faccio un esempio. Mettiamo che io scriva: “Si tratta del λόγος di Dio, della parola di Dio”. Quanti qui capirebbero? Ecco che allora scrivo: “Si tratta del λόγος (lògos) di Dio, della parola di Dio”. In questo modo chi non sa leggere il greco può leggerlo. A questo e solo a questo serve la traslitterazione. Ma se tu traslitteri λόγος in lŏgŏs, dove metti l’accento? Manderesti in confusione chi ti legge.

Non complicatevi (inutilmente!) la vita. :-)
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