Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

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matteo97
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Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Messaggio da matteo97 »

Bisogna staccarsi dall'idea che abbiamo di Dio. Che vuol dire che "Dio crea"? Non pensiamolo come un "ente" o un "essere" che ad un certo punto si attiva e produce. La creazione è il risultato dell'espressione di Dio, e risponde a meravigliose regole intelligenti che riflettono soltanto ciò che Lui è. L'uomo, nella Bibbia, è creato perfettamente capace di obbedire a Dio; solo che, come essere senziente, sceglie se obbedire o no. Se non potesse farlo, non sarebbe senziente e libero, ma uno stupido automa.
Concordo nell'incipit, tuttavia mi trovo in disaccordo sulla frase finale. O meglio, è necessaria una precisazione: la libertà che menzioni tu presuppone la possibilità, anche irrisoria, che l'uomo possa incorrere in tentazione e, così facendo, nel male, in quanto o trasgredisce volontariamente le norme divine oppure incosciamente agisce sotto l'impulso degli istinti. In entrambi i casi non si attiene all'obbidienza verso Dio e incombe nel male, ma di per sè anche il non-agire è fare male in quanto non si ricerca il bene (almeno se si ha a mente la definizione di male come assenza di bene). Tuttavia se presupponiamo la perfezione di un essere razionale creato direttamente da Dio egli, possedendo lo stesso attributo di perfezione della divinità (pur non essendo com'egli in quanto ha avuto un'origine), potrà tendere sempre e solo verso il sommo Bene e perciò attenersi sempre alle norme di Dio. La libertà in tal caso è definibile come facoltà attraverso la quale si scelgono i mezzi più idonei per adorare Dio che coincide alla Perfezione assoluta (o Perfezione prima) e al sommo Bene. Per ciò che concerne, invece, la creazione come risultato della magnificenza espressiva di Dio sono d'accordo, inoltre, essendo chiaroveggente, è ovvio che la creazione divina non si esaurisce con l'atto creativo istantaneo ma si inquadra all'interno di un sistema creativo i cui fini sono qualitativamente eterni, incorruttibili e imperituri. Questo è il mio pensiero.
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bgaluppi
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Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Messaggio da bgaluppi »

La Scrittura mi pare presenti un'evoluzione dell'essere umano. Se facciamo l'esempio di un bambino, questo è una creatura "perfetta" e simile a Dio perché è assolutamente obbiettivo: non giudicherà le cose in base al suo desiderio, ma per come esse sono obbiettivamente. Però, essendo soggetto alla materia, ad un certo punto inizierà a sentire il desiderio che la materia produce e inizierà a scegliere in base a quel desiderio soggettivo. Ho fatto un esperimento con mia figlia quando aveva circa sei anni. Ho riempito un bicchiere a metà e le ho chiesto se secondo lei fosse mezzo pieno o mezzo vuoto. Lei non ha saputo rispondere, perché per lei non era né mezzo pieno, né mezzo vuoto, anzi, non ha capito neppure la domanda. Un adulto avrebbe risposto in base a un ragionamento. Allora, l'uomo nasce come un bambino, ma poi si troverà ad un bivio e dovrà scegliere. La scelta e le conseguenze della scelta contribuiscono al percorso di crescita: se si sceglie bene, si crescerà verso una maggiore completezza (perfezione), se si sceglie male si andrà verso una condizione di maggiore imperfezione. Questo è quello che Dio dice a Israele:

"Guardate, io metto oggi davanti a voi la benedizione e la maledizione: la benedizione se ubbidite ai comandamenti del Signore vostro Dio, che oggi vi do; la maledizione, se non ubbidite ai comandamenti del Signore vostro Dio" – DT 11:26-28
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matteo97
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Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Messaggio da matteo97 »

Però, essendo soggetto alla materia, ad un certo punto inizierà a sentire il desiderio che la materia produce e inizierà a scegliere in base a quel desiderio soggettivo.
Non comprendo perchè nel pensiero ebraico vi sia una tale enfasi dall'astenersi a seguire le pulsioni corporee che sono in disaccordo con le norme di Dio. Ciò è dovuto forse a Gn 3:6 ( "Di conseguenza la donna vide che il frutto dell'albero era buono da mangiare ed invitante, e l'albero era bello da vedere. Così ne prese il frutto e mangiò" [....]) dove la donna, e dopo l'uomo, lasciandosi trascinare dall'appetito (pulsione corporea), decide di cogliere un frutto dall'albero della conoscenza del bene e del male disubbedendo alla norma che Dio diede precedentemente ad Adam in Gn 2:17 ? Sarà perchè è stata da una pulsione corporea che ha avuto origine la cognizione da parte dell'uomo dell'incombere nella possibilità di peccare? Oppure è da interpretarsi allegoricamente anche tale passo? Tuttavia anche se fosse così, nella Scrittura vi è una tale attenzione nel condannare più volte i peccati derivanti dagli istinti erotici e sessuali incontrollati e di gola, tutti attinenti alle pulsioni corporee, come nessuna civiltà al secolo faceva (i pagani praticavano sovente la poligamia, bramavano spesso desideri erotici e si lasciavano sedurre dagli istinti di gola).
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matteo97
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Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Messaggio da matteo97 »

Se facciamo l'esempio di un bambino, questo è una creatura "perfetta" e simile a Dio perché è assolutamente obbiettivo: non giudicherà le cose in base al suo desiderio, ma per come esse sono obbiettivamente. Però, essendo soggetto alla materia, ad un certo punto inizierà a sentire il desiderio che la materia produce e inizierà a scegliere in base a quel desiderio soggettivo. [...] Allora, l'uomo nasce come un bambino, ma poi si troverà ad un bivio e dovrà scegliere. La scelta e le conseguenze della scelta contribuiscono al percorso di crescita: se si sceglie bene, si crescerà verso una maggiore completezza (perfezione), se si sceglie male si andrà verso una condizione di maggiore imperfezione.
Sono il primo a dichiarare che il fedele ha il senso della vita come "milizia", ossia della vita come lotta, come una guerra continua contro le tentazioni per far valere nel mondo una giustizia superiore a quella soltanto umana, quella di Dio. L’esistenza in questo mondo è, anzi, la prova, il rischio, a cui l’uomo è sottoposto a dimostrazione della sua fede (e ciò lo dimostra il libro di Giobbe). Ma nel sostenere che l'uomo nasce obbiettivo e che solo successivamente sentirà gli istinti della materialità non sono d'accordo. Anche il bambino, seppur in diverse forme, ha le pulsioni materiali soltanto che sono di natura tattile e non sessuale.
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bgaluppi
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Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Messaggio da bgaluppi »

Anche il bambino, seppur in diverse forme, ha le pulsioni materiali soltanto che sono di natura tattile e non sessuale.
Ma il bambino non è stuzzicato dal desiderio del proibito, come fa Eva quando si trova davanti al frutto. Il bambino obbedisce al genitore. Fino ad un certo punto. Poi, arriva un momento in cui disobbedirà al genitore per seguire il suo desiderio. :-)
L'agnostico
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Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Messaggio da L'agnostico »

Molto interessanti i vostri interventi..

Se ricordo bene la Bibbia parla di un nuovo mondo dove il male non esisterà più...
Se così fosse in questa "nuova creazione" l'uomo sarà sempre libero di decidere? Cosa cambia nel rapporto uomo-Dio?

Poi volevo fare solo una mia piccola considerazione riguardo la creazione in cui é compresa anche la terra dove viviamo

Leggo che è una prova del fatto che Dio è perfetto, la creazione è perfetta ma allora se consideriamo tutte le cose negative che in essa ci sono perché si esclude l'ipotesi di un creatore imperfetto?

E non mi dite che la colpa è dell'uomo..
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Gianni
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Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Messaggio da Gianni »

“La creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l'ha sottoposta, nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio. Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio; non solo essa, ma anche noi”. - Rm 8:20-23.

“Il creato sarà liberato dal peccato, dalla morte e dal decadimento, tutte cose che, suo malgrado, lo hanno condannato a non avere un senso, per colpa di chi ve lo ha trascinato. Quel giorno anch’esso parteciperà alla gloriosa liberazione dal peccato, di cui già godono i figli di Dio. Perché sappiamo che fino ad ora tutto il creato, in attesa di questo grande evento, soffre e geme, come una donna che partorisce. E non soltanto il creato, ma anche noi”. – Bibbia della Gioia.

“Il creato è stato condannato a non aver senso, non perché l'abbia voluto, ma a causa di chi ve lo ha trascinato. Vi è però una speranza: anch'esso sarà liberato dal potere della corruzione per partecipare alla libertà e alla gloria dei figli di Dio. Noi sappiamo che fino ad ora tutto il creato soffre e geme come una donna che partorisce. E non soltanto il creato, ma anche noi”. – TILC.

Ho riportato questo difficile passo paolino in tre versioni, nell’intento di capirlo meglio.

Chi ha sottoposto (NR) o trascinato (BDG, TILC) tutto il creato, compreso l’uomo, al non senso? Si potrebbe pensare ad Adamo, che però Paolo neppure nomina. Ma anche così, tutto sarebbe rimandato a Dio che non solo ha creato Adamo ma che anche certamente sapeva cosa sarebbe accaduto.

Qui la teologia sente in bisogno della filosofia, quantomeno di una “filosofia della teologia”, per venirne a capo. Senza tra l’altro riuscirci in modo soddisfacente. Intanto rimane la realtà della decadenza cosmica, universale, mondiale e umana. Non del tutto spiegabile, ma con una persistente piccola luce che nel buio non si spegne: il gemito, il gemito interiore che anela al buono e al bello definitivo ed eterno.

E dunque? Dunque rimane il grande mistero che è racchiuso in Dio. Intanto quel gemito ci interpella, segno di ciò che sentiamo necessario dover avvenire. Su questa scia lascio a voi la riflessione sui vv. 24-27.
Janira
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Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Messaggio da Janira »

Poiché è un argomento che sto cercando di approfondire, dico le mie riflessioni.
Poiché siamo stati salvati in speranza. Or la speranza di ciò che si vede, non è speranza; difatti, quello che uno vede, perché lo spererebbe ancora? 25 Ma se speriamo ciò che non vediamo, l'aspettiamo con pazienza.
Noi siamo stati salvati in speranza perché il nuovo patto non è ancora attuato: come in un contratto umano, devono essere presenti tutte le parti affinché tutto divenga definitivo e realizzato. Ciò avverrà alla venuta del Messia, quando finalmente tutti gli attori del patto saranno riuniti:Dio, Yeshua e Israele. Prima di tutto ciò, chi crede ha la speranza( che per il vero credente è anche una certezza) che questo avvenga, ma non può constatarlo nella realtà, ancora corrotta.
Lo spirito santo sostiene e aiuta il credente, che ha ancora un corpo corrotto, nel suo cammino di santità in un mondo anch'esso corrotto.
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Tony
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Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Messaggio da Tony »

Come si dovrebbe leggere questo ?

Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato… Poiché, fino alla legge, il peccato era nel mondo, ma il peccato non è imputato quando non c’è legge. Eppure la morte regnò, da Adamo fino a Mosè, anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.
Lettera ai Romani 5:12‭-‬14 NR06
https://bible.com/bible/122/rom.5.12-14.NR06" onclick="window.open(this.href);return false;
chelaveritàtrionfi
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Re: Perplessità e dubbi inerenti la Creazione

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Buongiorno a tutti.
Genesi 3
1Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dall'Elohim Yhwh. Egli disse alla donna: "È vero che Elohim ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". 2Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, 3ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Elohim ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete". 4Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! 5Anzi, Elohim sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Elohim, conoscendo il bene e il male". 6Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. 7Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.8Poi udirono l'Elohim Yhwh che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dall'Elohim Yhwh, in mezzo agli alberi del giardino. 9Ma l'Elohim Yhwh chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?". 10Rispose: "Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto".11Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?".12Rispose l'uomo: "La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato". 13L'Elohim Yhwh disse alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la donna: "Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato".14Allora l'Elohim Yhwh disse al serpente:"Poiché tu hai fatto questo,
sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. 15Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe
e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno". 16Alla donna disse: "Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà". 17All'uomo disse: "Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.
nota. Ho preso questa traduzione perchè qui compaiono alcuni termini originali (fonte : traduzione di Mauro Biglino on line)

Spunti di riflessione.


Genesi 3:15?
Genesi 3 non è un capitolo a parte ma una continuazione dei precedenti, dato che la divisione in capitoli è stata fatta da un monaco nel medioevo. Ora, non si conoscono i dettagli di come sia stata fatta la redazione di queste scritture antiche, ricopiate più volte… e tra l’altro risultano essere un mix di racconti. Questi sono dettagli che al momento non interessano perchè si farà riferimento al testo che abbiamo.

In molti commenti in giro, ho letto di un'apparente pretesa (sensazione personale) di conoscere il pensiero di Dio, come per esempio spiegare perché in genesi 1 compare solo Elohim mentre nel secondo capitolo poi c’è espressamente Elohim YHWH. Genesi è un racconto certamente simbolico dove va tenuto conto di un significato da cogliere piuttosto che prendere alla lettera alcune cose ed altre no. Quindi Dio non cammina letteralmente nel giardino, i serpenti non parlano ecc. ecc.
Questa figura del serpente compare nel capitolo 3 (ricordando ancora una volta che la divisione in capitoli è piuttosto recente). Nei versetti precedenti leggiamo:
Gen 2: 24 Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. 25 Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.
Subito dopo (cap.3) compare questa figura del serpente che parla con la donna e si contrappone a Elohim. Elohim aveva vietato all’uomo di mangiare il frutto da un albero del giardino: “morirete”. Ma la donna aggiunge dicendo al serpente “e non toccare”. Quindi non solo di non mangiare ma anche "non toccare". Elohim aveva proibito solamente di cibarsi di quel frutto.

Il serpente dice alla donna :… "Non morirete affatto! 5 Anzi, Elohim sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Elohim, conoscendo il bene e il male".

In queste prime battute notiamo che si parla di:

- un divieto alimentare “non mangerete”
- nudità senza provare vergogna
- La figura del serpente , colui che tenta la donna contrapponendosi a Elohim
- Il non morire ma diventare come elohim nella conoscenza del bene e del male

L’uomo e la donna erano nudi (‘arûmîm), mentre del serpente è detto che era astuto(arûm) tra tutte le bestie. Nudità ed astuzia?
In genesi 27:35 si parla di Giacobbe che viene dal Padre con l’inganno (vestito di pelli) quando carpisce la primogenitura. La pelle di Giacobbe era liscia mentre Esaù era peloso. La parola vestito, in ebraico beghed, è la parola che indica anche il tradimento: bagad è il traditore, non solo chi si veste, ma anche chi tradisce.

Quando Adamo ed Eva si accorgono di essere nudi si coprono con foglie di fico. E’ per caso il fico il frutto che non si doveva mangiare? Enigma. Il fico rappresenta il sesso. Ma ciò non può voler dire che il divieto era di non avere rapporti sessuali perché c’era anche il comando di “moltiplicarsi”.

Queste sono semplici riflessioni da collegare poi nel proseguo. La parola serpente è res con naḥásh. Da questa stessa radice derivano anche le parole che indicano il rame e le magie, sempre nella Bibbia. Quando c’è la storia del serpente di rame si fa un gioco di parole proprio nəḥásh nəḥōšeṯ - (non scritto correttamente causa copia incolla) - (serpente di rame).

Il serpente di rame era stato fatto perché la gente si comportava male " e allora vengono i serpenti e mordono le persone e le uccidono". Allora il Signore comanda a Mosè di fare un serpente di rame, di innalzarlo come vessillo al centro dell’accampamento. La gente morsa che vedeva il serpente, guariva.


In tutta la bibbia si fa accenno al satàn, l’ostacolo, è quello che fa inciampare la persona o che gli fa da avvocato dell’accusa di fronte al tribunale celeste come nel libro di Giobbe.

Nei capitoli iniziali di genesi si inizia a parlare del bene e del male. Il serpente è la tentazione? Eva viene tentata, ingannata. Il serpente è astuto. Tramite Eva è ingannato anche il marito.
Il male sta nelle nostre possibilità di scelta, il male che è dentro di noi, la pulsione a commettere azioni che non sono consentite, che sono di per sé male e che possono provocare male. Il serpente rappresenterebbe tutte queste cose.

L’uomo e la donna sono venute a conoscenza del bene e del male una volta mangiato il frutto (disobbedienza): Gen 3: 5 Anzi, Elohim sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Elohim, conoscendo il bene e il male".

Elohim concede il libero arbitrio all’uomo. L’inclinazione materiale dell’essere umano "yetzer harà", è quello che fa soppravvivere l’uomo (nutrirsi, accoppiarsi, ..) ma anche quello che può fargli compiere cattive azioni. Lo "yetzer hatov" è la buona inclinazione. Lo yetzer harà suggerisce ad Eva di trasgredire la regola.

Il serpente può rappresentare benissimo lo "yetzer harà “.




Genesi 3:15 Io porrò inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stirpe
e la sua stirpe:
EGLI ti schiaccerà la testa
e tu GLI insidierai il calcagno».
Il testo ebraico dice chiaramente "HU", cioè EGLI.

La donna rappresenta l'umanità (la discendenza-seme) che sarà sempre alle prese con la naturale ed obbligatoria inclinazione materiale (yetzer harà) che deve costantemente essere controllata e modulata dalla inclinazione buona (yetzer hatov). La cattiva inclinazione sarà sempre in agguato per insidiare il calcagno dell'umanità, ma l'uomo dovrà dominarla. Non a caso la metafora parla proprio di testa, sede del pensiero.


Alcuni spunti sono stati tratti da qui.
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Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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