La Natura di Adamo

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bgaluppi
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da bgaluppi »

Francesco, tuttavia mi pare che Paolo spieghi chiaramente proprio che la natura del primo uomo sia "terrestre", ossia che il suo corpo è χοϊκός (coikòs), "fatto di terra", e dunque origina ἐκ γῆς (ek ghès), "dalla terra" (v. 47). Il secondo, invece, è ἐξ οὐρανοῦ (ex uranù), "dal cielo". Queste parole vanno comprese, a partire dal v. successivo:

"Qual è il terrestre [ὁ χοϊκός, ho coikòs, l'adam], tali sono anche i terrestri [οἱ χοϊκοί, hoi coikòi, noi esseri umani]; e quale è il celeste [ὁ ἐπουράνιος, ho epurànios, il Cristo], tali saranno anche i celesti [οἱ ἐπουράνιοι, hoi epurànioi, gli eletti]"

Abbiamo visto coikòs, che significa "fatto di terra", "di polvere". Lo HELPS spiega il significato di epurànios: "correttamente, celeste, riferendosi all'impatto dell'influenza del cielo sulla particolare situazione o persona". Nel nostro caso, essendo contrapposto a coikòs, che indica l'origine terrena (dalla terra), epurànios indica l'origine celeste (dal cielo). L' uomo epurànios, dunque, non è un essere celeste, ma uno su cui il cielo ha influenza. Vediamo bene di cosa sta parlando Paolo.

A partire dal v. 35, parla dello stato dei corpi dopo la risurrezione: "Come risuscitano i morti? E con quale corpo [σῶμα] ritornano?" Dunque innanzitutto si parla di "corpo fisico" (sòma), non di "anima (psychè)". Subito dopo risponde: "Insensato, quello che tu semini non è vivificato, se prima non muore"; già da qui si capisce che Adamo non era destinato a vivere in eterno, perché non era "dal cielo" ma "dalla terra". Ma andiamo avanti per chiarire ulteriormente questa cosa

Nei versetti successivi parla di come ogni cosa ha il suo "corpo", per cui il corpo dell'uomo è diverso da quello dell'animale, e persino gli animali hanno diversa carne, ossia sono fatti in modo diverso; al v. 40 distingue il diverso splendore dei σώματα ἐπουράνια (corpi celesti, astri e pianeti) dai σώματα ἐπίγεια (corpi terrestri, uomini, animali e piante), e al v.41 distingue il diverso splendore dei corpi celesti, per cui sole, luna e stelle sono diversi, ognuno essendo dotato di un corpo.

Dal v. 42 inizia a parlare della risurrezione e fare il paragone tra il corpo prima e il corpo dopo: "42 Il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile; 43 è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita potente; 44 è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c'è un corpo naturale, c'è anche un corpo spirituale". Il corpo naturale è il σῶμα ψυχικόν (sòma psychikòn), in cui abbiamo il termine ψυχικόν (psychikòn) che deriva da psychè (che indica la persona umana terrena nella sua completezza) e fa riferimento a "l'aspetto naturale (inferiore) dell'umanità, cioè il comportamento che è più della terra (carnalità) che del cielo" (HELPS). Il sòma psychikòn è contrapposto al sòma pneumatikòn, che indica invece caratteristiche originanti "dallo spirito", ossia detiene caratteristiche non terrene e corruttibili ma spirituali e incorruttibili.

Dal v. 45 inizia a paragonare Adamo con Yeshùa. Tuttavia, quando Paolo parla di "primo uomo Adamo" e "ultimo Adamo" (v. 45), parla essenzialmente dell'essere umano prima di Cristo e di quello dopo Cristo, ossia di "noi", come siamo alla nascita e come siamo destinati a diventare dopo la risurrezione, alla fine. Nel pensiero ebraico paolino, adàm è "essere umano", ossia il genere umano originante dalla terra. In linea con ciò che ha detto prima sulla diversità del corpo naturale (psychikòn) dal corpo spirituale (pneumatikòn), sta dicendo che l'essere umano corruttibile "adàm" è diverso dal figlio di Dio incorruttibile, che è l'adàm finale, ossia il Cristo ma in generale "l'adàm spirituale", ossia l'uomo dotato di corpo naturale che muore e risorge in uomo dotato sempre di corpo, ma spirituale, avente caratteristiche diverse e più splendide perché rispondenti non alla terra ma allo spirito. Infatti:

"47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è dal cielo. 48 Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. 49 E come abbiamo portato l'immagine del terrestre, così porteremo anche l'immagine del celeste."

L'essere umano "formato" da Dio dalla terra, ossia dalla materia (non "creato", perché barà non significa creare dal nulla), è destinato a diventare "uomo dal cielo", ossia avente caratteristiche non terrene ma superiori. Anche Yeshùa già utilizza il concetto di "uomo dal cielo" per se stesso e per i dodici (Gv 3:13; 17:14), non in senso letterale (altrimenti anche i dodici sarebbero esseri divini o semidivini) ma in senso traslato, ad indicare che il Cristo e gli eletti non rispondono alla terra ma allo spirito; pur essendo uomini fatti di terra e corruttibili, essi sono "da Dio" (Gv 1:13) e dunque già destinati a risorgere in una forma superiore incorruttibile. Cristo è il primo adàm superiore, il primogenito dei figli di Dio; Adamo è il primo adàm inferiore, il primo essere umano terreno. In questo senso Paolo parla di "primo Adamo" e "ultimo Adamo", in cui primo e ultimo indicano il principio e la fine (ἔσχατος, èscatos, è ultimo ed estremo, in termini di spazio e tempo, ossia "finale").

Dunque, Adamo è l'uomo nel principio, corruttibile: il Cristo risorto è l'uomo alla fine del percorso, incorruttibile. Si tratta di un processo evolutivo, in cui morte e risurrezione sono passaggi necessari al corpo dell'uomo per procedere da uno stato ad un altro, che Yeshùa realizza per primo. Se Adamo fosse stato incorruttibile e avesse posseduto un corpo superiore pneumatikòs e non inferiore psychikòs, non avrebbe peccato, perché il peccato terreno non è conciliabile con qualcosa di incorruttibile e dunque perfetto e superiore.
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francesco.ragazzi
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da francesco.ragazzi »

Caro Antonio, tu affermi concludendo che (il Cristo risorto è l'uomo alla fine del percorso, incorruttibile), e sono d’accordo.- Ed il Cristo prima di morire ?
• Se è uguale all’uomo dopo il peccato, non sarebbe nato da Maria e dallo Spirito.-
• Quindi non è uguale all’uomo dopo il peccato ma è uguale all’uomo prima del peccato, paragonabile ad Adamo, corruttibile come Adamo in quanto viene tentato come Adamo.- Se fosse stato incorruttibile non sarebbe stato tentato !
Adamo viene creato “vivente” e diventa mortale solo dopo il peccato .-
….e se Adamo non avesse peccato ???
Sarebbe rimasto vivente !!! …e per passeggiare con Dio vuol dire che non era fatto di carne e sangue (1°Corinzi 15:50), per poter vedere Dio e non morire !(Esodo 33:20).-
...per dirla come Gianni :"...l’uomo avrebbe avuto una vita lunghissima e alla fine si sarebbe spento “sazio di giorni”, come Giobbe, per unirsi al suo Creatore..." .-
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Gianni
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da Gianni »

Francesco, concordo con te: Yeshùa era come l’uomo prima del peccato, paragonabile ad Adamo. Paolo stesso lo paragona ad Adamo, chiamandolo “il nuovo Adamo”. Tuttavia, non è corretto dire che Adamo passeggiava con Dio e lo vedeva. In Gn 3:8 è detto che Adamo ed Eva “udirono la voce di Dio il Signore, il quale camminava nel giardino sul far della sera”. Era Dio a “passeggiare” (da non prendersi alla lettera) per il giardino e non loro con Dio! Essi udirono, e non videro.
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francesco.ragazzi
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da francesco.ragazzi »

Tuttavia, non è corretto dire che Adamo passeggiava con Dio e lo vedeva. In Gn 3:8 è detto che Adamo ed Eva “udirono la voce di Dio il Signore, il quale camminava nel giardino sul far della sera”. Era Dio a “passeggiare” (da non prendersi alla lettera) per il giardino e non loro con Dio! Essi udirono, e non videro.

Questo è ciò che succede dopo aver peccato ....

Genesi 3:8 : "... Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il SIGNORE fra gli alberi del giardino..." .-

Si potrebbe presumere che si nascosero perchè avevano peccato, e che se non avessero peccato non avrebbero avuto motivo di nascondersi.....
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Gianni
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da Gianni »

Certamente se non avessero peccato non avrebbero avuto motivo di nascondersi, ma non possiamo desumerne che prima passeggiassero con Dio e lo vedessero. Tu stesso hai portato, del tutto correttamente, il paragone tra Yeshùa ed Adamo. Di Yeshùa non è detto che vedesse Dio e si intrattenesse con lui a faccia a faccia. Tutt'altro.
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bgaluppi
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da bgaluppi »

Francesco, io ritengo che tu abbia colto il punto: se Yeshùa fosse stato incorruttibile, non avrebbe mai potuto essere tentato. Ma lo fu, come dice Ebrei, dunque era corruttibile; e questo è logico, perché la sua nascita miracolosa non lo rende meno umano e materiale di ogni altro uomo. Tuttavia, non sono d'accordo quando affermi che Adamo diventa mortale quando pecca, perché Adamo fu tratto "dalla terra" e, come Yeshùa e Paolo affermano, "Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito" (Gv 3:6) e "carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio; né i corpi che si decompongono possono ereditare l'incorruttibilità" (1Cor 15:50).

La "carne" di cui parla Yeshùa è σάρξ (sàrx), che qui - essendo opposto a pnèuma - indica essenzialmente la natura materiale, il corpo psychikòs opposto a quello pneumatikòs di cui parla Paolo. E anche σὰρξ καὶ αἷμα (carne e sangue) sta ad indicare la condizione umana materiale. Adamo "fu formato dalla polvere della terra" (dalla materia già esistente e corruttibile) e dunque non è possibile pensare che il suo corpo potesse essere "immortale", e infatti il testo non dice che lo sarebbe stato se avesse mangiato dell'albero della vita, ma che avrebbe vissuto "per lungo tempo" (leolàm).

Dunque, quali sono le cose in comune e quali le differenze tra Adamo e Yeshùa? Sia Adamo che Yeshùa sono esseri umani materiali, con un corpo che obbedisce alle leggi di materia. Entrambi sono nati direttamente per volontà di Dio. Tuttavia, Adamo non è il Cristo: Adamo pecca e Yeshùa no, ed è per questo che Adamo muore mentre Yeshùa diventa il Cristo, risorgendo dalla morte.
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francesco.ragazzi
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da francesco.ragazzi »

La “polvere” (עפר, ‘aphàr) da cui Adamo è tratto che nelle traduzioni moderne della Bibbia viene reso normalmente come “terra”, ma il testo biblico la indica come ha-adamàh (האדמה), termine assolutamente diverso da ’eretz, (ארץ) che in ebraico indica invece la “terra” nel senso più comune e mondano.
In ogni caso il corpo del Cristo dopo la resurrezione è sempre "materia" in quanto si fa toccare da Tommaso e mangia con gli apostoli, però attraversa le porte per cui si deduce che non abbia "massa", ossia è un corpo privo del "bosone di Higgs", superiore, corpo che avrebbe potuto avere anche Adamo prima di peccare e che col peccato perde divenendo anche "massa" e quindi soggetto alla caducità e degenerazione e morte ....
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da bgaluppi »

Se Adamo avesse avuto un corpo superiore e perfetto come quello di Yeshùa, come avrebbe mai potuto peccare? La Bibbia ci dice che con la risurrezione Yeshùa diventa perfetto ed è ovvio che il suo corpo, essendo perfetto, non sia più soggetto ad errore. Se Adamo avesse già posseduto la condizione del Cristo, sarebbe stato perfetto come Cristo e dunque incorruttibile, ma è ovvio che non lo fosse. Oltretutto, non ci sarebbe stato bisogno di Cristo.
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francesco.ragazzi
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da francesco.ragazzi »

Cosa intendiamo per incorruttibile ?
- che non possa peccare ?
- che non sia mortale ?
- ???
Mi pare che sia scritto che solo Dio possiede immortalità ....
Siamo sicuri che il Cristo risorto abbia raggiunto la perfezione ? o serviva ancora la Sua glorificazione ???
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Re: La Natura di Adamo

Messaggio da bgaluppi »

Diciamo che un uomo di carne e imperfetto (cioè "non completo") può diventare perfetto (e completo). Al contrario, ciò che è perfetto non può essere imperfetto (è un paradosso). E se una cosa è soggetta ad errore, allora non è perfetta.

Corruzione è decadimento, il che denota imperfezione, perché ciò che è perfetto non decade. Essendo qualcosa imperfetto, è soggetto ad errore ("peccato", che significa "mancare il bersaglio", ossia sbagliare). Eb 5:9 ci informa che Yeshùa fu "reso perfetto", per cui il suo nuovo stato non è più soggetto ad errore (peccato). Essere incapaci di peccare, essendo perfetti, non significa necessariamente essere immortali come Dio, anche perché l'essenza divina è assolutamente unica, non avendo origine (mentre ogni cosa al di fuori di Dio ha un'origine). Più che parlare di immortalità di Dio, credo sia meglio parlare di eternità. L'uomo, invece, non è eterno.
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