Racconto allegorico oppure no?

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matteo97
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Racconto allegorico oppure no?

Messaggio da matteo97 »

Il SIGNORE fece venire un gran pesce per inghiottire Giona: Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. (Gion. 2:1 N.R.). Secondo quanto detto da Yeshùa, che riprende il racconto, sembrerebbe che esso non sia un artifizio allegorico ma una vicenda avvenuta realmente. Difatti, Egli ebbe a dire: «Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno; e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona. Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così starà il Figliuolo dell’uomo nel cuor della terra tre giorni e tre notti” (Mt 12.39-40 N.R.). Tuttavia, in seno ad alcune chiese viene detto che si tratta di una metafora e che in realtà la Scrittura nel racconto di Giona non vuole narrare una vicenda avvenuta realmente ma una vicissitudine del profeta Giona resa attraverso la metafora della divorazione. Qual è l'analisi corretta?
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Gianni
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Re: Racconto allegorico oppure no?

Messaggio da Gianni »

Ciao, Matteo97. Il libro di Giona è una grande parabola, non un racconto storico.
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Tony
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Re: Racconto allegorico oppure no?

Messaggio da Tony »

Esiste la possibilità che queste storie siano racconti reali narrati in senso allegorico? cioè fatti realmente accaduti ma con degli elementi messi per rafforzare il senso della parabola ? . Voglio dire , al di la del senso allegorico la predicazione di Giona sui Niniviti deve essere avvenuta. E se cosi fosse , selezionando quegli elementi apparentemente "strani" , il pesce per esempio , si può dare un senso a questi elementi dato che ci sono stati messi , vogliono significare qualcosa che per l'ebreo del tempo avesse un senso più profondo . Per Yeshua per esempio prendendo quei tre giorni e tre notti li trasporta su di se per i giorni prima della sua resurrezione . Ecco la stessa cosa avviene anche per gli altri elementi ? come ad esempio la pianta che secca ?

Per il senso "forzato" diciamo ci sono degli elementi che me lo fanno pensare , come accennato sopra per l'ebreo era normalissimo usare degli elementi anche di altri racconti per far passare un messaggio . Ho notato che ciò avviene anche per Paolo che usa le scritture ebraiche per trasportarle sul Messia (Atti13:33 , Salmo 2:7) oppure quando Yeshua parla degli ultimi tempi rapportandoli con il racconto di Noè(Luca 17:26, anche questo è un racconto interamente allegorico?) . Voglio dire , per l'agiografo di Giona la storia poteva essere stata reale ma per rendere il messaggio più afferrabile ha messo degli elementi che per l'ebreo che leggeva quella storia suonava talmente strana da risultare impossibile : un uomo inghiottito da un pesce per di più rimasto vivo per tre giorni ed una pianta che cresce e che secca nel giro di pochi minuti?

Quello che penso è che appunto nel racconto di Giona possono esserci stati messi degli elementi forzati (non necessariamente presi da altri racconti)per dare un obiettivo più preciso al testo e cioè l'incredibilità della predicazione delle vicende di Giona prima della predicazione . Per esempio il libro di Giuda parla di cose incredibili , ma non necessariamente tutte quante realmente accadute , magari soltanto una piccola parte ma quello che conta è far passare un messaggio più forte .Perchè non considerare il libro di Giona cosi : realmente accaduto ma con elementi di fantasia

Se cominciassimo a considerare le scritture grece in senso allegorico , cosa vorrebbero dire le guarigioni di Yeshua , forse niente . E' questo il punto se non vogliono dire niente vanno prese per il senso che danno in se diciamo miracoli(e quindi potenza di YHWH) , altrimenti se hanno un senso più profondo oltre al testo sono elementi per sottolineare qualcosa . Per esempio quando Yeshua risuscita gli altri non lo riconobbero immediatamente , cosa significa ? . Niente . Soltanto che gli altri non lo riconobbero (perchè aveva perso le sembianze del suo corpo precedente?) .

Oppure mi viene in mente la stele di merenptah dove si parla di Israele:
https://it.wikipedia.org/wiki/Stele_di_Merenptah" onclick="window.open(this.href);return false;
La schiavitù in egitto è realmente esistita .

Se trovassimo delle prove della predicazione di Giona cosa penseremmo , che il libro di Giona sia interamente vero ? certo ma non so se pensare lo stesso per il pesce ecc..

Il racconto di Noè per esempio , non credo che sia stato totalmente allegorico , ci sono dei fatti nelle storie bibliche che per intuito capisci che sono state reali , anche perchè ci sono prove storiche al di la del testo . Quindi secondo me la domanda giusta potrebbe essere : Racconto interamente allegorico oppure no? :)
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Gianni
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Re: Racconto allegorico oppure no?

Messaggio da Gianni »

Giona
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Il genere letterario del libro di Giona
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Giona come scritto didattico
http://www.biblistica.it/wordpress/wp-c ... attico.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;

Obiezioni all’interpretazione allegorica di Giona
http://www.biblistica.it/wordpress/wp-c ... -Giona.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;

ll valore spirituale di Giona
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Tony
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Re: Racconto allegorico oppure no?

Messaggio da Tony »

Dubito che la predicazione di Giona non sia mai avvenuta
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francesco.ragazzi
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Re: Racconto allegorico oppure no?

Messaggio da francesco.ragazzi »

...e se fosse avvenuta una "realtà virtuale" nel senso che Giona ha vissuto quell'esperienza ma solo nella sua testa e non nella realtà.-
Può capitare che Dio dia dei messaggi o degli insegnamenti direttamente alla persona interessata facendogli vivere una esperienza che per la persona è reale mentre in realtà è solo virtuale.- Dico questo perchè a me è successo di vivere un'esperienza che per me era reale ma credo sia avvenuta soltanto nella mia testa per darmi un insegnamento, vi racconto... :
Ero giovane, da poco battezzato ed alla ricerca di Dio, ma nella mia testa era ancora forte un sentimento di "autogiustizia" nel senso che credevo di essere una persona corretta, onesta, giusta, e che spesso questa sensazione mi estraniava dalla ricerca della giustizia divina; in sostanza mi sentivo meritevole di salvezza (perchè mi raffrontavo agli altri simili e non a Dio), poi ho capito....
Mi trovavo per lavoro in zona marina ed era estate per cui finito il lavoro mi son detto "faccio un bagno prima di tornare a casa".... e così ho fatto, ma al ritorno verso la battigia sono caduto in un vortice che mi tirava sempre più giu.-
- Ho cercato dapprima di uscirne con le mie forze, ma non riuscivo a farlo e nel frattempo mi stancavo e perdevo le forze...
- Ho cercato poi di chiedere aiuto alle persone che si trovavano sulla spiaggia, ma nessuno mi sentiva ed intanto cominciavo a credere che sarei annegato perchè non riuscivo ad uscirne ed ero già allo stremo delle mie forze.-
- Ad un tratto ho gridato :"Dio aiutami !!!" ed all'istante mi sono sentito afferrare per un braccio e portare fino a riva.-
Ricordo che ero seduto sulla riva .... ho aperto gli occhi ma non c'era nessuno accanto a me, chi mi aveva salvato era sparito...le persone che erano in spiaggia erano tranquille come se niente fosse successo.-
Io ho vissuto realmente quella esperienza, ma solo dopo molto tempo ho pensato che sia stata una realtà virtuale vissuta soltanto nella mia mente e ciò me lo disse mia figlia qualche anno addietro, per me era stato tutto reale !
Per cui credo che a volte Dio può dare degli insegnamenti facendoci vivere delle esperienze che reali non sono ma che noi viviamo come tali .-
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matteo97
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Re: Racconto allegorico oppure no?

Messaggio da matteo97 »

Solo un quesito: come ha da interpretarsi la parabola dell'inghiottimento di Giona ad opera di un grosso pesce? Fu una vicissitudine in cui Giona s'imbattè nel corso della sua vita a seguito della quale l'aiuto di Dio gli diede forza per superarla? E' una specie di "selva oscura" dantesca?
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matteo97
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Re: Racconto allegorico oppure no?

Messaggio da matteo97 »

E perchè accostare il giacere del corpo di Yeshùa nel sepolcro (nel cuor della terra), evento precedente l'atto della risurrezione (questo avvenuto realmente), con una metafora? Non svilisce un po' l'importanza dell'evento?
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Tony
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Re: Racconto allegorico oppure no?

Messaggio da Tony »

Dato che il post è intitolato con "racconto allegorico oppure no" prendo anche altre parti per cercare di capire se Yeshua usa le storie della Torah soltanto in senso allegorico .
Non facendo di tutta l'erba un fascio , e so che il caso di Giona può essere preso più in modo specifico , potrei essere portato a pensare che il parallelismo "ultimi tempi" con il racconto di Noè citato da Yeshua (Luca 17:26) possa essere un evento che non è mai accaduto ? Quindi perchè pensare la stessa cosa per l'evento di Giona?
Gli accostamenti che Yeshua fa su di se con Giona sono a mio parere gli stessi che fa con Noè per gli "ultimi tempi". Anche se ci sono elementi che sinceramente non mi spiego ,non posso dire che sia tutta una favola e basta.
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matteo97
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Re: Racconto allegorico oppure no?

Messaggio da matteo97 »

Certo si potrebbe obiettare sostenendo che nel caso del racconto di Giona le dimensioni del "pesce" sarebbero dovute essere abbastanza grandi da contenere un'uomo adulto che come minimo sarebbe dovuto pesare dai 60 Kg in su. E con molta probabilità gli ebrei all'epoca non erano a conoscenza di simili creature. Tuttavia se dovessimo indagare scientificamente ogni narrazione contenuta nella Bibbia allora dovremmo dubitare anche della veridicità di alcuni racconti narrati nei libri che i giudei considerano storici uno dei quali è la Genesi. Prendiamo come esempio il diluvio universale e la costruzione dell'arca ad opera della famiglia di Noè entrambi contenuti nei capitoli da sei a nove della Genesi e analizziamo alcune questioni. Le dimensioni fornite nella Bibbia per la lunghezza dell’arca sollevano due questioni: Da un lato, era troppo lunga per essere a tenuta stagna se costruita in legno. D’altra parte, era piccola per gli standard moderni, troppo piccola per contenere tutti gli animali in movimento e le creature volanti. La lunghezza massima di qualsiasi barca di legno nota è di soli 115 metri. Questo è considerato il limite fisico per la costruzione di barche in legno, perché oltre questa lunghezza non è possibile prevenire flessioni del legno e infiltrazioni. Le navi costruite con una lunghezza di 100 metri durante il 1800 hanno sofferto problemi di infiltrazioni, nonostante siano state rinforzate e serrate con l’acciaio. Si dice che l’arca sia stata di 300 cubiti, o 134 metri (438 piedi). Se ci fosse stata un’arca costruita alla lunghezza data nella Bibbia, è improbabile che sia stata a tenuta stagna, anche realizzandola con la tecnologia odierna. Noè aveva il problema aggiuntivo di vivere all’inizio dell’età del Bronzo, con strumenti molto primitivi, realizzati con metalli morbidi. Ciò avrebbe esasperato il problema di lavorare il legno rispettando rigorose tolleranze. Le sollecitazioni a cui sarebbe stata sottoposta l’arca dovevano essere anche maggiori di quanto viene generalmente sperimentato da una nave. L’arca non avrebbe dovuto solo galleggiare, ma anche resistere alla turbolenza dell’enorme massa d’acqua del diluvio. Il volume dell’acqua necessaria per inondare la terra al di sopra del livello delle montagne in 40 giorni doveva significare piogge torrenziali, fiumi infuriati dai torrenti di montagna ed enormi e violente mareggiate. Questo avrebbe sottoposto ad uno sforzo straordinario una nave che già era stata costruita oltre il limite che i materiali consentivano. In Genesi 9:12-14, Dio da l’arcobaleno come segno che non avrebbe annegato di nuovo tutta l’umanità con un diluvio. È irrealistico pensare che il primo arcobaleno sia apparso solo dopo il diluvio, in quanto questo indicherebbe che Dio abbia cambiato i principi scientifici riguardo alla rifrazione e alla riflessione della luce attraverso le gocce d’acqua. Né gli arcobaleni sono un prodotto esclusivamente della pioggia. Dato che sono causati dall’acqua nell’aria, un arcobaleno può anche essere il risultato di nebbia, spruzzi e rugiada nell’aria. (materiale in parte reperito in internet). Inoltre come gustificare quei miracoli compiuti da Yeshùa che vanno oltre le leggi fisiche? In Giovanni 2:1-11 è narrata la tramutazione dell'acqua in vino ad opera di Yeshùa compiuta durante un matrimonio a Cana di Galilea. Il vino necessita del tempo prima che, con il giusto grado di fermentazione, raggiunga una gradazione alcolica accettabile e Yeshùa con l'aiuto di Dio, oltrechè convertire l'acqua in mosto d'uva, riuscì ad ottenere la giusta gradazione alcolica affichè il succo potesse essere classificato direttamente come vino? Se tutto ciò fosse opera di Dio, che tramite Yeshùa ha compiuto quest'opera sensazionale, allora Egli andrebbe contro sè stesso e le leggi della maturazione della vite, della sua stagionatura, e del periodo che necessita il mosto d'uva affinchè raggiunga una gradazione alcolica sufficiente per divenire vino che ovviamente sono tutte leggi stabilite da Dio al momento della creazione.
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