Genesi

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bgaluppi
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Re: Genesi

Messaggio da bgaluppi »

Se non si conosce il linguaggio biblico e il pensiero ebraico è inutile leggerla la Bibbia. Sarebbe come pretendere di capire un testo di fisica nucleare senza neppure sapere le tabelline. Per capire la Bibbia occorre prima imparare a conoscere il pensiero e il linguaggio espressivo degli autori.

“Chi è intelligente vuole imparare e sapere, chi è stolto gode della sua ignoranza” — Pr 15:14 TILC
chelaveritàtrionfi
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Re: Genesi

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Ciao Renzo. Purtroppo da secoli i gruppi di potere, specialmente in campo religioso, fanno leva sull'ignoranza dei popoli. Rispetto al passato quella di oggi però è un'ignoranza ingiustificata. Quasi tutti sappiamo leggere e scrivere ed abbiamo la possibilità di fare ricerca per avere almeno una minima idea di come stanno effettivamente le cose. Forse appare un profondo disinteresse reale. I filtri religiosi poi sono un grosso ostacolo aggiuntivo nel tentativo di studiare le scritture. Le altre difficoltà sono dovute allo studio delle lingue bibliche ed al modo di comunicare degli antichi.

All'inizio della discussione si pone la domanda se l'uomo alle origini era vegetariano.
Il libro della genesi riporta così. Ma così come altri libri che compongono l'attuale "bibbia" non si tratta di un testo di astronomia o altre scienze. Quindi appare chiaro che molte cose scritte non vanno prese alla lettera ma va colto un qualche insegnamento. Lo studio delle lingue antiche, della grammatica ecc. porterà molto vicini al comprendere cosa voleva comunicare l'autore. Il racconto della creazione è evidentemente simbolico. Serpenti che parlano, Dio che cammina nel giardino. presenza di tribù oltre Adamo, Eva, Caino ed Abele, una creazione di terra piatta ecc..Tutto ciò, benchè rende concreta un'origine altrimenti ignota, riporta anche le credenze dell'autore in una determinata epoca.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
chelaveritàtrionfi
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Re: Genesi

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

L'affidarsi ad una religione, che sia per scelta personale o perchè ci si è dentro dalla nascita, porta ad esempio a scrivere buon natale in un forum biblico. Del natale non si parla nella bibbia. In particolare nelle scritture greche. L'albero, le palle, le luci, il 25 dicembre ecc. sono tutti simbolismi noti che hanno origini nel paganesimo antico. Non si conosce la data esatta della nascita di Yeshùa, ma si conosce esattamente cosa veniva celebrato il 25 dicembre. A partire dall'antica alleanza tra Roma e l'Egitto oggi si è arrivati a tutto ciò.
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Alen.chorbah
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Re: Genesi

Messaggio da Alen.chorbah »

Caro Renzo siccome Allora in Eden giravano nudi Sarebbe corretto che te quando esci di casa girassi con le tue nudità al vento :-)
ringo
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Re: Genesi

Messaggio da ringo »

ho trovato questo scritto alla pag. 13
Se non si conosce il linguaggio biblico e il pensiero ebraico è inutile leggerla la Bibbia
E' un'affermazione pericolosa per la comprensione del NT.
Alla fine dimostra il contrario di quello che voleva dimostrare.
Quindi attenzione.
chelaveritàtrionfi
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Re: Genesi

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Definire il "pensiero biblico" forse non è corretto in senso generico. Gli autori dei libri sono numerosi e ignoti. Anche qui ci sono varie linee di pensiero. C'è chi dice che Genesi sia un racconto che si tramandava fino a quando è stato poi messo per iscritto. Chi sostiene che la torah è stata scritta da Mosè. Nella migliore delle ipotesi, gli autori del tanak sono comunque numerosi e ricoprono un periodo di millenni. Genesi secondo alcuni è anche un mix di racconti. Secondo altri delle revisioni di racconti già esistenti e più antichi (dell'esistenza di racconti simili più antichi ci sono documentazioni) Quindi non un sono pensiero ma molti pensieri legati a periodi storici, credenze diverse, culture ecc.. ma sempre del ceppo semita. Da qui anche il linguaggio biblico occorre definirlo con le pinze. Da considerare poi che noi stiamo facendo riferimento al testo masoretico , vocalizzato e quindi con una interpretazione prefissata. Non sappiamo in realtà con precisione quanti scritti esistevano in origine e come venivano letti letteralmente. Oggi possiamo studiare il testo masoretico oppure un testo non vocalizzato seguendo la tradizione di lettura trasmessa al popolo di Israel.
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bgaluppi
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Re: Genesi

Messaggio da bgaluppi »

Naza, però, pur essendo vero che il racconto genesiaco riprende tradizioni antecedenti, l'autore ebreo lo presenta attraverso il suo modo di pensare e scrivere. Lo stesso utilizzato per il resto del Tanach. Per cui, autori diversi si, ma tutti ebrei.

Renzo, leggere la Bibbia senza possedere la giusta chiave di lettura può essere fuorviante e anche pericoloso. Ti faccio un esempio, sperando di non trascinare la discussione fuori tema. Molti religiosi oggi si conformano ai versetti biblici in cui si parla di matrimonio e divorzio applicandoli letteralmente nell'era moderna; ma non capiscono che quando Yeshùa parla di matrimonio e di divorzio, lo fa all'interno di una diatriba dottrinale coi farisei e nel contesto della comunità di Israele di duemila anni fa. Allo stesso modo, Paolo parla a credenti eterogenei del primo secolo, abituati a costumi disparati, in vista della fine dei tempi che lui reputava prossima (e che poi non si è realizzata).

Per cui, se non si tiene conto di questi e di altri aspetti, si rischierà di vivere il matrimonio e il divorzio oggi in un modo che era valido in un periodo storico per ragioni specifiche. Certi princìpi sono certamente validi ancora oggi, ma non tutti.
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Re: Genesi

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Naza, però, pur essendo vero che il racconto genesiaco riprende tradizioni antecedenti, l'autore ebreo lo presenta attraverso il suo modo di pensare e scrivere. Lo stesso utilizzato per il resto del Tanach. Per cui, autori diversi si, ma tutti ebrei.
In parte concordo. Però come si fa a dire con esattezza che Genesi ha un solo autore? E quando è stato scritto? Sono più pensieri oppure più interventi sullo stesso racconto. Che gli avvenimenti non possono essere presi alla lettera si capisce dal contesto. In un solo giorno non vengono al mondo esseri umani (già adulti??) oppure animali e vegetazione oppure le stelle e la loro luce che giunge a noi. I serpenti non parlano, Dio non cammina letteralmente nel giardino e forse non parla direttamente nemmeno con gli umani... nel modo che crediamo..
Genesi poi (come il resto) lo consideriamo dalle traduzioni di un testo vocalizzato (masoretico). Non sappiamo nemmeno la storia del testo e l'originale come veniva esattamente letto. I masoreti avranno riportato una tradizione di lettura arrivata al loro tempo. Comunque è per dire che tutto ciò complica la comprensione. Quindi quando qualcuno si presenta con affermazioni certe non so come reagire.
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bgaluppi
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Re: Genesi

Messaggio da bgaluppi »

Volevo dire che anche se gli autori sono molteplici, sono tutti ebrei e appartenenti alla stessa cultura e utilizzano lo stesso pensiero e le stesse categorie espressive. Guinizzelli, Alighieri e Cavalcanti sono tre autori diversi ma appartengono allo stesso movimento culturale dello Stilnovo, e dunque utilizzano categorie espressive comuni. Stessa cosa vale per la pittura e la musica. Più in grande, la letteratura italiana raccoglie molti autori ed è diversa da quella tedesca, che ha i suoi; così, la letteratura ebraica comprende molti autori che hanno scritto in modo diverso a seconda delle diverse influenze storico-culturali delle varie epoche, ma alla radice gli autori seguono un pensiero comune.
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Gianni
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Re: Genesi

Messaggio da Gianni »

Caro Naza, per il libro di Genesi io direi che può che a uno scrittore siamo di fronte ad un redattore.

In Gn 5:1 si legge: “Questo è il libro della genealogia di Adamo”. Quale libro? Questo è un riferimento ad antichissimi documenti che chi scrisse quel versetto aveva a disposizione.
Lo prova il fatto che in Gn sono presenti due racconti della creazione diversi tra loro. Niente affatto contraddittori, se si entra nel pensiero ebraico e si capisce che ciascuno dei due ha un diverso intento.
Ora, chi scrisse Gn se si trovò davanti ambedue e, con grandissimo rispetto, non operò una scelta ma li incluse entrambi.
Ciò mostra non solo che ci fu un redattore, ma che questo era uno solo, non più redattori.
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