Riflessioni Bibliche

chelaveritàtrionfi
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Re: Riflessioni Bibliche

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animasalvata ha scritto: giovedì 2 febbraio 2023, 21:01
chelaveritàtrionfi ha scritto: giovedì 2 febbraio 2023, 14:24 Innanzitutto complimenti per la discussione educata nonostante pareri diversi. Io forse sono vicino a ciò che spiega Shay. A parte i km di spiegazione di Animasalvata ( ora capisco quando dicono a me che scrivo troppo) a cui difficile rispondere, gli avevo chiesto di cosa parla Isaia 14.
Ma io avevo già dettagliato. La stella del mattino era riferita al re babilonese che si autoesalta a divinità credendo di ascendere il cielo cosa che solo Yeshua riuscì. Nemmeno Davide salì in cielo eppure Davide era il re più alto dei re della terra. Il re babilonese era il re dei re. Aspirava tuttavia ad essere come Dio nel cielo ma non ci riuscì perché morì a causa di questa auto-idolatria. Yeshua invece a differenza di Davide e del re babilonese salì al cielo.

C'è una connessione tra Apocalisse e Isaia 14,12 come vi è anche tra Marco 14,62-64 e Isaia 14,13-14. Altrimenti come spieghi che il Sinedrio considerò le parole di Yeshua come bestemmia?
Io avevo chiesto in maniera specifica di cosa parlasse Isaia 14, nè dell’ interpretazione e nemmeno della connessione. Di questo dopo, visto che il tema è ‘salire in cielo ‘. Ci sarebbe poi un problema nello schema che hai descritto perché da un lato spieghi che in un senso il re di Babilonia sale in alto come re, dall’altro intendi letteralmente.

Quindi questo Isaia 14 di cosa parla?
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
animasalvata
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da animasalvata »

Shay ha scritto: sabato 4 febbraio 2023, 10:34
1) D-o non sta solo in cielo, sta anche in mezzo al popolo. Il cielo è un modo di dire per dire che D-o è il Re dell'universo e la sua grandezza la possiamo contemplare osservando gli astri e lo spazio immenso.
Cosa intendi per "una ascesa in alto al di sopra dei cieli fisici."? I cieli sono fisici, ma al di sopra di loro, cosa c'è? Un luogo non fisico? In un tuo post avevi detto che D-o stesso è lo spazio e quindi non può abitare in uno spazio. Da ciò che tutti i riferimenti a luoghi sono modi di dire.
Si ho detto che Dio è ovunque, non esiste un luogo dove non c'è ma nella cosmologia antica ebraica il trono di Dio era immaginato oltre l'universo e sopra le acque di sopra. Quello era il luogo più alto nella cosmologia antica. Secondo il nuovo testamento Yeshua è salito li in cielo alla destra della maestà. Non ci riuscì nemmeno il messia antico testamentario Davide come dice Pietro in Atti 2. Il re babilonese si considerava un essere divino, cioè come l'altissimo che aveva il suo trono al di sopra delle nuvole del cielo.
A maggior ragione, queste dottrine vanno esaminate alla luce dei concetti semitici di origine, che le ha generate.
Si ma non a quelle dottrine ebraiche che non corrispondono al pensiero di Dio. Per come parli tu tutto ciò che dicevano gli antichi ebrei era l'esatta interpretazione del pensiero di Dio. E qui non sono affatto d'accordo.
Isaia 25 si riferisce alla caduta di Babilonia e alla salvezza dei popoli spossati dal loro giogo. La morte sono le morti in guerra, delle torture e degli abbusi, non la morte naturale della vecchiaia.
Dopo il ritorno dall'esilio le guerre non sono cessate. Dopo un periodo di pace sotto i persiani e Alessandro Magno sono venuti i Seleucidi. Poi dopo una breve pace vennero nuove guerre sotto i Romani. E dopo l'esilio babilonese esisteva ancora la morte prematura.
L'antico testamento va oltre e dice che:
Salomone si sedette dunque sul trono dell'Eterno come re, al posto di Davide suo padre
1Cronache 29,23
Il trono di cui parli tu si trovava a Gerusalemme. Era un trono terreno.
Eppure dal racconto dei vangeli non si accenna ad un uso del tetragramma
Perché probabilmente l'accusa non era la bestemmia, ma quella di "falso profeta". Poco prima si parla di testimoni che dicevano che Gesù avrebbe previsto la distruzione del Tempio e la sua ricostruzione in tre giorni. Come abbiamo visto precedentemente, la legge sulla regola dei falsi profeti si basava su previsioni di corto raggio. Se un profeta si presentava dicendo di parlare per bocca di D-o e faceva qualche previsione che poi non si adempiva, rischiava la condanna a morte. A quei tempi non esistevano più i profeti, ma tutti sapevano del periodo messianico in cui la profezia sarebbe ritornata. Forse con l'espressione del figlio dell'uomo che viene sulle nuvole, Gesù voleva dire che la profezia era già tornata in lui e per i giudici fu una prova per condannarlo. Non dimentichiamo però che poi Gesù fu condotto da Pilato e fu lui a condannarlo, e questa volta l'accusa è il proclamarsi re. Forse i giudici contavano sulla sorte che se Pilato riusciva a condannarlo a morte allora non era il re promesso.
Marco 14,61-64
61 Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?». 62 Gesù rispose: «Io lo sono!
E vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo».
63 Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? 64 Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte.

Leggi bene il versetto 64 "Avete udito la bestemmia"

Non fu condannato per falsa profezia. Ma per bestemmia in base a ciò che aveva risposto Yeshua alla domanda del sommo sacerdote.

Qua l'era la domanda: sei tu il messia, il figlio di Dio?

Per gli ebrei Dio non ha figli. Questo è ribadito anche in Shemot Rabbah 29. Yeshua si conferma figlio di Dio. Ma Yeshua va anche oltre e si attribuisce la profezia di Daniele che gli ebrei lo attribuivano non ad una individualità ma alla collettività del popolo di Israele. Quindi un figlio dell'uomo che sale al cielo e viene con le nuvole del cielo che sono espressioni della gloria di Dio.
Animasalvata, le mie sono tutte supposizioni, ci vorrebbe un esame dei testi dei vangeli più profondo e accurato. Ci vorrebbe Gianni a istruirci sui termini greci e le espressioni usate.
Hai tutto il diritto.
Può darsi che il "salire al cielo" del messia per poi discendere nel futuro abbia relazione con l'idea del messia collettivo. Cioè la collettività di tutti i salvatori della storia del popolo di Israele. Quindi salire al cielo in questo caso significherebbe che la venuta del prossimo messia era in mano alla decisione del Cielo. Questo potrebbe spiegare l'uso di "figlio dell'uomo", che in ebraico è semplicemente 'l'uomo'. L'umano che riceve il regno divino, quindi anche qui la collettività dei re messia, che sono umani.
Io non sono d'accordo. Davide, Salomone ed Ezechia e anche Giosia che furono i più grandi re di Giuda ricevettero il Regno di divino da Dio. Davide e Salomone erano anche i più alti dei re della Terra ma nessuno di loro salì al cielo come dice Pietro in Atti 2,34.
Il re messia futuro secondo il pensiero dei rabbini sarà un re come Davide. Rispetto a Davide avrà in più il sacerdozio ma sarà un re terreno e non di certo un re che sale in cielo l'unigenito figlio di Dio perché per gli ebrei Dio non ha figli. Questo re secondo la concezione classica ebraica non salirà al cielo proprio come non salì al cielo Davide. Atti 2,34. Secondo Pietro Davide non salì al cielo. Non ebbe questo privilegio lui, perché dovrebbe averlo il futuro re messia della concezione ebraica? E secondo il nuovo testamento non ci saranno altri salvatori oltre Yeshua.
Ultima modifica di animasalvata il sabato 4 febbraio 2023, 20:51, modificato 1 volta in totale.
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Re: Riflessioni Bibliche

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animasalvata ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 11:06
Animasalvata, con tutti questi versetti c’è un minestrone. Ho chiesto prima di esaminare Isaia 14. Prima di parlare di parallelismi, devi ancora una volta notare quelli con il libro di Enoch.

1) Citi la stella del mattino di Apocalisse 22:16 facendo un parallelismo con Is 14:12-14.

In Is. 14:2 è citata la stella del mattino Helel ben Shahar [ הֵילֵ֣ל (hê•lêl da hâlal, risplendere]. Deriva il suo nome in altre lingue antiche anche dalla sua straordinaria brillantezza, ed è qui chiamato ben-shachar [figlio dell'alba (sole dell'aurora)], così come nella mitologia classica è chiamato figlio di Eos, dal fatto che sorge prima del sole , e nuota nella luce del mattino come se quella fosse la fonte della sua nascita.
[fonte: concordanza https://biblehub.com/commentaries/isaiah/14-12.htm]

Shahar è il dio dell'alba nel pantheon di Ugarit . Shahar è descritto come un figlio di El insieme a un gemello, Shalim , il dio del crepuscolo . In quanto marcatori dell'alba e del tramonto, Shahar e Shalim rappresentavano anche la struttura temporale del giorno.
https://en.wikipedia.org/wiki/Shahar_(god)

Ishtar è la principale divinità del nutrito pantheon babilonese. E' la divinità che racchiude in se una moltitudine di funzioni e poteri, è la stella del mattino,
http://demetra.org/index.php/i-miti-gli ... 190-ishtar


Nel Talmud Yerushalmi la stella del mattino “Aielet ha shahar” (Ailelet" splendente, potenza luminosa) è spiegato un riferimento al pianeta Venere che procede il mattino al sorgere del sole, come la stella che appare più splendente, ed in questa fase veniva cantato un salmo.

Come avete spiegato, il riferimento è il re di Babilonia. Egli si eleva nella posizione dell' astro più splendente (considerato così il re di Babilonia), il re più potente delle nazioni. Il periodo di riferimento del primo libro di Isaia (1-39) è quello di Uzzia, di Iotam, di Acaz e di Ezechia, re di Giuda (1:1).

In questi anni, un re di Babilonia che arriva ad essere potente è sicuramente Marduk-apla-iddina II, chiamato anche com Marduk-Baladan, Baladan e Berodach-Baladan, lett. "Marduk mi ha dato un erede" . Dopo la sconfitta dell’assiro Sargon, Marduk-apla-iddina, si garantì il controllo della bassa Mesopotamia. È menzionato come re di Babilonia ai giorni del re Ezechia, sia in 2 Re 20.12 (qui chiamato Berodach-baladan) che in Isaia 39.1: https://it.wikipedia.org/wiki/Marduk-apla-iddina_II

Come sei caduto dal cielo splendente figlio dell’aurora (alba). Sei stato abbattuto al suolo o distruttore di Nazioni. (Is 14:12)”

Questo re babilonese fu poi sconfitto da Sargon II, nella “Battaglia di Babilonia (710-709 a.E.V.). considerata la più grande vittoria di Sargon. Dopo la sconfitta di Marduk-apla-iddina, Sargon fu proclamato re di Babilonia dai cittadini della città e vi trascorse i successivi tre anni, nel palazzo già di Marduk-apla-iddina. Ma sarà poi Nabopolassar, a porre fine all’impero Assiro e sarà infine il re babilonese Nabucodonosor a raggiungere un alto livello di splendore (testa d’oro della statua in Daniele).
https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Babilonia
Daniele 2

In questo periodo gran parte del popolo del Regno di Israele viene deportato dagli assiri.

Il re di Giuda Ezechia riesce a mantenere l’indipendenza del suo regno contro gli assiri di Sennacherib, figlio di Sargon II
https://it.wikipedia.org/wiki/Ezechia

Ma il re di Babilonia, pare comunque una figura più generica. Babilonia (Babel) è legata alla famosa torre ed il re a Nimrod oppositore ad El, quindi a Melchisedec re e sacerdote della città di Salem (città della pace), diventata poi Gerusalemme. Quindi i due opposti. Babilonia (e successivamente anche Tiro) rappresenta l’opposto di Gerusalemme ed il re di Babilonia (poi il re di Tiro) l’opposto del re di Israele (Giuda, o comunque il popolo che segue la teocrazia di Melchisedec).

La stella del mattino (Venere) rappresenta la posizione di massimo splendore per i babilonesi ed era quella del loro re, associato ad una divinità in terra. Questo posto in Apocalisse, invece, spetta a Yeshùa come re, e qui si parla anche della Gerusalemme celeste. La LXX. tradotto da ἑωσφόρος , donde il nostro "Lucifero" che è diventato Satana. Mah.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Riflessioni Bibliche

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2)Poi chiedi della bestemmia al processo e riportii numerosi passi che andrebbero contestualizzati.

Avevo portato all’attenzione il libro di Enoch, diviso in sezioni (circa 6) e scritto in periodi diversi. Il libro delle parabole (capp. 37-71) è l’unico discusso per datazione tra il I secolo a.E.V. (Sacchi ed altri) ed il I secolo E.V. Qualcuno, come lo studioso cattolico Milk, lo datano nel II-III secolo E.V. ma comunque ci sono ritrovamenti più antiche in altra lingua. Il "Libro dei Vigilanti" (angeli caduti) è citato in alcuni versetti delle scritture greche e comunque l'angeologia è qui evidente. A parte questo testo, vi sono altri apocrifi e frammenti di Qumran riguardanti determinate regole, dove si trovano similitudini con diversi passi del NT e anche del VT (es. rotolo della guerra, regole della comunità ecc.).
https://it.wikipedia.org/wiki/Manoscrit ... _di_Qumran

Il testo delle Parabole è collocato nel I secolo, coevo ai Vangeli e all’Apocalisse di Giovanni, con quindi potenziali legami immaginifici. Vediamo comparirvi la figura del Figlio dell’uomo, ben noto dalla lettera evangelica e apocalittica, sempre con valenze apocalittiche. Il testo fondatore appare essere il libro di Daniele, che però è collocato nel II secolo a.C.
http://old.lanuovaregaldi.it/doc/evento ... le(01).pdf

La discussione del figlio dell’uomo sulle nubi del cielo che porta giustizia è in sintonia con la figura del libro di Enoch (da tenere in considerazione la datazione della parte nota come "libro della parabole") ed anche con Dan 7:13,14. Essendo che figlio dell’uomo è ovviamente un uomo, l’essere sulle nubi è un simbolo di elevazione, per aver ricevuto poteri dall’alto, il massimo che un re può ricevere.

La bestemmia poteva riguardare il fatto che solo D-o era così alto da cavalcare le nubi (Salmo 68,34; 1-Re 8,12; Salmo 104,3…), ma il riferimento, invece, riguardava la figura dell'altra letteratura. In ogni caso, ciò era semplicemente servito per mettere in cattiva luce Yeshùa (secondo i vangeli) davanti al popolo, perchè si cercò il modo di accusarlo in vista dell'interrogazione romana davanti Pilato ed Erode (essendo Galileo) e farlo condannare a morte perchè considerato un pericolo per il Sinedrio stesso. In caso di rivolta, i romani si sarebbero avventati anche su di loro. Giovanni 11:50 infatti riporta che era meglio morisse un solo uomo che tutta la nazione . La condanna a morte venne inflitta dai romani istigati anche da una parte del popolo (un gruppo) che era presente, scegliendo Barabba. Sul processo, comunque, c'è una discussione sul forum.
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Re: Riflessioni Bibliche

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Shay, riguardo alla destra c'è anche il significato simbolico, come il lato dei giusti e dell'azione. Se ci fai caso, nei vangeli dove si parla della pesca e del tirare le reti, solo Giovanni dice di gettarle dal lato destro. Mi pare che anche Venere al mattino sorga a destra del sole (lo precede) ed è visibile al massimo quando assume un certo angolo (oltre 40°) e la sera invece a sinistra del sole.

Comunque, questo è altro argomento
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Re: Riflessioni Bibliche

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Shay ha scritto: sabato 4 febbraio 2023, 20:10
Non conosco questa cosmologia
Allego delle immagini sotto il post. Preciso che la cosmologia biblica non è un trattato di scienza. La terra non deve essere necessariamente un disco piatto e il cielo stellato una sorte di "cupola vetrata". E che dire delle "colonne dei cieli"? Forse questa cosmologia degli antichi ebrei costitutiva un insieme di allegorie. Al di la di tutti i cieli (l'atmosfera, la cupola stellata e le acque di sopra) si credeva che vi era "il luogo" più alto, cioè l'altissimo. Questo "luogo" è al di sopra delle nuvole e delle stelle di Dio come dice Isaia 14. Il re di Babilonia poteva veramente pensare di salire al cielo? Lui nemmeno poteva sapere che cosa significava tantomeno pensarlo letteralmente. È Dio attraverso il profeta che gli applica questo modo di dire perché il re di Babilonia non riconosceva Dio, non riconosceva che il dominio dei regni del mondo dipendeva dal Nome. Così facendo egli si autodivinizza. Il re babilonese pensava letteralmente di essere divino e che oltre lui non vi era altro elohim. Questo pensava letteralmente nella sua testa. Dio esprimere quest'auto esaltazione attraverso delle "espressioni" che di certo il pagano re babilonese non poteva conoscere:

12 Come mai sei caduto dal cielo,
astro mattutino, figlio dell'aurora?

Come mai sei atterrato,
tu che calpestavi le nazioni?
13 Tu dicevi in cuor tuo: «Io salirò in cielo,
innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio;

mi siederò sul monte dell'assemblea,
nella parte estrema del settentrione;
14 salirò sulle sommità delle nubi,
sarò simile all'Altissimo».


Il versetto 12 porta un punto interrogativo? E come se Dio dicesse al re di Babilonia: come mai tu che "ti innalzi al sopra delle nuvole e delle stelle", cioè ti consideri come me, "sei caduto dal cielo più alto", cioè come mai tu che ti consideri come me hai fatto una brutta fine perdendo ogni potere?
È una sorte di ironia che Dio fa sul re babilonese che si era autodivinizzato a profetizzare così la sua futura sventura.
Dio continua a descrivere l'idolatria del re babilonese con queste espressioni: "saliro piu in alto delle nuvole fisiche e del firmamento fisico sarò uguale a Dio"?
Il re di Babilonia poteva conoscere queste espressioni e cosa significavano? No. Il suo pensiero reale era che si considerava Dio. Nemmeno pensava di salire letteralmente sulle nuvole. È Dio a descrivere in un certo modo questa autoesaltazione.

Poi immaginiamo che secoli dopo viene un ebreo presunto messia che si presenta al popolo e dice che è il messia ma anche l'unico figlio di Dio, che nessuno è salito al cielo se non lui stesso, che salirà alla destra di Dio al di sopra delle nuvole e del firmamento. Costui non sta dicendo di essere solo il messia per come lo concepisce l'ebraismo ma si sta facendo anche uguale a Dio come fece il re di Babilonia con la differenza che il re di Babilonia non conosceva questo linguaggio mentre il presunto messia le conosceva. Il presunto messia stava affermando con i modi biblici che il messia atteso era l'unico Figlio di Dio cioè Dio stesso e che il re di Babilonia si era paragonato senza saperlo a me l'altissimo unica vera stella del mattino che può veramente salire al di sopra di tutti i cieli e poi venire con le nuvole del cielo cioè con la gloria di Dio applicandosi anche la visione di Daniele 7 individualmente.

Che cosa dovevano pensare i capi ebrei? O che costui era impazzito oppure che costui era un bestemmiatore. Esiste poi un ulteriore possibilità: costui era veramente chi diceva di essere e i capi lo accusarono ingiustamente di blasfemia. In questo caso lo accusarono ingiustamente perché per loro era inconcepibile che Dio si facesse un figlio d'uomo per venire a salvare l'umanità dai peccati morendo ucciso e risorgendo.

Sintesi: il re di Babilonia divinizzandosi si paragona senza saperlo al Messia, la stella del mattino, unico che può salire sopra le nuvole e il firmamento. Ma il re di Babilonia poiché non è veramente divino fa una brutta fine. Yeshua poiché dice la verità non rimane nella tomba ma risorge e viene portato da Dio stesso la perché è veramente Dio stesso.
l'antico testamento e il midrash dicono tutta altra cosa. Il Midrash dice che D-o è il luogo del mondo e il mondo non è il suo luogo.
Geremia 23,23-24:

23 Sono io forse Dio solo da vicino - dice il Signore -
e non anche Dio da lontano?
24 Può forse nascondersi un uomo nei nascondigli
senza che io lo veda?
Non riempio io il cielo e la terra? Parola del Signore.
Ancora non mi hai spiegato quali sono queste dottrine di uomini che Gesù condannava. Valuta la possibilità che forse ti sei sbagliato.
Se mi sbaglio si è sbagliato anche Yeshua nel citare queste parole:

Ipocriti! Ben profetizzò Isaia di voi quando disse:
8 "Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il loro cuore è lontano da me.
9 Invano mi rendono il loro culto,
insegnando dottrine che sono precetti d'uomini"».

Se uno crede a Yeshua pertanto non può credere che ogni insegnamento ebraico era oro puro Il nuovo testamento va conformato all'oro puro, non all'oro apparentemente puro. L'oro puro sono gli insegnamenti ebraici che erano conformi all'immutabile significato della parola. L'oro falso invece sono quelle dottrine ebraiche che vengono credute conformi al l'esatto significato del tanakh ma che in realtà non lo sono. Se poi adatti il nuovo testamento all'oro falso il risultato è che distorci anche il significato del nuovo testamento. Io dico che va bene che la Bibbia ma non va valutata con la mentalità occidentale ma dico anche che gli ebrei non hanno l'infallibilita sempre. Quindi ci deve essere un punto di mezzo, equilibrato e che non bisogna passare da un estremo ad un altro.
Nelle profezie escatologiche Babilonia è il simbolo del dominio politico mondiale come David è il simbolo del re messia, ma Babilonia in questo caso non è citata. Si parla di una città e secondo il contesto escatologico di questa profezia si suppone che questa città sia Babilonia, la capitale di Nimrod. Bisogna intendere questa profezia confrontandola con le altre dello stesso genere escatologico, secondo cui le sofferenze e le uccisioni di questo mondo spariranno. La morte delle uccisioni sparirà, non quella naturale.
Dal punto di vista accademico è così. Non è necessario ripetere sempre le stesse cose. Prendo atto che non condividi.
Ma tu non hai detto all'utente "ché la verità trionfi" che il tanakh contiene anche profezie future. Quando dice che la morte non ci sarà più quella è una profezia futura.
Io prendo atto che in Ebrei 1 Yeshua glorificare è immutabile. Per un essere immutabile il tempo non passa e se il tempo non passa come fa a morire? Poi prendo atto che è scritto anche che i coeredi di Yeshua parteciperanno alla sua natura e che il loro corpo sarà reso simile al suo.
Quindi durante il millennio i risorti della prima resurrezione avranno già il corpo come Yeshua. Gli altri giusti risorti avranno un corpo terreno che vivrà a lungo. Nessuno di questi morirà prima della fine del Millennio. Poi alla fine del Millennio ci sarà un ultima prova e chi non la supera morirà a "cent'anni". Chi la supererà avrà il corpo come quello di Yeshua e quelli della prima resurrezione.

Qua l'era la domanda: sei tu il messia, il figlio di Dio?
Non in quel senso. Figlio nel senso di discepolo.
13 Egli costruirà una casa al mio nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. 14 Io sarò per lui un padre ed egli mi sarà figlio; e, se fa del male, lo castigherò con vergate da uomini e con colpi da figli di uomini,
La figliolanza di Yeshua, motivo della condanna per blasfemia, non è come quella di Davide e Salomone ma come quella descritta da Shemot Rabbah 29/5. Dio non ha figli come lui. Quindi l'idea di un figlio unico di Dio è equiparazione alla divinità.
Poi si applica individualmente anche Daniele 7. La visione poteva essere concepita collettivamente ma non individualmente giacché nessun uomo può salire letteralmente al di sopra del firmamento e venire con le nuvole del cielo cioè con la gloria di Dio.
Solo quello esiste di trono divino. Sta in cielo solo nei sogni profetici.
I sogni hanno anche dei significati. Un figlio dell'uomo che sale sulle nuvole del cielo e viene con le nuvole del cielo significa sempre qualcosa. Il sogno profetico veniva interpretato come collettivo e mai individualmente perché nessun uomo poteva elevarsi in cielo individualmente.

Mi chiedevi in un altra circostanza: cosa c'è oltre l'universo.
Ti posso rispondere in base alla scrittura: c'è l'altissimo. Un uomo in questo mondo non può salire letteralmente oltre l'universo.

Aggiungo una mia ipotesi: Che con Dio c'è anche il suo regno e il suo trono, quello che pensi tu, l'unico trono esistente della realtà. Parlo del regno a venire. Il regno è già la. Non puoi vedere oltre l'universo perché non abbiamo questa capacità. Non possiamo vedere il futuro. Ma ciò che c'è oltre l'universo è un luogo reale e concreto come questo. È il mondo a venire che deve essere manifestato a suo tempo. Noi lo vedremo con i nostri occhi solo quando si manifesterà a suo tempo. Non si tratta quindi di un posto spirituale come dicono i testimoni di Geova. Loro pensano che esiste un qualche luogo incorporeo perché non può essere visto e toccato. Ma questo per me è un errore. Quel luogo non può ora essere visto e toccato alla stessa maniera in cui ora in questo momento non possiamo vedere e toccare lo spazio del domani. Si tratta di un luogo concreto che esiste già ma possiamo vederlo e toccare solo domani. Così è anche l'eterno regno dei cieli. Un luogo eterno ma reale e concreto che già esiste ma deve essere "calato" cioè manifestato a suo tempo. E quando si manifesterà potremo vederlo e toccarlo.
Il reato di bestemmia è attestato nella Mishnah e richiedeva la pronuncia del nome proprio tetragrammato.
Ma la bestemmia di cui parla Marco 14,62-64 non riguarda la pronuncia del tetragramma. Il sommo sacerdote non gli domanda: hai pronunciato il nome YHWH. Non gli chiede nemmeno se aveva detto veramente che avrebbe distrutto il tempio e lo avrebbe ricostruito in 3 giorni. Gli chiede altro e Yeshua risponde poi anche un certo modo. Segue poi l'accusa di bestemmia.
Però nel salmo citato Davide dice di avere D-o alla sua destra e poi dice anche che alla destra di D-o "vi sono delizie in eterno". Più chiaro di così cosa vorresti? Sono modi di dire che dipendono dalla lingua semitica di origine.

8 Io ho sempre posto il SIGNORE davanti agli occhi miei;
poich'egli è alla mia destra, io non sarò affatto smosso.
9 Perciò il mio cuore si rallegra,
l'anima mia esulta;
anche la mia carne dimorerà al sicuro;
10 poiché tu non abbandonerai l'anima mia in potere della morte,
né permetterai che il tuo santo subisca la decomposizione.
11 Tu m'insegni la via della vita;
ci sono gioie a sazietà in tua presenza;
alla tua destra vi sono delizie in eterno
Secondo Pietro queste parole non sono riferite a Davide. Secondo Pietro sono dette da Davide ma non riferite a se stesso. Leggi Atti 2. Anche il versetto 10.
Delle parole di Giovanni 3,13 che hai citato non ne puoi fare un dogma perché Gesù non è l'unico che è salito in Cielo.

Giovanni 3,13:
E nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo che è nel cielo.

Se fai di questo un dogma, ti troverai questo contro:

Elia salì al cielo in un turbine.
2re 2,11

Almeno di Elia sappiamo che sette anni dopo scrisse una lettera al re Ieoram. Gesù ha forse scritto qualche lettera in questi duemila anni di silenzio?

Quindi il senso non può essere letterale, devi intendere queste espressioni ricorrendo ai modi espressivi e ai simboli ebraici.
Nessuna contraddizione. Yeshua ed Elia non sono saliti allo stesso cielo. Se erano saliti allo stesso cielo Yeshua non poteva dire che nessun è salito al cielo. Elia se non era morto in quell'episodio fu portato in alto nel cielo fisico per essere poi portato in altro luogo sulla Terra. Yeshua invece fu portato in un altro cielo al di sopra del cielo in cui fu portato Elia. Non è lo stesso cielo. Mosè ed Elia apparvero in visione insieme a Yeshua tra sfigurato in visione. Per il nuovo testamento Mosè ed Elia rappresentano la legge e i profeti che profetizzarono le vicende di Yeshua. La vicenda di Elia salito in cielo (fisico) rappresenta un immagine antico testamentaria di un evento più grande che è quello della salita di Yeshua oltre il cielo fisico a cui salì Elia. Non si tratta dello stesso posto. Il luogo di Yeshua è più grande di quello di Elia e nel luogo più grande c'è andato solo Yeshua. Questo secondo il nuovo testamento. Nemmeno Maria come dicono i cattolici.
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Re: Riflessioni Bibliche

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Ecco le immagini della cosmologia biblica antica
Allegati
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

animasalvata ha scritto: domenica 5 febbraio 2023, 21:23
Dio continua a descrivere l'idolatria del re babilonese con queste espressioni: "saliro piu in alto delle nuvole fisiche e del firmamento fisico sarò uguale a Dio"?
Il re di Babilonia poteva conoscere queste espressioni e cosa significavano? No. Il suo pensiero reale era che si considerava Dio. Nemmeno pensava di salire letteralmente sulle nuvole. È Dio a descrivere in un certo modo questa autoesaltazione.
Ma sono frasi poetiche per esprimere il potere che aveva raggiunto il re, arrivando a brillare come una stella e Venere, dopo il sole e la luna, era la stella più brillante . Anche di Ciro è detto che fu chiamato re dei re e re dell'universo:

https://anticapersiagenova.com/2015/06/ ... -cilindro/
14 salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all'Altissimo».
14:14: Salirò sul dorso di una nuvola , andrò all'altezza dell'Altissimo».

Rashi su Isaia 14:14

Salirò sopra le altezze delle nuvole Non sono degno di abitare con i mortali. Mi farò una piccola nuvola nell'aria e vi abiterò. Gionathan rende: ascenderò su tutte le nazioni.

https://www.sefaria.org/Isaiah.14.14?la ... y&lang2=en

Suona anche un pò strano che D-o stesso si sieda alla destra di D-o e poi dopo aver sottomesso tutte le nazioni ecc.. consegni tutto a D-o. Cavalcare le nubi, come dice Shay, sono espressioni poetiche. Il resto andrebbe approfondito.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
animasalvata
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da animasalvata »

chelaveritàtrionfi ha scritto: domenica 5 febbraio 2023, 22:17
animasalvata ha scritto: domenica 5 febbraio 2023, 21:23
Dio continua a descrivere l'idolatria del re babilonese con queste espressioni: "saliro piu in alto delle nuvole fisiche e del firmamento fisico sarò uguale a Dio"?
Il re di Babilonia poteva conoscere queste espressioni e cosa significavano? No. Il suo pensiero reale era che si considerava Dio. Nemmeno pensava di salire letteralmente sulle nuvole. È Dio a descrivere in un certo modo questa autoesaltazione.
Ma sono frasi poetiche per esprimere il potere che aveva raggiunto il re, arrivando a brillare come una stella e Venere, dopo il sole e la luna, era la stella più brillante . Anche di Ciro è detto che fu chiamato re dei re e re dell'universo:

https://anticapersiagenova.com/2015/06/ ... -cilindro/
14 salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all'Altissimo».
14:14: Salirò sul dorso di una nuvola , andrò all'altezza dell'Altissimo».

Rashi su Isaia 14:14

Salirò sopra le altezze delle nuvole Non sono degno di abitare con i mortali. Mi farò una piccola nuvola nell'aria e vi abiterò. Gionathan rende: ascenderò su tutte le nazioni.

https://www.sefaria.org/Isaiah.14.14?la ... y&lang2=en

Suona anche un pò strano che D-o stesso si sieda alla destra di D-o e poi dopo aver sottomesso tutte le nazioni ecc.. consegni tutto a D-o. Cavalcare le nubi, come dice Shay, sono espressioni poetiche. Il resto andrebbe approfondito.
Salirò sopra le altezze delle nuvole Non sono degno di abitare con i mortali.
Ed infatti il re babilonese si considerava più di un uomo. Si considerava divino.
Gionathan rende: ascenderò su tutte le nazioni.
Ma il re babilonese ascese su tutte le nazioni come anche Ciro. Tuttavia il re babilonese non riconosceva che tutto dipendeva dall'unico Dio, anzi lui si considerava l'unico Dio e per questo fu precipitato. Quindi le espressioni "saliro al cielo" non sono semplicemente l'ottenimento del Regno mondiale ma anche l'auto divinizzazione motivo per cui fu precipitato (vers.15 e seguenti). Isaia dice "saliro sopra le nuvole, sarò come l'altissimo"

Queste espressioni poetiche Yeshua invece le compie letteralmente. Un uomo che sale sopra il cielo fisico.
arrivando a brillare come una stella e Venere, dopo il sole e la luna, era la stella più brillante .
"Astro del mattino" riferito al re di Babilonia è un ironia che Dio fa sul re di Babilonia. Ma la vera stella del mattino è il Messia e nessun re della Terra è come il Messia.
È come se Dio dicesse "tu che ti consideri il divino Messia come mai sei caduto dal cielo"?
Suona anche un pò strano che D-o stesso si sieda alla destra di D-o e poi dopo aver sottomesso tutte le nazioni ecc.. consegni tutto a D-o.
Perché la parola che crea il mondo non sta presso di lui? Leggi Giovanni 1,1. La parola potenza di Dio è Dio stesso (e Dio era la parola) eppure la parola è presso Dio.

Quanto al consegnare tutto a Dio l'ho provato a spiegare anche questo. Yeshua fa questo atto di umiltà affinché Dio sia tutto in tutti(lo dice Paolo) in modo che tutti i coeredi di Yeshua diventino partecipi della natura divina(lo dice Pietro).
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

animasalvata ha scritto: lunedì 6 febbraio 2023, 8:50
Ma il re babilonese ascese su tutte le nazioni come anche Ciro. Tuttavia il re babilonese non riconosceva che tutto dipendeva dall'unico Dio,
Ma tu hai letto un po' dello Zoroastrismo?

(AE)
«at thwâ mêñghî pourvîm mazdâ ýezîm stôi mananghâ vanghêush patarêm mananghô hyat thwâ hêm cashmainî hêñgrabem haithîm ashahyâ dãmîm anghêush ahurem shyaothanaêshû»

(IT)
«Riconosco, o Mazda, nel mio pensiero, che tu sei il Primo e anche l'Ultimo, l'Alfa e l'Omega; che tu sei Padre di Vohū Manah, perché io ti ho fermato nel mio occhio, Tu sei il vero creatore di Aša, e tu sei il Signore dell'esistenza e delle azioni della vita attraverso il tuo operare»
(Avestā, Yasna. XXXI,8. Traduzione di Arnaldo Alberti. Op. cit.)



(AE)
«at tâ mainyû pouruyê ýâ ýêmâ hvafenâ asrvâtem manahicâ vacahicâ shyaothanôi hî vahyô akemcâ åscâ hudånghô eresh vîshyâtâ nôit duzhdånghô atcâ hyat tâ hêm mainyû jasaêtem paourvîm dazdê gaêmcâ ajyâitîmcâ ýathâcâ anghat apêmem anghush acishtô dregvatãm at ashâunê vahishtem manô»
(IT)
«I due Spiriti primordiali, che (sono) gemelli, (mi) sono stati rivelati (come) dotati di propria (autonoma) volontà. I loro due modi di pensare, di parlare e di agire sono (rispettivamente) il migliore e il cattivo. E tra questi due (modi) i benevoli discernono correttamente, non i malevoli. Allora, il fatto che questi due Spiriti si confrontino, determina, all'inizio, la vita e la non vitalità, in modo che, alla fine, l'Esistenza Pessima sia dei seguaci della Menzogna, ma al seguace della Verità (sia) l'Ottimo Pensiero»
(Avestā, Yasna. XXX,3-4. Traduzione di Gherardo Gnoli Op. cit.)

https://it.wikipedia.org/wiki/Zarathustra

anzi lui si considerava l'unico Dio e per questo fu precipitato. Quindi le espressioni "saliro al cielo" non sono semplicemente l'ottenimento del Regno mondiale ma anche l'auto divinizzazione motivo per cui fu precipitato (vers.15 e seguenti). Isaia dice "saliro sopra le nuvole, sarò come l'altissimo"


I babilonesi, così come assiri ecc. adoravano le stelle. In ogni caso, la posizione di Venere era quella di maggior splendore ed era paragonata al re, simbolo del potere babilonese (in questo caso). Anche nel Salmo 109:3 leggiamo: A te il principato nel giorno della tua potenza
tra santi splendori; dal seno dell'aurora, come rugiada, io ti ho generato». (Salmo d Davide)

Queste espressioni poetiche Yeshua invece le compie letteralmente. Un uomo che sale sopra il cielo fisico.
In questo caso non si tratta di raggiungere un posto letteralmente. E dimmi dove? Perché di questo ancora non ne stiamo parlando. Ma è inteso in senso metaforico, non letterale. Raggiungere il massimo potere reale corrisponde ad elevarsi sugli uomini al punto da essere un dio in mezzo a loro. Come la stella di massimo splendore, appunto. Si consideravano dèi anche i faraoni ed i romani, ma vi era un ordine gerarchico. la loro divinità non era uguale a quella del dio di riferimento.
"Astro del mattino" riferito al re di Babilonia è un ironia che Dio fa sul re di Babilonia. Ma la vera stella del mattino è il Messia e nessun re della Terra è come il Messia.
È come se Dio dicesse "tu che ti consideri il divino Messia come mai sei caduto dal cielo"?
Il confronto di un monarca con il sole, o gli altri corpi celesti, è comune nelle Scritture. Il re a volte porta una parte del nome divino, così anche per egizi e babilonesi. Anche i nomi ebraici sono spesso così, no? Per esempio è citato un re chiamato HaddadRimmon; Nabucodonosor è Nabû-kudurri-uṣur, Nabu, proteggi il mio primogenito!

I Re sono chiamati dèi, i loro palazzi e i loro troni sono possono essere chiamati i loro cieli. La stella del mattino (Venere) è quella più luminosa ed inaugura il mattino (il fosforo del mattino). Qui è presa metaforicamente per descrivere il potere che aveva raggiunto il re Babilonese.

Il Targum riporta: ” come sei caduto dall’alto, che brillava tra i figli degli uomini, come la stella Venere tra le stelle.” Il re Babilonese, che aveva indebolito le nazioni (come dice Shay, giocato a sorte), tu che ti ritevenvi così glorioso ponendoti così in alto come la stella del mattino (espressione poetica), ora sei stato abbattuto (caduto a terra), come un albero che cade al suolo. Così è il sovrano che viene sconfitto. In quel lungo periodo ciò avvenne per due re Babilonesi particolari. Uno portava il nome di Marduk e l’altro di Nabu.

Perché la parola che crea il mondo non sta presso di lui? Leggi Giovanni 1,1. La parola potenza di Dio è Dio stesso (e Dio era la parola) eppure la parola è presso Dio.


La parola creatrice in Giovanni è il logòs ed i passi sono espressi in linguaggio filosofico stile del suo tempo, tra l’altro con termini greci ben noti. Tra i pagani istruiti alla dottrina, questo linguaggio era comprensibile. Sapevano che nel mondo pagano il logòs era considerato una manifestazione divina. Anche nello Zoroastrismo vengono creati due spiriti, uno buono e l’altro malvagio. Ma non sono esseri letterari bensì qualcosa che è dentro l’uomo ed egli deve scegliere da chi farsi dominare.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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