Apostasia: è peccato ? (sempre ? )

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Gianni
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Re: Apostasia: è peccato ? (sempre ? )

Messaggio da Gianni »

Sir Urlich, tu mi chiedi di citare i passi in cui si dice che alla morte degli apostoli (mi domandi quali) subentrò l'apostasia (e mi domandi da cosa).

Sull’apostasia ha già risposto qui Naza, citando i passi. Da parte mia aggiungo Atti 20:29,30, in cui si legge il discorso di addio di Paolo: “Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli”. Possiamo aggiungere anche 2 Pietro 2:1: “Ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore”. Chiarissimo è il passo di 1Gv 2:18,19: “È l'ultima ora. Come avete udito, l'anticristo deve venire, e di fatto già ora sono sorti molti anticristi. Da ciò conosciamo che è l'ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; perché se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi”.
Quanto agli apostoli, di tratta dei Dodici. Morti loro, venne a mancare il freno all’apostasia. – Cfr. 2Ts 2:6,7.


Caro Antonio, le domande di Sir Urlich mi hanno spiazzato, perché immaginavo che cerche cose conosciute fossero date per scontate. Ciò che ora mi sorprende è il tuo invito a non portare giustificazioni come la "rivelazione progressiva" per ciò che tu ritieni contraddittorio. Premesso che non intendo parlare di "rivelazione progressiva" (che comunque ci fu), parliamo di storia (che è progressiva di per sé).

Tu vedi contraddizioni tra Mt 10:5,6 (divieto di predicare ai pagani e ai samaritani) e Mt 28:19 (estensione della predicazione a tutti). Per contro suggerisci il taglio di Mt 28:19. E a questo punto ti invito io a non usare le forbici laddove qualcosa non ti è chiaro. Non è meglio indagare?

La soluzione la possiamo trovare già nelle parole stesse di Yeshùa in Mt 15:24: “Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d'Israele”. Una volta morto, questa sua missione era stata compiuta, il che spiega la sua apertura al mondo intero (Mt 28:19). È in funzione di ciò che Yeshùa risorto chiamò Paolo. Il tutto può essere inquadrato nel principio esposto da Paolo stesso: prima i giudei, poi i pagani. - Rm 1:16.

Quella che tu definisci “spiegazione teologica senza reali fondamenti biblici” è tutt’altro: è conforme al piano di Dio e ha a che fare con la promessa divina fatta a Israele. Che tu lo trascuri (e forse non te ne rendi conto) lo comprendo da questa tua frase: “I discepoli dovevano predicare solo agli israeliti”. In sé la parola “israeliti” non è sbagliata, perché nel primo secolo gli ebrei erano solo loro, tuttavia – a ben vedere – si trattava di giudei. Gli israeliti erano spariti dalla storia e i loro discendenti erano sparsi per il mondo, figli di matrimoni misti. I samaritani erano proprio in questa condizione, il che spiega perché dopo la morte di Yeshùa si doveva iniziare dalla Samaria allargando poi al mondo intero. Del resto, già Yeshùa aveva dato in qualche modo una anticipazione quando rivelò alla samaritana al pozzo di essere il Messia, cosa che i suoi stessi discepoli ancora non sapevano.

Quella che tu, Antonio, definisci “discontinuità culturale” che “non soddisfa il criterio della coerenza storica e culturale” è in verità profondissima teologia biblica legata al piano di Dio.

Tu ritieni assai dubbio il passo di Mt 28:19, sostenendo che i dubbi sulla formula trinitaria del battesimo dovrebbero essere estesi a tutto il versetto.
Ma vedi, Antonio, i dubbi sulla formula trinitaria non sono dubbi: è certezza di manipolazione, perché nella storia della prima chiesa documentata nelle Scritture Greche mai nessuno battezzò il quel modo. Ora, o tutta la chiesa disubbidì all’unisono oppure quella formula fu aggiunta. Per l’apertura al mondo intero, invece, c’è dietro tutta la profonda teologia biblica legata al piano di Dio. Questo prevede quello che Paolo chiama “il tempo di pagani”, alla fine del quale l’intera Israele (giudei e israeliti) vengono salvati.
chelaveritàtrionfi
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Re: Apostasia: è peccato ? (sempre ? )

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Quando parliamo di queste cose, generalmente si seguono percorsi diversi, a volte intrecciati e rarissime volte altre vie. Ricordando ancora una volta che l’insegnamento avveniva da “Maestro” a “Discepolo”, per comprendere certi insegnamenti occorreva essere “iniziati” (questo termine non piace) a qualche disciplina, cultura ecc.. Possiamo quindi seguire la via del credente, la critica letteraria, la via mista ecc.. per me a titolo di studio vanno bene tutte le vie.

Il mio commento inizia da questa domanda:

A chi predicava Gesù?

In Marco 3:8; 5:20; 7:31; 8:27…Matteo 4:25; 16:13… sono menzionati diversi luoghi: Giudea, Gerusalemme, Idumea, Transgiordania, Tiro e Sidone, Galilea, Decàpoli, Cesarea di Filippo, Betsaida ecc.

La Palestina del tempo di Gesù era divisa in 3 grandi regioni: la Galilea (a nord) la Samaria (al centro) e la Giudea (al sud) governate dai 3 figli legittimi di Erode il Grande che dopo la morte del padre ereditarono diversi territori oltre questi appena menzionati. Trattasi di: Archelao, Filippo e Erode detto Antipa (vedi fonti riportate in fondo al post).

Al di là del Giordano vi erano la Perea e la Decàpoli.

La Perea (terra di là, del Giordano), era sotto il dominio di Erode Antipa, i cui abitanti erano molto variegati: moabiti, ammoniti, nabatei, aramei, idumei; i Giudei vi penetrarono in gran numero dopo le guerre di Alessandro Ianneo (103-76 a. C.). Probabilmente Marco indica questo territorio in senso generico come “Transgiordania” essendo un territorio al di là del giordano così come la Decàpoli.

La Decàpoli era il nome che raggruppava una decina di città, tutti centri di cultura greca e romana in territorio semitico, sempre al di là del Giordano.

Tiro era Sidone appartenevano all’area Siro – Fenicia, quindi straniero.

Gli idumei dovrebbero essere i discendenti di Esaù.

Cesarea di Filippo apparteneva all’area denominata “Traconitide”a nord di Israele ed ai piedi del famoso monte Hermon, luogo descritto nel libro di Enoch che menziona la discesa degli angeli Grigori (osservatori) , citato in molti passi delle scritture ebraiche e nelle greche.

Betsaida sul lago Tiberiade, vicino a Cesarea di Filippo, si trova anch’essa in quest’area.

Leggendo i vangeli, le molte persone provenienti da queste aree sono indicati come “folla” che lo seguiva. Per esempio:

Marco 3,8
Dalla Giudea e da Gerusalemme e dall'Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui.


Matteo 4,25
E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.


Non mi pare che in questi casi si dica: a te si perché sei Israelita e a te nò perché non lo sei, la predicazione era fatta a tutti coloro che ascoltavano e che capivano la lingua di chi parlava.

Il commento a Matteo 15:21-28 lo posterò dopo, altrimenti allungo troppo. Faccio solo notare che si parla di una donna cananea.


Fonti:
Vangeli
https://digimparosec1.capitello.it/app/ ... A/html/120
https://www.il-viaggiatore.it/primo-bie ... -ges%C3%B9
https://digilander.libero.it/Hard_Rain/ ... estina.htm
https://www.scrutatio.it/DizionarioTeol ... /478/perea
https://www.istitutocomprensivosidoli.e ... alemme.pdf
https://it.wikipedia.org/wiki/Perea#:~: ... %20a%20est.
https://it.wikipedia.org/wiki/Decapoli
https://it.cathopedia.org/wiki/Ermon
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Marcelle
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Re: Apostasia: è peccato ? (sempre ? )

Messaggio da Marcelle »

Ti leggo, e aspetto che completi l'argomentazione.
Soltanto dopo proverò a proporre le mie considerazioni.
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bgaluppi
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Re: Apostasia: è peccato ? (sempre ? )

Messaggio da bgaluppi »

Caro Gianni, cerco di replicare alla tua risposta senza dilungarmi troppo perché il tema è complesso e vorrei evitare messaggi troppo lunghi e illeggibili.

La tua spiegazione sui due passi mattaici da me evidenziati come contraddittori è certamente plausibile, tuttavia mi sento di restare sulla mia posizione – che il v. 28:19 è aggiunto in epoca successiva alla stesura originaria di Mt – per diverse ragioni, la più interessante delle quali vado a presentare ed argomentare. Premetto che non intendo affatto depennare Mt 28:19, semmai comprenderlo meglio senza uscire dall'analisi di ciò che è scritto.

Da alcuni versetti paolini si comprende che Paolo era osteggiato da alcuni (che lui accusa di essere falsi apostoli) al punto che è costretto a difendersi davanti alla comunità. Il più emblematico è il passaggio di 2Cor 11:1-15.

Al v. 3 avverte i Corinti di essere vittime di un inganno, come Eva fu ingannata dal serpente (un po' come fanno le denominazioni religiose oggi); prosegue poi al v. 4 così: “se uno viene a predicarvi un altro Gesù, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un vangelo diverso da quello che avete accettato, voi lo sopportate volentieri”. Qui, Paolo critica i Corinti che sono disposti ad accettare un "vangelo diverso" e un "Gesù diverso" dal suo. Al v. 5, Paolo si difende affermando di ritenere “di non essere stato in nulla inferiore a quei sommi apostoli”. Da notare che la traduzione NR di ὑπερλίαν (hyperlìan) con “sommi” è errata, perché il termine non è un aggettivo al grado superlativo, bensì un avverbio che significa “oltremodo, eminentemente, oltremisura”. Qui, Paolo, ritiene di “non essere stato per nulla inferiore agli oltremodo apostoli”, che suona con un senso denigratorio e sarcastico. Il tono denigratorio di questo passaggio è confermato al v. 13, in cui li definisce falsi apostoli (se sono falsi, non possono essere "sommi apostoli”, ma sono sarcasticamente “oltremodo apostoli”).

Chi erano quei tizi? Molto probabilmente, non falsi apostoli, ma i veri apostoli, inviati presumibilmente da Gerusalemme. Questo lo si capisce per deduzione proprio dal v. 5, in cui lui dichiara di ritenere di non essere inferiore a loro, per poi denunciarli come falsi (tanto nessuno sarebbe stato in grado di verificarne l'identità). Ma se sono falsi, non ha senso difendersi dicendo di non essere inferiore a loro! Altra conferma del fatto che fossero giudei e avessero a che fare con la comunità dei discepoli di Gesù, lo si comprende dai vv. 22-23, che riporto: “Sono Ebrei? Lo sono anch'io. Sono Israeliti? Lo sono anch'io. Sono discendenza di Abraamo? Lo sono anch'io. Sono servitori di Cristo? Io (parlo come uno fuori di sé) lo sono più di loro”. È ovvio che la risposta a tutte queste domande è “SI”.

Interessante è il fatto che quegli “oltremodo apostoli”, rispetto a cui lui non ritiene di essere inferiore e che poi accusa di essere degli imbroglioni (???), portano alla comunità “un Cristo diverso” e “un vangelo diverso”. Mi chiedo se, in realtà, non fosse stato Paolo a presentare ai Corinti un Cristo e un vangelo diversi rispetto agli originali, generando malumori nella comunità di Gerusalemme da cui, infatti, viene convocato. È anche assai improbabile che Giacomo il Giusto, giudeo osservante rispettato a Gerusalemme (così ne parla Flavio), avesse dato il suo benestare a Paolo di convertire all'ebraismo di Gesù degli stranieri e per giunta senza circoncisione. Naturalmente, questo è ciò che sta scritto sul libro di Atti degli Apostoli.

Rinnovo la necessità di tenere in considerazione l'importanza e la portata della predicazione paolina nel mondo romano ed ellenistico e, allo stesso tempo, tenere a mente che tutti i manoscritti più antichi in nostro possesso – oltre ad essere non anteriori al IV secolo con l'eccezione di frammenti datati al III secolo! – sono posteriori all'opera evangelica di Paolo di Tarso.
Sir Ulrich
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Re: Apostasia: è peccato ? (sempre ? )

Messaggio da Sir Ulrich »

Proprio così Antonio. Le dottrine di Paolo poi ebbero la meglio sulla comunità di giudeo-cristiani di Gerusalemme (di cui Giacomo ne fu a capo per circa 30 anni, fino al 62 e.v. quando morì - interessante ed attinente a questo discorso é il motivo della morte) a causa della prima guerra giudaica che di fatto la spazzò via.
chelaveritàtrionfi
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Re: Apostasia: è peccato ? (sempre ? )

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Matteo 10:5-10 - NR
Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6 rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. 7 E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. 8 Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 9 Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, 10 né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento.
Bibbia di Re Giacomo: Questi dodici Gesù mandò e comandò loro, dicendo: Non andate per la via dei Gentili e non entrate in nessuna città dei Samaritani (vv.4-5)
Secondo quanto riportato in questo passo, Gesù avrebbe dato istruzioni ai 12 apostoli di non andare per la via dei gentili e non entrare in nessuna città dei Samaritani, ma andare piuttosto alle pecore perdute della casa di Israele e per strada predicare che il regno dei cieli era vicino.

Queste istruzioni vennero date subito dopo la nomina dei 12 (vv.2-4). Essi ricevettero gratuitamente dei doni (il potere di di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità, v.1) e questa era la loro missione facendo queste cose gratuitamente. Inoltre gli apostoli dovevano anche viaggiare in condizioni di povertà, senza borse, metalli preziosi nella cintura, doppia tunica, bastone o sandali (Mt 10:9,10).

Gesù avvisa i suoi 12 apostoli (il numero 12 non è a caso) che sarebbero stati perseguitati di città in città, come pecore in mezzo ai lupi, presi e condotti davanti ai governatori e re a causa sua, per dare testimonianza a loro ed ai pagani (Mt 10:18).

Predicare strada facendo che il regno dei cieli è vicino (v.7) a chi? Come fatto notare in precedenza, Gesù andava in molte città e lo seguiva una folla mista: Mc 3:8; 5:20; 7:31; 8:27…Mt 4:25; 16:13.. anche i discepoli lo seguivano.

Da notare che si parla delle pecore smarrite (Israeliti) della casa di Israele. A mio parere le case erano due: la casa di Giuda e la casa di Israele (Geremia, Isaia, Michea, Zaccaria 8:13, Ebrei 8:8). La casa di Israele era dispersa tra le città e le regioni menzionate nei passi precedentemente indicati. A me pare di capire che il divieto non era quello di non predicare a questi, perché la predicazione veniva fatta (vedi passi precedenti, dove la folla udiva e seguiva Gesù)… rimane l’opzione di non farsi ospitare dai gentili (forse per via di qualche divieto). Riguardo ai Samaritani, il divieto è più semplice capirlo, per via delle ostilità nate secoli addietro con i Giudei. In Matteo 10:18 sta scritto che gli apostoli sarebbero stati perseguitati e presi e portati davanti ai governanti a causa del loro maestro, Gesù.

19 E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: 20 non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Questi eventi sarebbero stati una testimonianza per questi e per i pagani (v.18). Che si parla di ospitalità e non del predicare si capisce anche dai passi 11-14:
11 In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. 12 Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. 13 Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. 14 Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi.
Questa ospitalità veniva chiesta agli Israeliti (fuori dalla Giudea), quindi le pecore smarrite della casa di Israele, e tra di loro c’erano anche coloro che rifiutavano di accoglierli. “Se la casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa, ma se non sarà degna e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o sa quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi”.
Matteo 28:19
"Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" - NR
Questo passo si colloca nel periodo che segue la morte e risurrezione di Gesù. Precedentemente si predicava il regno dei cieli, si guarivano gli infermi e si scacciavano demòni, adesso si sarebbero fatti discepoli con il battesimo [e insegnando la dottrina della risurrezione].

Mi spiegate dov’è la contraddizione? :-)

«Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d'Israele» Mt 15:24.

Questo lo vediamo dopo, ma credo sia semplice capirlo, perché era questa la missione di Gesù durante la sua vita. La casa di Israele, non propriamente quella di Giuda, poiché sono menzionate due case. La Giudea erano una regione unita così come la Galilea. La casa di Israele (che sia in riferimento anche con a tutto Israele), in questo caso era quella costituita da Israeliti dispersi nelle regioni menzionate in tanti passi dei vangeli e da li le folle seguono Gesù. Non mi pare si parli di non insegnare agli stranieri.

Ps. Ci siamo un pò allontanati dal tema "Apostasia", ma serve per indagare su "apostasia da che cosa".
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Speculator3
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Re: Apostasia: è peccato ? (sempre ? )

Messaggio da Speculator3 »

"si introdurranno tra di voi lupi rapaci che non risparmieranno il gregge " indica un assalto subitaneo e distruzione violenta proveniente dall'esterno con ammazzamento simbolico di molte pecore.
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Marcelle
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Re: Apostasia: è peccato ? (sempre ? )

Messaggio da Marcelle »

Non ci si capisce perchè l'approccio ai testi biblici non è lo stesso per tutti. Ovvero c'è chi prediligge quello teologico e chi il metodo storico/critico. Entrambi rispettabilissimi a mio parere, solo che non è possibile incontrarsi. Tutto qui. Per capirsi occorre inanzitutto parlare la stessa lingua.
chelaveritàtrionfi
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Re: Apostasia: è peccato ? (sempre ? )

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Marcelle ha scritto: sabato 17 giugno 2023, 0:08 Non ci si capisce perchè l'approccio ai testi biblici non è lo stesso per tutti. Ovvero c'è chi prediligge quello teologico e chi il metodo storico/critico. Entrambi rispettabilissimi a mio parere, solo che non è possibile incontrarsi. Tutto qui. Per capirsi occorre inanzitutto parlare la stessa lingua.
Per me si possono seguire strade parallele. In realtà io ne seguo anche 3, ma prima cerco di capire se il testo dice così o cosà. Il metodo storico/critico porta a diverse conclusioni come manipolazioni, aggiunte e datazioni diverse rispetto a quelle che crediamo. Siamo in grado di indagare con certezza in questa direzione? Tanti autori lo hanno fatto ed ogni posizione per me è rispettabilissima. L'altro metodo è di larghe vedute, perchè oltre a queste cose sarebbe utile indagare bene gli ambienti culturali e considerare l'esistenza di diverse correnti di vecchia data già nel I secolo a.E.V. Il II secolo E.V. è abbastanza ingarbugliato. ..
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bgaluppi
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Re: Apostasia: è peccato ? (sempre ? )

Messaggio da bgaluppi »

chelaveritatrionfi ha scritto:Mi spiegate dov’è la contraddizione? :-)
Naza, la contraddizione sta nel fatto che ci sono due Gesù diversi. Gianni, nella sua ultima risposta, parla di “teologia biblica” legata al piano di Dio, ma io vedo molte teologie diverse nei vangeli.
Marcelle ha scritto:Non ci si capisce perchè l'approccio ai testi biblici non è lo stesso per tutti.
C'è anche un altro problema, Marcelle: il credo personale di ognuno. Chi non è credente sarà propenso ad usare il metodo storico-critico, chi lo è prediligerà quello teologico. È naturale che sia così. Ci sono anche studiosi credenti che usano il metodo storico-critico ma non so se la cosa valga al contrario (mi riferisco al NT).
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