Riflessioni Bibliche

speculator2
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da speculator2 »

Il sabato è fatto per l'uomo credo voglia dire che col suo esempio, smettendo di creare, il creatore lascio la gestione delle cose della terra all'uomo che evidentemente non poteva riposare, e non può riposare se non dalle cose completamente orribili che fa.
L'uomo non è fatto per il sabato perché quando Dio si riposò il settimo giorno l'uomo era già stato fatto quindi il sabato è fatto per Dio.
speculator2
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da speculator2 »

Noiman
Sostiene che non c'era nessuna regola della tradizione orale che impedisse di guarire in giorno di sabato e che quanto detto nel vangelo è una invenzione letteraria per risolvere una questione inesistente e fare bella figura.

In realtà nel racconto della guarigione della mano paralitica c'è di piu'.
Gesù pone la domanda nella sinagoga, posto l'uomo al centro, e poi si guardo intorno ma non trova nessuno che parla. Questo guardare intorno e poi essere degnato mi sa molto di teatrale. Poteva giustamente essere arrabbiato perché, nonostante la tradizione lo permettesse, ostinatamente continuavano a non dargli ragione e anche i suoi sostenitori non parlavano mentre Gesù sapeva che poteva guarire e sapeva che l'uomo lo desiderava grandemente.
speculator2
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da speculator2 »

Noiman
Sostiene che non c'era nessuna regola della tradizione orale che impedisse di guarire in giorno di sabato e che quanto detto nel vangelo è una invenzione letteraria per risolvere una questione inesistente e fare bella figura.

In realtà nel racconto della guarigione della mano paralitica c'è di piu'.
Gesù pone la domanda nella sinagoga, posto l'uomo al centro, e poi si guardo intorno ma non trova nessuno che parla. Questo guardare intorno e poi essere degnato mi sa molto di teatrale. Poteva giustamente essere arrabbiato perché, nonostante la tradizione lo permettesse, ostinatamente continuavano a non dargli ragione e anche i suoi sostenitori non parlavano mentre Gesù sapeva che poteva guarire e sapeva che l'uomo lo desiderava grandemente.
speculator2
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da speculator2 »

Mi pare che la parola "ipocrisia", spesso attribuita ai farisei sia una parola greca di origine teatrale.
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Tony
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da Tony »

Se posso permettermi di aggiungere qualcosa a quanto scritto da Gianni riguardo alle discussioni halachike sull'osservanza del sabato è secondo me interessante vedere come anche altri ebrei avessero un idea diversa riguardo al rispetto del sabato . É in questo contesto che vanno inserite le estremizzazioni da parte di altri movimenti giudaici come riporta Flavio Giuseppe in "Guerra Giudaica 2,8,9 14"  riguardo agli esseni che dice che per scrupolo arrivavano a non defecare di sabato oppure nel Documento di Damasco che dice : "Nessuno faccia partorire un animale , e se lo fa cadere in un pozzo o una fossa non lo tiri su , e se cade un uomo in un luogo d'acqua nessuno lo tiri su con una corda o con un utensile" .
MassimoWlaBibbia
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da MassimoWlaBibbia »

Dipingere i Farisei come un movimento con un pensiero unico, che sistematicamente osteggiava Gesù, è tipico dell'approccio moderno di molte organizzazioni religiose cristiane, ciascuna fautrice della salvezza attraverso l'adesione alla propria organizzazione ed alla propria interpretazione delle Scritture.

Al tempo di Gesù, nel periodo del primo secolo che va da rabbi Hillel fino ad Akiva, il giudaismo rabbinico includeva dibattiti e diversità di opinioni e la discussione e l'argomentazione erano all'ordine del giorno. Le stesse argomentazioni che utilizza Gesù per rispondere alle "sfide" lanciate da alcuni Farisei, ad esempio, su cosa sia lecito fare nello Shabbat ed attraverso le quali ne esce sempre VINCITORE.

Infine, per fare un esempio, rabbi Yochanan fu estremamente triste e depresso quando rabbi Resh Lakish morì: quest'ultimo contestava abilmente ogni interpretazione del primo, e rabbi Yochanan mai più avrebbe avuto un interlocutore così in disaccordo con lui.
Abbiamo molto da imparare.
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Gianni
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da Gianni »

Mah!
AEnim

Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da AEnim »

Tiger ha scritto: lunedì 21 febbraio 2022, 22:51
A me sembra che Giovanni descriva in modo anche minuzioso il coronavirus.
Pareidolicamente.
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Gianni
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da Gianni »

Le mie le avevo già espresse. Per ciò che concerne il passaggio da Elohìm (Dio) a Yhvh Elohìm in Genesi, rimando al mio difficilissimo libro Genesi e la sua teologia in 1-11
https://independent.academia.edu/Giannimontefameglio

Quanto all’argomento qui trattato, segnalo:
Capitolo 8  Le variazioni dei nomi di Dio - El e i suoi composti; L’alternanza dei nomi divini
Capitolo 9  Elyòn (עֶלְיֹון)
Capitolo 10  Yhvh ed Elohìm - Yhvh ed Elohìm nel libro di Genesi; Yhvh ed Elohìm in Genesi 39-50.
noiman
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da noiman »



Ognuno è libero di interpretare il testo originale di Shmòt 3/14 come vuole, ovviamente se uno propone una spiegazione alternativa deve mantenere le regole grammaticali dei verbi della lingua ebraica e tenere conto anche di quello che il commento di tutti quelli che hanno affrontato il testo molto tempo fa, ebrei e non.
Questa discussione non è mai conclusa anche se abbiamo affrontato questo argomento nella cartella “Interpretazione delle scritture ebraiche” nel gennaio 2019 nella sezione 58 della discussione, se qualcuno vuole può inserire il collegamento,
scrissi:

אמר רבי אבא בר ממל אמר ליה הקב"ה למשה שמי אתה מבקש לידע לפי מעשי אני נקרא, פעמי שאני
נקרא באל שדי, בצבאות, באלקים בה, כשאני דן את הבריות אני נקרא אליקים וכשאני עזשה מלחמה ברשעם אני נקרא צבאות, וכשאני תולה על חטאיו של אדם אני נקרא אל שדי, וכשאני מרחם על עזלמי אני נקרה ה', שאין ה' עלא מדת רחמים שנאמר ( שמות לך) ה'ה' אל רחום וחנון, הוי אהיה אשר אהיה אני נקרא לפי מעשי ''
שמות רבה פרשה
Ha detto Rav Abba bar Mamal: “Ha detto Kodòsch Baruch -Hu a Moshè tu chiedi di conoscere il mio nome, io sono chiamato in base al mio agire, a volte sono chiamato El Shaddày, Zvaòt (delle schiere), Elo-im, HaShem , il nome, quando siedo in giudizio delle creature sono Elohim, quando vado in guerra contro gli empi sono “delle schiere”, e quando sospendo il giudizio per i peccati dell’uomo sono El Shaddày, quando perdono in eterno sono Ha Shem, perché Ha Shem non si usa se non per l’attributo della pietà come è detto in Esodo33, HaShem Ha-Shem, Dio Pietoso e Longanime, quindi anche Sarò quel che Sarò è un appellativo rispetto a quello che compio”.(Shemot Rabbà commento alla Parashà ghimel).

Di quello che scrissi riporto solo l’indispensabile:

“ L’ebraico non utilizza il verbo” essere” come “copula” e riduce al minimo il significato di “ essere”, il verbo è movimento, mobile nel “divenire” e statico nell’essere stato” , linguisticamente considera due condizioni verbali che definiscono “perfetto e imperfetto”, nel caso dell’Essere come potenzialità teosofica si carica di mobilità e dinamismo supplementare
L’insegnamento che possiamo trarre è che “essere” è movimento, la mutabilità dell’azione è il Nome nel suo divenire, significato e significante sono mobili , D-o si manifesterà nel modo con cui ritiene di rivelarsi attraverso il NOME e gli attributi che riterrà opportuni.
D-o ha destinato il suo nome al manifestarsi nella dimensione fisica e quella temporale.
Luzzato suggeriva: ”Sarò quello che sarò, vale a dire farò per voi quello che non feci finora”
אהיה שלחני אליכם dovrai dire “ Io sarò mi manda a voi”(Shmot 3/13) (esodo), non è forse una dimensione nel divenire?””

Per capire a fondo questo punto di difficoltà ermeneutica potrebbe essere interessante leggere il libro di Umberto Cassuto, dal titolo “La Questione della Genesi” che aveva citato Gianni alcuni mesi fa e che solo recentemente ho ritrovato nella mia biblioteca.

Cassuto pone una premessa analizzando che in tutto il primo racconto della creazione è l’alternarsi principalmente di due nomi per designare la divinità, nel primo capitolo è Elohim il Nome di colui che agisce, nel secondo capitolo Elohim è affiancato da Y*** in un nome composito, successivamente l’affiancamento diventa costante e successivamente i due nomi non appariranno più uniti, Adonai non compare in tutto il capitolo della Genesi come nome proprio ma solo come appellativo unito con un suffisso pronominale del tipo “Signor mio”, ovviamente nella lettura gli ebrei sostituiscono il tetragramma con Adonai, il fatto che nelle traduzioni appaia con la iniziale maiuscola svia il lettore(questa è mia osservazione)
Cassuto poi cita lo studio di Vetter (Die litterarkritische Bedeuntung der Alttestamentlichen Gottesnamen ), e in una nota commenta che il nome Y*** tranne rare eccezioni non viene posto in bocca a cui non appartenga alla cerchia del popolo israelitico, (pag.10) , El e la sua estensione Elohim è il nome metafisico mentre Y*** è il nome storico.(p. 11), per Cassuto, Elohim designa l’essere supremo riconosciuto dagli uomini in base ai fenomeni della natura e percepito in qualche modo dagli animali, inteso nell’idea del “divino” inaccessibile e costantemente inaccessibile e nascosto; Y*** designa la divinità in quanto rivelandosi nella concretezza di eventi storici connessi a Israel (14, 15).

Anche Cassuto sarebbe d’accordo con Tiger che il significato etimologico primitivo di Y*** è tuttora ignoto nonostante le infinite congetture e neanche la sua pronuncia è certa, la stessa distanza del nome Dio in italiano che quando viene usato non si pensa al nome originario della primitiva radice indoeuropea.
Cassuto arditamente osserva che nel primo capitolo di Genesi Elohim è in relazione esclusiva con una creazione che non conosceva ancora il suo creatore , in una ipotetica relazione una creatura avrebbe dovuto rivolgersi all’appellativo generico di Elohim, scrive :”In Genesi 5/1 abbiamo un evidente richiamo a genesi 1/ 27, e già ciò basterebbe a renderci ragione dell’uso di Elohim. Ma vi è di più. La frase a “immagine di Dio” doveva necessariamente essere espressa con Elohim anziché con Y***; solo l’astratta genericità del concetto di Elohim può lasciare a questa frase quel grado di indeterminatezza che vale a renderla accettabile a una mente ebraica, mentre “l’immagine di Y*** “ sarebbe addirittura inconcepibile"
Per il resto lascio a voi la parola.
Noiman




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