Apocatastasi

Liberocredente
Messaggi: 228
Iscritto il: giovedì 21 marzo 2019, 10:40

Apocatastasi

Messaggio da Liberocredente »

Apocatastasi

Cosa ne pensate?

Possibile che dopo il giudizio universale Dio condannera gli ingiusti a tempo indefinito non senza fine facendo dello stagno di fuoco e zolfo una sorte di purgatorio?
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Apocatastasi

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Liberocredente. Lo stagno di fuoco e zolfo corrisponde a quella che i giudei chiamavano Gehenna e simboleggia la distruzione, il cessare di esistere, la "morte seconda". Infatti, la morte fisica, con l'espletamento della vita eterna, cessa di esistere e viene simbolicamente "gettata" nello stagno di fuoco assieme all'Ades (ebr. "Sheol", la tomba), perché nel regno di Dio sarà garantito di nuovo l'accesso all'albero della vita:

“Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco.” – Ap 20:14

“Per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda” – Ap 21:8

“In mezzo alla piazza della città [la Gerusalemme celeste] e sulle due rive del fiume stava l'albero della vita.” – Ap 22:2

Il concetto di "purgatorio" non esiste nella Bibbia, si tratta di un'invenzione medioevale.
Liberocredente
Messaggi: 228
Iscritto il: giovedì 21 marzo 2019, 10:40

Re: Apocatastasi

Messaggio da Liberocredente »

Però Gesu dice che nella ''Geenna(termine preso a prestito)'' si soffrirà il che fa intendere che i dannati non saranno letteralmente annientati ma saranno coscienti in un luogo/stato di lontanza da Dio.

Di Giuda viene detto guai a quell'uomo per cui il figlio dell'uomo è tradito. Meglio per lui che non fosse mai nato.

Se vi è un annientamento definitivo perche Gesu parlò cosi? Per Gesu è meglio non nascere anziche finire nella Geenna. Di fatto venire distrutti semplicemente è come se uno non fosse mai venuto al mondo. E poi se Gesu dovrebbe distruggerli definitivamente non farebbe prima a non farli risorgere poi?

Mentre è piu logico pensare che quelle pwrsone saranno risorte e autotormentate per via della lontanza da Dio. Per questo sarebbe meglio non nascere anziche finire nel ''fuoco'' eterno. Finire in questo stato/luogo sarebbe peggio di una morte fisica;sarebbe come una morte. La prima morte è quella della carne; la seconda è quello dello Spirito che è quella piu brutta. Per questo si può parlare di ''morte seconda'' o ''annientamento'' dei dannati.

Io credo che la volontà di Dio è quella di salvare tutti gli uomini e che tutti giungano prima o poi alla conoscenza della verità. E credo che Dio non può fallire la sua volontà. Una punizione eterna per i dannati dove per eterno si può intendere un periodo piuttosto lungo ma non infinito. Una specie di purgatorio che niente ha a che fare col purgatorio cattolico perche qurllo cattolico sarebbe uno stato di coscienza intermedio tra la morte e la resurrezzione.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Apocatastasi

Messaggio da bgaluppi »

Il purgatorio non esiste nella Bibbia, si tratta di un'invenzione della chiesa medioevale, fai una ricerca. Le parole di Yeshùa sono tipiche del linguaggio biblico; Dio è presentato come desideroso di vendetta, ma solo perché il "pathos" biblico lo presenta a immagine umana perché certi concetti siano facilmente comprensibili dagli uomini. Dio ha anche mani, braccia, una bocca, cammina in mezzo agli uomini, abita nel tempio... Si compiace, si adora, si pente... Così parlando, lo scrittore biblico comunica sentimenti con i sentimenti. È ovvio che se Dio agognasse vendetta, o si pentisse, o si adirasse, non sarebbe Dio onnipotente ma un uomo, soggetto a desideri umani malvagi.

Dove dice Yeshùa che i non salvati soffriranno? Probabilmente fai riferimento al "pianto e stridore di denti", che deve essere capita per come la intendevano ai tempi di Yeshùa. Certe immagini usate nelle parabole non sono reali, sono appunto parabole. Ci sono tante espressioni bibliche che hanno significati precisi nel pensiero dello scrittore giudeo di duemila anni fa in un mondo in cui si parlava e si comunicava in lingue e modi diversi. Vanno sapute distinguere da ciò che è letterale, e per farlo è necessario conoscere il linguaggio. Certe espressioni vogliono solo calcare su quanto terribile sarà la vendetta divina; allo stesso modo, nel mondo a venire il lupo pascolerà con l'agnello, e le nazioni trasformeranno le loro armi in vomeri (Is 2:4). Linguaggio biblico che comunica significati attraverso immagini concrete e descrittive. Se esistesse il purgatorio, dovresti trovare un versetto che dice che le anime degli ingiusti vanno in un luogo per purificarsi, o simili. Invece, i giusti ereditano il regno di Dio e gli ingiusti finiscono nello stagno di fuoco, assieme al diavolo (satàn), la morte, l'Ades e il falso profeta. È ovvio che tutto il linguaggio è simbolico: può la morte essere gettata in uno stagno di fuoco? E dunque la morte andrebbe in purgatorio? Se lo dico a mia figlia di otto anni, si mette a ridere.
Liberocredente
Messaggi: 228
Iscritto il: giovedì 21 marzo 2019, 10:40

Re: Apocatastasi

Messaggio da Liberocredente »

Non hai capito. Io non ho parlato del purgatorio cattolico che non è l'oggetto di questa discussione.

Ammettendo che l'espressione usata da Gesu verso Giuda fosse solo un modo di dire che terribile è il giudizio di Dio per chi lo riceve, di fatto non mi sembra poi cosi tanto terribile se la punizione consiste in un annientamento letterale perche con una morte letterale non ci sarebbe piu esistenza e sofferenza. Sarebbe una punizione immediata e senza pene a mio vedere

Una persona potrebbe cosi pensare: ''visto che Dio distrugge completamente la persona dannata nel giudizio e poiche una volta distrutti non si sa niente piu allora mi godo questi 70/80 anni di vita alla grande e va bene cosi,tanto non soffriro mai''.

Sarebbe questo un giudizio terribile di Dio? Oppure un modo di vendicare chi ha fatto il male?

Ma proprio il fatto che il giudizio è veramente terribile Gesu ci fa capire che il giudizio di condanna non è una fine letterale dell'esistenza ma qualcosa di peggiore.

Comunque il tema che ho proposto non centra niente con il modo di punire alla fine dei tempi.

Io sostengo che i dannati saranno autotormentati. Contrariamente ai cattolici,ortodossi e protestanti penso che questo autotormento avrà poi una fine e anche loro saranno riaccolti.

Tu invece sostieni che il giudizio di condanna consiste in un annientamento letterale dell'anima. Ma anche se fosse cosi quest'annientamento nel giorno del giudizio sarebbe eternamente senza fine oppure dopo un certo tempo Dio li risorgerà di nuovo per riammetterli alla sua gloria?

Quindi come vedi il tema dell'apocatastasi non centra niente con la modalità di punzione nel giorno del giudizio.


Adesso direi di passare ai versetti per non parlare a vuoto. Comincerò proprio dal versetto dove compare la parola in oggetto e chi vuole potrà esprimere un commento a riguardo di quel versetto


Westcott e Hort
ὃν δεῖ οὐρανὸν μὲν δέξασθαι ἄχρι χρόνων ἀποκαταστάσεως πάντων ὧν ἐλάλησεν ὁ θεὸς διὰ στόματος τῶν ἁγίων ἀπ' αἰῶνος αὐτοῦ προφητῶν.
Liberocredente
Messaggi: 228
Iscritto il: giovedì 21 marzo 2019, 10:40

Re: Apocatastasi

Messaggio da Liberocredente »

Semplicemente la morte è gettata nello stagno di fuoco perché non esistera più. Come hai detto lo stagno di fuoco può significare anche distruzione. Però come vedi ho detto anche perché non sta sxritto da nessuna parte che lo stagno di fuoco e zolfo sia esclusivamente una metafora per indicare esclusivamente una distruzione. Gesu Cristo ci ha detto che se viviamo secondo la legge di Dio il nostro essere vivrà in pace di Dio in un paradiso anticipato. Contrariamente chi vive nel pexxato vive fuori dalla grazia. La sua vita interiore è gia uno stagno di fuoco in senso di tormento. Inoltre la scrittura parla anche di morti in senso figurato. Persone che non sono morte fisicamente ma morte spiritualmente. Chi vive l'attesa del giudizio vive in un tormento continuo.
Come vedi si può parlare tranquillamente di geenna e/o stagno di fuoco e zolfo in piu sensi senza escludersi a vicenda.

Terminata parantesi.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Apocatastasi

Messaggio da bgaluppi »

Non mi hai citato i versetti in cui Yeshùa direbbe che i non salvati soffrono.

Poi dici:
Semplicemente la morte è gettata nello stagno di fuoco perché non esistera più. Come hai detto lo stagno di fuoco può significare anche distruzione. Però come vedi ho detto anche perché non sta sxritto da nessuna parte che lo stagno di fuoco e zolfo sia esclusivamente una metafora per indicare esclusivamente una distruzione.
Lo stagno di fuoco è un'allegoria apocalittica e come tale non ha molteplici significati, ne ha uno. Se le allegorie apocalittiche avessero molteplici significati, sarebbe impossibile interpretarle. Gli autori biblici le usavano proprio perché sapevano che tutti le capivano in modo univoco. Dici bene, la morte va nello stagno di fuoco perché non esiste più. Per cui:

Morte e Ades nello stagno di fuoco = morte e Ades non esistono più

Ingiusti nello stagno di fuoco = gli ingiusti non esistono più.

Dici anche che non sta scritto da nessuna parte che lo stagno di fuoco sia una metafora per indicare la distruzione. Non sta scritto perché lo scrittore biblico non aveva bisogno di spiegare certe immagini, che tutti i giudei del tempo capivano. Informati su cosa era la Geenna ai tempi di Yeshùa: era un luogo reale ben preciso, vicino a Gerusalemme, che aveva una funzione specifica; dunque, quando la si usava nel parlare, si capiva qualcosa di preciso. Siamo noi lettori occidentali che abbiamo bisogno di capire le immagini usate dallo scrittore biblico, e per capirle basta indagare cosa significavano nel pensiero degli ebrei del tempo.

Certamente, è scritto che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio, per cui la teoria dell'apocatastasi cade, altrimenti lo erediterebbero. Si tratta di una dottrina postuma di secoli alla morte di Yeshùa e degli apostoli e non presente sulla Bibbia.

Chiedi anche se lo stagno di fuoco possa essere un purgatorio. Ma allora, ti chiedo, se credi questo, devi credere che la morte e l'Ades vadano in purgatorio, non che la morte venga distrutta. Se credi che nel caso della morte lo stagno di fuoco significhi che la morte cessa di esistere, perché mai credi che nel caso degli ingiusti significhi il purgatorio? Delle due, una.

Cita i versetti in cui Yeshùa direbbe (parole tue) che "nella Geenna si soffrirà" e che quindi i "dannati non saranno annientati ma saranno coscienti in un luogo/stato di lontananza da Dio". Poi li discutiamo.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Apocatastasi

Messaggio da bgaluppi »

Non avevo letto questo:
Io sostengo che i dannati saranno autotormentati. Contrariamente ai cattolici,ortodossi e protestanti penso che questo autotormento avrà poi una fine e anche loro saranno riaccolti.

Tu invece sostieni che il giudizio di condanna consiste in un annientamento letterale dell'anima. Ma anche se fosse cosi quest'annientamento nel giorno del giudizio sarebbe eternamente senza fine oppure dopo un certo tempo Dio li risorgerà di nuovo per riammetterli alla sua gloria?
Per quale motivo Dio farebbe risorgere coloro che ha condannato? Il giudizio di Dio è un termine ultimo, e Dio onnipotente ed onnisciente non emette certo un giudizio per poi annullarlo. Nella Bibbia, Dio è un giudice legislatore supremo (questo è il significato di elohim, superlativo assoluto di astrazione); è un Dio perfetto, che mantiene fede alla Sua essenza e non cambia, non torna sui suoi passi, mantiene le promesse (questo è il significato di Yhvh). Se perdonasse chi ha condannato, dove sarebbe la giustizia? Da dove originano queste tue idee? Non certo dalla Bibbia, forse da speculazione personale. Ma se tu credi nella Bibbia, devi studiarla, capirla (non solo leggerla) e rimetterti a ciò che dice, senza interpretare in modo personale. Oppure puoi ignorarla e formulare le tue teorie, che però sono solo tue e valgono per te (e va pur bene), ma non possono essere usate per spiegare la Bibbia.
Liberocredente
Messaggi: 228
Iscritto il: giovedì 21 marzo 2019, 10:40

Re: Apocatastasi

Messaggio da Liberocredente »

Secondo me sbagli. Una immagine apocalittica può avere anche più di un significato contemporaneamente. Un esempio? La donna vestita di sole:
Il popolo ebraico; il popolo della ekklesia e anche Maria. Tre possibili spiegazioni che non si escludono a vicenda.
Cosi puo essere anche per lo stagno di fuoco e zolfo che può indicare tanto una diatruzione e tanto uno stato di tormento. Dipende poi da chi ci va a finire. Nel caso della morte lo stagno indica distruzione perche la morte non è un essere e la morte non esisterà piu; nel caso di ingiusti lo stagno può indicare anche uno stato di tormento dove vengono gettati.
L'immagine della donna vestita di sole è un esempio di come un immagine apocalittica può avere più di un significato. Anche la bestia indica una potenza passata futura avendo cosi un doppio significato.

Che Gesu parli di uno stato di sofferenza ne parla appunto nei versetti dove si parla si pianti nella geenna oppure dove dice che è meglio non nascere anziche finire nella geenna. Questi gia potrebbero costituire una base perche devi tenere presente un cosa: le espressioni ebraiche e la metafore a disposizione al tempo di Gesu quelle erano e se Gesu voleva parlare di un luogo/stato di tormento post giudizio non poteva far altro che utilizzare quelle metafore ed espressioni che circolavano allora e che troviamo appunto nei vangeli. In poche parole le espressioni (meglio non nascere anziche finire nella genna; pianti nella geenna) e le metafore (la geenna) erano le uniche categorie a disposizioni di Gesu per poter esprimere eventualmente una situazione di punizione post giudizio senza annientamento letterale. Gesu doveva per forza ricorrere a quelle espreasioni e categorie perche quelle erano le espressioni e metafore a disposizione di Gesu. Spero di essere stato chiaro in questo.


Ma adesso però torniamo all'apocatastasi. Senza affrettarci a dare giudizi (è biblica o non è biblica) vediamo i passi. Io ho proposto per iniziare Atti 3,21


Sulla domanda: perché Dio annullerebbe il giudizio? Il giudizio ha lo scopo di punire i malvagi. Ma non dimentichiamoci pure la misericordia. E poi Qual'e la volonta primaria di Dio? Di punire eternamente o di salvare tutti? La volonta di Dio potrebbe easere anche sa sempre di salvare tutti,alcuni direttamente e altri dopo aver subito una punzione. Come vedi non verrebbe meno l'immutabilita di Dio. Non ci sarebbe un cambiamento di volontà.

Paolo dice che Dio vuole salvare tutti. E ti chiedo: Dio può fallire la sua volonta?
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Apocatastasi

Messaggio da bgaluppi »

Secondo me sbagli. Una immagine apocalittica può avere anche più di un significato contemporaneamente. Un esempio? La donna vestita di sole:
Il popolo ebraico; il popolo della ekklesia e anche Maria. Tre possibili spiegazioni che non si escludono a vicenda.
Solo una è quella giusta, ed è quella che concepisce lo scrittore biblico. Chi ce la spiega? L'autore stesso nel contesto (se si sanno riconoscere certe immagini e significati biblici), specificamente il v.17, in cui si parla di "quelli che restano della discendenza di lei che osservano i comandamenti di Dio". Si tratta di Israele, il "rimanente di Israele" di cui parlano i profeti, personificato in un'immagine femminile assai nota agli antichi. Le dodici stelle rappresentano le dodici tribù di Israele. L'immagine del travaglio è tipicamente biblica e corrisponde al paragone che la Bibbia fa per indicare l’arrivo di una sciagura improvvisa, come in Is 21:3-4. Le altre due sono interpretazioni posteriori cristiane, che non fanno parte dell'ambiente culturale degli autori delle Scritture Greche.

Liberocredente, sono argomenti estremamente complessi che richiedono molto studio e conoscenza biblica per essere affrontati. Non hai ancora le competenze per poter fare esegesi biblica e spiegare certe cose. Non te lo dico per sentirmi superiore, ma perché ci sono passato anche io. Stai usando l'approccio sbagliato ed è controproducente. Hai posto una domanda sullo stagno di fuoco e io ti ho risposto, ma in realtà non volevi porre una domanda ma solo imporre quello in cui credi tu. Infatti non verifichi neppure le cose che ti ho detto. Con la Bibbia non si può fare questo. Bisogna capire quello che dice la Bibbia, non farle dire quello che crediamo noi sulla base di dottrine o idee personali. Basta fare tesoro dei suggerimenti di chi ne sa più di noi. Io faccio così da anni e ho appena iniziato a capire qualcosina. Ma giusto qualcosina. E comunque sbaglio.

Hai verificato almeno cos'era la Gehenna? Se lo fai, capirai perché è simbolo del "fuoco inestinguibile" dove vengono distrutti i peccatori, che non è l'inferno e tantomeno una condizione di purificazione. Inizia dalle basi e procedi pian piano, imparerai a capire il linguaggio biblico in modo corretto. Nessuno può scalare subito l'Everest senza prima aver fatto scalate più semplici.

Citi At 3:21:

“che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato fin dall'antichità per bocca dei suoi santi profeti.”

La restaurazione di tutte le cose fa riferimento alla creazione di nuovi cieli e nuova terra, Is 65:17, che alcuni interpretano come un rinnovamento politico altri letterale. Comunque, tutto ciò spiega semplicemente che Israele vedrà l'era messianica (i "tempi di ristoro", At 3:20) in cui prospererà (e che forse iniziamo a vedere in questi tempi), oppure potrebbe essere una nuova creazione nel senso che il mondo come lo conosciamo potrebbe essere stravolto, ma riguarderà i salvati, i giusti, non gli ingiusti che saranno scannati (vv. 11,12 ss):

"19 Io esulterò a motivo di Gerusalemme
e gioirò del mio popolo;
là non si udranno più
voci di pianto né grida d'angoscia;
20 non ci sarà più, in avvenire, bimbo nato per pochi giorni, né vecchio
che non compia il numero dei suoi anni;
chi morirà a cent'anni morirà giovane
e il peccatore sarà colpito dalla maledizione a cent'anni" etc. (vv. 19,20).

Nota la frase "là non si udranno più voci di pianto né grida d'angoscia", come Yeshùa parla di "pianto e stridore di denti". Israele in esilio e nell'era attuale soffre, nel mondo a venire non soffrirà più. Per questo Yeshùa dice che fuori dal regno ci sarà pianto e stridor di denti. Yeshùa parlava ad ebrei da ebreo.

Poi, fai tante affermazioni ma non rispondi mai alle domande degli altri, tipico atteggiamento di chi non vuole ascoltare ma solo imporre il proprio pensiero. Ti ho chiesto: da dove ti giungono queste idee? Sei il primo a cui sento dire che Dio condanna gli ingiusti e poi li resuscita dopo il giudizio; la risurrezione, oltretutto, è prima del giudizio (Al 20). O sei un profeta a cui Dio ha rivelato cose nuove, oppure dici cose che sono frutto di speculazioni. Il giudizio riguarda l'ultimo giorno, la Bibbia arriva fino a lì. E in quel giorno gli uomini saranno separati, come le pecore dai capri: i giusti entrano nel regno, gli ingiusti finiscono nella Geenna, cioè ne restano tagliati fuori. Cos'è la Geenna? Non è un luogo di purificazione, tutt'altro. Fai una ricerca.
Rispondi