Gli eletti

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ilvigilante
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Gli eletti

Messaggio da ilvigilante »

Riformulo qui il mio quesito:

c'è nel nostro tempo la possibilità che possiamo in qualche modo riconoscere il gli eletti ? (quelli ancora in vita)
Oppure sarà come quando alcuni ospitarono angeli senza saperlo?
Tanto per rinfrancare anche la nostra coscienza nei confronti di taluni che oggi si reputano tali (eletti), per non cadere nell'errore dei capri.

Un caro saluto
ilvigilante
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bgaluppi
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Re: Gli eletti

Messaggio da bgaluppi »

Pubblico una mia risposta privata ad un utente, che riguarda questo tema.

I santi, ossia gli eletti, sono TUTTI coloro che credono nel messia e mettono in pratica i suoi insegnamenti. Essi sono gli eletti, e regneranno con Cristo durante il millennio. Gli altri che vivranno sulla terra sono tutti gli altri, ossia tutti gli uomini (morti e viventi al ritorno del Cristo) che non hanno creduto in lui, non lo hanno conosciuto, i cosiddetti "ingiusti". Per questo, At 24:15 dice "ci sarà una risurrezione dei giusti e degli ingiusti", e per questo Yeshùa dice che al suo ritorno "l'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori" (Gv 5:28). Da un punto di vista ebraico, "essere nella tomba" significa essere sottoterra (morte fisica); Yeshùa dice che TUTTI i morti risorgeranno, “quelli che hanno operato bene [giusti], in risurrezione di vita [vita eterna]; quelli che hanno operato male [ingiusti], in risurrezione di giudizio [vita terrena in attesa di giudizio]" (Gv 5:29). Significa che gli eletti risorgeranno a vita eterna al ritorno del messia (sono già "vivi", non vanno in giudizio, Gv 5:24), mentre gli altri risorgeranno sulla terra (non sono sono ancora "vivi", Mt 8:22) e vivranno (vita eterna) alla fine del millennio, cioè nel giorno del giudizio: "Gli altri morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi" (Ap 20:5).

Secondo il pensiero ebraico, la vita non è il semplice "essere viventi" in senso fisico, e la morte non è l'assenza di vita; chi crede e obbedisce è vivo, chi non crede e non obbedisce è morto, pur vivendo. Se si capisce questo, allora si comprenderanno bene il senso di Gv 5 e Ap 20 e capiremo perché ci sarà una resurrezione dei giusti e degli ingiusti.

La dottrina dei tdg, che distingue i credenti tra eletti e non eletti, è sbagliata; tutti i credenti sono eletti, ossia chiamati all'elezione. Sarà poi il messia a stabilire chi sarà eletto e chi no, quando tornerà e dividerà le pecore dai capri. Il credente che avrà messo in pratica i suoi insegnamenti sarà eletto e parteciperà alla prima resurrezione dei giusti (resurrezione da morte a vita eterna); il credente che non avrà messo in pratica i suoi insegnamenti tornerà in vita sulla terra assieme agli ingiusti e potrà avere la vita eterna dopo il millennio e in seguito al giudizio.

Quando Paolo parla di eletti, parla a tutta la comunità dei credenti, non solo ad alcuni: “In lui ci ha eletti [noi credenti] prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui” (Ef 1:4); “Rivestitevi [voi credenti], dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza” (Col 3:12); “Ma noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità” (2Tes 2:13); e Pietro: “ Pietro, apostolo di Gesù Cristo, agli eletti che vivono come forestieri dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell'Asia e nella Bitinia, eletti secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, a ubbidire e a essere cosparsi del sangue di Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate.” (1Pt 1:1,2). Come possiamo vedere, gli eletti (i santi) sono tutti coloro che ubbidiscono e sono cosparsi del sangue di Cristo. E tutti coloro che credono nel nome del messia sono figli di Dio, come il Cristo è figlio di Dio (Gv 1:12,13): “Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù” (Ap 14:12).

Non ci sono credenti superiori e credenti inferiori. Ci sono credenti che dimostrano la loro fede con i fatti e credenti che credono solo a parole e non mettono in pratica, e quindi dimostrano di non essere veri credenti. Perché se uno dice di credere in una cosa e non la fa, vuol dire che non crede veramente in quella cosa. Gli eletti sono quelli che dimostrano la loro fede mettendo in pratica i comandamenti e obbediscono a Cristo. Ogni credente è chiamato al'obbedienza, dunque ad essere eletto. Per questo Yeshùa dice: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.” (Mt 7:21). Allora, i tdg che si ergono come eletti sopra altri credenti che (a detta loro) non sarebbero eletti, e celebrano la Cena alla loro faccia escludendoli dalla commemorazione, commettono un grave peccato. Tutti i credenti sono chiamati ad elezione e tutti possono (e devono) celebrare la Cena di commemorazione. Solo il Messia, al suo ritorno, dividerà pecore e capri, solo lui deciderà chi sono i suoi eletti. Noi credenti siamo chiamati ad essere santi (ed eletti) attraverso la fede e l'obbedienza. Lasciamo a Dio decidere chi sarà eletto e chi no, ma noi sforziamoci di entrare nel riposo che Dio ha stabilito per chi crede e obbedisce (Eb 4:9-11).
trizzi74
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Re: Gli eletti

Messaggio da trizzi74 »

Caro bgaluppi, quello che tu affermi sui tdg vale anche per molte religioni.
Io ho assistito più volte al culto domenicale che si svolge nella " chiesa di Cristo" a cui apparteneva anche il prof.Salvoni.
Questa chiesa ogni domenica celebra il pasto del Signore con il passaggio del pane e del vino.Sai chi sono gli unici a poter mangiare e bere questi emblemi? Solo coloro che sono stati battezzati in questa religione.
Coloro che non lo sono ( come me) non possono partecipare a tale cena.
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
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bgaluppi
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Re: Gli eletti

Messaggio da bgaluppi »

Trizzi, non lo sapevo, ma non mi stupisce. In realtà, ricordo che in gioventù qualcuno tra i cattolici mi disse che se uno non si confessa col prete non può fare la comunione e se non fa la comunione non ha la salvezza (quindi,mpiù uno fa la comunione, più è salvo). Queste dottrine sono anche peggio, perché negano il potere salvifico del sacrificio unico e irripetibile di Yeshùa.

Jon, ottima citazione quella di Efesini 4!
ilvigilante
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Re: Gli eletti

Messaggio da ilvigilante »

Grazie mimymattio, grazie bgaluppi, grazie. Jon
Mi riservo di approfondire.
Devo mettere insieme alcuni particolari.
Mi prendo un po di tempo per fare ulteriori ricerche e meditare
ARIANNA
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Re: Gli eletti

Messaggio da ARIANNA »

Buonasera a tutti!
Il nome Yeshùa in greco ha come valore numerico 888 e nel NT dopo il battesimo nel Giordano, quando inizia il ministero pubblico, compare esattamente 888 volte. è interessante, ma è solo una coincidenza? Voi che dite?
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bgaluppi
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Re: Gli eletti

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Arianna. Ma la ghematria non riguarda l'ebraico? Il numero 888 è calcolato attraverso l'isopsefia cristiana. Ma il nome autentico è in ebraico (Ἰησοῦς è solo una traduzione del nome ebraico in greco), dunque il suo valore numerico deve essere calcolato in ebraico. Il nome completo, peraltro, è Yehoshùa (יהושע). Il valore numerico ebraico è certamente differente.
ARIANNA
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Re: Gli eletti

Messaggio da ARIANNA »

;)
keith
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Re: Gli eletti

Messaggio da keith »

ilvigilante, ti faccio una contro-domanda: perchè hai bisogno di riconoscere gli eletti?
ilvigilante
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Re: Gli eletti

Messaggio da ilvigilante »

Ciao Keith,
ti rispondo volentieri, anche se mi piacerebbe conoscere qualcosa di te.
La mia domanda è tesa non a voler conoscere chi siano gli eletti, bensì, al contrario, a voler confutare coloro che pensano di conoscerli o che tali si proclamano.
Infatti credo che gli eletti, come si evince dalle Scritture, siano preordinati e preconosciuti da Dio, per cui non vedo la necessità che essi debbano necessariamente essere visibili ai molti che ne potrebbero fare un uso improprio, come già avviene
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