Caino e Abele

amos74
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Re: Caino e Abele

Messaggio da amos74 »

Per quanto mi riguarda, ritengo che l'unica traduzione veramente adeguata del Tetragramma sia HaShem, cioè "Il Nome", perché ogni altra traduzione è inidonea a descrivere Colui che è indescrivibile. "Elohim" applicato al Creatore per me evidenzia una Sua specifica funzione, quella di "Potere Supremo", al quale sono subordinate tutte le realtà diverse da Lui.
noiman
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Re: Caino e Abele

Messaggio da noiman »

Non conosco Erri De Luca, se pensi che ויאמר אלהים אל משה אהיה אשר אהיה “ “Vaiomèr Elohìm al Moshè hejè asher hejè , significhi l’estensione del tetragramma lo puoi fare, dimmi dove lo hai studiato.
Non bisogna trasformarlo in un indovinello teologico, intendo stare nella discussione, anche se lascio a Tiger ogni possibile replica.
Noiman
Sandra
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Re: Caino e Abele

Messaggio da Sandra »

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amos74
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Re: Caino e Abele

Messaggio da amos74 »

Ciao Sandra,

Elohim, come sicuramente sai, è un termine utilizzato anche per gli esseri umani, nel qual caso significa legislatori, giudici, governanti. Ad esempio in Salmo 82,1 si dice che HaShem "sentenzia in mezzo agli elohim" :qui con elohim si intende "giudici'. Hai ragione, quando questa parola è applicata al Creatore (Elohim al prurale, coniugazione verbale al singolare salvo rarissime eccezioni presenti nel Tanakh), è effettivamente un plurale direi" di maestà ", esprimendo appunto il concetto di HaShem quale Potere Supremo, cioè" Il Potere sopra ogni altro potere", come brillantemente espresso da Ramban (Nachmanide) nel suo commento a Genesi 1:1.

Pertanto, dei due termini YH** ed Elohim, solo il primo è l'unico usato esclusivamente per l'Onnipotente.
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Sandra
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Re: Caino e Abele

Messaggio da Sandra »

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amos74
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Re: Caino e Abele

Messaggio da amos74 »

È la concezione trinitaria di HaShem propria di quasi la totalità delle chiese cristiane, che io rispetto profondamente, ma sulla quale dissento per ciò che sta scritto in Deuteronomio 6:4

"YH** è Uno" .
noiman
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Re: Caino e Abele

Messaggio da noiman »

Elena Loewenthal, si …. :YMHUG: Sandra ….. la conosco, grande traduttrice e studiosa della tradizione e della mistica ebraica, non credo che abbia l’intenzione di tradurre la Bibbia ebraica.
Ritornando al tema della discussione, non vedo risposte al mio seguito, perché tutti ormai ci siamo fermati al peshàt del racconto o distratti dal Nome di D-o, Bereshit 4 è estremamente esiguo, la scarsità dei personaggi, dopo la morte di Hevel e la maledizione su Khain il palcoscenico si riduce ulteriormente fino a scomparire, l’esatto contrario delle storie di Ken Follet come i Pilastri della Terra in cui l’autore ad ogni pagina introduce nuovi personaggi con storie nuove, è chiaro che non si può fare un paragone perché la Bibbia è un manuale di rivelazione che obbliga il lettore ad avvolgersi nel testo solo a mani piene , fino al punto di respirare le lettere con cui è stato scritto il testo originario.

Ma allora l’agiografo di Bereshit era proprio limitato, ha narrato la storia degli abitanti del quarto piano, scala “ c” , di un palazzone di 15 piani in periferia di una grande città, padre , madre e due figli, una famiglia distrutta in una tragedia per una lite che riguarda un dono, l’agiografo utilizza meno di duecento parole, (circa fino a qui ….di quanto ho scritto oggi.).
Esistono altre cose si possono ancora estrarre?
Se il racconto fosse scritto dal contadino, potremmo pensare che questo sia un modo di sottolineare l’importanza della offerta dei prodotti della terra, se scritto da un pastore, l’opposto, ma sicuramente a distrarci e condizionarci nel giudizio e nella comprensione è la morale che vogliamo affibbiare alla narrazione, sono i modelli che ci condizionano, esempio:
La fede nelle parole di D-o, l’aspetto didattico del racconto, la prefigurazione di Satana, l’innocenza di Hevel, la prepotenza di Khain, il concetto dell’offerta spontanea e sincera, la morale del pentimento e altre, scritte da voi.
Alcune sono sicuramente insite nel racconto, altre no!
Noiman
noiman
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Re: Caino e Abele

Messaggio da noiman »

Tiger apprezzo che ti sei sforzato nella tua risposta :YMHUG: , hai espresso il concetto classico di tutti quelli che se la cavano con poco, quando interroghi qualcuno su questo argomento è quasi scontato che ti risponda :”D-o è qualche cosa di incommensurabile, lo trovi nella natura, nella terra, nel cielo, nelle stelle, negli uomini”.
Hai considerato D-o come un mattone. :-O
Ti sei forse fatto fuorviare dalla affermazione di Shmòt dove è scritto
ויאמר אלהים אל משה אהיה אשר אהיה “ “Vaiomèr Elohìm al Moshè hejè asher hejè”, che è un vero e proprio indovinello teologico, un verbo espresso al futuro ma quasi sempre tradotto al presente, che va oltre alla banalizzazione del verbo”essere”.
Forse uno stimolo per comprendere questa affermazione nella sua profondità e considerare le tre א capo lettera che si introducono "hejè asher hejè”, connesse con il tetragramma e nello stesso introducono il valore dell’Uno, inteso come unità, l’Uno che trascende ogni altro numero, per creare la pluralità occorre lo spazio, e di conseguenza il tempo che è la misura che regola lo spazio, è nel movimento che diventa vera l’affermazione "nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.".
Ma questo non è la dimensione divina.
Dovremmo riprendere il tema della cartella, ma rimango disorientato dalla affermazione di Tiger: “ Ciò che accusa Caino è la sua coscienza-yhwh. L'offerta veniva consumata, l'offerta di Caino era misera rispetto agli agnelli del fratello Abele, essendosi accorto di aver fatto una figuraccia, la sua coscienza-yhwh rimprovera Caino tanto da far prevalere la gelosia e l’invidia (la mente di superfice "satan") e uccide il fratello.
Poi è giusto che ciascuno possa pensare a quello che vuole.
Noiman
Sandra
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Re: Caino e Abele

Messaggio da Sandra »

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Ultima modifica di Sandra il mercoledì 28 aprile 2021, 15:32, modificato 1 volta in totale.
noiman
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Re: Caino e Abele

Messaggio da noiman »

Sandra .... :YMHUG: è difficile rifiutare un dono, ma un sacrificio.... :-?
Hevel immolò il suo agnello ? :-O
Noiman
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