Caso mai la modalita' di lettura in chiave fondamentalistica di tale letteratura.
E il pericolo di cadere in questa trappola non riguarda solo gli ebrei ma un po tutti.
Ad esempio all'inizio hai detto:
In passato il Regno d’Israele subì disfatte fatali come punizione divina, con la deportazione in Babilonia da parte di Nabucodonosor intorno al 570 a.c e la distruzione del primo Tempio...
Per me non va gia' bene dire cosi.
Il popolo di Israele ha subito diverse catastrofi nazionali, le ha interpretate come punizione divina e cosi ce le ha raccontate.
Questo e' per me l'approccio di lettura corretto.
Del resto pretendere di leggere un libro cosi antico senza incappare in un mix tra informazioni storiche ,miti di fondazione e riflessioni teologiche e' come pretendere di leggere un libro di cento anni fa e pretendere di trovare informazioni su internet e cellulari.
Per paradosso, pensa anche a certe reazioni di noi "uomini moderni"
Quando ci capita una disgrazia siamo forse tutti prontamente esenti dal formulare un pensiero del tipo "Ma perche Dio mi fa capitare questo? Che cosa ho fatto di male?"
Se capita pure a noi sporadicamente suppure magari riusciamo a controbilanciare con altri pensieri piu razionali ti puoi immaginare che punti di vista del genere migliaia di anni fa erano molto piu' comuni e sviluppati a livello religioso e incapsulati nella letteratura del tempo.