Riflessioni Bibliche

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bgaluppi
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da bgaluppi »

Entrambi i termini fanno riferimento a κτίσις (ktisis)
ktísis – propriamente, creazione (creatura) che si fonda dal nulla (questo è anche il senso di questo termine da Omero in poi)
Naza, questo è giusto ma, se osservi, il termine fa riferimento sia all'atto che al prodotto. Per questo ho posto la questione, che apre a interpretazioni diverse.

https://www.biblehub.com/greek/2937.htm

Una traduzione in buon italiano dei vv. 13-17, dunque, potrebbe essere:

“Dio ci ha salvati dal dominio della tenebra e ci ha trasferiti nel regno del suo figlio amato in cui abbiamo il riscatto, la liberazione dai peccati. Egli, il Figlio, è rappresentazione del Dio invisibile, primogenito di ogni opera creativa, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili, che siano troni, signorie, principati o potestà; tutte le cose sono state create in ragione di lui e per lui, e lui è prima di tutte le cose e tutte le cose sussistono grazie a lui”.
trizzi74
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da trizzi74 »

Il termine πρωτότοκος andrebbe tradotto " primogenito" e non "generato".
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
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bgaluppi
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da bgaluppi »

Si Trizzi, infatti nella mia ultima traduzione (aggiunta al commento sopra), ho scritto primogenito. Anche se il senso è quello, "generato per primo", o meglio "nato per primo". Associare la nascita rispetto a Dio non suona molto bene, per questo preferisco il termine "generare".
chelaveritàtrionfi
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

A me pare che quei passi siano riferiti a theos ed essendo che il riflesso è il figlio, questi pronomi generano confusione. Una creatura o un essere generato per poi creare? Che senso ha? E poi viene generato ed entra in un uomo? Poi ritorna in cielo nè da umano nè nelle condizione iniziale. Questo è ciò che si dovrebbe domandare l intendimento classico e lasciare il posto a qualcosa di diverso, perché credo che per cercare la verità dobbiamo staccarci da schemi che si ripetono da 2000 anni
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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bgaluppi
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da bgaluppi »

Naza, non è detto che sia un "essere". La parola, ad esempio, non lo è. E non è scritto che crea, ma che tutto è creato (da Dio) in lui e per lui (il Figlio). Il nostro problema è che la mente non può fare a meno di personalizzare. Proviamo a spersonalizzare.

Naturalmente, i vari epiteti (Figlio, Parola, Cristo) dipendono dall'agiografo. Ma parlano della della stessa cosa: il mezzo con cui Dio opera. Questo, mi pare di capire dai testi.
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bgaluppi
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da bgaluppi »

Tiger, sono considerazioni interessanti. Hai letto i miei messaggi? Io non intendo esprimere la mia idea, proprio per evitare discussioni infinite che non portano a nulla. Preferisco restare sul testo e lasciare che ognuno si faccia la sua idea. ;) E mi pare che le conclusioni siano simili. Non uguali, ma simili.
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bgaluppi
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da bgaluppi »

E cosa dimorava nel Gesù uomo, cosa rende un uomo efficiente, cosa lo distingue dal resto della creazione, Non è forse la mente, il pensiero e la coscienza?
Tiger, ti faccio una domanda. Cosa sono mente, pensiero e coscienza in termini fisici?
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bgaluppi
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da bgaluppi »

Tiger, come ti dicevo mi sembrano considerazioni molto interessanti, che tuttavia riguardano più la sfera del pensiero e della interiorità umane. Io volevo restare un po' più nello specifico del testo proposto da Nazareno, in cui si parla essenzialmente di cosmogonia, per vedere se riusciamo a capire cosa l'autore intende comunicare parlandoci di un Figlio primogenito della creazione in cui tutto è creato e grazie a cui tutto sussiste.

Solo per capire il testo, non per altro. Comunque grazie del riassunto, non avevo fatto a tempo a leggere i post indietro.
chelaveritàtrionfi
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Tiger ha scritto: lunedì 9 gennaio 2023, 19:30
Tiger, il mio controbattere è inteso come “risposta” al tuo commento, in realtà mi riferivo a termini come spirito: neshamah (in genesi) è il soffio che dà la vita; ruach è vento, soffio, spirito ecc.. che corrisponde al greco πνεῦμα (pneuma), da “pneo” che può riferirsi anche all’anima razionale e alla disposizione mentale (in un certo senso pensiero e anche mente). Poi sarà il contesto ad individuare il corretto significato. Che il soffio, alito, lo spirito divino sia dentro di noi, così è scritto. Chi era presso il padre sicuramente non era Gesù uomo. Chi era presso il padre era il “logòs” ovvero la parola creatrice. A Giovanni ci arriviamo a breve anche se tutto è connesso. Più che al logòs le caratteristiche forse sono più affini a “immagine e somiglianza”. Comunque, ho capito cosa intendi e secondo me hai messo tutto insieme. Da Pneuma, secondo la classificazione del filosofo Egiziano Valentino (II secolo E.V.), deriva una delle 3 tipologie di umanità, che sono i “pneumatici”, coloro i quali, a differenza degli “ilici” e degli “psichici”, hanno raggiunto un elevato livello di coscienza, che attraverso la conoscenza (non intesa nel senso scientifico, ma del divino) si sono ricongiunti al divino liberandosi dalle catene della materialità. Questo è un insegnamento gnostico.

Ma tu sei sicuro che i passi che stiamo trattando si riferiscono al principio della creazione dell’universo o della materia? Oppure alla “nuova creazione” che avviene con Cristo, e in Cristo in altro senso? E tutto questo è messo in relazione (in senso metaforico) con la creazione del Theòs Padre?


Ci stanno le nostre interpretazioni ma l’analisi del testo deve essere prioritaria. I termini e la ricostruzione prima, l’interpretazione dopo, meditando e chiedendosi se le cose stanno così. Il paganesimo ecc. e le accuse, sono cose scritte nel testo, ovvero di non mischiarsi agli altri che praticano altri culti. Ma Natale ormai è il prossimo anno. :d I divieti, servivano /servono anche per mantenere l’identità di un popolo. Cos'è che fa un popolo? Non sono leggi, usanze, costumi ecc.? I divieti fanno anche parte di questo. Riguardo alle accuse, basta non trovarsi in difesa, quindi tranquillo :-)..andiamo avanti qui
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chelaveritàtrionfi
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

L’essere “generato” è ovvio che non si intende sempre nel senso di prole, famiglia, attraverso un parto umano, ma a volte è intenso in senso metaforico/spirituale. Il senso è esattamente quello di prole, discendenza umana, per Yeshùa uomo generato dalla madre terrena. Nei passi come Ebrei 1:5; 5:5; Atti 13:33, che richiamano il Salmo 2:7: "Tu sei mio Figlio, oggi io t'ho generato"[γεγέννηκά (gegennēka)], il senso è quello relazionale e non materiale, riferito ad un concepimento umano. In 1Gv 5:1: “Chi crede che Gesù è il Cristo è stato generato da Dio: e chi ama colui che ha generato, ama anche colui che è stato generato da lui”. (IRV- Italian Revisited Version o anche TNM), il termine è inteso in senso relazionale/metaforico. Qui, il "generato da Dio", diventa chi crede che Gesù è il Cristo. Se analizziamo i termini greci, riportano al significato che ha mostrato Antonio per Genos: "stirpe, familglia, razza"......anche prole, tipo o nazione. Oppure Gennaò: produrre prole, nascere, in senso figurato “rigenerare”. Nei casi evidenziati in precedenza, il significato diventa più metaforico che letterale: far sorgere o meglio riferito a qualcuno che avvicina gli altri al suo modo di vivere.


Ed in generale, nel rifermento al "figlio, Christòs", il significato può essere esclusivamente questo. Yeshùa ha con Thèos una relazione padre/figlio e quindi una nuova vita da “figlio”, la quale comincia con ìl battesimo e raggiunge l’apice (il massimo livello spirituale) con la risurrezione (Colossesi 1:18). Egli stesso rappresenta la "vera vita". Il senso metaforico è dimostrato anche in 1corinzi 14,15: “Non scrivo queste cose per farvi vergognare, ma per ammonirvi come figli che mi sono cari. Infatti potreste anche avere diecimila tutori in Cristo, ma di certo non avete molti padri: vi ho generato io in Cristo Gesù per mezzo della buona notizia” (TNM). Qui è Paolo che compare come padre: “vi ho generato”per mezzo (dià: attraverso) della buona notizia (vangelo)". Così anche in Filemone 1:10 ; Galati 4:19. Nel senso più alto siamo generati solo dalla volontà di Dio, da quella Parola di verità ( Gc 1,18 ).

Riepilogando, l’essere umano è generato dai genitori e viene “rigenerato”( rinasce, viene generato da Dio) se crede che Gesù è il Cristo. Il tutto è “in Cristo”. Quante volte leggiamo questa espressione?. E cosa vuol dire letteralmente credere che Gesù è il Cristo? Anche queste domande andrebbero poste.
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