Riflessioni Bibliche

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Gianni
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da Gianni »

«Vedete tutti come funziona?». Prendo spunto da questa domanda posta da Noiman nel suo amabile, pacato e conciliante modo di esprimersi.

Io una cosa la vedo chiaramente: vedo come non funziona. Questo forum è molto lontano da ciò che mi attendevo quando lo aprii. Noiman lo chiama benevolmente «forum "Casa di Studio”». Ecco, proprio così doveva essere nelle mie intenzioni. Anni fa avevo deciso di chiuderlo, tanto che avevo dato una scadenza avvisando i partecipanti di copiarsi ciò che interessava loro prima che fosse oscurato. Da più parti si levò l’invito a non farlo, così rimase attivo. Recentemente il forum smise di funzionare da sé: il programma o come si chiama doveva essere aggiornato. Mi parve un segno del destino: era avvenuto ciò che non avevo il coraggio di fare. Poi ricevetti una mail dal caro Noiman che si mostrava dispiaciuto e che mi diceva che era un peccato perché era seguito anche da alcuni in Israele. Questa notizia mi diede un forte stimolo, e ora siamo ancora qui. Mi commuove leggere queste sue parole: «Io da sempre sono stato attaccato in questo forum e anche in quello precedente». Mi domando, in tutta sincerità e in tutta umiltà, che cosa Noiman ci trovi.

«Vedete tutti come funziona?». Lo vediamo benissimo. Nella sua serena saggezza Noiman ci ricorda: «Molto tempo fa mi diedi una regola che è identica a quella che ho applicato nella vita, nel lavoro, in famiglia (figli e moglie compresa) di lasciare sempre un po’di spazio per replicare, evitando le “cose di pancia”, sempre le cose si sono presentate meglio qualche ora dopo e meglio dopo alcuni giorni, ma qua evidentemente non succede, ed è di nuovo un disastro”. Ha ragione.
Pretendiamo di studiare Sacra Scrittura e trascuriamo precetti che dovrebbero essere alla base degli scambi intellettuali:

In Ec 3:7 è detto che c’è “un tempo per tacere e un tempo per parlare” (NR). In Sl 39:1 il salmista riferisce di questo suo proponimento: “Vigilerò sulla mia condotta per non peccare con le mie parole; metterò un freno alla mia bocca” (NR). Giobbe manifesta un sano atteggiamento: “Ammaestratemi, e starò in silenzio” (Gb 6:24, NR).
“Nella moltitudine delle parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è prudente” (Pr 10:19, NR); “l'uomo prudente tace” (Pr 11:12, NR) e “anche lo stolto, quando tace, passa per saggio”, mentre “chi tiene chiuse le labbra è un uomo intelligente” (Pr 17:28, NR). Con il salmista possiamo pregare: “Signore, poni una guardia davanti alla mia bocca, sorveglia l'uscio delle mie labbra”. - Sl 141:3, NR.

Tutti dovremmo rileggere lentamente questi passi biblici, e anche quanto scritto da Noiman sabato 28 gennaio 2023, alle 22:53. Shavùa tov, buona settimana.
noiman
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da noiman »

Ho fatto per la prima volta "l'omino verde" :d ma avevo già lavorato una mezz'oretta per scrivere quanto segue, Tiger non me ne voglia, poi se si vuole lasciare bloccata la discussione in attesa che decantino i cattivi umori, ba bene :YMHUG:

Non mi sono mai chiesto che ci faccio in questo forum, ma sempre mi chiedo come posso contribuire a spiegare le scritture dal punto di vista ebraico, (ovviamente se a qualcuno interessa) , mi riferisco principalmente a il Tanak che quando Nerone per divertirsi fece uccidere 300 orsi in un giorno noi già lo studiavamo, e lo criticavamo da oltre mille anni. (siamo i primi a mettere in discussione la scrittura).

Il mio commento si può anche estendersi alle scritture greche, il termine non è riduttivo perchè contrariamente da quello che pensa Besasea non furono scritte dai romani ma da ebrei ellenizzati e pagani giudaizzati, questo avvenne in un paio di secoli nel tempo in cui la prima separazione tra il giudaismo e il pensiero greco divenne incolmabile, il mondo in quell'epoca era talmente corrotto che gli stessi romani della vecchia scuola patrizia trovavano ripugnante i costumi sessuali degli abitanti in quello spicchio di terra che andava dall’Egitto alla Mesopotamia , il regno dei Parti, siamo nel periodo in cui regnò Cleopatra, Cesare , Antonio e Ottaviano, le guerre fratricide all'interno dell’impero romano, il Triunvirato, le legioni di Ottaviano si scontrano con quelle di Antonio, l’epoca in cui Cleopatra è la regina dei Tolemei e porta nella stessa Roma i riti orgiastici di Alessandria di Egitto, questo è il clima che ritroviamo all’alba del nuovo millennio, questo spiega in parte come da una protesta giudaica anti romana e anti greca che sfociain in una nuova setta che dopo la morte di Gesù Cristo diverrà il cristianesimo, in molti dagli uomini semplice e gli intellettuali del tempo fecero a gara a gara nel raccontare e scrivere la storia del suo fondatore , ma sappiamo che molti di questi non erano mai stati a Gerusalemme e neanche in terra di Israele, sicuramente molti di loro non capivano l’aramaico e ignoravano completamente l’ebraico, uno di questi è Luca che scrive: Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin dal principio e divennero ministri della parola, cosi ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato”(Luca).

E stupefacente che i Vangeli non parlino mai dei romani, non esiste nessuna parola che mostri avversione, mentre al contrario si parla male di farisei, sadducei, samaritani. Lo stesso Gesù sempre pronto a bacchettare i giudei non mostra nessuna parola di sdegno verso i barbari romani che imponevano tasse pesanti e reprimevano la minima rivolta in bagni di sangue.


Il cristianesimo è nato da una crisi e una protesta all'interno dell’ebraismo, una religione nata da una crisi non potrà essere che vittima di una nuova crisi e soccombere inevitabilmente a essa. (la fonte è mia).
Questa crisi si è allargata quando una certa parte dei cristiani hanno protestato contro la Chiesa e poi all’interno di questa separazioni si sono ritrovati tute le altre frangi del cristianesimo e voi sapete quali sono…..esattamente come è successo nell'ebraismo nel I° secolo.
L’ebraismo originale è rimasto indenne perché non è figlio di una crisi dello spirito, esso dipende ancora dalla sorgente originaria che è la rivelazione divina.

Ora ti rispondo a Shay per quanto riguarda i profeti e lo ringrazio di aver citato la fonte da cui è nata la sua affermazione, detto questo voglio sottolineare che i profeti di Israele non vanno intesi come la iconografia classica li ha rappresentati fino ad oggi: “vecchi scarmigliati, vestiti di stracci con gli occhi fuori dalle orbite,” la citazione di Devarim va intesa come una norma che H. pose per salvare il popolo dai falsi nav’i’, il “Navi” ebraico è il profeta dell’antica Israele, ma questo termine è stato interpretato secondo il pensiero greco e la tradizione degli oracoli di Delphi.
Il navi non prevede il futuro come una visione assoluta e inesorabile anticipatrice del destino ma come un ammonimento su quello che accadrà se l’uomo trasgredisce i comandamenti divini.
La differenza con l’oracolo greco è grande, costui non lascia nessuna possibilità di rimedio, non fornisce insegnamento e libero arbitrio, ma solo l’annuncio delle sventure.
Le parole del navi è sempre di natura propedeutica , inizia sempre con rimproveri e minacce , molto simili alle tokhakhot , ma essendo diversa l’intenzione quasi sempre si conclude con l’annuncio di una possibile salvezza in cambio del ravvedimento.
Il profeta ebraico anela, soffre si infervora e infine scongiura e prega per il suo popolo e infine osa sfidare D-o con la dialettica .
La parola appartiene a D-o e il profeta è uno strumento manipolato suo malgrado, uno strumento scelto per parlare all'uomo, una sorta di megafono (fonte:Volli- Bezarat Hasem)
La bocca è lo strumento con cui D-o parla all’uomo e questo lo capiamo leggendo in Isaia. 30/2 e in Geremia 15/19, “La parola fu rivolta a Geremia da parte di il Nome “Il Nome parla” (Is. 1/2)
La parola fu rivolta Geremia da parte del Nome”(Gr.7/1).
Se non basta i profeti ricevono l’incarico di scrivere quello che D-o dice, la profezia è il coagulo del volere divino che per sua mano si manifesta viene scritta e conservata anche quando il profeta non sarà più presente a monito delle generazioni future.

"In quei tempi si ammalò gravemente [il re] Ezechia; andò da lui il Profeta Isaia figlio di Amotz e gli disse: "fai testamento per la tua famiglia, perché stai per morire e non sopravviverai (Isaia 38, I): "Muori" in questo mondo e "non sopravviverai" nel mondo a venire. Gli disse [il re]: perché tutto ciò? Gli disse [il profeta]; perché non ti sei occupato di [adempiere] al precetto "crescere e moltiplicarsi", [il re non era neppure sposato]. Gli disse [il re]: perché avevo visto per ispirazione divina che mi sarebbero nati figli indegni. Gli disse [il profeta]: perché ti occupi dei misteri di Dio? Ciò che ti è stato comandato devi farlo e devi eseguire ciò che desidera il Santo Benedetto Egli Sia. Gli disse [il re]: allora, dammi [in sposa] tua figlia; forse per i meriti miei e tuoi ne verranno figli degni. Gli rispose [il profeta]: ormai la tua sorte è stata decisa. Gli disse [il re]:” Figlio di Amotz! Concludi la tua profezia e vattene! Dal padre di mio padre mi fu insegnato: anche se un spada affilata è posta sul collo di una persona, questi non deve rinunciare a invocare la clemenza divina.”.
Si dice anche che questa frase fosse stata ripetuta assieme da R. Yochanan e da R. Eliezer a commento del verso di Giobbe 13, 15, “ Quand 'anche [Dio] mi stesse uccidendo, in Lui confiderei.”

(TB Berakhot 10a), fonte: ( Crescete e moltiplicatevi di Amos Luzzato).

Riguardo re Ezechia in Isaia 9/6 appare una anomalia testuale לםרבה המשרה ולשלום אין קץ על כסא דוד “Se uno ha un governo forte, non c’è pace sul trono di Davide” dove לםרבה appare con una ם, sofit che è sempre a fine parola, il midrash commenta che questa mem sofit era forse destinata a re Ezechia?

Shavua Tov
Noiman


noiman
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da noiman »

Caro Shay..... :YMHUG: :YMHUG: Il futuro è fluido, quindi in movimento, ma Rabbi Akivà disse:”Tutto è determinato, ma è stata data la libertà”, il profeta interpretando le derive del popolo si premurava di avvertire il popolo che seguendo una strada sbagliata le disgrazie erano alle porte, ma se lo stesso popolo si ravvedeva la salvezza era nell’annullamento della sorte decretata, la sorte di fatto sembra apparire come la volontà pilotata da D-o, ma in realtà la libertà degli uomini può modificare la sorte che nel nostro immaginario sembra inevitabile, lo stesso H. si pone come profeta rivolta a Khaìn : “ Se agirai bene potrai andare a testa alta.(sarai perdonato) , ma se non agirai bene, il peccato sta in agguato alla porta,esso ha desiderio di te, ma tu puoi dominarlo, (il peccato sta spiandoti alla porta e i suoi desideri son volti a te, ma tu lo devi dominare)”
Questa affermazione prevede che a parte gli accadimenti strettamente di origine divina gli uomini siano in grado di estrarre la cura attraverso procedimenti che iniziano con la profezia, cioè l’ascolto del profeta che era un menagramo terribile, niente a che fare con le sorti, le goralòt , qualche cosa di simile alla moderna estrazione del lotto, il confine della magia è labile, inoltre questo apriva la strada a maghi e indovini, ecco erche in Dvarim gli oracoli sono messi fuori legge e come afferma il Talmud “non ricorrere in nessun oracolo a meno che sia come quello di Elezier, il servitore di Avrahàm”(Chulim 95b) , ma questa è un’altra storia….
La profezia greca non la conosco, se ne sai di più spiegami.
Noiman


animasalvata
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da animasalvata »

עליון

Questa parola "elyown" resa comunemente come "altissimo" o "più alto" dovrebbe derivare, come la parola עולה "olah" "l'offerta che sale", da questa parola עלה "alah" che significa "salire, ascendere".

Nella Bibbia si trova un parallelismo interessante in Isaia 14,14 tra עלה e עליון.

Il testo riporta:

אֶֽעֱלֶ֖ה עַל־בָּ֣מֳתֵי עָ֑ב אֶדַּמֶּ֖ה לְעֶלְיֽוֹן

Traduzione in inglese tratta dal sito sefaria:
I will mount the back of a cloud—
I will match the Most High.

Traduzione in italiano dalla traduzione inglese di sefaria:
Salirò sul dorso di una nuvola , andrò
all'altezza
dell'Altissimo


Anche al versetto 13 è detto:

וְאַתָּ֞ה אָמַ֤רְתָּ בִֽלְבָבְךָ֙ הַשָּׁמַ֣יִם אֶעֱלֶ֔ה

Traduzione di sefaria:
Once you thought in your heart,
“I will climb to the sky;

Traduzione italiana:
Una volta hai pensato nel tuo cuore:
“Salirò in cielo;

Lo scrittore poteva utilizzare un altro termine per riferirsi a Yhwh anziché usare il termine
עליון. Lo scrittore, sapendo che עליון deriva da עלה, usa proprio עליון per riferirsi a Yhwh. Mette in relazione i due termini e pertanto mette in relazione le due espressioni "Salirò sul dorso di una nuvola" e "andrò
all'altezza dell'Altissimo".

L'intento dello scrittore era evidenziare che il concetto di salire su una nuvola equivale ad essere l'altissimo oppure come l'altissimo e di conseguenza essere Yhwh oppure come Yhwh. Questo descriverebbe l'orgoglio del cuore del re babilonese nel farsi l'unico Dio oppure nel farsi un Dio allo stesso livello del Dio unico Yhwh.

Pertanto il dire "salirò al cielo", " salirò sulle nuvole del cielo" da parte di una creatura rappresenta una pretesa blasfema. Se lo dice un ebreo sarebbe meritevole anche di condanna a morte per blasfemia proprio perché l'espressione significa proprio quello che ci dice Isaia 14,13-14.

Adesso andiamo al nuovo testamento:

Marco 14:

61 Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?». 62 Gesù rispose: «Io lo sono!
E vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo».

63 Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? 64 Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte.

Come vedete qui Yeshua nella risposta non si limita dicendo di essere il Messia promesso e il figlio dell'uomo di Daniele 7 ma va anche oltre sostenendo che sarebbe salito in cielo alla destra della potenza cioè Dio che sarebbe venuto con le nubi del cielo.

Dal punto di vista del Sinedrio, che non credeva che Yeshua era il vero Messia ebreo, Yeshua era una creatura che con quelle parole stava bestemmiando. Secondo loro Yeshua stava facendo la stessa identica cosa che pensò il re babilonese in Isaia 14,13-14 e anche Yeshua conoscendo Isaia 14,13-14 era ben consapevole del significato di ciò che stava dicendo.

Il punto è che se Yeshua era veramente il Messia ebreo promesso allora doveva essere anche Dio stesso al contrario del re di babilonia perché Yeshua era veramente l'unico che poteva salire al cielo ed essere come l'altissimo e questo a maggior ragione se gli angeli in cielo non sono veramente degli esseri esistenti.

Il re di babilonia e indirettamente il diavolo (l'istinto al male dell'uomo oppure l'angelo ribelle Satana per chi crede che il diavolo è un entità spirituale) non erano il creatore Yhwh e quindi non potevano veramente salire al cielo ed essere come l'altissimo. Se Yeshua era una creatura allora aveva ragione il Sinedrio cioè avrebbe bestemmiato e sarebbe stato colpevole giustamente. In tal caso non poteva essere ne Dio, ne il Messia e non poteva nemmeno risorgere avendo commesso un grave peccato di auto-idolatria. Se invece Yeshua era veramente il Messia allora diceva la verità venendo ingiustamente condannato e pertanto doveva essere veramente Dio.

Chiaramente sia Yeshua e sia il Sinedrio sapevano che Dio è uno solo. Non ci possono essere in cielo due esseri coeguali. Quindi se Yeshua era veramente colui che disse di essere (salire al cielo) vuol dire che lui glorificato(risorto e salito al cielo) si riteneva proprio quel Dio unico che parlò a Mose. Non un altro Yhwh ma proprio quel Yhwh. Non due esseri ma un solo essere.

Chiaramente Yeshua secondo il nuovo testamento non sale al cielo alla maniera di un defunto giusto che "rimette il suo spirito a Dio" nel senso che al momento della morte il suo spirito "torna" a Dio che lo ha dato come dice il salmo. Infatti Pietro in Atti disse che il Davide alla sua morte non salì in cielo alla destra di Dio (Atti 2,34).

Se Yeshua è veramente il Messia allora il re babilonese pretese ingiustamente di esser come Yeshua glorificato.
Yeshua era l'unico che poteva salire al cielo. Lui era l'offerta (olah) vera che saliva (alah) al cielo come altissimo (elyown). In tal senso l'elyown di Isaia 14,14 sarebbe proprio un nome del risorto e salito al cielo.


Noiman tu che ne pensi? Dal punto di vista ebraico è corretto il ragionamento: se una creatura dice che "salirà al cielo" significa farsi Yhwh oppure come Yhwh? Sarebbe una autopretesa blasfema di essere l'unica divinità creatrice?
noiman
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da noiman »

עליון
Questa parola "elyown" resa comunemente come "altissimo" o "più alto" dovrebbe derivare, come la parola עולה "olah" "l'offerta che sale", da questa parola עלה "alah" che significa "salire, ascendere".


Animasalvata, perchè riporti “elyown” invece che Eli’on, la waw si legge וֹ waw + cholam, non hai mai menzionato Elion.
Non trovo nulla di strano che la radice indichi “elevare, salire ecc.”, El Elion si tratta di El + un attributo o un aggettivo, che è uno degli attributi divini, tradotto come “Altissimo”non trovo nulla di interessante nell'accostamento, ma se approfondisci magari capisco di più
Questa parola attributo compare quattro volte nel testo di Bereshit
accanto alla figura di Melchisedek, le prime tre volte comeאל עליון " El Elion" la quarta volta gli attributi diventano completi אל יהוה אל עליון “ El Adonai El Elion

Lo scrittore poteva utilizzare un altro termine per riferirsi a Yhwh anziché usare il termine
עליון. Lo scrittore, sapendo che עליון deriva da עלה, usa proprio עליון per riferirsi a Yhwh. Mette in relazione i due termini e pertanto mette in relazione le due espressioni "Salirò sul dorso di una nuvola" e "andrò
all'altezza dell'Altissimo".


Non ci trovo nulla di strano, non ha usato Y*** ma uno degli attributi, anche negli aeroporti c’è scritto עליה e nessuno pensa di andare in cielo se non con l’aereo. :d

Marco 14:61 Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?». 62 Gesù rispose: «Io lo sono!


Si! Animasalvata , ma Matteo riporta:”Tu l’hai detto”, Luca scrive “Lo hai detto tu stesso”
Concludendo tu sostieni che essendo qualcuno e salito sulle nuvole stabilisce una connessione tra Isaia e i Vangeli?
Noiman



animasalvata
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da animasalvata »

Shay ha scritto: mercoledì 1 febbraio 2023, 15:21 Buon pomeriggio a tutti.
Buona serata shay
Animasalvata, nella tua analisi ci sono problemi di tipo linguistico.
In Isaia 14,14 il targum traduce: mi innalzerò sopra tutte le nazioni.
Il significato principale del verbo עלה è "salire", " ascendere". La LXX traduce אֶֽעֱלֶ֖ה
in ἀναβήσομαι che è il futuro del verbo
ἀναβαίνω

https://www.laparola.net/greco/parola.p ... E%BD%CF%89

Thayer
1) ascend
1a) to go up
1b) to rise, mount, be borne up, spring up
Part of Speech: verb
Citing in TDNT: 1:519, 90

Strong
G305
From G303 and the base of G939; to go up (literally or figuratively): - arise, ascend (up), climb (go, grow, rise, spring) up, come (up).

Louw-Nida
Definizione Sezione
b go aboard 15.99
a go up 15.101
d grow up 23.189
c sprout and grow 23.196
(ἀναβαίνω ἐπὶ καρδίαν) begin to think 30.17

Traduzione:

Thayer
1) salire
1a) salire
1b) alzarsi, montare, essere sostenuto, balzare in alto
Parte del discorso: verbo
Citazione in TDNT: 1:519, 90

Forte
G305
Da G303 e la base di G939; salire (letteralmente o figurativamente): - alzarsi, salire (su), salire (andare, crescere, alzarsi, balzare) su, venire (su).

Louw-Nida
Definizione Sezione
b salire a bordo 15.99
a salire 15.101
d crescere 23.189
c germogliare e crescere 23.196
(ἀναβαίνω ἐπὶ καρδίαν) comincia a pensare 30.17

Sempre la LXX traduce עַל־בָּ֣מֳתֵי עָ֑ב in ἐπάνω τῶν νεφῶν "sopra le nubi".
Il versetto 14 menziona עָ֑ב "nuvole". Questa parola non significa nazioni. Significa "nuvole", "nubi" https://biblehub.com/hebrew/5645.htm
La nuvola è un simbolo della gloria di Dio.
Il versetto 13 va inteso in base al versetto 14. È chiaro che il re babilonese non poteva ascendere letteralmente al cielo perché non aveva questo potere essendo una creatura. Piuttosto è da intendere come "sentirsi Dio onnipotente", " pretendere l'onore e la gloria di Dio onnipotente". Questo è coerente anche con il resto del versetto 14 che dice
אֶדַּמֶּ֖ה לְעֶלְיֽוֹן e che viene tradotto dalla LXX in
ἔσομαι ὅμοιος τῷ ὑψίστῳ "sarò come il più alto (altissimo)."

È chiaro che il significato qui non può essere quello di "innalzerò sopra le nazioni" perché il re babilonese era già diventato il re delle nazioni e questo per volere stesso di Dio. Ma il re babilonese piuttosto che ringraziare Dio per la posizione che gli aveva fatto raggiungere rese superbo il suo cuore non dando i meriti a Dio e in questo modo si sentì lui stesso Dio.

Midrash tanchuma https://www.sefaria.org/Isaiah.14.14?wi ... 20Tanchuma
Ha suscitato Salomone come re su tutta la terra, e ha fatto lo stesso con Nabucodonosor, come affermato ( Geremia 27:6 ): "Gli do anche le bestie feroci per servirlo". Il [primo] costruì il santo Tempio e disse molte lodi e suppliche; e quest'ultimo lo distrusse e maledisse e bestemmiò, e disse (in Isaia 14:14 ), "Salirò in luoghi alti delle nuvole, rassomiglierò all'Altissimo".

https://www.sefaria.org/Isaiah.14.14?wi ... 20Tanchuma
Questo è come è scritto ( Lev. 6:2 ), "che (cioè la persona che si esalta) è quella che ascende ( ha'oleh ) sul luogo ardente". E così anche Nabucodonosor esaltato (rt.: 'lh ) se stesso e disse (in Is. 14:14 ), “Io ascenderò (rt.: ' lh ) sulle altezze di una nuvola; Diventerò come l'Altissimo (rt.: ' lh ).” Il Santo, benedetto Egli sia, gli disse: «Sulla tua vita, non ti bastava che tu dicessi nel tuo cuore (v. 13): «Io salirò (rt.: ' lh ) nei cieli; sopra le stelle di Dio porrò il mio trono”, ma che tu dica (nel v. 14), “Io ascenderò (rt.: ' lh ) sulle altezze di una nuvola, diventerò come l'Altissimo ( rt.: ' lh )?” E così lui (cioè Nabucodonosor) disse ad Hananiah e ai suoi amici (in Dan. 3:15), “'Ora chi è il Dio che ti libererà dalla mia mano?'

Midrash Tanchuma, Vaera 9:3
Sappiamo che Nabucodonosor rivendicava la divinità, perché è scritto: salirò sopra le altezze delle nuvole; Sarò come l'Altissimo ( Is. 14:14 ). Allora il Santo, benedetto Egli sia, gli disse: Disgraziato! Eppure sarai portato giù negli inferi, nelle parti più estreme della fossa (ibid., v. 15). Cosa gli ha fatto? Lo esiliò nel deserto sebbene fosse un re, e lo costrinse a mangiare l'erba come una bestia

https://www.sefaria.org/Isaiah.14.14?wi ... ma%20Buber
Nabucodonosor si trasformò in una divinità, come affermato (in Is. 14:14 ): SALE SULL'ALTEZZA DI UNA NUVOLA; <DIVENTERÒ COME L'ALTISSIMO >. Il Santo lo informò che era carne e sangue, come affermato (in Dan. 4:29 [32]): SARAI CACCIATO VIA DALL'UMANITÀ .

https://www.sefaria.org/Isaiah.14.14?with=TALMUD
Chulin 89a:7
Ho concesso la grandezza aNabucodonosor , eppure disse: “Salirò al di sopra delle altezze delle nuvole” ( Isaia 14:14 ).

Rashi dice: Salirò sopra le altezze delle nuvole Non sono degno di abitare con i mortali. Mi farò una piccola nuvola nell'aria e vi abiterò. Gionathan rende: ascenderò su tutte le nazioni.

https://www.sefaria.org/Isaiah.14.14?wi ... n%20Exodus
Questa era l'opinione di Faraone, che, secondo le parole dei nostri rabbini, [si considerava un dio], e di Sennacherib, riguardo alle cui idee la Scrittura dice: Io salirò sopra le altezze delle nuvole; Sarò come l'Altissimo , e di Hiram e dei suoi compagni che si fecero dèi. Erano malvagi, ma non assolutamente stupidi.

Il cielo è il simbolo del governo,
Il cielo è anche un modo di menzionare Dio senza nominarlo direttamente.
salire in cielo significa ottenere il regno, divenire re.
Il re babilonese ottenne da Dio il regno su tutti i regni della terra allora conosciuta, ma non salì al cielo, cioè non salì a Dio diventando come l'altissimo, perché come dice Isaia 14,15 fu precipitato nell'abisso.
il senso del salmo 110 è "attendi la mia destra". Attendere la destra di D-o.

In Atti 2 dice:
33 Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio

Qui sembra dire che è la destra di D-o ad esaltare il re in conformità con la corretta intepretazione del salmo 110.
Questo cozza con la prima parte del versetto 34 di Atti 2: 34 Davide infatti non salì al cielo;

γὰρ (infatti) da una spiegazione al versetto precedente. Se Davide alla morte non salì al cielo vuol dire che Yeshua dopo la morte risorse e salì al cielo alla destra di Dio. Del resto tutto il nuovo testamento dice che Yeshua è salito alla destra della maestà per esempio Ebrei 1,3. Atti 2,33-34 va interpretato secondo tutto il quadro del nuovo testamento.

Ricapitolando:

1) il re di Babilonia dopo aver ottenuto il regno da Dio anziché dare i meriti a Dio per avergli concesso il regno mondiale si esaltò a divinità come l'altissimo pensando in cuor suo di salire sulle nubi del cielo. Tuttavia non ci riuscì affatto ad essere come l'altissimo perché era un mortale e fu precipitato nell'abisso.

2) Davide alla morte non salì al cielo

3) Yeshua risorto al contrario di Davide salì al cielo. In base al nuovo testamento riuscì effettivamente a fare quello che non poté fare ne il re di Babilonia, ne il re Davide. Ma se il re di Babilonia non poteva riuscirci perché non era veramente Dio allora Yeshua risorto era veramente Dio perché ci riuscì. Questo secondo il nuovo testamento.

Perché allora Caifa e il Sinedrio ritennero che le parole di Yeshua erano bestemmia?

Ecco le parole:

61 Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?». 62 Gesù rispose: «Io lo sono!
E vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo».

63 Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? 64 Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte.

Mi sembra chiaro che per il Sinedrio era una bestemmia il fatto che una creatura umana potesse salire sulle altezze del cielo dov'era Dio. Inoltre venire "con le nubi del cielo" equivale a dire di "venire con la gloria di Dio".
Loro interpretarono "il salire alla destra di Dio" alla stessa maniera della pretesa blasfema del re di Babilonia. Altrimenti come potevano parlare di bestemmia al punto da meritare la morte?
animasalvata
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da animasalvata »

noiman ha scritto: mercoledì 1 febbraio 2023, 19:31
Animasalvata, perchè riporti “elyown” invece che Eli’on, la waw si legge וֹ waw + chiamo, non hai mai menzionato Elion.
Perdona le mie imprecisioni di ebraico. Io non conosco l'ebraico. Vado secondo gli strumenti disponibili sulla rete. https://biblehub.com/hebrew/5945.htm
non ci trovo nulla di strano, non ha usato Y*** ma uno degli attributi, anche negli aeroporti c’è scritto עליה e nessuno pensa di andare in cielo se non con l’aereo.
Noiman ma la Bibbia non è stata scritta quando sono stati inventati gli aerei e gli aeroporti. Al tempo del re di Babilonia e di Gesù gli uomini non c'erano aerei per volare in cielo e non c'erano areoporti ma si parlava in un certo modo. Noi dobbiamo cercare di capire cosa significavano certe espressioni in quel contesto
Concludendo tu sostieni che essendo qualcuno e salito sulle nuvole stabilisce una connessione tra Isaia e i Vangeli?
Se nel nuovo testamento leggo che alle parole di Gesù [Marco 14,62:62 Gesù rispose: «Io lo sono!
E vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo».]


Ipotizzo anche che "venire con le nubi del cielo" equivale a dire "venire con la gloria di Dio" giacché la nuvola richiamava la gloria nell'Esodo e cielo è un modo di menzionare Dio senza nominarlo direttamente.

Il sommo sacerdote e il sinedrio sempre secondo il nuovo testamento parlavano di bestemmia tale da meritare la morte.

Marco 14
63 Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? 64 Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte.

Perché dovevano considerarsi bestemmia se non per il fatto di stabilire una connessione tra Isaia 14,14 e il Vangelo? Un altra connessione per esempio è stabilità tra Apocalisse e Isaia?

Apocalisse 22,16
Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino».

Isaia 14,12
Come sei caduto dal cielo,
o Risplendente, figlio dell'Aurora! Come sei caduto a terra, o vincitore delle nazioni!

Se c'è un collegamento tra Isaia 14,12 e Apocalisse 22,16 perché non può esserci un collegamento tra Isaia 14,13-14 e Marco 14,62-64?

Puoi tu spiegarci che vuol dire secondo l'ebraismo l'espressione figlio dell'aurora di Isaia 14,12?

Un altra considerazione, può essere anche che dico una cavolata pazzesca, come facevano gli apostoli e i redattori a sapere esattamente cosa si dissero Yeshua e i sacerdoti nel Sinedrio? Gli apostoli non stavano li. È possibile che ciò che è scritto in Marco 14,62-64 sia una ricostruzione teologica operata dagli apostoli e poi messa per iscritto. Gli apostoli volevano riportare che Yeshua fu condannato a morte (anche se concretamente non potevano loro infliggere la morte) per bestemmia. Ovviamente l'intento degli apostoli non era quello di voler dire che Yeshua era veramente un bestemmiatore ma che era un bestemmiatore secondo il sinedrio. E in che consisteva la bestemmia secondo il sinedrio? Nelle parole "ricostruite" al versetto 62. Potevano gli apostoli essere presenti pure loro nel sinedrio?
chelaveritàtrionfi
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Enoch 69
….
Egli, il figlio dell’uomo, si assise sul trono di gloria, e a lui, al figlio dell’uomo, fu consegnata la somma della giustizia, ed egli fa scomparire ed elimina dalla superficie della terra i peccatori e coloro che hanno sedotto il mondo. Essi verranno legati con catene e rinchiusi nel luogo della raccolta e dell’annientamento; tutte le loro opere scompariranno dalla superficie della terra. Ma d’ora innanzi non vi sarà più nulla di corruttibile. Poiché e comparso quel figlio dell’uomo e si è assiso sul trono della sua gloria, e ogni male scomparirà e sarà distrutto di fronte a lui. Ma la parola di quel figlio dell’uomo sarà potente di fronte al Signore degli Spiriti. Questa è la terza parabola di Enoc

Enoch 70
E dopo di ciò, il nome di Enoc fu esaltato durante la sua vita dagli abitanti della terra presso quel figlio dell’uomo e presso il Signore degli Spiriti. Il suo nome fu sollevato sul carro degli spiriti e tra di loro scomparve agli uomini. Da quel giorno io non vengo più enumerato tra di loro, ed egli mi pose tra due regioni celesti, tra il nord e l’ovest, là dove gli angeli presero le corde per misurare il luogo degli eletti e dei giusti. Là io vidi i patriarchi e i giusti, che abitavano in quel luogo da tempo immemorabile

Enoch 71
…..
Ma l’angelo Michele, uno degli arcangeli, mi prese per la mano destra, mi risollevò e mi introdusse in tutti i segreti della misericordia e della giustizia
….
Da quella casa vennero Michele, Gabriele, Raffaele e Phaunel e molti innumerevoli angeli santi. E con loro venne l’anziano; il suo capo era bianco e puro come la neve e la sua veste indescrivibile. Caddi allora sulla mia faccia; tutto il mio corpo il mio corpo si disciolse, e il mio spirito si mutò. Gridai ad alta voce, con lo spirito della forza, e lo benedissi, l’onorai e l’esaltai
-…
Tu sei il figlio dell’uomo, che fu generato per la giustizia. La giustizia dimora su di te e la giustizia dell’anziano capo non ti abbandona. Poi mi disse Egli invoca su di te pace in nome del mondo futuro; poiché di là esce la pace fin dalla creazione del mondo e così avverrà di eternità in eternità. Tutti coloro che cammineranno sui tuoi sentieri – di te che non hai mai abbandonato la giustizia -, avranno le loro dimore e la loro eredità presso di te, ed essi non si separeranno
mai da te per tutta l’eternità. Così sarà lungo i giorni presso quel figlio dell’uomo e i giusti avranno pace e cammineranno per la sua stessa via nel del Signore degli Spiriti di eternità in eternità.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
noiman
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da noiman »

Cos’è ……è una gara di citazioni? :d
Sei formidabile animasalvata , ho scritto alle 19.31 poi ho cenato,( acciughe fritte (friggitrice ad aria), insalata di pollo (gastronomia), contorno di zucchine al vapore e un dolce ( chiedo a mia moglie da dove viene), vino “Pinot Grigio” e forse caffè dopo. :-O
animasalvata , hai scritto tutta questa roba….! Sapevo che non sai l’ebraico, ma rimango positivamente stupito di quanto riesci a scrivere, fonti comprese, ma il nocciolo rimane scoperto, Bible Hub, non sapevo che esistesse, ma abbiamo solo capito che עלה è "salire, la questione rimane in “aeroporto”
De collegamento al Vangelo rimangono “nuvole”
Noiman
chelaveritàtrionfi
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

animasalvata ha scritto: mercoledì 1 febbraio 2023, 12:45
Secondo te ISaia 14 di cosa sta parlando? Chi è la stella del mattino? Chi è che è salito e poi fatto scendere?
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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