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Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Inviato: sabato 19 gennaio 2019, 20:37
da Michele
Da dove si riprende?

Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Inviato: sabato 19 gennaio 2019, 20:57
da bgaluppi
Io direi dal post iniziale. Vediamo se tutte le domande sono state discusse.

Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Inviato: sabato 19 gennaio 2019, 21:27
da Michele
Se non ho capito male, ci sarebbero ben 2 post che parlano dello stesso argomento, questo e l'altro su satana

Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Inviato: sabato 19 gennaio 2019, 22:22
da matteo97
In realtà la questione che ponevo all'inizio del topic era inerente a satàn inteso come personificazione di una figura angelica decaduta realmente esistente. Trattandosi di un'allegoria, e avendo già ricevuto delucidazioni dall'utente Gianni riguardo al passo scritturale precedentemente menzionato nel quale è trattato il termine lucifer, la questione iniziale non si pone ulteriormente. Al limite sarebbe utile una delucidazione riguardo al significato che le S.S. danno al concetto di perfezione che è attinente all'esposizione del topic iniziale.

Per inteso la mia interpretazione del concetto di perfezione è esposta in questo messaggio: http://www.biblistica.eu/viewtopic.php?p=57350#p57350" onclick="window.open(this.href);return false;

Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Inviato: domenica 20 gennaio 2019, 0:59
da bgaluppi
Ciao Matteo, il concetto di perfezione biblico è assimilabile alla completezza. Adamo nasce incompleto (nel pensiero ebraico la circoncisione viene a rappresentare il completamento, nella carne e nello spirito), infatti non sa obbedire a Dio; lo scopo è proprio quello di imparare ad obbedire a Dio, e dunque diventare perfetto. Alla fine del percorso, la risurrezione rappresenta un’elevazione ad uno stadio superiore e completo, dunque perfetto. Yeshùa sarebbe il primo ad aver raggiunto questo stadio:

“Reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono, autore di salvezza eterna” — Eb 5:9

Come si deduce da questo versetto, Yeshùa non era perfetto, in quanto uomo nato nella carne come tutti noi. Ma lo divenne in virtù della sua obbedienza.

Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Inviato: domenica 20 gennaio 2019, 10:53
da LucaincercadiDio
Antonio confermi un po’ quello che dico da sempre io.

Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Inviato: domenica 20 gennaio 2019, 14:17
da matteo97
Grazie Antonio. Sotto quest'ottica differente risulta plausibile l'Adam e l'Eva che incorrono nella tentazione. Non riesco ancora a concepire l'esistenza di un Dio completo (perfetto) che crea molteplici realtà ed essenze incomplete e/o con attributi difettosi (imperfette), tuttavia tale concetto di perfezione della divinità potrebbe essere derivante dal pensiero ellenistico che vuole che data un'essenza perfetta si generino molteplici realtà ed essenze perfette con l'unica differenza che queste non possiedono, a differenza della prima, l'attributo dell'eternità (imperiture sì ma non ingenerate; almeno che non si stabilisca che esse siano coeterne in forma di Logos nella mente del creatore). Per quanto riguarda Yeshùa (Gesù Cristo) io sapevo che la sua perfezione fosse dovuta al suo essere Logos che preesiste come Cristo nella mente di Dio e che, in virtù di ciò, non potesse essere tentato dal peccato (da qui la sua missione di redenzione), tuttavia se così fosse Yeshùa in Mt 16:23 non avrebbe risposto a Pietro rivolgendosi a lui con l'appellativo di satàn cioè tentatore, volendo in tal maniera sottolineare la sua possibilità di incorrere nel peccato se in quella tale situazione non avesse posseduto l'autocontrollo necessario a mediare tale tentazione e avesse invece seguito il "consiglio" dell'apostolo. Traendo le conclusioni, ciò che mi preme sottolineare, alla luce dei temi trattati, è il constatare che nella scrittura l'uomo appare un essere sempre in procinto di incombere nelle tentazione/i, azzarderei il termine "diviso in sè stesso", alle quali deve mediare stabilendo un forte autocontrollo sulle pulsioni e su ciò che considera immorale.

Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Inviato: domenica 20 gennaio 2019, 23:43
da Michele
Concordo con la puntuale ed eloquente analisi di Matteo. L'uomo è in divenire, così l'umanità. La perfezione non è di questo mondo, si dice pure oggi. Ma quello che ci ha detto D-o attraverso le scritture è soltanto una piccola parte di quanto potevamo intendere, di certo non ci ha rivelato tutto. Il mio riferimento è alla vastità della creazione e all'apparente popolamento di soltanto un pianeta su miliardi di miliardi. Non solo. Se D-o ha creato l'uomo, pur se a immagine e somiglianza, egli è in una scala che parte dalla divinità, l'ultimo gradino. Ma sarebbe possibile, anche ricollegandomi al tuo discorso, che la perfezione assoluta crei solo un essere senziente e per giunta neppure in grado di obbedirgli?

Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Inviato: domenica 20 gennaio 2019, 23:54
da bgaluppi
Bisogna staccarsi dall'idea che abbiamo di Dio. Che vuol dire che "Dio crea"? Non pensiamolo come un "ente" o un "essere" che ad un certo punto si attiva e produce. La creazione è il risultato dell'espressione di Dio, e risponde a meravigliose regole intelligenti che riflettono soltanto ciò che Lui è. L'uomo, nella Bibbia, è creato perfettamente capace di obbedire a Dio; solo che, come essere senziente, sceglie se obbedire o no. Se non potesse farlo, non sarebbe senziente e libero, ma uno stupido automa.

Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Inviato: lunedì 21 gennaio 2019, 0:00
da Michele
IO credo che la perfezione del creato, pur essendo immerso nell'errore fa capire il grande progetto di D-o. Egli non crea a caso, non lascia nascere miliardi di soli tanto per occupare lo spazio, egli non lascia libero un amminoacido nello spazio solo per ricavarci una collana di amminoacidi.
Se tale perfezione nell'imperfezione lascia intravvedere una luce in fondo al tunnel dell'esistenza, allora tanto più i gradi che intercorrono tra D-o e l'uomo sono di una somiglianza tra l'uomo e l'atomo. E allora, perché costituire un filo intercomunicante tra l'atomo e l'uomo e poi spezzarlo?