ANTICRISTO OGGI

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francesco.ragazzi
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Re: ANTICRISTO OGGI

Messaggio da francesco.ragazzi »

L’equivoco, ancora una volta, nasce da un’interpretazione letterale e sbagliata di una singola frase estrapolata ad hoc: “In verità vi dico, non passerà questa generazione prima che tutto questo accada”.

Ebbene, dovete sapere che il termine greco γενεα, solitamente tradotto "generazione", ha più significati. Può indicare un determinato numero di anni, così come può indicare un periodo decisamente più lungo e indefinito e, infine, può essere sinonimo di “stirpe”. A tal proposito, vi riporto ciò che ha scritto (riguardo quel termine) Gianluigi Bastia (esperto di lingue antiche, nonché papirologo):

Elio Aristide (orazione "a Roma", tenuta nel 144 d.C., par. 44), in un riassunto delle vicende della storia greca, a un certo punto, parlando degli Ateniesi e degli Spartani dice: "Diventati, tuttavia, improvvisamente, come in un sorteggio, ciascuno dei due (alternativamente) amministratori dei Greci, non conservarono l’assetto, come dire, neppure per una sola generazione (greco γενεα)". Il riferimento è alla storia greca e alle egemonie, nell'ordine, di Atene, Sparta e Tebe. Poiché questo periodo della storia greca è ben noto, si può avere un’idea di cosa intendesse Aristide per “generazione” (greco γενεά). L’egemonia di Atene, dopo la sconfitta dei Persiani a Platea (479 a.C.) ricoprì un arco di tempo pari a quarantaquattro anni (calcolati dal 475 a.C., anno in cui ebbe inizio il dominio di Atene, dopo la costituzione della lega di Delo, fino all’inizio della guerra del Peloponneso, nel 431 a.C.) oppure pari a settanta anni (se si considera che Atene fu vinta da Sparta ad Egospotami, nel 404 a.C.). Dionigi di Alicarnasso considerava una durata dell'impero ateniese pari a sessantotto anni (Antichità romane I, 3, 2), evidentemente prendendo come riferimento Egospotami. L’egemonia spartana, dopo quella ateniese, durò trentatré anni (calcolati da Egospotami fino alla sconfitta di Sparta a Leuttra, avvenuta nel 371 a.C.). Qui non è menzionata Tebe, la cui egemonia fu ancora più effimera di quella ateniese e di quella spartana, poiché si protrasse per una decina di anni soltanto (dalla vittoria a Leuttra fino alla sconfitta di Mantinea, nel 362 a.C.).

Il termine γενεα è utilizzato varie volte anche da Dionigi di Alicarnasso (Antichità romane). Mi pare però che più che con riferimento ad un intervallo di tempo in anni, Dionigi usi γενεα per le successioni dei sovrani o famiglie importanti di una egemonia che detenevano il potere.

Faccio notare che i testi e gli autori menzionati da Bastia, oltre ad essere extra biblici, nulla hanno da spartire con la religione. Il termine greco in questione (γενεα), dunque, non stava ad indicare un periodo di tempo ben determinato (come da nostro uso corrente). Da Dionigi di Alicarnasso, invece, sappiamo che quella parola fosse usata come sinonimo di “stirpe”.

Fra l’altro, fino a non moltissimo tempo fa, il capitolo evangelico relativo alla Genealogia di Gesù, soprattutto quello del Vangelo secondo Matteo, era chiamato anche “Libro della Generazione”; là dove per generazione si intendeva, appunto, la stirpe di Gesù. La frase “Libro della Generazione”, ad esempio, possiamo leggerla in questa “Storia Ecclesiastica” del Cardinale Giuseppe Agostino Orsi del 1824. Sua Eminenza il cardinal Orsi era accademico della Crusca.

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francesco.ragazzi
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Re: ANTICRISTO OGGI

Messaggio da francesco.ragazzi »

E’ probabile che la comunità cristiana di Tessalonica (l’odierna Salonicco) avesse frainteso ciò che Paolo aveva scritto loro precedentemente; possibile, anche, girasse, presso tale comunità, qualche testo spacciato come proveniente dagli apostoli col quale si diceva che la Parusia fosse imminente. Fu così che San Paolo, informato della cosa, precisò dicendo: 3 Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, 4 colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio.

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bgaluppi
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Re: ANTICRISTO OGGI

Messaggio da bgaluppi »

Vorrei concludere il mio discorso sul tema, sulla base di Daniele che interessa ad animasalvata. Poi vi rispondo.

La figura dell’anticristo giovanneo e quella dell figlio di perdizione della 2Tes vanno quindi inquadrate nel loro tempo, ma si basano su modelli utilizzati dall’apocalittica. La parte apocalittica del Libro di Daniele (capp. 7-14) fa lo stesso: se collochiamo la versione definitiva del Libro di Daniele nel 165 a.E.V., che è una delle ipotesi maggiormente condivise, lo scrittore (che non è Daniele, ma attribuisce a lui l’opera) scrive a posteriori e dunque narra eventi accaduti nel suo passato; poi, secondo lo schema dell’apocalittica, inserisce una conclusione positiva e relativa al futuro, che riguarda la vittoria di Israele e l’espletarsi del Regno Messianico, il cui scopo è quello di infondere speranza.

Come spesso avviene negli scritti apocalittici, il profeta ha una visione o un sogno che viene da Dio ed è interpretato da un angelo, perché presenta immagini allegoriche e simboliche. Nel sogno di Daniele abbiamo quattro bestie che escono dal mare: una simile ad un leone, una ad un orso, una ad un leopardo e l’ultima — la più terribile — che ha denti di ferro che divorano tutto ciò che incontrano e dieci corna. Tra le dieci corna ne spunta un altro più piccolo che ha un occhio umano e che parla con arroganza.

Nella parte successiva della visione c’è un “vegliardo” seduto su un trono adorato da migliaia di esseri in attesa dell’apertura dei libri del giudizio. Intanto, il piccolo corno continua a proferire parole arroganti, finché la quarta bestia viene uccisa e bruciata e alle altre tre viene tolto potere, ma non del tutto. A quel punto Daniele vede “uno simile ad un figlio d’uomo” che viene sulle nuvole per avvicinarsi a Dio e ricevere “potere, gloria e regno” così da poter essere servito da tutti i popoli in eterno.

Daniele chiede aiuto all’angelo per comprendere la visione e questo la spiega: le quattro bestie rappresentano quattro regni che si susseguono; il quarto è il peggiore, perché ha dieci corna che simboleggiano dieci sovrani e l’ultimo corno è il più temibile, perché si oppone a Dio e ai i Suoi santi (Israele), volendo “mutare i tempi e la legge”. Il suo tempo però sta per scadere e il suo potere sarà cancellato e “allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto il cielo [e che prima appartenevano alle bestie] saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo, il cui regno sarà eterno e tutti gli imperi lo serviranno e gli obbediranno” (7:27).

La sequenza è temporale e va inquadrata nel periodo di Daniele (il IV sec. a.E.V.) durante la cattività babilonese in cui vive il profeta a cui è attribuito lo scritto (cfr. cap. 2). Ma il tutto è redatto a posteriori. Dunque la prima bestia è Babilonia (nel tempo di Daniele), la seconda la Media (che secondo lo scrittore avrebbe sottomesso i Babilonesi), la terza la Persia e la quarta è la Siria, che attua una politica di ellenizzazione forzata. Le dieci corna costituiscono la dinastia seleucide (di origine greca) e il piccolo corno è un uomo (ha un occhio umano), Antioco IV Epifane, che si oppone contro Dio e contro i santi (Israele) profanando il Tempio e proponendosi di mutare “i tempi e la legge” (degli ebrei).

Ed ecco che l’autore, secondo lo schema apocalittico, annuncia il bene futuro, in cui Israele riceve il Regno su tutti i popoli. Il nuovo regno sarà quindi quello di Israele che è “simile ad un uomo”, in contrapposizione ai regni passati, che sono simili a dei mostri; Antioco rappresenta la figura che ispira il concetto di anticristo giovanneo (mentre il figlio di perdizione è ispirato, a mio parere, al falso profeta di Apocalisse), perché si oppone a Dio e a Israele (e l’anticristo si oppone a Cristo e ai credenti). Lo scrittore di Daniele, nel periodo contemporaneo o immediatamente successivo alla morte di Antioco IV Epifane (164-165), “predice” a posteriori i terribili regni e la vittoria finale di Israele, che riceverà il suo Regno eterno da Dio. L’autore esorta Israele e infonde speranza (esattamente come fa la 2Tes), perché Dio darà giusta retribuzione e dunque occorre avere fede e speranza. Tuttavia, le cose non andarono così, per cui successivamente furono formulate interpretazioni alternative a tutte queste figure e soprattutto a quella del piccolo corno e del “simile ad un figlio d’uomo”, che diventa il Figlio dell’Uomo di Enoc, il giudice escatologico. E le interpretazioni alternative sono proseguite fino ad oggi.
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bgaluppi
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Re: ANTICRISTO OGGI

Messaggio da bgaluppi »

Ripeto che Gesù non conoscesse il momento (il giorno e l'ora) mi può star bene, ma non posso credere che si sbagliava di oltre duemila anni, ma di chi stiamo parlando ????
Francesco, stiamo parlando di un uomo che riteneva di essere il Figlio dell'Uomo-Messia escatologico, sulla cui figura è stata costruita una religione. Molti altri ritennero di essere il Messia. Non è che si è sbagliato di 2000 anni, è che non era ciò che credeva di essere, perché non credo che in cielo (e dove, poi?) attualmente ci sia una figura superumana che ha ricevuto poteri divini (e quindi tecnicamente è un dio) in attesa di essere mandata sulla terra!
Ebbene, dovete sapere che il termine greco γενεα, solitamente tradotto "generazione", ha più significati. Può indicare un determinato numero di anni, così come può indicare un periodo decisamente più lungo e indefinito e, infine, può essere sinonimo di “stirpe”
Francesco, avevo risposto ad animasalvata su questo, qui:
viewtopic.php?f=3&t=1825&start=280#p67078" onclick="window.open(this.href);return false;
E se invece non ci sarà nessuna fine come la intendiamo noi?
Se all’era messianica l’umanità ci arriverà gradualmente con l’aiuto di Dio?
France, io la penso così, ma non credo che ci arriveremo con l'aiuto di Dio perché, pur credendo fermamente in Dio, non credo che intervenga nel mondo, perché Lo ritengo assolutamente trascendente ed imparziale. Lui dà origine al tutto e ne stabilisce le regole, poi sta a noi obbedire alle leggi della creazione oppure fare come vogliamo. Secondo le massime menti scientifiche, se proseguiamo sulla strada della crescita industriale, l'essere umano potrebbe estinguersi entro il 2100, perché l'habitat è già gravemente danneggiato da tempo e potremmo aver superato il punto di non ritorno, punto in cui si innescano una serie di reazioni che non sono reversibili o controllabili. Siamo 8 miliardi in crescita, la deforestazione aumenta esponenzialmente e lo stesso per l’accaparramento delle risorse minerali e degli idrocarburi. Questo modello di vita non è più sostenibile da tempo, ma i governanti e i potenti non sembrano disponibili a rinunciarvi e le conseguenze sono scontate. Ecco come potrebbe giungere la fine della nostra storia. Poi, sulla vita ultraterrena, sinceramente non saprei. Credo che l'idea che Dio abbia un piano per noi sia un prodotto della psicologia umana, ma non è detto. Di certo, “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Quello che è certo è che non credo che arriverà un Messia celeste dal cielo; anche perché, se venisse, vuol dire che in cielo non c'è solo un Dio, ma Dio e un dio minore.
salcontis
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Re: ANTICRISTO OGGI

Messaggio da salcontis »

GIUSEPPE FLAVIO:
GUERRE GIUDAICHE. 6:435-437

Libro VI:435 - 10, 1. In tal modo, dunque, Gerusalemme venne espugnata nel secondo anno del regno di Vespasiano, il giorno otto del mese di Gorpieo; in precedenza già cinque volte era stata presa, e questa fu la seconda volta che veniva distrutta.
Libro VI:436 A conquistare la città, ma senza distruggerla, furono Asocheo, re degli egiziani, e dopo di lui Antioco, quindi Pompeo e infine Sosio, unito con Erode.
Libro VI:437 Prima di loro fu il re dei babilonesi che prese e distrusse la città millequattrocentosessantotto anni e sei mesi dopo la sua fondazione.

I MACCABEI
29Due anni dopo, il re mandò alle città di Giuda un sovrintendente ai tributi. Egli venne a Gerusalemme con un grande esercito 30e rivolse loro con perfidia parole di pace ed essi gli prestarono fede. Ma all’improvviso piombò sulla città, le inflisse colpi crudeli e mise a morte molta gente in Israele. 31Mise a sacco la città, la diede alle fiamme e distrusse le sue abitazioni e le mura di cinta. 32Trassero in schiavitù le donne e i bambini e s’impossessarono del bestiame. 33Poi costruirono attorno alla Città di Davide un muro grande e massiccio, con torri solidissime, e divenne per loro una cittadella. 34Vi stabilirono una razza perversa, uomini scellerati, che vi si fortificarono, 35vi collocarono armi e vettovaglie e, radunato il bottino di Gerusalemme, ve lo depositarono e divennero un grande tranello. 36Fu un’insidia per il santuario e un avversario maligno per Israele in ogni momento.
37Versarono sangue innocente intorno al santuario
e profanarono il luogo santo.
38Fuggirono gli abitanti di Gerusalemme a causa loro
e la città divenne abitazione di stranieri;
divenne straniera alla sua gente
e i suoi figli l’abbandonarono.
39Il suo santuario fu desolato come il deserto,
le sue feste si mutarono in lutto,
i suoi sabati in vergogna,
il suo onore in disprezzo.

Da questi scritti si può essere sicuri che Gerusalemme e il tempio furono distrutti e rasi al suolo da Antioco come avvenne nel 70 con Tito? O la città fu saccheggiata, case distrutte e tempio profanato?
Ammesso che questi scritti siano attendibili.
France
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Re: ANTICRISTO OGGI

Messaggio da France »

Però scusami Antonio una domanda, ti chiedo, lasciando stare il NT con le sue contraddizioni nel Tanakh è previsto l’arrivo di un Messia per Israele.
Sia esso un uomo o una era, qualcosa che porterà sollievo ad Israele ed in seguito all’umanità che sia luce per le nazione come dice pure Isaia.
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bgaluppi
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Re: ANTICRISTO OGGI

Messaggio da bgaluppi »

France, certo. La tradizione del messia ha origini antiche in medio oriente, anche lo zoroastrismo ne ha una, oltretutto pressoché identica a quella enochica. Il Saoshyant era una figura escatologica che avrebbe sconfitto le forze del male e portato una redenzione cosmica. Quindi, anche qui il mondo è duale, come in Enoch, ed è presente una figura vittoriosa degli ultimi tempi. Approfondendo il giudaismo del Secondo Tempio, ho scoperto che l'idea del Messia era molto variegata. Alla fine, il messianismo è la risposta al problema del male. I sadducei, ad esempio, ritenevano che Dio fosse artefice di bene e male, di luce e tenebra, e che niente esistesse indipendentemente dalla Sua Volontà, per cui non credevano neppure ci fosse bisogno di un Messia e di un'era messianica. I vari gruppi giudaici avevano una concezione del male diversa e diverse erano quindi anche le soluzioni. Alla fine, potrebbe essere solo una risposta a domande che assillano l'uomo dall'alba dei tempi e che altri popoli orientali hanno formulato in modi diversi (penso alla reincarnazione). Nel mondo greco, da cui noi discendiamo, la figura del Messia non esiste. Allora mi chiedo perché noi occidentali ci crediamo, quale sia stato il punto di connessione tra la cultura semitica e quella occidentale e la risposta è solo una: il cristianesimo. Io penso che noi crediamo nel messia (e in un messia "occidentalizzato", o ellenizzato) non perché questa figura appartenga alle nostre origini culturali, ma perché il cristianesimo influenza inevitabilmente il nostro modo di pensare. Oggi, non credo che tutti gli ebrei abbiano la concezione messianica di Isaia, o di Daniele, o degli esseni. La figura messianica è mutata nel tempo col mutare della società: nella Torah non esiste un messia umano, nei profeti è un re e poi, più tardi, un sacerdote, o entrambi. Ma noi occidentali crediamo che il Messia risieda "in cielo" (e bisognerebbe riuscire a spiegare bene questa espressione) e abbia ricevuto, dopo essere risorto e preso con tutto il corpo (che aveva ancora bisogno di mangiare ma appariva e scompariva), poteri divini su cielo e terra, anche se Dio dovrebbe essere uno solo. Ma dimmi: un uomo risorto che risiede "presso Dio" e da Lui ha ricevuto poteri divini, cosa è? Non si sfugge da questa considerazione logica.

Sinceramente, da uomo occidentale del XXI secolo, faccio fatica ad impostare la mia vita sulla base di una tradizione culturale che appartiene al mondo giudaico enochico e apocalittico che si sviluppò tra il IV e il I sec. a.E.V. e fu ripresa e trasformata dalla cultura cristiana... E faccio anche fatica a credere che Israele, oggi, abbia bisogno di un re-sacerdote di stirpe davidica che instauri un regno su tutto il mondo. Preferisco occuparmi di questi affascinanti temi con la prospettiva di uno studioso distaccato e obbiettivo. Soprattutto libero.
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bgaluppi
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Re: ANTICRISTO OGGI

Messaggio da bgaluppi »

Salcontis, 1Maccabei però non dice che Antioco distrusse il tempio, ma che lo profanò lasciandolo "desolato". Questo termine non indica la distruzione. Infatti non lo distrusse affatto, ma ci mise una statua di Giove e lo consacrò alla divinità.

Tito, invece, non lo profanò al modo di Antioco, ma lo rase al suolo.
speculator2
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Re: ANTICRISTO OGGI

Messaggio da speculator2 »

"Nessuno vi seduca" era ed è fondamentale allora e per tutti i tempi.

Paolo, anni dopo, usa una espressione simile sulla necessità di capire bene circa la fine.
speculator2
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Re: ANTICRISTO OGGI

Messaggio da speculator2 »

Il termine persecuzioni è generico e non indica necessariamente un sistema organizzato di persecuzioni come quella di Decio o Diocleziano, perché Gesù disse "se hanno perseguitato me perseguiteranno anche voi", e non mi pare che sia stato perseguitato in tale senso, e disse "se vi perseguiteranno in una città fuggite in un'altra".

La perseveranza, dal latino, "per severa" indica passare per boschi e foreste pericolose.

La tribolazione poi è termine comune di Grosse difficoltà, non solo religiose, ad esempio una carestia è una tribolazione.
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