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Significato della parola (שָׁמַיִם ,šāmayim)

Inviato: sabato 3 ottobre 2020, 21:35
da SarimDavid
Shalom!
Condivido questo studio della parola (ebr. שָׁמַיִם ,šāmayim)

La formulazione ebraica (ebr. הַשָּׁמַ֖יִם ,ha ššāmayim) è composta dall’articolo "il" (ebr. הַ ,ha) + il sostantivo maschile plurale di estensione "cielo" (ebr. שָׁמַ֗יִם ,šāmayim); la consonante šîn (š) è preceduta dall’articolo (הַ) e quindi prende il dāgẹš forte raddoppiando in (šš). Si suppone che al singolare primitivo del termine "šamay" fu aggiunto il suffisso (ebr. יִם ,im) per renderlo un plurale e questo portò alla formazione del suffisso "-ayim".
Questo potrebbe farlo sembrare una forma numerale duale, ma così non è.
Per la grammatica ebraica la parola "cielo" (ebr. שָׁמַ֗יִם ,šāmayim) è un particolare plurale di estensione chiamato plurale di superficie, cioè uno di quei termini ebraici scritti al plurale ma che si traducono al singolare, perché enfatizza l’estensione, la superficie, lo spazio, il luogo. Il plurale di estensione rappresenta per l’autore sacerdotale qualcosa che cambia costantemente, acqua, cielo, altezza, mare, superficie, sono cose "che non sono mai legate a una forma" come ad esempio: "acqua" (ebr. מַיִם ,mayim, si riferisce ad un’unica massa d’acqua composta da tante masse d’acqua); "cielo" (ebr. שָׁמַיִם ,šāmayim, enfatizza l’enorme superficie fisica del cielo composta da tante superfici tutte unite tra loro); "altezza" (ebr. מְרוֹמִים ,merômîm, enfatizza l’altezza, ad esempio l’altezza fisica del cielo, composta da tante superfici unite tra loro come una superficie unica; il singolare מָרוֹם ,mārôm, "altezza", viene utilizzato in senso poetico); "mare" (ebr. יַמִּים ,yammîm, si riferisce ad un unico mare composto da tanti mari uniti tra loro; il singolare "mare", יָם , yām, viene utilizzato in senso poetico); "superficie" (ebr. פָּנִים‎ ,pānîm, si riferisce alla superficie fisica di qualcosa o qualcuno, tradotto anche con "faccia", nel senso di "stare alla presenza di qualcuno").

La parola (ebr. שָׁמַיִם ,šāmayim) significa "l’acqua è lì" e indica lo spazio al di sotto della rāqîa‘:

’ĕlōkîm fece hā rāqîa‘ (ebr. הָרָקִיעַ֒ ,la cupola solida) e separò tra ha mmayim (ebr. הַמַּ֙יִם֙, l’acqua) che erano sotto lā rāqîa‘ (ebr. לָרָקִ֔יעַ ,alla cupola solida) e tra ha mmayim (ebr. הַמַּ֙יִם֙ ,l’acqua) che erano sopra lā rāqîa‘ (ebr. לָרָקִ֑יעַ ,alla cupola solida). E così fu. E chiamò ’ĕlōkîm per il soffitto šāmayim (ebr. שָׁמָ֑יִם ,cielo) – Berē’šîṯ 1:7-8.

L’aria sopra la terra estesa fu riempita da (ebr. הַשָּׁמַ֖יִם ,ha ššāmayim) e ad una certa distanza sopra di essa c'era uno scudo protettivo trasparente, la "cupola solida" (ebr. רָקִ֖יעַ ,rāqîa‘), che tratteneva il peso delle acque superiori. Il narratore è convinto che il sole e la luna rotolano nella parte inferiore di šāmāyim, condividendo lo stesso modello orbitale, ed entrano ed escono dallo scudo di šāmāyim, poiché il sole governa il giorno e la luna la notte. Inoltre, secondo la descrizione del narratore, sopra le acque superiori si eleva una vasta cupola chiamata "cielo del cielo" (ebr. šemê ha ššāmāyim). L’espressione šemê ha ššāmāyim è una forma di superlativo ebraico che consiste nel dire di una cosa che è, relativamente a una seconda, ciò che questa a sua volta è in rapporto a una terza, come se dicessimo "il cielo superiore":

Ecco, HaShem tuo ’ĕlōkîm appartengono ha ššāmayim (ebr. הַשָּׁמַיִם ,il cielo), e šemê (ebr. שְׁמֵ֣י ,cielo di) ha ššāmāyim (ebr. הַשָּׁמָ֑יִם ,il cielo) la terra estesa (ebr. הָאָ֖רֶץ ,hā ’āreṣ) e tutto ciò che essa contieneDeḇārîm 10:14;

Tu, tu solo sei HaShem! Tu hai fatto ha ššāmayim (ebr. הַשָּׁמַיִם ,il cielo), šemê (ebr. שְׁמֵ֣י ,cielo di) ha ššāmāyim (ebr. הַשָּׁמָ֑יִם ,il cielo) e tutto il loro esercitoNeḥemyâ 9:6;

Lodatelo šemê (ebr. שְׁמֵ֣י ,cielo di) ha ššāmāyim (ebr. הַשָּׁמָ֑יִם ,il cielo) e ha mmayim (ebr. הַמַּ֗יִם ,l’acqua) sopra ha ššāmāyim (ebr. הַשָּׁמָֽיִם ,il cielo) – Ṯehillîm 148:4.

Il narratore sacerdotale racconta che "l’acqua" (ebr. הַמַּ֙יִם֙ ,ha mmayim) è sopra "il cielo" (ebr. הַשָּׁמָ֑יִם ,ha ššāmāyim). Per il narratore del sēper Berē’šîṯ la visione cosmologica biblica è diversa dalla visione realistica e si tratta solamente di un’indicazione di ciò che la gente del tempo credeva.

Shalom!
David

Re: Significato della parola (שָׁמַיִם ,šāmayim)

Inviato: domenica 4 ottobre 2020, 4:20
da Gianni
Personalmente non concordo sull’idea che la parola ebraica שָׁמַיִם (shamàim) significhi "l’acqua è lì". Tale idea si basa infatti soprattutto sui dati linguistici dell’ebraico ignorando estesamente i rapporti fonetici in altre lingue semitiche (accadico, aramaico, cananaico, arabo, etiopico, mandaico, neoaramaico, fenicio-punico e ugaritico). La radice semitica comune è shama. L’idea di שָׁמַיִם (shamàim) come “là acqua” è quindi linguisticamente insostenibile. Questa concezione errata è all’origine delle spiegazioni date in età postbiblica nelle etimologie popolari così come è all’origine dell’idea di più cieli nell’interpretazione rabbinica. Non ci fu insomma una seria valutazione sul piano storico linguistico ed etimologico, portando così ad un fraintendimento.
Il vocabolo ebraico fa parte dei pluralia tantum, nomi solo al plurale (li abbiamo anche in italiano; esempi: occhiali, pantaloni, forbici). L’idea errata che sia un duale è dovuta al fatto che alla radice semitica comune shama è aggiunta la desinenza plurale -im, formando -aim con la vocale precedente e dando quindi l’impressione (sbagliata) che sia un duale.
Gli ebrei biblici pensavano ad un unico cielo in tutta la sua immensa estensione, anche nel caso dei “cieli dei cieli”, che è un superlativo, anzi, per meglio dire un elativo (valore assoluto senza termini di comparazione).

Re: Significato della parola (שָׁמַיִם ,šāmayim)

Inviato: domenica 4 ottobre 2020, 10:15
da SarimDavid
Gianni, caro
ti ringrazio per la tua osservazione.
Volevo farti vedere le mie fonti e mi piacerebbe che mi mostrassi le tue. Sul significato della parola (ebr. שָׁמַיִם ,šāmayim) ci sono diverse interpretazioni e alcune di queste riportano "l'acqua è là". Però convengo con la tua osservazione e te ne ringrazio perchè šāmayim non significa "l'acqua e là".
A parte questo ti vorrei far vedere le fonti dalla grammatica ebraica di Gesenius.

Bible Lexicons (Gesenius' Hebrew Grammar)
2. Only apparently dual-forms (but really plural) are the words מַ֫יִם‎ water and שָׁמַ֫יִם‎ heaven. According to P. Haupt in SBOT. (critical notes on Isaiah, p. 157, line 18 ff.), they are to be derived from the old plural forms (found in Assyrian) mâmi, šamâmi, whence the Hebr. מים‎, שמים‎ arose by inversion of the i mâmi, mâimi, maim. It is simpler, however, to suppose that the primitive singulars may and šamay, when they took the plural of extension (§124b), kept the tone on the ay, thus causing the îm (which otherwise always has the tone, §87a) to be shortened to im. Cf. the analogous formations, Arab. tarḍaina, 2nd fem. sing. imperf. of a verb ל״י‎, for tarḍay + îna, corresponding to taqtulîna in the strong verb; also bibl.-Aram. בָּנַיִ֫ן‎ the abs. st. plur. of the ptcp. Qal of (ל״י) בְּנָה‎, which otherwise always ends in în with the tone, e.g. in the ptcp. Qal of the strong verb, דָּֽבְחִין‎ sacrificing. (https://www.studylight.org/lexicons/ges ... HGpar-88-d" onclick="window.open(this.href);return false;).


Grazie come sempre per i tuoi commenti.
Shalom!
David

Re: Significato della parola (שָׁמַיִם ,šāmayim)

Inviato: domenica 4 ottobre 2020, 11:04
da Gianni
Caro Davìd, informazioni più accurate potrebbe fornircele Besaseà o Norman.

Re: Significato della parola (שָׁמַיִם ,šāmayim)

Inviato: domenica 4 ottobre 2020, 12:13
da SarimDavid
Gianni, ho trovato una interessante relazione in linea con il Prof. Gesenius. Lo studio è del Prof. Aaron Ember e ne parla alle pagg. 199-200 , c'è anche la nota in calce (4) che spiega bene il significato del termine. A differenza di Gesenius che lo chiama plurale di estensione, il Prof. Aaron Ember lo chiama plurale intensivo. Ti scrivo il link se vuoi guardarci https://www.journals.uchicago.edu/doi/p ... 086/369546" onclick="window.open(this.href);return false;

E' interessante il suo studio, perchè abbatte definitivamente l'ipotesi che la parola (ebr. שָׁמַיִם ,šāmayim) possa essere un plurale numerico, secondo quanti pensano che gli israeliti avessero ereditato il concetto di più cieli durante la cattività babilonese; dice che "non c'è davvero alcun riferimento esplicito a una serie di cieli nella letteratura assiro-babilonese", e quindi convalida che il termine (ebr. שָׁמַיִם ,šāmayim) provenga dall' assiro šamâmi e per epentesi della finale "i" diventa šamaimi, da cui, rilasciando l'ultima vocale breve si ottiene šamaim. Ma la prova che toglie ogni dubbio che šāmayim possa essere un plurale numerico è l'espressione šemê ha ššāmāyim, che è senza dubbio un plurale intensivo e non numerico.


Altro esempio:
L’autore sacerdotale rinomina la “cupola solida” rāqîa‘ (sostantivo maschile singolare) con il sostantivo plurale (ebr. שָׁמַ֗יִם ,šāmayim): “E chiamò ’ĕlōkîm la rāqîa‘ (ebr. רָקִ֖יעַ , cupola solida) šāmāyim (ebr. שָׁמַיִם ,cielo) - Berē’šîṯ 1:8.
Questo dimostra che la parola šāmāyim è un plurale di estensione, cioè uno di quei termini ebraici scritti al plurale ma che si traducono al singolare. E' chiaro che il narratore non crede nell’esistenza di un numero di cieli distinti, ma si riferisce piuttosto alla incommensurabile distesa celeste.

A pagina 200 nota in calce n."2", il Prof. Aaron Ember scrive che la letteratura Rabbinica e cabalistica la pensano diversamente. Probabilmente si è avuto nel corso dei secoli una reinterpretazione a livello più spirituale del termine. Ricordo che l'autore sacerdotale non amava le astrazioni e che il cielo di cui parla in Berē’šîṯ è un cielo fisico.
"The idea of a plurality of heavens is, however, very common in the Rabbinical Literature, and in the Apocalyptic and other pseudepigraphic books, both Jewish and Christian. The conception was probably borrowed from the Persians. Rabbinical and apocryphal
literature speaks of seven or ten heavens. .... The cabalists likewise speak of seven heavens, each rising in happiness above the other. (pag. 200, nota in calce n."2")

Re: Significato della parola (שָׁמַיִם ,šāmayim)

Inviato: domenica 4 ottobre 2020, 18:48
da Gianni
Molto bene, Davìd! Grazie. :-)