Osservanza della Legge , circoncisione, e...

Luigi
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Re: Osservanza della Legge , circoncisione, e...

Messaggio da Luigi »

Caro Luigi non ti seguo , innanzitutto la domanda l'ho fatta io :P :P :P ; volevo solo sapere che ne pensavi ma tu hai "rigirato"
Caro Israel
La discussione con domanda l'ho aperta io, quindi se vuoi rispondi ,prima di formulare una domanda.. :-)
Infatti Antonio, altrove mi ha chiesto di aprire una discussione apposita:
Luigi, non posso risponderti qui........
Per la circoncisione e per il sabato occorrono discussioni separate, perché sono argomenti biblicamente nolto complessi
POi l'osservanza dei comandamenti "che Nessuno osserva", è fine a se stessa senza la Grazia..
Infatti proprio a motivo di ciò " che Nessuno osserva"interviene la Grazia, e l'osservanza...,serve solo a mantenere la salvezza ottenuta per Grazia e per la fede in Cristo, ma non la può concedere, poichè ribadisco "che Nessuno la, osserva".
Sull'obbedienza, il discorso è complesso, perché è ovvio che con il messia ci sia stata una riforma. Ma la riforma non prevede l'abolizione o la sostituzione di qualcosa, ma piuttosto un rinnovamento. Il sacrificio resta, ma non più nella forma che aveva precedentemente.
Allora Antonio, te hai insistito col Sabato da osservare ecc.., ora parli di riforma e rinnovamento della Legge.
Quindi in base a questa riforma .., spieghi cosa resta della legge da non trascurare ?
Poi si sta discutendo dell'innesto della discendenza di Abramo secondo la Promessa "i gentili", che quì è OT :-\
Yeshùa e gli apostoli ordinano di obbedire ai comandamenti.
L'0bbedienza è solo per perseverare nella Grazia fino alla fine, poichè nessuna obbedienza può salvare ,perchè tutti siamo Mancanti, e trasgredendo ad un solo apice della Legge si è trasgressori di tutta la Legge

10 Poiché chiunque osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto; 11 infatti colui che ha detto: Non commettere adulterio, ha detto anche: Non uccidere.

Quindi prima la Grazia, e ricevuta la Grazia , ci si sforza di osservare i comandamenti per non perdere la Grazia che si ottiene per la fede in Cristo, e non per osservanza della Legge.
La questione andrebbe approfondita tenendo presente At 15


Infatti proprio per non portare tale carico che è impossibile ..,gli apostoli "Pietro"replicano:
6 Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema. 7 Dopo lunga discussione, Pietro si alzò e disse:
«Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede. 8 E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; 9 e non ha fatto nessuna discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede. 10 Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare?11 Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro».
non trovo coerente confermare le mitzvot però indirettamente renderne superflue alcune.
Concordo
Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare?

Ecco ,chi vuole portare tale carico, dovrebbe riflettere le parole di Pietro.
Dunque, il sacrificio resta; gli ebrei lo hanno riformato con la preghiera, una forma di sacrificio più elevata.
Gli ebrei in genere non hanno accettato il sacrificio del Cristo come riforma, per essi non ha valore, si rifanno a quello della Legge degli olocausti...,mai abolito per loro.
La circoncisione è stata riformata in una appartenenza spirituale, dettata dalla fede; questo vale per i non ebrei
Ma se ti rifai alla Legge ,essa vale anche per te; non puoi accettare della Legge questo si ,quello no, come anche scrive Mimy..
Lo straniero non ha bisogno di circoncidersi, perché la sua circoncisione avviene per fede
Ecco e te che ti rifai alla Legge, come gli ebrei, sei circonciso ?
Non credo si possa rifarsi alla Legge e contemporaneamente alla Grazia.
Praticamente la totalità dei cristiani moderni ritiene abolito ogni precetto della Toràh perché lo spiega come una raffigurazione di un significato simbolico. Così facendo abolisce la Toràh.
Non credo.
Infatti si rifanno alle parole di Gesù :Ama Dio...., ed il prossimo tuo...,che facendo ciò osserva tutta la Legge
Ciao
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bgaluppi
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Re: Osservanza della Legge , circoncisione, e...

Messaggio da bgaluppi »

Scusa Mattia, oggi sono incasinatissimo. Yeshùa era ebreo ed è ovvio che rispettasse ogni precetto pratico. Ma che un non ebreo se ne vada in giro col talled e le nappe è assurdo, sarebbe una forma di estremismo insensato. Yeshùa ha parlato solo agli ebrei, e per loro certe pratiche restano valide. Ma uno straniero che non sia convertito al giudaismo non può certo osservare quelle prescrizioni allo stesso modo degli ebrei. Certe cose riguardano loro e basta; noi possiano capirne il significato e applicarle in modi diversi. Una mia amica credente, ad esempio, invece di avere la mezuzah sulla porta, ha appeso al muro due repliche delle tavole della legge con scritti i comandamenti.

Sulla Circoncisione gli apostoli ebrei dibatterono molto. Yeshùa, parlando ad ebrei, non disse nulla a riguardo, poiché è ovvio che la circoncisione fosse scontata per loro, come lo è oggi. Paolo e gli altri si trovarono a prendere una decisione per quanto riguardava i credenti che entravano nel patto: andavano circoncisi? Il fatto che abbiano affrontato la questione fa capire che la non circoncisione non fosse scontata. La decisione fu negativa perché innanzi tutto essi non erano ebrei, in secondo luogo con il patto rinnovato la legge è “scritta nel cuore”, e in terzo luogo — essendo sopraggiunta la salvezza per grazia — la circoncisione non sarebbe servita a nulla. Per gli ebrei credenti, naturalmente, è diverso, poiché la scelta di fede sopraggiunge in età matura quando sono già circoncisi. Per loro non cambia nulla, ed è a loro che Yeshùa parlava quando disse che ogni minimo comandamento deve essere osservato ed insegnato agli uomini; Yeshùa non lascia istruzioni per quanto riguarda gli stranieri convertiti. Nel momento in cui gli stranieri entrarono nel patto, si dovette decidere in che modo essi dovevano osservare; le Scritture non ci lasciano molte istruzioni precise su come i credenti stranieri osservassero la Torah, allora occorre il buon senso per quanto riguarda la comprensione dell'applicazione di certi precetti che avevano uno scopo preciso per gli ebrei soltanto.

La distruzione del tempio non lascia dubbi sul fatto che le prescrizioni legate al sacrificio animale siano state riformate. Anche se il tempio fosse rimasto in piedi, i credenti anche ebrei non avrebbero avuto più motivo di perpetrare il sacrificio animale, come spiega Eb 9. Stessa cosa vale per altre mitzvot, che la venuta del messia riforma, come la corconcisione. Ma sia il sacrificio che la circoncisione restano validi per quanto riguarda il loro significato simbolico. Quando il messia verrà a regnare sulle due Case di Osraele unificate, la Torah sarà scritta nei cuori di tutti, ebrei compresi. Non credo che gli ebrei continueranno ad andarsene in giro con i tefillin...
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bgaluppi
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Re: Osservanza della Legge , circoncisione, e...

Messaggio da bgaluppi »

Mattia, considera anche una cosa. Chi ha stabilito che i comandamenti siano 613? Non Dio, né Yeshùa, né i profeti e neppure gli apostoli, ma Rambam. Ti cito un estratto da un testo in mio possesso:
Il lavoro di Maimonide

Il più importante tra i lavori descritti in precedenza è Sefer ha-Mitzvoth di Mosè Maimonide (Rambam). Maimonide ha lavorato molto per controllare esattamente quale dei comandamenti scritti nella Torah può essere considerato fissato rispetto ai comandi che Dio ha dato in vari punti della Torah ma che si riferiscono ad azioni particolari compiute una sola volta.
Lui utilizza un insieme di 14 regole (shorashim) per determinare l'inclusione nella lista.

Le 14 regole di Rambam

Per Maimonide le regole per includere o escludere nei 613 precetti la parola della Torah, sono 14:
1. Non si devono comprendere in totale le istruzioni dei rabbini
2. Non si deve comprendere quel che è ridondante
3. Non si devono contare i precetti che non siano validi per tutte le generazioni
4. Non si devono contare gli ordini collettivi che valgono per tutti i precetti
5. Non si deve considerare una motivazione che lo spiega come un precetto a sé
6. Se un passo comprende un ordine positivo e un divieto negativo bisogna separare e contare
entrambi i precetti
7. Non si devono contare i particolari applicativi delle norme
8. Non bisogna considerare come divieto un precetto solo perché espresso in negativo
9. Non vale contare tutti gli ordini e i divieti in dettaglio, ma bisogna considerare gli argomenti
10.Non si devono considerare le introduzioni
11.Non si devono contare le sue componenti se esse possono essere comprese in un unico precetto 12.Non si devono contare i singoli passi di un'azione complessiva che ci viene ordinata
13.Non si deve aumentare il numero in diversi precetti solo perché lo si esegue in più giorni
14.Non è valido come precetto l'esecuzione delle punizioni per le trasgressioni ad altri precetti

Nachmanide ha fatto alcune considerazioni ed ha sostituito alcuni dei punti della lista con altri.
I testi che stabiliscono quali siano le mitzvot della Torah sono tutti testi rabbinici e non testi ispirati, tra cui i più importanti sono:

• Mosè Maimonide: Sefer ha-Mitzvòth (Libro dei Comandamenti) con un commento critico di Nachmanide;
• Sefer ha-Chinnuch (Libro dell'Educazione), attribuito a Rabbi Aaron ha-Levi di Barcellona (il Ra'ah);
• Sefer ha-Mitzvòth ha-Gadol (Il Grande Libro dei Comandamenti) di Rabbi Moses di Coucy;
• Sefer ha-Mitzvòth ha-Katan (Il Piccolo Libro dei Comandamenti) di Rabbi Isaac di Corbeil;
• Sefer Yere'im (Il Libro del Timore di Dio) di Rabbi Eliezer di Metz (non ha un elenco chiaro);
• Sefer ha-Mitzvoth di Rabbi Yisrael Meir Kagan – questo lavoro presenta soltanto comandamenti validi nel nostro tempo.

Dunque, siamo proprio sicuri che certe pratiche siano mitzvot volute da Dio, oppure sono istruzioni legate ad un periodo storico preciso che sono divenute mitzvot in base al detto rabbinico: “Un costume di Israele è Torah”? I tefillin, ad esempio, mi pare originino da una lettura eccessivamente letterale della Torah...
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bgaluppi
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Re: Osservanza della Legge , circoncisione, e...

Messaggio da bgaluppi »

Questo è il precetto positivo 84 classificato da Rambam, valido ancora oggi e ritenuto obbligatorio. È basato su Num 15:38:

“Parla ai figli d'Israele [bene Yisraèl] e di' loro che si facciano, di generazione in generazione, delle nappe agli angoli delle loro vesti, e che mettano alla nappa di ogni angolo un cordone violetto.”

Il comandamento è chiaro ed esplicito, dunque, nel caso di Yeshùa, si tratta di obbedienza, per rispondere alla tua domanda. Ma il precetto è per “i figli di Israele”, ossia per gli ebrei. La domanda è: gli stranieri che non sono ebrei né sono convertiti al giudaismo devono portare gli tzitzit? Certo, anche le dieci parole sono per i figli di Israele, ma anche i credenti devono rispettarli, si potrebbe obbiettare. Ma i dieci comandamenti sono precetti morali e spirituali, gli tzitzit sono comandati per praticità e costituivano anche un ornamento (anche se il colore ricorda quello della cortina del tempio, ma non so se ci sia un collegamento). Per rispondere meglio a questa domanda dobbiamo capire innanzitutto a cosa servivano gli tzitzit. La risposta è nei vv. successivi (39-40):

“Sarà una frangia alla quale guarderete per ricordarvi di tutti i comandamenti dell'Eterno e metterli in pratica, e per non seguire invece il vostro cuore e i vostri occhi che vi portano alla fornicazione. Così vi ricorderete di tutti i miei comandamenti e li metterete in pratica, e sarete santi per il vostro Dio. ”

Il termine צִיצִית (tzitzit) ha valore numerico di 600, a cui si aggiungono gli otto fili e i cinque nodi per raggiungere 613 (da cui i 613 comandamenti). A me pare che la Torah parli solo di frange e non specifichi otto fili (i nodi non sono menzionati). Comunque, gli tzitzit servivano per ricordare agli israeliti di seguire i comandamenti senza farsi trascinare dai desideri che portano alla disobbedienza. Israele doveva restare fedele, in seguito alla trasgressione commessa nel deserto, per ragioni di sopravvivenza; l'infedeltà porta alla morte, ad essere tagliati fuori dal popolo, e la sopravvivenza per gli ebrei è tutto, è il realizzarsi della promessa, la salvezza di cui parlano le Scritture, l'era messianica e il mondo a venire. Gli tzitzit servivano a tenere gli israeliti lontani dalle trasgressioni in un periodo in cui spesso la fede vacillava e la sopravvivenza dipendeva quindi unicamente dalle opere. Yeshùa non aveva bisogno degli tzitzit, ma li indossava per pura obbedienza ad un chiaro precetto della Torah, come ogni maestro di Israele e in quanto figlio di Israele (non so se le sue frange fossero complete di otto fili e cinque nodi, probabilmente si). Ma i credenti stranieri, che non sono figli di Israele ossia nati da madre e padre ebrei ed avevano ed hanno costumi diversi, li indossavano allora e devono indossarli oggi? Il credente ha bisogno degli tzitzit per obbedire a Yeshùa e ai comandamenti? Non so, forse si, e allora li mettiamo.

Osserva, invece, le mitzvot 79 e 80, anch'esse ancora valide e obbligatorie: “Indossa i filatteri (Tefillin) sul capo.”, “Indossa i filatteri sul braccio.”. Sono basati su Dt 6:8 (riporto Dt 6:6-9):

“Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai sulla fronte in mezzo agli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle porte della tua città.”

È ovvio che qui Dio non comandi letteralmente di mettersi delle scatolette di cuoio sulla fronte o sul braccio, sulle porte della casa e della città (mezuzot), ma comandi di ricordarsi di osservare la Torah con diligenza e perseveranza. La Torah doveva essere sempre presente nella mente degli israeliti (nel cuore), dovevano osservarla in ogni momento della vita. Come quando noi diciamo “scriviti in fronte” qualcosa, non lo intendiamo certo in senso letterale. I tefillin, infatti, oltre ad avere origini legate anche alla superstizione (si credeva scacciassero i demòni, Bemidbar Rabbah 12:3), fanno parte della legge ebraica stabilita dai rabbini. Esistevano già ai tempi di Yeshùa, ma non credo proprio che Yeshùa li usasse. Mt 23:5-6, in cui Yeshùa critica le opere dei farisei, dice:

“legano dei fardelli pesanti e li mettono sulle spalle della gente; ma loro non li vogliono muovere neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini; infatti allargano le loro filatterie e allungano le frange dei mantelli”

Yeshùa parla di “loro filatterie” (τὰ φυλακτήρια αὐτῶν, ta fylaktèria autòn), il che ci fa capire che lui non le usava. Quando parla degli tzitzit, invece, non usa gli stessi termini (“allungano le frange dei mantelli”, non “dei loro mantelli”). Ora, mentre gli tzitzit erano un ordine pratico per ricordare, i filatteri sembrano piuttosto un'esagerazione originata da una lettura troppo letterale della Torah, dettata dal timor di Dio. Con tutto il rispetto dovuto, chi se ne andrebbe in giro con scatole di cuoio legate in fronte o al braccio? La mezuzah, invece, pur non essendo a mio parere una mitzvah da intendersi in senso letterale, è certamente utile: ogni volta che si esce di casa, la si vede e ci ricordiamo dei comandamenti. Ma non può certo essere messa all'ingresso delle città! :-)

La mitzvah 131 è: “Chi seduce una vergine non ancora fidanzata le paghi la dote nuziale o, se il padre di lei non acconsente, una somma pari alla dote nuziale”, basata su Es 22:16: “Se uno seduce una fanciulla non ancora fidanzata e si corica con lei, dovrà pagare per la sua dote e prenderla per moglie.”. Non mi risulta che sia ancora valida. Perché?

Stessa cosa per la mitzvah 284: “Permetti a tutti i prodotti della terra di crescere liberamente nell'anno sabbatico.”, basata su Es 23:11: “il settimo anno la lascerai [la terra] riposare e rimarrà incolta, affinché ne godano i poveri del tuo popolo; e le bestie della campagna mangeranno quel che essi lasceranno. Lo stesso farai della tua vigna e dei tuoi ulivi”. Anche questa mi risulta che non sia più valida. :-?

Ma allora le mitzvot a cui obbedire sono 613 o cosa? Il mondo è cambiato. Il tempio è distrutto. Il messia è venuto. Quali mitzvot sono ancora valide oggi come allora, quali sono state riformate dalle necessità e dall'avvento del messia, quali sono solo per gli ebrei (e non per i gentili) e quali sono legate a periodi storici precisi? Al tempo di Yeshùa erano tutte valide: il tempio c'era, il popolo viveva in Eretz Israel e Yeshùa insegnava ai suoi fratelli e discuteva coi farisei. Ma oggi? Allora, quando Yeshùa dice che la Torah è valida fino alla fine dei tempi e che i comandamenti devono tutti essere messi in pratica e insegnati, a quali comandamenti si riferisce? I 613 codificati dai rabbini? Credo di no, perché quelli sul sacrificio, ad esempio, certamente non sono stati più osservati da duemila anni.
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bgaluppi
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Re: Osservanza della Legge , circoncisione, e...

Messaggio da bgaluppi »

Giusto ciò che dici, Mattia. Ma non parlo di significato simbolico, ma di differenza tra i comandamenti che gli stranieri devono rispettare e quelli che non devono rispettare. Il nostro discorso parte da questo. Yeshùa rispettava certamente i comandamenti della Torah relativi al talled e alle frange, non è questo il punto; il punto è: gli stranieri devono rispettarli? O meglio, gli stranieri entrati nel patto attraverso il messia, devono mettere in pratica la Torah come se fossero ebrei?

Il tema è molto complesso, perché certamente Yeshùa ha dichiarato che ogni comandamento della Torah è valido fino alla fine dei tempi e che chi violerà anche il minimo comandamento sarà chiamato minimo nel regno di Dio. Queste sue parole come vanno intese? Perché se le prendiamo alla lettera in tutto e per tutto, rischiamo di diventare dei fondamentalisti, e allora non solo gli stranieri credenti dovrebbero farsi circoncidere, ma dovrebbero anche mettere a morte le mogli e gli amanti delle mogli adultere, in base a Lv 20:10, tanto per fare un esempio. Allora, bisogna valutare le parole di Yeshùa nel loro contesto e chiederci: a chi parla? Perché dice questo? Qual è il messaggio che vuol far trasparire?

In At 15:28-29 la lettera apostolica dice: “È parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi alcun altro peso all'infuori di queste cose necessarie: che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli, dal sangue, dalle cose soffocate e dalla fornicazione”. Come dici, è ovvio che queste non siano le uniche cose che i credenti devono mettere in pratica, altrimenti ciò vorrebbe dire che potrebbero infischiarsene del comandamento che vieta l'adulterio, o il desiderare le cose altrui, o insegna ad onorare il padre e la madre. Ma allora come si stabilisce quali sono i comandamenti da rispettare e quali quelli la cui osservanza spetta unicamente agli ebrei?
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bgaluppi
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Re: Osservanza della Legge , circoncisione, e...

Messaggio da bgaluppi »

:-)

Perché non hanno capito che il messia è venuto per le pecore perdute della Casa di Israele. Lo dice lui stesso. O forse ha detto il falso?

Paolo afferma che il regno di Dio non verrà finché la totalità degli stranieri sia entrata, e allora tutta Israele sarà salvata:

“Infatti, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto in una parte d'Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri; e tutto Israele sarà salvato, così come è scritto: «Il liberatore verrà da Sion. Egli allontanerà da Giacobbe l'empietà; e questo sarà il mio patto con loro, quando toglierò via i loro peccati».” — Rm 11:25-27

Il patto è con “loro”, con gli appartenenti a Israele, con Giacobbe. Gli stranieri “entrano”. Dove entrano? In Israele (Paolo ha appena parlato dell'innesto dell'ulivo selvatico [Casa di Israele, dispersa tra gli stranieri] in quello domestico [Casa di Giuda]), cosicché tutta Israele sia salvata, secondo quanto promesso da Dio. Dio non rinnega le promesse.

E i non appartenenti a Israele, ossia i discendenti delle nazioni, che fine faranno?

“Avverrà, negli ultimi giorni, che il monte della casa del Signore si ergerà sulla vetta dei monti, e sarà elevato al di sopra dei colli; e tutte le nazioni affluiranno a esso. Molti popoli vi accorreranno, e diranno: «Venite, saliamo al monte del Signore, alla casa del Dio di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue vie, e noi cammineremo per i suoi sentieri». Da Sion, infatti, uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà l'arbitro fra molti popoli; ed essi trasformeranno le loro spade in vomeri d'aratro, e le loro lance, in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un'altra, e non impareranno più la guerra.” — Is 2:2-4

Questo deve ancora avvenire. Per adesso, il messia sta facendo ciò che disse di esser venuto a fare: radunare le pecore della Casa di Israele che erano andate perdute dopo la deportazione in Assiria:

“Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d'Israele” — Mt 15:24

“Non andate tra i pagani e non entrate in nessuna città dei Samaritani, ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d'Israele.” — Mt 10:5-6

“Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore.” — Gv 10:16

Essendo appartenenti a Israele, i credenti stranieri che entrano si dovrebbero sentire parte di Israele, non contro Israele o aventi sostituito Israele. Infatti, Paolo dice che lo straniero innestato è “diventato partecipe della radice e della linfa dell'olivo” (Rm 11:17) e che non deve insuperbirsi perché non è lui che porta la radice, ma è la radice che porta lui (v. 18). Più chiaro di così! Dio non sostituisce Israele, la riconduce all'ovile. Ma vai a farglielo capire. Del resto, non c'è nulla da far capire, perché “Il Signore conosce quelli che sono suoi” (2Tim 2:19), come le pecore riconoscono la voce del loro pastore (e gli obbediscono, Gv 10:4). Chi ha orecchi intenda. ;)
ilvigilante
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Re: Osservanza della Legge , circoncisione, e...

Messaggio da ilvigilante »

Buonasera, ben ritrovati.
Sarà per coincidenza o per telepatia che proprio ieri meditavo sulle parole di Gesù circa l'essere venuto per cercare le pecore smarrite della casa d'Israele.
Ero entrato nel forum per aprire una duscussione sul tema e mi imbatto sui post di Antonio (bgaluppi)...

La mia riflessione verteva sul dubbio se le 'pecore smarrite' riguardassero l'intero popolo di Israele e non una porzione.
Questo perché se vi fossero delle smarrite certamente si poteva supporre che ci fosse un gregge non smarrito.
Per questo chiederei l'esatta traduzione del passo di Matteo nel senso che forse potrebbe essere reso come soggetto Cristo, come oggetto le pecore smarrite e, parimenti, Israele. E non Israele come specificazione.
- sono venuto solo per cercare le pecore smarrite, la casa di Israele -

Analizzando i tuoi interventi, Antonio, mi chiedo da cosa evinci che le pecore smarrite siano i pagani che identifichi con i dispersi ebrei, in conseguenza della diaspora?
ilvigilante
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Re: Osservanza della Legge , circoncisione, e...

Messaggio da ilvigilante »

Fra l'altro, quando Paolo in Rm 11 parla dell'Ulivo selvatico, parla dell'innesto delle persone delle nazioni, specificando che non è l'israele nella carne ad essere figli di Dio, ma i figli della promessa, rappresentata da Isacco.
-- 9 Infatti questa era la parola della promessa: “In questo periodo verrò e Sara avrà un figlio”.
Da questa promessa scaturiva la fede di Abraamo che avrebbe rappresentato tutti coloro delle nazioni che avrebbero mostrato fede similmente e non credo abbiano a che fare con i dispersi della diaspora
ilvigilante
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Re: Osservanza della Legge , circoncisione, e...

Messaggio da ilvigilante »

Forse è il caso di aprire una discussione:
"Le pecore smarrite della casa d'Israele"
ilvigilante
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Re: Osservanza della Legge , circoncisione, e...

Messaggio da ilvigilante »

Notevole è il passo di Geremia 50:6
" Il mio popolo è diventato un gregge di pecore smarrite. I loro pastori le hanno fatte smarrire. Le hanno sviate facendole vagare sulle montagne, e dalle montagne alle colline. Hanno dimenticato la loro dimora. "
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